Rientro investimento solare termico ACS

Calcolo molto semplificato

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  1. dotting
     
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    Una domanda che si pone chi pensa di installare un solare termico è questa: in quanti anni rientrerò dall'investimento affrontato.
    Facendo un poco di conti mi sono imbattuto in una possibilità abbastanza semplice di calcolare questo periodo, senza la necessità di fare calcoli molto complessi.
    La procedura non pretende di essere assolutamente rigorosa e potrebbe essere criticabile ed opinabile, ma quando si parla di solare termico e di ACS, i valori soggettivi in gioco sono tali e tanti, che definire una procedura come esatta e inconfutabile mi sembra un poco aleatorio e azzardato.

    Il dato di partenza da cui partire riguarda il costo annuo di produzione di ACS.
    Ho ipotizzato una richiesta di energia termica pari a 2000 kWh/annui, che corrispondono ad un consumo giornaliero di 160 litri di ACS a 45°C, partendo da una temperatura di acqua d'acquedotto di 15°C.
    Per calcolare il costo ho utilizzato la solita tabella, di cui ho fatto questo grab:
    image
    Manca il costo per produrre 2000 kWh con il classico scaldabagno che possiamo calcolare semplicemente ipotizzando un prezzo medio del kWh di 25 centesimi, per cui otteniamo un costo di 500 euro all'anno.

    Punto primo: è evidente che maggiore è tale costo maggiore sarà la convenienza di installare un impianto solare termico.

    Punto secondo: maggiore è il valore di irradianza della mia zona, maggiore sarà la convenienza e qui ci si può riferire alla suddivisione macroscopica in fasce solari, che è stata fatta dell'Italia rappresentata da questa tabella:
    image

    Punto terzo: l'AEEG ha pubblicata una tabella in cui viene calcolato il risparmio lordo per unità di superficie a seguito dell'installazione di collettori solari, distinguendo il risparmio a seconda dell'impianto integrato o sostituito, suddiviso in due categorie, boiler elettrici e altro:
    image

    Semplificazione: ipotizziamo di trasformare i valori di cui alla tabella AEEG in moneta sonante, ovvero in euro risparmiati all'anno a seguito dell'installazione di collettori solari, ecco questo potrebbe essere un modo semplificato di calcolare i tempi di rientro dell'investimento.

    Ad una prima occhiata e facendo quattro calcoli i tempi paiono dilatarsi a dismisura sopratutto nelle fasce solari più penalizzate, però permettetemi quando sento di installazione di pannelli solari termici per sola ACS da 5000 euro in sù, con generatori per ACS a metano e costi annui reali che non superano i 200 euro, la cosa mi fa sorridere!!

    Lo so che forse ho sollevato un vespaio, ma niente flame grazie!
     
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  2. bornking
     
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    CITAZIONE (dotting @ 8/11/2009, 09:35)
    ....installazione di pannelli solari termici per sola ACS da 5000 euro in sù, con generatori per ACS a metano e costi annui reali che non superano i 200 euro, la cosa mi fa sorridere!!

    Infatti, io costruendo una nuova abitazione , non ho visto nessuna convenienza, anzi..
    Diverso, è se si riesce a recuperare il 55%, allora , anche non si può parlare comunque di convenienza, si può ipotizzare.
    Sono comunque sempre del parere, che il costo dei pannelli, sia lievitato proprio in funzione delle detrazioni !!
    E anche del fatto, che ci si fa convincere dai venditori che è un investimento redditizio !
     
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  3. telamonio
     
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    Quanto scrivi non farà piacere ai tanti venditori che promettono risparmi mirabolanti contando sulla (in)capacità di fare calcoli dei potenziali clienti.
    Non mi è chiaro il senso della terza tabella; ad es. io calcolo un risparmio di 1046 kWh/anno per ogni mq di collettore; sapendo che ho bisogno di 2000 kWh devo installare 1,91 mq?
    Tempo fa avevo postato un foglio di calcolo che consentiva di fare qualche valutazione sul numero di collettori da installare, portando a risultati simili
    https://cercaenergia.forumcommunity.net/?t=22247467
    A parte le evidenti semplificazioni si può notare che se conviene poco installare collettori per la produzione acs, se parliamo di integrazione riscaldamento viene da piangere.
    Per me la soluzione va ricercata nell'utilizzo dell'enorme sovrapproduzione estiva; una soluzione può venire dalla generazione elettrica (vedi www.newcomen.it); io personalmente ho puntato sulla rigenerazione del campo geotermico, cosa che mi ha permesso di ridurre enormemente i costi di impianto dello stesso (casomai dovesse funzionare ... )
    Ovviamente parliamo solo della questione economica; dal punto di vista etico siamo tutti d'accordo sull'obbligo di utilizzo delle fer
    Saluti. F


