CercaEnergia

Posts written by carlotrono

  1. .
    Grazie per la risposta...nel calcolo dello sfasamento pensavo c'entrassero anche altri parametri intrinsechi del materiale, come il calore specifico ad esempio. Se non é così vado tranquillo.

    La casa é costituita da in tetto piano voltato, costruito con blocchi di tufo calcareo. Esternamente le volte sono parzialmente pareggiate con pietrr grossolane e polvere do tufo e il tutto é pavimentato con piastrelle di pietra (le cosidette chianche) posate alla distanza di un dito l'una dall'altra e giuntate con malta.

    Il programma si chiama sweet home 3d ed é per mac
  2. .
    come calcolare lo sfasamento e smorzamento dell'onda termica utilizzando come coibente uno strato di vetro cellulare granulare? ho cercato nel forum e sul web ma non ho trovato una risposta comprensibile per le mie scarse competenze tecniche.

    il vetro cellulare sfuso va compattato anche sul tetto oppure si evita per non danneggiare il solaio con la pressione della compattatrice?

    grazie
  3. .
    l'edificio che mi sto accingendo ad acquistare e restaurare presenta per l'80% della sua copertura un soffitto tradizionale voltato costruito in pietra calcarea di origine sedimentaria, realizzato e impermeabilizzato secondo le tecniche costruttive qui descritte dettagliatamente a questo link:

    www.micello.it/2010/05/le-coperture-piane-in-pietra-leccese/

    in sintesi: le volte costruite con i conci di tufo vengono pareggiate parzialmente (rimane fuori la sommità delle volte) con uno strato di tufina (polvere) e poi pavimentate con lastre di pietra (chiamate "chianche") legate da malta. Se il lavoro viene fatto bene il solaio è impermeabile alle precipitazioni ed ha anche alcune proprietà traspiranti dall'interno verso l'esterno. La pavimentazione risultate non è piatta ma presenta le sommità delle volte ricoperte da una specie di "gradone", come un tronco di piramide a base quadrata.

    sto cercando di capire come migliorare le prestazioni dell'involucro agendo sul tetto:

    OPZIONE 1
    stavo pensando di togliere lo strato di chianche ed eventualmente la tufina, mettere uno strato di vetro cellulare sfuso superando il livello della volta e pareggiando completamente, per poi ripavimentare con le stesse pietre migliorando il giunto tra una chianca e l'altra

    OPZIONE 2
    lascio le chianche così come sono, metto una barriera di vapore e ricopro la pavimentazione con vetro cellulare sfuso, che magari in futuro sarà ricoperto da un soffitto verde

    OPZIONE 3
    tolgo le chianche, pareggio con massetto di pendenza, barriera di vapore, lastre di fibra di legno, impermeabilizzazione, pavimentazione a chianche

    OPZIONE 4
    ...la vostra ;)
  4. .
    Sono d'accordo infatti pensavo ad un riscaldamento ad aria con pompa di calore per poter convertire il tutto in raffrescamento. Le mura della casa sono in tufo calcareo bello pesante e la coibentazione sarà mirata ad ottenere il giusto sfasamento e smorzamento dell'onda termica.
  5. .
    Fondamentalmente da me il problema del riscaldamento riguarsa massimo tre mesi all'anno in case prive di alcuna coibentazione...lavorando per bene sull'involucro penso si possa arrivare ad aver bisogno del riscaldamento solo per pochissimi giorni all'anno e per tale motivo volevo evitare di spendere soldi in un radiante a pavimento. Il mio dubbio é che avendo un budget non illimitato devo decidere da subito in che direzione andare, per evitare di spendere soldi in soluzioni che alla fine non funzionano e poi ritrovarsi senza fondi per metterci la toppa.
  6. .
    domanda secca: ristrutturando un edificio storico investendo sopratutto in involucro (vespaio, coibentazione soffitto e mura), considerando anche che le volte sono alte circa tre metri, posso sperare di riscaldare/raffrescare la casa con la VMC supportata da batterie di riscaldamento/raffrescamento alimentate tramite pompa di calore oppure è una battaglia persa in partenza? In casa oltre alla pdc prevedo anche un termocamino ad acqua con accumulo o ad aria, dipende...

    considerate che vivo in zona C al confine con la B, temperature invernali praticamente mai sotto i 2°C, estati torride e umidissime dove si arriva ai 38°
  7. .
    E' arrivato un primo preventivo della Finstral (sto chiedendo a più rivenditori non solo per una questione di prezzo, ma per scegliere a parità di prezzo quello che mi convincerà di più come competenza nell'installazione).

