Un sistema a tutt'aria

Dall'idea, alla progettazione, realizzazione e utilizzo

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    Era tempo che volevo iniziare questa discussione ma non sono mai riuscito ad imbastirla. L’argomento è più che attuale, anzi forse i tempi non sono ancora maturi, ma a mio avviso sarà il futuro.

    Scrivo questo in quanto posso affermare con tranquillità che una abitazione dalla classe B in su può avere un unico impianto ad aria per la gestione della climatizzazione.

    Perché un impianto a tutt’aria?

    Partiamo dall’inizio:
    a) I MOTIVI

    La mia casa è stata progettata coi criteri dei primi anni 90; questo vuol dire: poco isolamento, caldaia a gas (stagna era una novità), e radiatori in ghisa. Per il raffrescamento estivo erano stati previsti degli split distribuiti in varie zone.
    Feci costruire anche una stube in maiolica in quanto conoscevo già questo mezzo di riscaldamento.

    Da allora sono state fatte molte cose: prima di tutto FV e poi l’isolamento esterno che ha migliorato decisamente il comfort della casa togliendo tutta una serie di problemi dovuti ai ponti termici.

    Ho sempre scaldato a legna, per cui la caldaia mi serviva solo per acs.

    Nonostante il cappotto isoli molto bene anche in estate, da me vi è il problema della grande umidità e dei grandi apporti interni che in estate devono essere smaltiti. Gli split che avevo (a dire il vero ci sono ancora), producevano solamente fastidio in quanto sparavano aria molto fredda, localizzata e consumavano decisamente molto anche se inverter. Altro aspetto a loro sfavore è che non erano programmabili e automatizzabili.

    Nel frattempo abbiamo avuto seri problemi di allergia agli acari della bimba piccola (ha avuto 3 ricoveri seri)
    Dopo aver sostituito i fornelli con l’induzione il gas mi serviva solo per la produzione di ACS.

    Da qui l’idea di sostituire la caldaia con una pompa di calore per la produzione di acs e sfruttare la stessa pompa di calore per raffrescamento estivo utilizzando canali d’aria (anche perché in una casa già abitata non vi sono altre alternative) in modo da ricambiare e purificare l’aria diminuendo la presenza di polvere.

    b) LO STUDIO
    Conoscevo già i problemi dovuti al raffrescamento ad aria (in tutte le mie sedi di lavoro ci sono sempre stati impianti ad aria e tutti causavano fastidi e problemi fisici), per cui ho iniziato a studiare il sistema migliore (non ho inventato nulla comunque).
    Riassumendo, un sistema ad aria può generare comfort solo se vengono rispettate 3 regole fondamentali:
    1) Bassa/issima velocità dell’aria nell’ambiente (zona abitata), parliamo di 0,2m/s.
    2) Differenziale di temperatura del fluido rispetto all’ambiente molto basso.
    3) Grandi volumi per bilanciare la bassa velocità di cui al punto 1 e il basso differenziale di cui al punto 2.

    La prima cosa che è stata fatta, è uno studio con il mio termotecnico sul fabbisogno di raffrescamento estivo in condizioni limite per ogni stanza diviso tra calore sensibile e latente. Abbiamo realizzato un foglio excel (che avevo pubblicato anche in questo forum) con il quale è possibile calcolare i volumi d’aria per ogni stanza per avere una certa temperatura x con una certa temperatura y di mandata. Più basso è il differenziale e più metri cubi si devono inviare. Il foglio excel fornisce il dato di partenza per sapere le prestazioni che deve avere la macchina in termini di volumi/h.
    Generalizzando si può dire che la macchina dovrebbe trattare in ricircolo almeno 3 volumi ora, poi ogni casa ha i suoi problemi. La mia è una classe B alta per cui è più difficile da trattare.

    La seconda cosa è stata trovare persone qualificate nel trattamento aria e decidere innanzitutto la distribuzione.
    Ho impiegato un anno per studiare macchine e sistemi di distribuzione passando dagli aggregati compatti diffusi in germania e svizzera alle macchine termodinamiche da canali tessili a termotesi, sitemi di filtrazione meccanica e elettrostatica ecc. ecc..
    Poi ho trovato la persona con le dovute conoscenze.

    Per la distribuzione inizialmente ero partito con il volere mettere i canali microforati (anche in metallo) che hanno molta induzione e velocità bassa (oltre ad essere anche “carini” da vedere). Il costo per questi e i problemi di calcolo per il dimensionamento mi hanno portato ad indirizzarmi verso i canali in pal anche perché il tecnico li conosceva bene. Altri aspetti a favore del pal sono l’isolamento, la leggerezza e la possibilità di averli antibatterici e antipolvere (ho scelto questi ultimi).