    OT noto che FINALMENTE l'AEEG ha indicato che le superfici utilizzate nelle tabelline di confronto (da cui tubi +25% in zona solare 1 ... +9% in zona 5) sono riferite all'APERTURA, cosa che avevo brillantemente, sagacemente, .... (prestatemi qualche aggettivo, per una volte che ci azzecco voglio pavoneggiarmi) intuito e scritto da anni.
    Cosa che ci eviterà in futuro discussioni riassumibili in :"UN COLLETTORE SOLARE GRANDE PRODUCE PIU' DI UNO PICCOLO" dandoci la possibilità di concentrarci su altri aspetti (versatilità, efficienza ...)

    Edited by telamonio - 9/11/2009, 13:53
     
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  4. spider61
     
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    Concordando sul fatto che spendere i famosi 5.000 euro e piu' per l'impianto non li recuperero' mai ( se non ci fosse il 55% , se c'e' sempre e anche con quello mah?!) ...
    perche' nella tabella della fascia di irradianza (che non ha niente a che vedere con la fascia climatica immagino) Pisa e' in 3 e Firenze in 2 che sono alla stessa latitudine ?! chi stabilisce la differenza di irradiazione?

    ciao
     
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  5. dotting
     
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    Perchè gli uni son Guelfi e gli altri Ghibellini, e i Guelfi sono sempre stati accozzati.
    In effetti Pisa ha un valore di irradianza pari a 300, Firenze 295.

    Adesso chi glielo dice all'AEEG che ha sbagliato la tabella.

    Ma tu sei guelfo o ghibellino?
     
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  6. spider61
     
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    CITAZIONE (dotting @ 9/11/2009, 21:57)
    Adesso chi glielo dice all'AEEG che ha sbagliato la tabella.

    Ma tu sei guelfo o ghibellino?

    Non mi sono mai posto il problema , ma credo che a Firenze abbiano convissuto tutte e due le fazioni... :)

    Anche se capisco bene che se si stabilisce una tabella con dei limiti , ci possono essere le condizioni per cui due elementi sono quasi uguali ma rientrano in categorie differenti , nel caso specifico :
    Per i dati geografici preso dal sito dei comuni italiani :
    Firenze e' a 43 e 47 di latitudine e ha una durata media del giorno di 12h 16' , Pisa 43 e 42 e 12h 12' ...... :blink:

    p.s. Quando si scrive superficie dell'apertura riferendosi ai pannelli a tubi si intende superficie lorda?

    Edited by spider61 - 10/11/2009, 10:33
     
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  7. sunheat
     
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    la latitudine non è l'unico fattore che conta per l'irradianza.. bisogna considerare anche l'elevazione dal suolo e altri dati. Infatti per farla breve (e precisa) tabelle come la UNI 10349 non si basano su un calcolo matematico ma su rilevazioni fatte fisicamente nei posti.

    Sicchè ...

    Aggiunta: l'apertura nei pannelli tubolari è la superficie lorda della sola parte assorbente (quindi senza struttura, metallo, ecc.), SENZA spazi tra i tubi.
    L'unica cosa da togliere per avere la superficie netta è in pratica lo spazio tra il tubo esterno e quello interno. Nulla da togliere nel caso di SHCMV.
     
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  8. spider61
     
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    CITAZIONE (sunheat @ 10/11/2009, 15:14)
    la latitudine non è l'unico fattore che conta per l'irradianza.. bisogna considerare anche l'elevazione dal suolo e altri dati. Infatti per farla breve (e precisa) tabelle come la UNI 10349 non si basano su un calcolo matematico ma su rilevazioni fatte fisicamente nei posti.

    Questo delle rilevazioni fatte nei posti mi torna , comunque tra Fi e Pi ci sono solo 40mt. di differenza e , se non vado errato , l'rraggiamento dovrebbe aumentare con l'altitudine?!

