BOLLETTA LUGLIO AGOSTO MYDATEC 2020

Radiante Più VMC mydatec (senza recupero energia)

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    Marca e modello grazie. Così facciamo un servizio e diamo un’occhiata ai consumi ed alle capacità di deumidificazione.

    Una macchina costituita dalla serie evaporatore+condensatore è una pessima macchina per deumidificare. Per raggiungere le prestazioni di un modello con batteria di pretaffreddamento ad acqua va sovradimensionato il circuito frigorifero (compressore compreso) con consumi elevati e costi dei componenti superiori.

    Vediamo chi li fa. Curiosissimo. Diteci almeno come ne siete venuti a conosce: l’amico dell’amico? Letto in rete?
     
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    Cercando su Google "deumidificatori senza acqua", al primo posto compare questa:
    deumidificatore da controsoffitto di tale nextrend

    La scheda tecnica :
    scheda tecnica

    Il manuale tecnico :
    manuale tecnico

    Apriteli e vedrete le prime contradizioni: nella scheda tecnica ci sono riferimenti all'allacciamento della macchina all'impianto radiante (attacchi e disegno). Vengono date delle prestazioni senza specificare l'eventuale portata d'acqua e la temperatura a cui sono definite.
    Con 25°C/65% e portata d'aria di 300mc/h, la capacità di deumidificazione è di 17,5 l/giorno con una potenza assorbita di 460 W (indicati per una temperatura dell'acqua di 16°C....vabbè). Pessima resa elettrica e modesta capacità di deumidificazione.

    Nel manuale tecnico magicamente sparisce l'allacciamento ad acqua (stesso codice macchina...) e con 25°C/65% e portata d'aria di 300mc/h, la capacità di deumidificazione è di 13,5 l/giorno con una potenza assorbita di 400 W (....vabbè).

    Tralasciamo poi i riferimenti alla massima corrente assorbita che nel caso di 590 W è di 2,8 A e nel caso di 460 W è di 3 A (alle stesse condizioni di 32°C/95%). Schede tecniche da prendere con le molle.


    Diamo per buono il dato di prestazione a 25°C/65% e portata d'aria di 300mc/h: capacità di deumidificazione è di 13,5 l/giorno con una potenza assorbita di 400 W, che dire pessimo prodotto in termini di resa e consumi! Guarda caso i 13,5 l/giorno sono il flusso di umidità introdotto da una portata di rinnovo di 150 mc/h alle condizioni esterne di 30°C/60%. Sorrido, sarà una coincidenza....

    Ipotizziamo un sistema radiante dotato di una VMC con un rinnovo di 150 mc/h. Alle condizioni esterne di 32°C/70% (caso assolutamente possibile) introduco in ambiente (25°C/65%) ben 21,73 l/giorno di umidità. Per smaltirli mi servono due deumidificatori sopra descritti, i quali lavorano 19 ore al giorno con un consumo elettrico (all'ora) di 800W!!!!!!! Follia pura.

    Una VMC deumidificatrice con batteria di preraffreddamento (allacciamento all'impianto) riesce a smaltire alle stesse condizioni oltre 30/35 l/giorno con un consumo di 300/350 W!!!

    Ma fatemi il favore!

    P.S. Qualunque deumidificatore professionale (non portatile) può essere fatto lavorare senza acqua (quindi senza batterie ad acqua): basta aumentare la dimensione della batteria condensante (l'ultima delle due) in modo da smaltire la potenza condensante. Le rese elettriche saranno pessime, le capacità di deumidificazione molto ridotte.
     
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    ogni deumidificatore nasce per uno scopo e caratteristiche precise,

