Impianto ad espansione diretta VS impianto idronico.

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  1. ldml
     
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    CITAZIONE (maurizio spezzati @ 31/3/2024, 12:51) 
    CITAZIONE (PID_Block @ 29/3/2024, 11:04) 
    Tanta tecnologia sull'involucro ed essenza di controllo della temperatura di mandata dell'aria e nessun post riscaldo (nemmeno in defrost). Ci sono soluzioni migliori

    Qui vedi come si comporta una VMC di buon livello (Zehnder Comfoair Q350) in un edificio passivo.
    L'aria interna è a 21,7 °C e quella esterna a 10,5 °C.
    Dopo lo scambiatore, l'aria esterna entra in casa a 20,5 e quella sporca interna se ne esce a 13,7.

    Internamente la gente sta vivendo e, facendolo, produce quel poco di energia che di solito si ignora perché è talmente poca da essere insignificante nelle case "normali".
    In un edificio passivo, invece, fa sì che si possa recuperare quei 1,2 °C che servono per ritornare ai 21,7 senza alcun post-riscaldo.

    L'involucro dell'edificio non ha nulla di tecnologico.
    Solo un pò di coibentazione in più di quella richiesta dalla norma nazionale, dei nastri freni al vapore o di tenuta all'aria messi nei posti giusti, del valore di pochi euro, e il controllo dei ponti termici.
    Tutto qua.

    D'altro canto, come impiantistica, l'edificio ha una VMC un Nuos 270 per ACS e un semplice split dual del valore di 2000 euro.
    Di tecnologia ce n'è ben poca.

    E questo significa poca spesa di investimento, poco consumo energetico, poca manutenzione, poca spesa di ricambio al momento di fine vita dell'impianto.

    Il problema non sono le piccole integrazioni giornaliere, sono i carichi indiretti da uso occasionale, basta organizzare un compleanno d'estate con cucina e preparazione pranzo e un 20-30 invitati che l'involucro rischia di andare in crisi. Cosa facciamo, facciamo il compleanno al caldo ?
     
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34 replies since 29/3/2024, 01:45   543 views
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