    In questo primo preventivo ho notato che la differenza di costo tra il sistema Top 72 (doppio vetro) e il Top 90 (triplo vetro) non è così elevata, circa 850 € (7958,80€ il Top 90, 7101,40€ il Top 75). Il Top 75 offre una trasmittanza calcolata di 1.3 W/mqK, mentre il Top 90 arriva a 0,9 W/mqK).

    Che ne pensate? per indole personale io sono più orientato al Top90, ma vorrei sapere se ne vale la pena.

    PS: il portone che ho progettato costa una marea di soldi !!! Mannaggia a me! Il problema è che il salone open space di circa 40mq prende luce SOLO da questo infisso. Viene a costare quasi 4000€, più del 50% di tutto il preventivo !!! Aiuto !
    https://docs.google.com/file/d/0B8Aae7_uRl...dit?usp=sharing
  8. .
    è incredibile come le soluzioni si trovano sempre DOPO aver postato la domanda nel forum...

    roka-compact_schnitt_04

    in questa pagina
    http://www.beck-heun.de/MONTAGGIO-CASSONET...619.0.html?&L=3

    c'è il video che indica chiaramente come viene montato (e quindi come si ispeziona) l'avvolgibile contenuto nel cassonetto...praticamente lo spazio dove passa l'avvolgibile è sufficiente a far passare anche la sbarra, con un po' di sbattimento in più...
  9. .
    Salve a tutti
    nella risoluzione dei ponti termici del foro finestra sono indicate due direttive
    1 - l'infisso va montato il più esternamente possibile, al meglio direttamente annegato nel cappotto termico
    2- i cassonetti devono essere chiusi nel lato interno ed ispezionabili dall'esterno

    mi sembra però che queste due soluzioni siano in contrasto tra di loro, o comunque non realizzabili contemporaneamente.

    Se il cassonetto deve essere ispezionabile dall'esterno deve prevedere un cielino posizionato tra l'infisso e il filo esterno, ma se l'infisso si trova già sul filo esterno, dove lo colloco 'sto cielino?

    Allora la via di mezzo sarebbe con l'infisso posizionato in mazzetta.
    roka-neoline-outside_detail_1_04
    roka-neoline-outside_detail_2_04
    (in immagine, il roka neoline outside di Beck+Heun)

    ma in questo caso dobbiamo rientrare l'infisso di ben 20cm
    roka-neoline-outside_tabelle_1_04

    considerando che la mia parete sarà 25cm di tufo+15cm di Neopor, l'infisso più che a metà sarà a 10cm dal filo interno. Come si comporteranno le isoterme in questo caso?

    Altrimenti ci sarebbe anche questo

    roka-neoline-rg-wdvs_detail_1_04

    ma...non capisco da dove sia ispezionabile !!! in caso di problemi all'avvolgibile lo devo demolire? boh!
  10. .
    pareri? ipotesi? suggerimenti? consigli? darsi all'ippica?
  11. .
    riassumo brevemente: ho intenzione di prendere una casa antica con mura monolitiche in tufo salentino, costruire un vespaio areato e isolare i muri controterra, nonché realizzare un buon involucro cercando di avere bassi valori di trasmittanza, uno sfasamento adeguato alla mia zona climatica e correggendo il più possibile i ponti termici.

    Fino ad adesso avevo le idee più o meno chiare e cercavo conferme. Ora passando agli impianti sono nel caos più assoluto, perché le voci di spesa sono tante e il rischio di sovradimensionare o peggio sottodimensionare un impianto mi preoccupa. Sicuramente mi rivolgerò ad un termotecnico con il C.C., ma nel frattempo vorrei prendere più informazioni possibile.