    i deumidificatori per gli impianti radianti nascono utilizzando l'energia dell'acqua del radiante come preraffreddamento e quindi sono dimensionati in maniera più ridotta e consumano di meno perchè una parte di energia gli arriva dall'acqua del radiante ( e quindi dal ciller esterno, in pratica stiamo utilizzando in parte l'energia della pdc esterna per deumidificare, bisognerebbe tenerne conto, l'energia dell'acqua del radiante non viene dal nulla).
    I deumidificatori per impianti radianti "senza acqua" purtroppo non hanno questo contributo quindi consumeranno necessariamente di più e renderanno(deumidificheranno) di meno. Inoltre sono "dimensionati"(circuito frigorifero/batterie) in musura diversa ma il suo lavoro comunque lo fanno.
    Un confronto diretto tra deumidificatori "ad acqua del radiante" e quelli "senza acqua" è necessariamente un confronto impari, si tratta di due tipologie di macchine diverse (proprio perchè il circuito frigorifero è diverso) anche se esternamente si possono somigliare.
    Un deumidificatore "ad acqua del radiante" non può funzionare correttamente senza acqua. Se ti va bene ti deumidifica poco niente, inoltre molti modelli se non c'è acqua vanno " in blocco" ( soprattutto in condizioni estreme), il circuito frigorifero probabilmente va in protezione in quanto le temperature di esercizio non sono (e non possono) essere quelle previste se non c'è l'apporto dell'acqua del radiante. Poi ci potrebbe essere anche qualche modello che non si blocca, ma sicuramente non ti fa la deumidificazione che dovrebbe farti, consumerà e potrebbe essere che ti duri poco.
    P.S: da tener presente che se al deumidificatore ad acqua non arriva tutta l'acqua di cui ha necessita (su ogni scheda tecnica è indicata espressamente la quantità) deumidificherà di meno. Sarebbe sempre bene fare una linea dedicata e dimensionata correttamente. Da quello che visto ci sono modelli che partono da 80 l/h a 180 a 260 l/h e più. Se non gli arriva tutta quest'acqua deumidificherà di meno in proporzione.

    I modelli "senza acqua" sono nati per quelle situazioni in cui non si può ( o comunque diventerebbe un problema) tirare una linea nuova per il deumidificatore. Risolvono il problema, ma a discapito di una minor efficenza e un consumo maggiore.

    Per quanto riguarda quello che si può trovare ci sono diversi modelli nel mercato:

    personalmente ho confidenza con un modello da 300 m3h a soffitto "senza acqua" sintetizzando alcuni dati:
    400W 25° 60% UR
    460W 32° 95% UR
    Umidità condensata 26 l/g (30° 80% )
    ( macchina valida, produttore nazionale che ha anche sedi all'estero, che solo la sede Italia va verso i 20 mlm di € di deumidificazione)

    Dello stesso produttore, LA VERSIONE AD ACQUA della stessa taglia (sempre 300 m3h soffitto) ha invece queste prestazioni:
    400W 25° 60% UR
    460W 32° 95% UR
    Umidità condensata 34 l/g ( acqua 16/18°) (30° 80% )

    Come si vede entrambe le macchine sono valide, ma c'è un'ovvia differenza di prestazioni (umidtà condensata) in funzione di quanto detto.
    Non ho indicato nomi per non fare pubblicità, ma se qualcuno vuole sono disponibile a inviare schede tecniche.
     
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    Noto che i professionisti non capiscono quello che viene scritto:
    CITAZIONE (chiaro_scuro @ 15/9/2020, 08:40) 
    CITAZIONE (Fringui75 @ 14/9/2020, 19:40) 
    Dipende molto con cosa alimenti e come la batteria, se usa la stessa acqua del radiante nel momento in cui in casa raggiunti la temperatura la pdc stacca e smette anche di deumidificare, continuando ad immettere aria in casa l'umidità sale perchè quando raffreddi aumenti l'UR... per quello preferisco lo split, raffresca e deumidifica in un solo passaggio.. ed è più controllabile e veloce, inoltre è un sistema a se.. il radiante ha bisogno di troppe cose per funzionare al meglio..
    Avendo più attori in gioco tutti devono lavorare in sincrono per darti comfort.

    Ci sono deumidificatori che non hanno bisogno dell'acqua del radiante e deumidificatori che hanno bisogno dell'acqua del radiante ma deumidificano anche con la PDC spenta e la sola acqua in circolo.
    Con questi deumidificatori non hai bisogno di sincronizzazioni o "troppe cose" per funzionare: basta un umidostato.

    Qua il problema è che la macchina di VmcArt non riesce a riempire neanche il sifone di scarico: ce ne vuole per arrivare alla gestione del deumidificatore quando a mancare è proprio la deumidificazione.

    @VmcArt
    4) Leggi temperatura di mandata 30 gradi anche quando la PDC è in funzione?

    Ciao.

