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CITAZIONE (PID_Block @ 29/3/2024, 11:04) CITAZIONE (maurizio spezzati @ 29/3/2024, 09:20) Dipende tutto dal carico termico. Su quelle che faccio io gli impianti sono proprio VMC centralizzata e espansione diretta dual, uno per zona. Funziona tutto alla meraviglia con accensioni limitatissime e movimenti dell'aria minimi. Ma sono edifici passivi, Passivhaus o CasaClima Gold, cioè con tenuta all'aria elevatissima e assenza di PPTT. Il resto oramai è noto. Ciao Tanta tecnologia sull'involucro ed essenza di controllo della temperatura di mandata dell'aria e nessun post riscaldo (nemmeno in defrost). Ci sono soluzioni migliori Qui vedi come si comporta una VMC di buon livello (Zehnder Comfoair Q350) in un edificio passivo. L'aria interna è a 21,7 °C e quella esterna a 10,5 °C. Dopo lo scambiatore, l'aria esterna entra in casa a 20,5 e quella sporca interna se ne esce a 13,7.
Internamente la gente sta vivendo e, facendolo, produce quel poco di energia che di solito si ignora perché è talmente poca da essere insignificante nelle case "normali". In un edificio passivo, invece, fa sì che si possa recuperare quei 1,2 °C che servono per ritornare ai 21,7 senza alcun post-riscaldo.
L'involucro dell'edificio non ha nulla di tecnologico. Solo un pò di coibentazione in più di quella richiesta dalla norma nazionale, dei nastri freni al vapore o di tenuta all'aria messi nei posti giusti, del valore di pochi euro, e il controllo dei ponti termici. Tutto qua.
D'altro canto, come impiantistica, l'edificio ha una VMC un Nuos 270 per ACS e un semplice split dual del valore di 2000 euro. Di tecnologia ce n'è ben poca.
E questo significa poca spesa di investimento, poco consumo energetico, poca manutenzione, poca spesa di ricambio al momento di fine vita dell'impianto.Attached Image
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