    Al tecnico ho passato i dati calcolati con excel in modo da dimensionare correttamente i canali e le bocchette. Lui poi ha fatto il progetto e tutto il resto. Diciamo che la distribuzione è stata progettata da lui, mentre la UTA e le logiche di funzionamento le abbiamo decise insieme con la collaborazione di una software house che ha sviluppato i controlli e la gestione.
    Come tutte le cose nuove, abbiamo avuto dei problemi durante il percorso che sono stati risolti bene e tutto il progetto è durato un anno e mezzo (ad oggi mancano da sistemare delle sciocchezze).
    L’idea iniziale era nata come sistema di purificazione dell’aria e raffrescamento, ma ora è utilizzato anche per scaldare, umidificare e deumidificare: il massimo che si possa avere.

    c) IL PROGETTO
    Il progetto prevede l’installazione di un sistema ad aria utilizzando canali in PAL antipolvere con distribuzione stellare. Durante la posa del cappotto (2008) feci installare annegati nello stesso dei canali per collegare il garage al primo piano della casa in modo da non forare il solaio (il garage sarà il vano tecnico).
    Gli elementi del progetto sono:
    a. I canali antipolvere e relativo plenum di raccordo
    b. Soffitti termotesi per la diffusione dell’aria in una stanza e per nascondere plenum e canali
    c. Serrande e termostati di zona
    d. Sonda combinata co2 (tecnologia laser) temperatura e url
    e. Comandi nei bagni per ricambio forzoso
    f. 2 stadi di prefiltrazione G4 e un filtro primario a tasche F9 da 2000 mc/h.
    g. Umidificatore ad ultrasuoni
    h. Deumidificatore
    i. Unità Trattamento Aria da 1600 mc in ricircolo e 900 in ricambio con doppio recuperatore Recair e batteria acqua da 10 kw, con Free-cooling/heating, serrande di ricambio booster. Ventilatori brushless con controllo 0-10v.
    j. Silenziatore e giunti antivibranti
    k. Centralina di controllo webserver con monitor touch da 7’’, collegata ad un router
    l. Pompa di calore Aquarea Panasonic 3,2kw con hpm per la gestione della sovraproduzione da FV
    m. Serbatoio acs a vaso aperto ad acqua tecnica synergy300
    n. Puffer tecnico da 50 litri, circolatore e valvola miscelatrice
    Aggiungo che l’aspetto più complicato è stata la gestione del tutto: il software è potente ed è stato pensato per ottenere il massimo risparmio energetico e raggiungimento dei risultati di comfort e benessere.

    Per il momento basta, se vi interessa continuo coi dettagli delle varie scelte oltre che dei risultati

    Edited by paolomak - 20/12/2015, 16:14
     
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    Hai detto bene Paolo questo sarà il futuro.
    In tanto io inseguo questo:
    https://youtu.be/67OQt2JaM30
    Ho avuto un contatto con questa azienda, mi hanno detto che sono arrivati ad installarlo solo fino a centro Italia. Sto aspettando un ulteriore contatto.
    Continua con la tua storia dacci altre info se puoi e vuoi.
     
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    Finalmente Paolo!
    Aspettavo con impazienza questa discussione e sono molto interessato a conoscere come hai portato avanti questo progetto
     
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    Sarebbe possibile avere il file excel per il calcolo.
    Grazie
     
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    Ritengo quella macchina non all'altezza degli obiettivi da raggiungere. Non ha umidificatore che è un elemento indispensabile in quanto l'aria con questi sistemi si secca. Il serbatoio da 180 con Pom pa a da 2 kw non è sufficiente per una famiglia media. 320 mch mi sembrano pochi. Su una passiva vanno bene ma in raffrescamento no. Ho scartato gli aggregati in quanto non ve ne sono con tutte le caratteristiche che devono avere. Sono belli e occupano meno spazio ma se guardi il Cop di una aquarea 3.2 è superiore. La resa globale anche se superiore non vale la spesa e la flessibilità di componenti separati.

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    Edited by paolomak - 3/12/2015, 23:08
     
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    Complimenti Paolo per il tuo lavoro, che tra l'altro ho potuto apprezzare dal vivo assieme ad altri amici del forum :) .
    Sarebbe interessante descrivessi i consumi magari scorporando, anche se è difficile, quello che consumi per ACS e soprattutto considerando il caldo che da la stufa.
     
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    foglio Excel lo trovi qui

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    sarebbe ancora più interessante sapere i costi, anche di massima
     
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    Complimenti! che studio professionale!!

    Se le riprese sono nei bagni ed in cucina, ambienti umidi, l'umidificatore serve meno? o magari basta aggiungere come ho fatto io un Umidificatore Venta LW15 che consuma poco e va bene?