    Era una risposta specifica ad una problematica precisa.
    In tanti altri post ho scritto che senz'acqua fredda (15-20°C) la resa scende ma se è solo per "tamponare" una situazione temporanea di PDC spenta me ne sbatto e in più posso anche semplificare l'impianto e la sua gestione (basta un igrostato).
    Inoltre Frinqui75 non ha considerato che con lo split una volta soddisfatta la temperatura ambiente la deumidificazione va a farsi benedire ugualmente.
    Ovviamente PID_Block ha fatto come al solito un esempio che fa comodo al pane che deve portare a casa lui perchè 32°C/70%UR non sono poi così comuni e quindi non è la normalità, quella che pesa realmente a livello di consumi stagionali (ad es. dalle mie parti su 4 anni non si sono mai verificati pur abitando in centro Italia a 15 km dal mare e non in un'alta montagna della Finlandia).
    Ad ogni modo, quando dovessero verificarsi il radiante è quasi sicuramente acceso e quindi nel deumidificatore passerebbe acqua refrigerata e la resa del deumidifcatore sarebbe alta: problema risolto.
    Tra l'altro anche quando la PDC non dovesse alimentare temporaneamente il radiante/deumidificatore, ad es. durante un carico ACS, l'acqua del radiante/deumidificatore avrebbe come serbatoio di energia il radiante stesso e quindi il deumidificatore non si troverebrebbe l'acqua subito a temperatura ambiente e continuerebbe, anche se via via in modo decrescente, ad avere una buona efficienza: altro problema risolto.
    Inoltre non servono "troppe cose" per gestire queste situazioni perchè il deumidificatore continuerebbe a funzionare, seppur con minore efficienza: altro problema risolto.

    Ora chiedo a PID_Block: quanto consumerebbe una Brofer per smaltire 22 L/gg di acqua con la temperatura ambiente soddisfatta?

    Ciao.

    Edited by chiaro_scuro - 8/11/2020, 12:22
     
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    30 gradi 80% umidità in ambiente... ahahahah....10 anni fa si davano tali prestazioni per fare scenografia sui volumi d’acqua condensati..ahahahah.

    Sono condizioni ambiente inverosimili in ambiente!!!! Aria ambiente già vicina alla saturazione, ovvio che la differenziata non è grande (viste le rese, pessime macchine entrambe comunque)!!! Vabbè....

    Un deumidificatore privo di batteria di prerafreddamento poteva andare bene (...) in impianti di raffrescamento radiante prive di ventilazione meccanica. Abitazioni di vecchia concezione, i cui carichi termici mitigavano i costi di deumidificazione. Ti assicuro che i clienti si lamentavano e non poco. Soprattutto le proprietà degli uffici in cui questi impianti sono stati alle origini installati (raffrescamento radiante).

    Quando non si conoscono le basi del trattamento dell’aria e di un circuito frigorifero si sparano mezze cazzate.

    Per togliere umidità da un flusso d’aria bisogna portare tale flusso alla condizioni satura, al suo punto di condensazione, che corrisponde al 100% di umidità. Per fare ciò si deve raffreddare il flusso (potenza sensibile): al calare della temperatura aumenta l’umidità relativa (quella assoluta rimane costante).
    Raggiunto il punto di saturazione una parte di vapore condensa e l’aria si raffredda ulteriormente (potenza latente+sensibile).
    Lo scopo della batteria di preraffreddamento è quello di avvicinare il flusso al punto di saturazione e sfruttare la potenza dell’evaporatore (ciclo frigorifero) per massimizzare la quota di potenza latente rispetto alla sensibile (la somma è la potenza del circuito frigorifero).

    In assenza di batteria di preraffreddamento ad acqua l’evaporatore deve fornire anche la quota necessaria ad saturare l’aria, perdendo potenzialità latente (destinata a deumidificate). Banalissimo capirlo.

    Per ottenere gli stessi risultati dovrei sovradimensionare il circuito frigorifero. Ho un circuito più grande (compressore compreso) per ottenere lo stesso (teoricamente). Consumi nettamente superiori e costo della macchina superiore.

    Questo non accade. Le macchine senza batteria di preraffreddamento sono le stesse della versione con. Alle condizioni ambientali di utilizzo (26/55 o 26/60) stanno in piedi (con pressione di condensazione elevate e immissione di aria calda in ambiente). Consumi esagerati e caldo trasportato in ambiente.

    In una casa (nuova o restaurata) in cui è previsto un sistema di ventilazione meccanica bisogna montare delle VMC deumidificatrici con allacciamento all’impianto e preferibilmente con recuperatore entalpico. È questa la soluzione più moderna, efficiente e meno costosa (costi iniziali+consumi). Tutte le altre soluzioni sono vecchie, di pessima resa e spesso legate ad incapacità tecnica di termotecnici e/o installatori.