    La mia famiglia è costituita da me, mia moglie e i miei due figli di 3 e 5 anni. Per ora la casa è sempre occupata, sicuramente in futuro le cose cambieranno un po' con i bimbi che crescono.

    La casa quasi sicuramente avrà tra le sue dotazioni un termocamino bifacciale posizionato tra il soggiorno e la cucina, perché non credo di poter fare a meno del fuoco ed avendo una sorgente a biomasse posso compensare altri impianti nei giorni più freddi. Al termocamino pensavo di abbinare un accumulo a stratificazione per evitare di disperdere energia termica.

    ipotesi 1: termocamino + puffer + caldaia + riscaldamento a pavimento
    vantaggi: ottimo confort abitativo
    svantaggi: costo più elevato, eccessiva inerzia termica del radiante a pavimento

    ipotesi 2: termocamino + puffer + caldaia + ventilconvettori
    vantaggi: rapidità, costo minore
    svantaggi: minor confort provocato dai ventilconvettori che in linea di principio mi stanno antipatici

    in queste prime due ipotesi dovrei abbinare un sistema per il raffreddamento estivo. Il mio ideale sarebbe un dispositivo da controsoffitto canalizzabile che faccia da VMC + deumidificatore + raffrescamento. La VMC non so se sia necessaria nella mia abitazione, ma sicuramente migliorerebbe il confort. Il deumidificatore è invece fondamentale perché nel Salento abbiamo molte giornate con un umidità superiore al 70%, e questo rende il caldo insopportabile !!!


    ipotesi 3: termocamino + puffer + solare termico + pompa di calore aria/acqua + ventilconvettori olimpia bl2
    vantaggi: utilizzabile anche d'estate per raffrescamento con ottimi risultati, il solare termico serve ad evitare le inversioni di ciclo della pompa durante l'estate
    svantaggi: confort abitativo mediocre in inverno, comunque minore al radiante a pavimento (l'ho già detto che non amo i ventilconvettori?)

    ipotesi 4 pompa di calore aria-aria + fotovoltaico

    ipotesi 5 sistema aggregato compatto canalizzato tipo mini-UTA + contributo del termocamino nelle giornate più fredde
    ma qui ci vuole un investimento superiore nell'involucro e comunque non ho sicurezza di arrivare ai requisiti richiesti da questo impianto, visto che si parla di ristrutturazione.

    Insomma, sono in confusione.
  12. .
    Grazie a tutti per gli spunti di riflessione, prenderó in considerazione l'ipotesi di una demolizione e ricostruzione dando un occhiata alle case in vendita all'asta:spesso si tratta di ruderi insanabili venduti a due soldi. MAI e poi MAI demoliró un edificio realizzato con volte a stella, anche perché la mia famiglia quelle volte le costruiva da generazioni!


    Ritornando all'ipotesi principale, ovvero alla ristrutturazione, penso che la ricerca di soluzioni di compromesso tra efficienza, budget ed estetica sia una sfida affascinante e molto stimolante. Con gli interventi su pavimentazione e mura controterra descritti nel primo post di questa discussione e con la realizzazione di un buon cappotto termico, comprensivo di monoblocchi isolati nel foro finestra (di cui parlo qui) pensavo di aver risolto tutti i ponti termici, ad eccezione di quello presente tra le mura portanti e la roccia spianata di fondazione...voi invece mi dite che ci sono altri ponti termici irrisolvibili in ristrutturazione. A questo punto vi chiedo di dirmi quali sono, nonché di segnalarmi altri ponti termici che invece possono essere corretti.
  13. .
    Sto cercando di prendere informazioni sulla questione del tetto. Penso sia fondamentale una massima protezione per le mie latitudini, poiché il sole picchia non poco ! Mi sta incuriosendo la soluzione del tetto verde con uno strato di vetro cellulare sotto il terriccio, separati ovviamente da oppurtuni teli.
  14. .
    per chi si fosse perso lo Step One lo può trovare qui

    Situazione di partenza
    Come precedentemente descritto, l'edificio che intendo ristrutturare è costituito da murature monolitiche in tufo pugliese. La parete a sud ha uno spessore di 50cm, le altre pareti hanno uno spessore di 25cm. Ad est l'edificio è addossato ad un altra proprietà. L'edificio ha una forma regolare ed è orientato sull'asse nord sud.