    Uno dei vantaggi dei sistemi ad aria è la maggior semplicità, basta leggere qualche discussione sui problemi di configurazione dei pavimenti radianti
     
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    CITAZIONE (cri_15 @ 4/12/2015, 10:24) 
    sarebbe ancora più interessante sapere i costi, anche di massima

    Questo è un argomento difficile, siamo partiti con un costo, poi sono state cambiate molte cose e non saprei dire il finale. Non vorrei esporre dei dati non coerenti. Diciamo che avendo detrazioni al 65% ho buttato dentro il più che non posso.
    Se conti che solo hpm costa oltre 500 euro il touch 1000 (ma non è indispensabile) ecc. ecc.
    Casomai più avanti o in mp ve li comunico divisi per tipologia di intervento (se riesco ad averli)

    CITAZIONE (FFede @ 4/12/2015, 11:01) 
    Complimenti! che studio professionale!!

    Se le riprese sono nei bagni ed in cucina, ambienti umidi, l'umidificatore serve meno? o magari basta aggiungere come ho fatto io un Umidificatore Venta LW15 che consuma poco e va bene?

    Uno dei vantaggi dei sistemi ad aria è la maggior semplicità, basta leggere qualche discussione sui problemi di configurazione dei pavimenti radianti

    Le riprese bagni non vanno in ricircolo per cui se non hai un recuperatore adiabatico non recuperi l'umidità interna. Io con un umidificatore a ultrasuoni da 0,5l/h canalizzato riesco a gestire l'umidità: non tengo 50% ma 45% perché oltre si sente
     
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    Progetto:
    Immagini prese dai sinottici del software di gestione:

    Piano terra
    [IMG][/IMG]

    A sinistra si vede il garage (locale tecnico su soppalco), poi la lavanderia e il resto.
    In questa stanza da oltre 50mq non è stato possibile fare alcuna bocchetta di immissione. L'aria proviene dal primo piano da una bocchetta messa alla fine delle scale.
    Quello che si vede qui è il canale di ripresa bagni piano superiore e acquario. Dalla lavanderia parte la relativa ripresa. Nell'antibagno vi è la ripresa generale per ricircolo e/o per il ricambio booster generale

    Primo piano

    [IMG][/IMG]
    Qui a sinistra vi è il bagno con il plenum e le serrande. Le mandate sono tutte dall'alto al basso con lame d'aria da 2 metri, mentre nella stanza delle ragazze soffitto termoteso

    Mansarda
    [IMG][/IMG]
    in mansarda la mandata è da altezza 50cm con 2 lanci: 1 verso l'alto e 1 laterale: sono sufficienti a trattare tutta la stanza
     
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    CITAZIONE (paolomak @ 4/12/2015, 11:27) 
    Le riprese bagni non vanno in ricircolo per cui se non hai un recuperatore adiabatico non recuperi l'umidità interna. Io con un umidificatore a ultrasuoni da 0,5l/h canalizzato riesco a gestire l'umidità: non tengo 50% ma 45% perché oltre si sente

    In questo periodo io ho ancora un 50% medio in casa senza umidificare, lo scorso anno ho avuto in marzo un periodo di 10gg fra il 40 ed il 42% e dava abbastanza fastidio la notte, poi mi avevano raccomandato di non scendere sotto i 40% per il parquet
     
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    In un altro post avevi parlato di lame strette e lunghe al posto delle classiche bocchette di immissione, potresti postare una foto per capire anche l'aspetto estetico che danno ?
    Grazie
     
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    Tipo questi:
    [IMG][/IMG]

    Ne ho uno a 2 feritoie a soffitto che spara verso il basso e uno a pelo di tetto mansardato che spara verso il soffitto (effetto coanda). Hanno all'interno la possibilità di parzializzare il flusso e dei convogliatori per indirizzare l'aria
     
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  15. dondavi
     
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    siete ancora davvero in pochi ad avere una casa a tutt'aria, il tuo caso è anche particolare essendo una ristrutturazione...
    la macchina e la distribuzione fanno paura..., è comunque in impianto vero e proprio.
    talvolta si parla di case senza impianti, a mio avviso è corretto dire case con impianti non convenzionali.
    il sistema che hanno ffede e mauro t ad es è moooolto più semplice ma meno controllabile e programmabile una sorta di piccolo supporto ad una casa con basse necessità...
    il tuo caso paolo mi sa che anche se la tua acasa avesse avuto il doppio di fabbisogno saresti riuscito a cavartela benino lo stesso con un impianto del genere.
    io non me la son sentita di andare ad aria, anche se i canali della vmc grossi ci sono, e ho già considerato la possibilità di poter istallare se fosse necessario una mandata unica in zona giorno e riprese in tutte le stanze per ricircolo volendo fare tutto ad aria in casa mia. cmq complimenti paolo, sei stato coraggioso (oltre ad aver sborsato dei bei soldini)
     
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