    Chi propone macchine deumidificatrici prive di allacciamento all’impianto lo dovrebbe fare solo e solo se ci sono stati errori clamorosi nella progettazione dell’impianto (si sono dimenticati si dovesse deumidificare...) e ci si trova con lo stesso già realizzato. Dovrebbe inoltre informare il cliente che spenderà molto di più rispetto alla soluzione corretta (più del doppio in presenza di ventilazione meccanica).
    È una soluzione tampone molto costosa, frutto di errori tecnici e progettuali.
     
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    30 gradi 80% umidità in ambiente... ahahahah....10 anni fa si davano tali prestazioni per fare scenografia sui volumi d’acqua condensati..ahahahah.

    Mi dici dove l'ho scritto? Sei tu che stai parlando di 32°C/70%UR esterni ed è a quelli che mi riferivo.
    Per rinfrescarti la memoria, questo l'hai scritto tu:
    CITAZIONE
    Alle condizioni esterne di 32°C/70% (caso assolutamente possibile) introduco in ambiente (25°C/65%) ben 21,73 l/giorno di umidità

    Non dimenticare che l'aria esterna passa per il recuperatore della VMC (per quanto in estate non efficiente come in inverno) e con quelle condizioni esterne quasi quasi la porti al punto di saturazione.
    Inoltre non ho mai scritto che bisogna usare deumidificatori non allacciati all'acqua refrigerata ma che usando quelli in grado di funzionare anche con acqua a temperatura ambiente o senza acqua si risolvono diverse problematiche.

    Quanto consumerebbe una Brofer per deumidificare 22 L/gg con la temperatura ambiente soddisfatta?

    Ciao.
     
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    CITAZIONE (chiaro_scuro @ 8/11/2020, 12:06) 
    Noto che i professionisti non capiscono quello che viene scritto:
    CITAZIONE (chiaro_scuro @ 15/9/2020, 08:40) 
    Ci sono deumidificatori che non hanno bisogno dell'acqua del radiante e deumidificatori che hanno bisogno dell'acqua del radiante ma deumidificano anche con la PDC spenta e la sola acqua in circolo.
    Con questi deumidificatori non hai bisogno di sincronizzazioni o "troppe cose" per funzionare: basta un umidostato.

    Qua il problema è che la macchina di VmcArt non riesce a riempire neanche il sifone di scarico: ce ne vuole per arrivare alla gestione del deumidificatore quando a mancare è proprio la deumidificazione.

    @VmcArt
    4) Leggi temperatura di mandata 30 gradi anche quando la PDC è in funzione?

    Ciao.

    Era una risposta specifica ad una problematica precisa.
    In tanti altri post ho scritto che senz'acqua fredda (15-20°C) la resa scende ma se è solo per "tamponare" una situazione temporanea di PDC spenta me ne sbatto e in più posso anche semplificare l'impianto e la sua gestione (basta un igrostato).
    Inoltre Frinqui75 non ha considerato che con lo split una volta soddisfatta la temperatura ambiente la deumidificazione va a farsi benedire ugualmente.
    Ovviamente PID_Block ha fatto come al solito un esempio che fa comodo al pane che deve portare a casa lui perchè 32°C/70%UR non sono poi così comuni e quindi non è la normalità, quella che pesa realmente a livello di consumi stagionali (ad es. dalle mie parti su 4 anni non si sono mai verificati pur abitando in centro Italia a 15 km dal mare e non in un'alta montagna della Finlandia).
    Ad ogni modo, quando dovessero verificarsi il radiante è quasi sicuramente acceso e quindi nel deumidificatore passerebbe acqua refrigerata e la resa del deumidifcatore sarebbe alta: problema risolto.
    Tra l'altro anche quando la PDC non dovesse alimentare temporaneamente il radiante/deumidificatore, ad es. durante un carico ACS, l'acqua del radiante/deumidificatore avrebbe come serbatoio di energia il radiante stesso e quindi il deumidificatore non si troverebrebbe l'acqua subito a temperatura ambiente e continuerebbe, anche se via via in modo decrescente, ad avere una buona efficienza: altro problema risolto.
    Inoltre non servono "troppe cose" per gestire queste situazioni perchè il deumidificatore continuerebbe a funzionare, seppur con minore efficienza: altro problema risolto.

