Climatica...ha senso in una casa ad altissime performance?

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    Come da titolo...ha senso secondo voi usare una sonda esterna per la gestione climatica di un involucro che per raffreddarsi un po' a -20 ha bisogno di una dozzina di ore?
    Oppure è più saggio lavorare con un termostato ambiente da quattro soldi o anche da 8 nel locale più freddo che intervenga sul circolatore e inoltre come Fringui docet, intervenire sui flussostati?
     
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    credo che in ogni caso abbia senso, con la logica di una climatica il generatore lavora alla massima efficienza producendo solo quanto serve...
     
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  3. alby1982
     
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    Io penso che più l'involucro è performante e più una climatica sia importante. Peró abbinerei controllo temperatura esterna e controllo temperatura interna. Peró mi sorge un dubbio anche a me...la curva delle vecchie centraline climatiche sarà idonea a lavorare con certe prestazioni? Ci sono centraline "migliori", magari con tempi di risposta più lenti?
     
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  4. jo17771
     
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    Secondo me non ha senso perché' per riscaldare un edificio efficiente non serve nemmeno far andare il radiante 24h, io metterei semplici termostati e una T fissa nel puffer
     
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    Esatto. Una climatica interna a punto fisso.
    Sicuramente con una climatica che col sensore esterno colloquia con quello interno, ottieni risultati migliori ma quanto impieghi a rifarti della enorme differenza di spesa?
    Una climatica esterna ha un grande significato con un involucro...normale ma quanto impiegherà casa mia a far partire ancora il riscaldamento una volta raggiunti i 20°?
    Con un termostato molto sensibile ed una miscelatrice che spilla dall' accumulo adattando la mandata più valida per restare a 20°, si dovrebbe ottenere un eccellente risultato ugualmente.

    Questa è una http://www.caleffi.it/caleffi/it_IT/Site/P...e.jsp/index.sdo

    E questa un' altra http://www.caleffi.it/caleffi/it_IT/Site/P...e.jsp/index.sdo
     
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    Il problema è l'inerzia del sistema.. si in accensione che in spegnimento.. e ovviamente in regolazione.

    Se non hai inerzia, ottimo on/off... ma se hai inerzia, è difficile da gestire con qualsiasi sistema.
     
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    io do' per scontato che la climatica si deve basare sia sulla t. esterna che interna, per
    molte è sicuramente così, non so se lo è per tutte. In ogni caso il dubbio sollevato
    da fazer mi sembra più che lecito, se una casa è molto ben isolata la t esterna influisce
    poco su quella interna e quindi la climatica da' un apporto minimo, soprattutto se
    si adotta gia un sistema a bassa temperatura. E' anche vero che se il generatore
    è una pdc le cose non stanno proprio così...
     
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    lancerei una provocazione:

    in un sistema radiante, al pari di qualunque scambio termico, si riesce a cedere calore all' involucro fin tanto che la temperatura del fluido è maggiore della temperatura della struttura che viene portata in temperatura.

    lo scambio tra impianto e pavimento, infatti, è prevalentemente conduttivo.

    la potenza scambiata per irraggiamento dipende anch' essa dalla differenza tra la temperatura della superficie irradiante, e la temperatura di tutti gli altri elementi.

    quando una struttura ad elevata inerzia "lavora" a regime, non prima di aver fatto valere la sua capacità termica, riesce a mantenere la propria temperatura per un' elevata finestra temporale, o quantomeno con variazioni non troppo significative rispetto alla variazione della temperatura esterna. il risultato è che in un sistema radiante l' acqua ritorna al generatore o al puffer con temperatura maggiore rispetto alla "situazione di avvio o di elevato carico termico", giacchè si scambia meno.

    in cosa si traduce tale aspetto in termini di prelievo o "produzione" di energia termica?
     
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    Alla domanda non so rispondere ma il ragionamento fila talmente bene che continuo a convincermi sempre di più che la climatica me la posso risparmiare...almeno quella con sensore esterno.
     
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    1) dipende dalla fonte di calore e se lavora in diretta sull'impianto (es: caldaiette a condensazione molto modulanti e pdc inverter)
    2) dipende dai terminali e dalla loro inerzia
    3) concordo cmq con jo che in case molto isolate, anche in virtù degli apporti gratuiti, l'impianto "ideale" che funziona 24 h su 24 alla perfetta temperatura di mandata è utopia


    CITAZIONE (fazer111 @ 11/10/2012, 23:02) 
    ..e inoltre come Fringui docet, intervenire sui flussostati?

    l'intervento sui flussostati serve per bilanciare l'impianto, e non dovrebbe avere niente a che vedere con il sistema di regolazione
     
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    la pdc migliora il proprio COP tenendo molto bassa la temperatura di mandata.
    quindi la sonda climatica esterna consente di fare lavorare con COP migliori la pdc.
    visto che la pdc stessa ha la sonda esterna non c'è un gran costo aggiuntivo.
    la sonda esterna serve per compensare eventuali apporti interni, quindi diminuendo ancor di più l'apporto della PDC.
    in una situazione simile avrai acqua che scorre sul radiante ad una T di poco superiore a quella ambiente desiderata, mantenendo il pavimento sempre caldo.
    in una casa grande come la tua non devi sottovalutare il calore sottratto dai ricambi d'aria, quindi piuttosto di aumentare la T dell'aria della VMC con una batteria di post è meglio lasciare fare tutto al pavimento.