    CITAZIONE (sunheat @ 10/11/2009, 15:14)
    Aggiunta: l'apertura nei pannelli tubolari è la superficie lorda della sola parte assorbente (quindi senza struttura, metallo, ecc.), SENZA spazi tra i tubi.
    L'unica cosa da togliere per avere la superficie netta è in pratica lo spazio tra il tubo esterno e quello interno. Nulla da togliere nel caso di SHCMV.

    Quindi fammi capire : un tubo di 1800x58 ha un interno di 47mm. quindi devo moltiplicare 1800x47mm.. =0,850mq. ca a tubo , quindi per avere un la stessa superficie di 1mq. di pannello piano devo avere 11,5 tubi HP 58x1800 o 8,5 tubi SHCMV 70x1700 si puo' togliere la parte decimale perche' anche i piani da 2mq.(che sono normalmente le dimensioni esterne) hanno una superficie captante inferiore ....

    Non riesco a capire se i 'tennici' dell'AEGG quando danno i rendimenti superiori dei tubi hanno anche calcolato che il pannello a tubi ha la stessa superficie di esposizione , per un grosso angolo di spostamento del sole al di fuori dello zenit , mentre il piano ha quella superficie esposta solo a mezzogiorno solare :hmm.gif:
     
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  9. dotting
     
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    CITAZIONE (spider61 @ 10/11/2009, 18:15)
    il pannello a tubi ha la stessa superficie di esposizione , per un grosso angolo di spostamento del sole al di fuori dello zenit , mentre il piano ha quella superficie esposta solo a mezzogiorno solare

    Non tutti ecco come ho messo i tubi SHCMV, a ventaglio, con il risultato di aver addolcito la curva di temperatura:
    image

    In più il collettore mi raggiunge una temperatura accettabile e comincia a lavorare il caricamento subito dopo il sorgere del sole, tubi sparati a sud, inclinazione 45°.
    Ma le prossime prove sono con tubi in aderenza posati su un tetto a 18°.
     
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  10. spider61
     
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    In effetti Il tubo SHCMV e' una via di mezzo :) , la mia considerazione era per i tubi ad assorbitore circolare ....
     
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  11. sunheat
     
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    CITAZIONE (spider61 @ 10/11/2009, 18:15)
    Quindi fammi capire : un tubo di 1800x58 ha un interno di 47mm. quindi devo moltiplicare 1800x47mm.. =0,850mq. ca a tubo , quindi per avere un la stessa superficie di 1mq. di pannello piano devo avere 11,5 tubi HP 58x1800 o 8,5 tubi SHCMV 70x1700 si puo' togliere la parte decimale perche' anche i piani da 2mq.(che sono normalmente le dimensioni esterne) hanno una superficie captante inferiore ....

    Non riesco a capire se i 'tennici' dell'AEGG quando danno i rendimenti superiori dei tubi hanno anche calcolato che il pannello a tubi ha la stessa superficie di esposizione , per un grosso angolo di spostamento del sole al di fuori dello zenit , mentre il piano ha quella superficie esposta solo a mezzogiorno solare :hmm.gif:

    Si, in genere si calcola 10-11 tubi = 1 mq piano, restando nel calcolo delle superfici di assorbimento.

    Credo che all'AEGG diano rendimenti superiori non in base al rapporto spazio lordo occupato - kW prodotti.. A quanto sembra si riferiscono alla superficie dell'assorbitore. Forse includono anche qualche coefficiente per tenere in considerazione le differenze di rendimento al variare delle temperature esterne.
     
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  12. spider61
     
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    CITAZIONE (sunheat @ 10/11/2009, 18:39)
    Credo che all'AEGG diano rendimenti superiori non in base al rapporto spazio lordo occupato - kW prodotti.. A quanto sembra si riferiscono alla superficie dell'assorbitore. Forse includono anche qualche coefficiente per tenere in considerazione le differenze di rendimento al variare delle temperature esterne.

    Mi sembra di capire anche a me che considerino molto la T esterna come giustaente deve essere , se tocco un tubo al sole e' a T ambiente se tocco il vetro di un piano e' caldo , quindi disperde verso l'esterno....