    Ora chiedo a PID_Block: quanto consumerebbe una Brofer per smaltire 22 L/gg di acqua con la temperatura ambiente soddisfatta?

    Ciao.

    Come al solito IO so di cosa parlo, ma soprattutto ho le competenze tecniche per farlo. Tu non sai fare due calcoli di termodinamica: sfido un utente ad indicarmene qualcuno di sostanza (mandate il link in privato, please).

    32 gradi con il 70%? Sono proprio le tre settimane all’anno in cui devo raffrescare e deumidificate! Ahahahah
    Se metto solo uno di questi prodotti non sarei in grado di smaltire l'umidità introdotto, anche un bambino lo capirebbe!! Sarei costretto a spegnere la ventilazione meccanica (come accade per la taglia più piccola del tuo prodotto...).

    Facciamo chiarezza:
    1) un deumidificatore canalizzato (con o senza allacciamento) tratta l’aria ambiente. È una soluzione adatta ad ambienti privi di ventilazione meccanica. Prodotti di vecchia concezione (del tutto identici a quelli da parete). Quelli dotati di allacciamento idronico hanno 4 batterie, preraffreddamento e postraffreddamento ad acqua in più della versione priva di allacciamento, la quale rende meno e consuma di più, oltre a scaldare (carico da smaltire).

    2) VMC deumidificatrici trattano una miscela di ambiente ed aria esterna, la quale è molto più vicina al punto di saturazione di quella ambiente. Concettualmente è una macchina diversa, che massimizza la deumidificazione all’origine. Una VMC deumidificatrice senza allacciamento è una mediocre soluzione (mai viste tra l’altro). È una mediocre soluzione anche una VMC termodinamica perché rende poco in deumidificazione e non immette aria neutra ma fredda (anche sotto i 14 gradi).


    “Ora chiedo a PID_Block: quanto consumerebbe una Brofer per smaltire 22 L/gg di acqua con la temperatura ambiente soddisfatta?”
    Credimi, sinceramente, è una domanda priva di senso. Quel “temperatura ambiente soddisfatta” non significa nulla e non determina nulla.

    Ti spiego. Servono:
    1) Portata d’aria di rinnovo;
    2) Condizioni ambiente;
    3) Condizioni esterne;
    4) Portata e temperatura dell’acqua;

    So che alle condizioni nominali (26/60, 30/60) la taglia da 300 mc/h deumidifica 36/34 l/gg.
    Ci sono prodotti molto simili in RDZ.
    Siamo al doppio delle prestazioni di un canalizzato standard con allacciamento idronico. Fatemi il piacere.
     
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    32 gradi con il 70%? Sono proprio le tre settimane all’anno in cui devo raffrescare e deumidificate! Ahahahah

    Pensa che da me negli ultimi 4 anni non si sono mai verificate, solo per farti capire che l'esempio è abbastanza, non dico estremo, ma forte (ma ci può stare).
    Ma, giusto, quando dovessero verificarsi vuol dire che avrò bisogno di raffrescare per cui ho acqua fresca che alimenta il deumidificatore: quindi che mi frega dell'efficienza del deumidificatore senza acqua se in queste condizione l'acqua fresca ce l'avrò?

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    2) VMC deumidificatrici trattano una miscela di ambiente ed aria esterna, la quale è molto più vicina al punto di saturazione di quella ambiente. Concettualmente è una macchina diversa, che massimizza la deumidificazione all’origine.

    Io sto parlando proprio di queste.
    Di queste ci sono quelle che per funzionare hanno sempre bisogno di acqua fredda e quelle che non ne hanno sempre bisogno: stavo parlando proprio di quest'ultimo tipo.

    CITAZIONE
    “Ora chiedo a PID_Block: quanto consumerebbe una Brofer per smaltire 22 L/gg di acqua con la temperatura ambiente soddisfatta?”
    Credimi, sinceramente, è una domanda priva di senso. Quel “temperatura ambiente soddisfatta” non significa nulla e non determina nulla.

    Perdonami ma effettivamente la domanda era equivocabile.
    Quanto consuma una Brofer HPSU600 alle condizioni che tu stesso hai portato come esempio?
    CITAZIONE
    un rinnovo di 150 mc/h. Alle condizioni esterne di 32°C/70% (caso assolutamente possibile) introduco in ambiente (25°C/65%) ben 21,73 l/giorno di umidità
     
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