    Il tufo pugliese è una tipologia di pietra calcarea (da non confondersi con il tufo di origine vulcanica) formatasi in ambiente marino (non a caso spesso nelle mura delle vecchie case si trovano fossili e conchiglie) che da secoli costituisce il principale materiale da costruzione in Puglia.
    cava-pietra-leccese-cursi2

    Recentemente sono state riscoperte le qualità termiche del tufo salentino. Ha una densità di circa 1200kg/mc e una conduttività termica a 10°C di 0,26 W/(mK); si rivela quindi essere un discreto isolante specialmente per i climi caldi. Dieci centimetri di spessore provocano uno sfasamento termico di 10 ore.

    Quasi tutto l'edificio presenta come soffitto le classiche volte a stella salentine. La parte concava delle volte in genere è ricoperta con materiale sfuso per realizzare una copertura piana, dove generalmente sporge solo la sommità della volta, quindi c'è un notevole spessore.

    squadro1

    L'ampliamento a nord dell'edificio invece presenta un soffitto in laterocemento fatto a membro di segugio che sicuramente andrà recuperato se non ricostruito.

    Interventi sulle murature esterne
    Come sopra descritto, le mura in tufo salentino dovrebbero garantirmi un sufficente sfasamento termico.
    Immettendo sul calcolatore della naturalia-bau un muro di tufo di 250mm + 150 mm di EPS ottengo
    U [W/mq·K]= 0,19 Sfasamento= 12,6 ore

    immagino che usando l'EPS grigio potrei ottenere migliori risultati in termini di protezioni dal freddo. O mi conviene usare un materiale più pesante, tipo il sughero o la fibra di legno? potrei aumentare lo sfasamento (ma servirebbe? penso di no) però credo che peggiorerei l'isolamento.


    Infissi
    Per quanto riguarda il foro finestra, siccome vanno tutti rifatti pensavo di isolare tutti i quattro lati con XPS, oppure con gasbeton. L'alternativa sarebbe utilizzare i monoblocchi isolati già predisposti con i quattro lati isolati, con il cassonetto esterno, con l'avvolgibile e la zanzariera.
    Sugli infissi sono indeciso se rivolgermi alla Finstral per degli infissi in PVC oppure alla ditta Lo Bascio di Ruvo di Puglia, che è parner casaclima, ha infissi in legno in classe "A"e si occupa della posa a partire dal controtelaio. La cosa che più mi preoccupa è infatti la posa dell'infisso e del controtelaio: non ha senso acquistare un infisso da 1 W/mq·K se poi viene montato male !!!

    Soffitto
    L'edificio è ricoperto da un soffitto piano. Pensavo di realizzare una copertura a tetto rovescio in fibra di legno per aumentare ulteriormente la protezione dal caldo, ma il problema sarà trovare qualcuno che me la faccia a regola d'arte . Mi tenta un po' anche l'idea del tetto verde.

    Sarei felice di leggere le vostre opinioni e i consigli per migliorare o cambiare queste parti del progetto.
  15. .
    CITAZIONE (cri_15 @ 19/9/2013, 14:52) 
    tutta quella roba per 75000 €? :o:
    Con 100000 € per una prefabbricata non ci fai niente, viste tutte le spese accessorie

    ed infatti è quello che dico io ;)
    l'immobile in questione è ad un prezzo interessante e ho anche margini di trattativa
    con il budget previsto penso di poter fare un buon lavoro...spero !!!
    La cosa importante è fare le cose giuste per evitare sprechi o errori, ed è per questo che scrivo qui !
32 replies since 4/3/2013
.