Errore flussostato PDC

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  1. 33export
     
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    Buonasera a tutti,

    cerco un aiuto per risolvere un problema con il mio impianto.

    PDC Maxa (i-Hwak WP V3, 12 KW), Bollitore Cordivari (Bolly PDC 500 L), riscaldamento a pavimento (collettore semplice, senza testine motorizzate o altro circolatore), unica zona con centralina (bilancio termico regolato con i flussostati sul collettore per le diverse zone).

    L'impianto ha funzionato senza problemi per tutta l'estate per ACS; con l'avvio del riscaldamento sono inziziti i problemi.
    Quando la temperatura ambiente raggiunge il set-point, la macchina smette di riscaldare; quando poi la temperatura scende, si riattiva la richiesta di calore, ma la macchina va in blocco per "errore flussostato".
    Per riavviarla devo: aprire il by-pass (estivo) tra mandata e ritorno, togliere corrente, ridare corrente, lasciare qualche secondo aperto il by-pass e chiuderlo lentamente. In questo modo inizia a riscaldare e prosegue senza problemi.
    La macchina non va in blocco se il riscaldamento si avvia subito dopo la produzione di ACS.


    Per il tecnico della PDC: aria nell'impianto. Abbiamo fatto ben due cicli di sfiato. Il problema rimane.
    Per l'idraulico: è la PDC che non va
    Per casa madre: sarà il filtro intasato. Ma non lo è.

    Spero nel vostro aiuto.


    Grazie!!
     
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    Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.
    La tua pompa è una monoblocco ed alimenta un accumulo o l'impianto semplicemente commutando una valvola esterna (a tre vie) e traslando il setpoint di mandata dell'acqua, un classico (nel caso estivo tra produzione di acqua ferdda e sanitaria c'è anche un commutazione del ciclo frigorifero).
    Idraulicamente all'interno della macchina non accade nulla. Esternamente c'è una valvola che commuta e due circuito aventi perdite di carico differenti: la serpentina dell'accumulo da una parte e l'impianto radiante dall'altro. Quest'ultimo privo di altri elementi (collettore con taratura meccanica delle portate sui circuiti).
    Da quanto scrivi l'allarme NON viene generato in produzione di acqua sanitaria, mentre in fase di riscaldamento accade sistematicamente in fase di partenza da fermo, mentre tutto funziona se c'è un passaggio tra produzione ACS e riscaldamento.
    Dando per scontato il corretto funzionamento del flussostato e l'assenza di aria, i casi sono due:
    1) le perdite di carico valvola+radiante sono elevate rispetto alla pompa di circolazione (il flussostato è un organo meccanico) e ti ritrovi al limite della portata minima di intervento del flussostato (resistenza meccanica iniziale): solo con un passaggio da ACS (ho già spostato la lama del flussostato) a riscaldamento (devo solo mantenere alzata la lama del flussostato) tutto funziona regolarmente.
    2) la pompa di circolazione (EC?) non si comportano correttamente, generando quando descritto nel punto 1.

    Come prima cosa verificherei cosa è stato impostato sulla pompa di circolazione e come viene pilotata: On/Off o c'è pure un segnale di modulazione? Se non c'è, posso aumentarne la velocità agendo sui tasti?
    Un seconda verifica è valutare i salti termici in riscaldamento (mandata e ritorno alla macchina). Nota la potenza ed il salto termico puoi valutare la portata effettiva.
     
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  3. 33export
     
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    Intanto, grazie!

    La pompa è modulante, impostata per garantire 5 gradi di differenza tra mandata e ritorno.
    PDC a inverter: la potenza è variabile, corretto?
     
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  4. 33export
     
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    Dimenticavo:

    La portata è comunque misurabile dalla somma delle singole portate regolate sul collettore, corretto?
    Da scheda tecnica ho 22 l/min.
    Se guardo il collettore mediamente sono tra 25 e 30 nel radiante.

    Troppo vicino? Devo aumentare le portate dei circuiti?

    Ma se fosse questo il problema, se avessi le testine meccaniche, andrebbe in blocco ogni momento?
     
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    Se la portata è superiore a quella nominale (somma delle portate sui singoli circuiti) possiamo escludere entrambi i casi: perdite e pompa.
    Probabilmente c'è un problema meccanico sul flussostato. Fisicamente è una lama che si sposta chiudendo un contatto. La resistenza meccanica all'apertura è diversa da quella di chiusura. Probabilmente la portata in produzione sanitaria è tale da spostare la lama (anche in presenza di difetto) e quest'ultima rimane sollevata durante la commutazione sull'impianto radiante e si mantiene sollevata durante la fase di riscaldamento. Invece, quando si accende per il solo riscaldamento, tale portata non è sufficiente.
    Il flussostato non funziona bene o è di una taglia non corretta per la macchina in oggetto (errore di montaggio).

    P.S. Ho letto solo ora che la pompa modula controllando il salto termico. Puoi impostare tale valore o imporre una modulazione minima?
    Non vorrei che in riscaldamento con partenza da fermo (salto termico basso=modulazione minima) la portata fosse insufficiente. La sequenza è questa a fronte di una richiesta è questa:
    1) accensione pompa
    2) verifica flusso (con un ritardo sulla partenza pompa
    3) accensione compressore se il flusso è presente.

    Nella fase 2 il salto termico è pari a 0 e la pompa viaggia al suo valore minimo, sufficiente per la produzione sanitaria, ma non per il riscaldamento.
    Quando commuta da sanitario a riscaldamento il salto termico tra mandata (calda, facevo ACS) ed il ritorno (freddo, ritorno radiante) mantiene alta la modulazione.
    In teoria un software ben fatto dovrebbe mantenere al massimo la portata fino al momento di partenza del compressore e poi modulare sul salto termico. Ma non sempre è ben fatto...
     
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  6. 33export
     
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    PID_block, grazie per l'aiuto.
    Ti aggiorno:
    Alla fine si è mossa casa madre con il titolare dell'assistenza di zona.
    In sintesi hanno riconosciuto che si tratta di un limite della macchina nel lavorare a portate vicino al minimo, nonché accoppiata a testine motorizzate.
    È stato prolungato il tempo di inibizione del flussostato in avvio.
    Nel dubbio però ho adottato questa soluzione: lasciare leggermente aperto il bypass quel tanto che basta per garantire portata sempre sufficiente, pur garantendo il flusso adeguato per il riscaldamento a pavimento.

    La prossima estate sostituiro ol bypass con un separatore idraulico.
     
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    CITAZIONE (33export @ 20/12/2017, 13:22) 
    PID_block, grazie per l'aiuto.
    Ti aggiorno:
    Alla fine si è mossa casa madre con il titolare dell'assistenza di zona.
    In sintesi hanno riconosciuto che si tratta di un limite della macchina nel lavorare a portate vicino al minimo, nonché accoppiata a testine motorizzate.
    È stato prolungato il tempo di inibizione del flussostato in avvio.
    Nel dubbio però ho adottato questa soluzione: lasciare leggermente aperto il bypass quel tanto che basta per garantire portata sempre sufficiente, pur garantendo il flusso adeguato per il riscaldamento a pavimento.

    La prossima estate sostituiro ol bypass con un separatore idraulico.

    Ed aggiungi una pompa.
    E' un limite meccanico del flussostato. Probabilmente il tuo multizona lo porta a lavorare vicino al suo valore minimo di intervento (effetto amplificato dalla modulazione della pompa).
    Diciamo che la presenza del separatore idraulico è quasi obbligatoria in impianti multizona.
     
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6 replies since 6/12/2017, 00:17   13545 views
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