    Riprendendo il discorso di Dotting, mi viene da pensare che alla fine ( a parita' di superficie ) un tubo HP e uno SHCMV si equivalgono nell'arco della giornata , bisognerebbe costruire un collettore con due rami paralleli che pescano dallo stesso serbatoio (quindi stesse condizioni) e in ogni ramo un tubo di ogni tipo e monitorare su le T di ogni ramo ... :)
     
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  13. dotting
     
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    CITAZIONE (spider61 @ 10/11/2009, 19:57)
    Riprendendo il discorso di Dotting, mi viene da pensare che alla fine ( a parita' di superficie ) un tubo HP e uno SHCMV si equivalgono nell'arco della giornata

    Non possono essere equivalenti.
    Non dimentichiamo che l'elemento che trasmette calore al collettore è il tubo ermetico in rame.
    Nel caso del classico tubo HP il tubo in rame è immerso in aria e quindi risente della temperatura ambiente.
    Il tubo SHCMV è immerso nel vuoto, non c'è aria dentro un tubo SHCMV.
    Le foto quà: https://cercaenergia.forumcommunity.net/?t=27811312
     
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  14. spider61
     
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    Lo so come sono fatti , intendevo che l'HP rende meno pero' rende al massimo per diverse ore nella stessa maniera , mentre l'altro si trova con la lamina perpendicolare al sole solo una volta al giorno , da li' in poi una parte dei raggi attraversano il vetro e si perdono , perche' non colpiscono la lamina , cosa' che comunque per tutti e due i tubi si puo' allievare mettendo un riflettore dietro come fanno diversi collettori... :)

    ciao
     
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  15. telamonio
     
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    permetto:
    Sono un semplice appassionato (forse sarebbe più corretto dire 'somaro') e non ho l'esperienza per consigliare alcunché
    Però mi sforzo di capire quello che leggo
    Provo ad esprimere il mio parere, che mi par di capire contrasti con quello della maggior parte di quanti scrivono qui
    CITAZIONE (sunheat @ 10/11/2009, 18:39)
    Credo che all'AEGG diano rendimenti superiori non in base al rapporto spazio lordo occupato - kW prodotti.. A quanto sembra si riferiscono alla superficie dell'assorbitore

    Semmai il contrario (kWh/superficie)
    Poi AEEG non fa alcun confronto: indica semplicemente la produzione a mq di apertura
    Personalmente ritengo che la produzione NON possa essere riferita allo spazio INUTILIZZATO da un sistema o collettore, ma solo a quello effettivo di apertura, che è (cito spf) "è quella superficie del collettore, nella quale i raggi solari non concentrati entrano nel collettore. (collettori a tubi senza riflettore: diametro interno dei tubi x lunghezza x numero dei tubi; con riflettore: superficie massima proiettata del riflettore)"
    Se una ditta mettesse in produzione un collettore circolare il test non potrebbe che tener conto della superficie effettivamente occupata: poi se il progettista avesse un tetto rotondo della stessa dimensione del collettore potrebbe esserne ben felice, in caso contrario sarà conscio di dover sprecare, come del resto accade per i tubi sottovuoto, un bel po' di spazio
    Ribadisco quanto già scritto: ENEA ed AEEG danno ai tubi un rendimento troppo BASSO, non tenendo conto della maggior versatilità di tali sistemi.
    A casa mia non li ho messi perchè nel mio caso davano una resa inferiore: leggendo invece la tabella AEEG sembra che la resa sia inferiore anche in cima al Monte Bianco, cosa probabilmente NON vera.

    CITAZIONE (spider61 @ 10/11/2009, 18:15)
    Non riesco a capire se i 'tennici' dell'AEGG quando danno i rendimenti superiori dei tubi hanno anche calcolato che il pannello a tubi ha la stessa superficie di esposizione , per un grosso angolo di spostamento del sole al di fuori dello zenit , mentre il piano ha quella superficie esposta solo a mezzogiorno solare

    Temo la lettura affrettata dei coefficienti angolari (IAM) sia fuorviante. Solo con qualche calcolo trogonometrico si possono fare le valutazioni appropriate dello IAM.
    NON si pensi ad es. che con il sole a 45° un piano riduca la produzione al 95% ed un collettore a tubi assorbitore circolare la aumenti fino al 150% (ci mancherebbe altro) rispetto a quando il sole è allo zenit
     
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