SOLVIS

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    Buon giorno, gradirei un vostro parere in merito all'impianto Solvismax gas, da utilizzare in un edificio di civile abitazione molto isolato di circa 208 m2 di superficie riscaldata e 635 m3 di volume riscaldato.
    Si tratta di un sistema modulare riequipaggiabile integrabile con più fonti di riscaldamento (solare, pompa di calore, termocamino ecc.), dotato di bruciatore incorporato (si può acquistare anche solo accumulatore + bruciatore ed integrarlo successivamente con il solare). L’ accumulatore contiene acqua calda tecnica (evita il pericolo legionella).
    Nel caso specifico verrà collegato ad un termocamino da 34,4 Kw di potenza termochimica (sovradimensionato per le esigenze dell’immobile).
    Il calore prodotto dal sole di stratifica nell’accumulatore in base alla temperatura ed in modo automatico, senza rimescolamenti e perdite. Il calore viene trasportato attraverso il caricamento a strati con valvole a membrana direttamente nello strato corrispondente alla sua temperatura. Grazie alla disponibilità immediata del calore alla temperatura utile, diminuisce il bisogno di integrazione del bruciatore. Mantenere la zona inferiore il più fredda possibile garantisce il massimo rendimento possibile dall’energia del sole.
    L'impianto solare funziona in low-flow con portate nel circuito ridotte (12-15 l/m2 di sup. del collettore) e permette l' integrazione al riscaldamento (max 12.9 m2 di collettori piani). I collettori sono costituiti da un assorbitore in lamiera di alluminio con serpentina a tubi in rame sul lato posteriore, saldata al laser.
    Il livello superiore dell’accumulo contiene acqua bollente per l’acqua calda sanitaria. La produzione di acqua calda avviene secondo il principio di scorrimento attraverso uno scambiatore di colore esterno a piastre: se si preleva l'acqua si avvia la pompa dell'acqua calda. La portata di caricamento dello scambiatore di calore viene regolata automaticamente in base alla temperatura desiderata, in modo da garantire l’assenza di legionella. Vengono forniti 24 lt/min di acqua calda istantanea a 45° C a basse potenze (circa il doppio rispetto ad un bollitore da 120 lt).
    Il caricamento dell’acqua per il riscaldamento è regolato dalle condizioni climatiche ed avviene nello strato intermedio. Si possono far funzionare fino a due circuiti di riscaldamento misti ed i periodi di riscaldamento alla temperatura nominale possono essere inseriti singolarmente. Per ottimizzare l’impianto il circuito di riscaldamento dovrebbe avere una differenza di temperatura tra mandata e ritorno impostata tra 20 e 30 K ed il flusso del circuito di riscaldamento non deve oltrepassare complessivamente i 2000 l’h..
    Il bruciatore è ad irraggiamento del tipo premiscelato. Il range di potenza è 5-20 Kw.
    Vengono ridotti al minimo gli ingombri, i costi di montaggio, le tubazioni e le dispersioni.
    L'acqua fredda alla base dell'accumulo permette di raffreddare i fumi e di farli condensare, ottimizzando la condensazione.
    I rendimenti sono elevati (43/30° C = 109.1%) anche per la produzione di acqua calda sanitaria, le emissioni ridotte.
    Vi sembra una soluzione interessante rispetto alla classica caldaia a condensazione solo riscaldamento + bollitore monovalente+temoaccumulatore+ termocamino?
    Vi ringrazio anticipatamente.
     
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    Ciao, a me sembra troppo complesso, soprattutto con la premessa, edificio MOLTO ISOLATO.

    Camino sovradimensionato.. in una casa molto isolata.. bah..
    In che zona verrà fatta questa casa?

    Io sono per meno impianti possibili e meno complicazioni possibili.. se la zona lo permette e l'involucro pure (visto la premessa) andrei di pdc semplice, se non addirittura con un sistema compatto.
     
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    La zona di intervento è Brescia.
    Il termo camino ha una potenza resa all'ambiente di 10 Kw e resa all'acqua di 18 Kw, il committente ha ricevuto un'offerta vantaggiosa ed ha istallato un Energy 85 della Clam.
    L'idea è quella di coibentare il mantello (per esempio con materassini Ceramisol Firerock, lana
    di roccia 3 cm con foglio di alluminio o silicato di calcio per realizzare il cassone esterno) al fine di sfruttare al massimo il calore prodotto dalla combustione e concentrarlo quanto più
    possibile sull’acqua che circola nell’impianto, diminuendo di conseguenza il
    calore ceduto nella stanza dove è installato.
    Il cliente ha escluso la pompa di calore. Il sistema mi sembrava interessante perché modulabile ed integrabile nel tempo anche con più fonti di calore.
    Mi interessava sapere se qualcuno ha già avuto modo di utilizzare sistemi simili.
    Grazie
     
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2 replies since 15/4/2016, 09:17   164 views
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