    ma tu hai il termocamino ... ragionando con il tuo stesso metro (che non ha senso la climatica in un involucro così performante), pure il termocamino non ha senso ! dimensionando correttamente la PDC starai sempre al caldo spendendo un'inezia. forse, dico forse, un camino ad aria (annosa questione) sarebbe meglio.

    in effetti il termocamino ti costringe a mettere il puffer, quindi a ricorrere ad una costosissima climatica esterna per miscelare. quello che vuoi tu è una semplice termostatica con circolatore on/off, e qui l'inerzia citata da Fringui avrebbe suggerito un diverso sistema di emissioen rispetto al pavimento.

    mutuando un'altra volta la tua critica alla climatica, pure il riscaldamento a pavimento in una casa come la tua è uno spreco, specie se gestito on off. forse dei radiatori d'arredo con mandata a 50° avrebbero consentito un migliore gestione delle temperature.

    averne di questi problemi, non nascondo che un pò ti invidio, ti stai facendo una reggia !
     
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    ...il termocamino arriva lunedì...quindi cosa fatta capo ha...
    Per il resto sono ancora in tempo e parlando con la termotecnica stamattina, mi diceva anche lei che le climatiche la convincono molto poco...
     
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    In questi giorni sto "curando" l'impianto dei suoceri, sono passati da casa isolata normale a cappotto e tetto isolato, risultato, avevano freddo in casa dove per anni sono stati bene.

    Ho spulciato un po i manuali della caldaia che ha 20 anni a basamento.. e ho scoperto che è più moderna della mia caldaia ;)
    Ha sensore esterno, con il quale decide (in base a come si programma) quando attivare il radiante e quando spegnerlo
    Con il sensore esterno regola la T di mandata, ma ne fa 2!! 1 per un anello e suo accumulo per gli scaldasalviette e l'altra gestisce la miscelatrice che fornisce il radiante.
    Ha sensore interno, per correggere l'eventuale aumento di temperatura dovuta ad una climatica non perfettamente settata

    Poi hanno dei termostati per casa, 1 intelligente.. attiva la pompa nei bagni per gli scaldasalviette e quindi integrano la temperatura data dal radiante nell'eventualità...

    Gli altri sono usati a mo di interruttori per attivare le zone che si vogliono tenere spente, ma non far andare sotto una determinata temperatura, invece se si vuole quella zona attiva si porta a 30° ( ma ovviamente non vuol dire che arriverà a 30°!!!)

    La sonda esterna per gestire il generatore di calore, se si vuole ottimizzare e risparmiare è d'obbligo.
     
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    CITAZIONE (cri_15 @ 12/10/2012, 10:31) 
    1) dipende dalla fonte di calore e se lavora in diretta sull'impianto (es: caldaiette a condensazione molto modulanti e pdc inverter)
    2) dipende dai terminali e dalla loro inerzia
    3) concordo cmq con jo che in case molto isolate, anche in virtù degli apporti gratuiti, l'impianto "ideale" che funziona 24 h su 24 alla perfetta temperatura di mandata è utopia


    CITAZIONE (fazer111 @ 11/10/2012, 23:02) 
    ..e inoltre come Fringui docet, intervenire sui flussostati?

    l'intervento sui flussostati serve per bilanciare l'impianto, e non dovrebbe avere niente a che vedere con il sistema di regolazione

    Comunque se il principio intrinseco della climatica è quello modulare il generatore rispetto la temp.esterna, magari sarà parziale in casa performanti, ma un beneficio si dovrà pure avere.

    Vorrei avere delle conferme sul discorso dei flussostati per vedere se ho capito correttamente a che cosa servono.
    Funzione: regolare il flusso di acqua nei circuiti in base all'ordine di allaccio dei vari colettori e alle esigenze specifiche dei vari piani aumentando o diminuendo quindi l'emissione del calore.
    Ogni collettore quindi ha un suo flussostato ?
    Altra cosa che non mi è chiara:
    In caso di sonda climatica esterna e termostati interni, come si relazionano nella modulazione ?
    Possono convivere entrambi oppure no ?
     
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    Il flussostati servono per regolare le portate di ogni singolo anello... in base a questo si ha la regolazione dell'energia trasportata.. e si bilancia l'impianto.
    L'acqua e la corrente lavorano nello stesso modo, scelgono la strada più corta, quindi se hai delle chiocciole corte e alcune lunghe l'acqua andrà solo in quelle corte.. con i flussostati puoi bilanciare l'impianto e portare quanto ti serve nei vari locali.

    Le 2 cose un po cozzano.. nel senso.. la climatica basta e avanza per fare tutto su un impianto ben configurato e avviato.

    I termostati sono per semplificare la vita.. puoi escludere delle zone ma non farle congelare, puoi mettere una sicurezza di temperatura massima.. etc etc.
     
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