Sanicube+SHCMV+termostufa

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  1. Mattz
     
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    CITAZIONE (dotting @ 7/7/2010, 08:45)
    L'impianto perfetto:

    SCHEMA

    Ciao Dotting

    Altherma o PDC Geo è lo stesso, ma potresti spiegarmi negli schemi dov'è la connessione ai collettori solari? Se lo stereotipo dell'accumulo è il sanicube, andrebbero e tornerebbero sulla pompa (la 2da), giusto?

    Grazie mille e buone ferie a tutti :B):
    Matt
     
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  2. dotting
     
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    x nello
    no puoi fare il contrario accumulo sopra e termocamino sotto, ma non viceversa.
    A quel punto puoi ovviare con uno scambiatore esterno all'aqccumulo che viene visto come un "corpo scaldante" attivo e non come un tradizionale corpo scaldante.
    La pdc che "vede"rientrare acqua a temperatura elevata si comporta di conseguenza.
    Come scambiatore esterno il più semplice è quello rosso, che in questo momento non riesdco a linkare.

    xmattz
    si nello schema il circuito solare non è disegnato, anche perchè se faccio mettere un impianto FV, non faccio installare solare termico.
     
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  3. nnsoxke
     
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    @dotting: nello schema che hai previsto ci sono ben due scambiatori di calore tra il fluido termovettore della pompa di calore e l'acqua calda sanitaria, non sono troppi? In questo modo costringeresti la temperatura dell'accumulo ad un valore che sia adatto ad ottenere acqua calda sanitaria alla temperatura desiderata, anche quando l'impianto di riscaldamento ne richiederebbe una inferiore.
    Io avrei messo uno scambiatore aggiuntivo, esterno all'accumulo, e alimentato direttamente da biomassa.
     
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  4. nello72
     
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    Grazie mille, lo scambiatore a cui ti riferisci è questo?

    image
     
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  5. nnsoxke
     
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    Penso che piuttosto di mettere uno scambiatore nell'accumulo, dalla parte del riscaldamento, sarebbe meglio (dal solo punto di vista dell'efficienza di scambio) far circolare l'acqua dell'impianto di riscaldamento nell'accumulo, non l'acqua dell'impianto a biomassa. Sarebbe evitato in questa maniera uno scambio termico in più, almeno dalla parte del riscaldamento.

    Un altro dubbio che mi viene riguarda la regolazione: che cosa accade quando la temperatura del boiler raggiunge il valore impostato? Si spenge necessariamente la pompa di calore per attivarsi la circolazione nell'impianto di riscaldamento, implicando necessariamente dei cicli on-off della pompa di calore? Allo stesso modo quando si attiva la pompa di calore si chiude l'impianto di riscaldamento o c'è anche un'altra configurazione non presente negli schemi in cui la pompa di calore in parte cede energia termica all'accumulo e in parte all'impianto di riscaldamento?
    Con questa configurazione, se ho ben capito, l'energia all'accumulo viene fornita ad una certa temperatura che dipende due volte dall'efficienza dello scambiatore nell'accumulo (una volta per inserirla e una per prelevarla) e il COP della pompa di calore dipende dalla temperatura media del fluido di lavoro della pompa di calore.
    Dunque quanto più si ottimizza il funzionamento della pompa di calore, ovvero quanto più si fa funzionare in ON, tanto meno risulta sfruttato l'accumulo e l'energia fornita a questo dal generatore a biomassa.
    Se si tratta di un impianto di riscaldamento a pavimento già questo rappresenta una sensibile forma di accumulo.

    La soluzione che proporrei è quella di separare la pompa di calore dall'accumulo per il riscaldamento, prevedere un accumulo per la sola acqua calda sanitaria e per il generatore a biomassa e utilizzare l'energia prodotta dal generatore per fare riscaldamento mediante uno scambiatore sulla mandata della pompa di calore, di modo che il supplemento del generatore risulti anche in un abbassamento della temperatura richiesta alla pompa di calore, a parità di temperatura dell'acqua inviata all'impianto di riscaldamento.
    Il segnale di temperatura da utilizzare per regolare la pompa in questo caso deve essere quello preso dopo lo scambiatore con il generatore (o accumulo servito dal generatore).

    Edited by nnsoxke - 11/8/2010, 15:30
     
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  6. Mattz
     
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    QUOTE (dotting @ 11/8/2010, 08:09)
    xmattz
    si nello schema il circuito solare non è disegnato, anche perchè se faccio mettere un impianto FV, non faccio installare solare termico.

    Grazie Dott!
    Un po' OT, ma è proprio il mio dubbio: pdc geo vert. (3/4 sonde terreno calcereo e forse falda...) con o senza solare termico per sola ACS?
    In zona E, con irradianza ~ a metà tra 249 e 290 w/mq e anche una biomassa (o 2...) ad integrare il puffer, io cmq 20 shcmv Thermomax a sud a svutamento pensavo di metterli (ma nn con sanicube xkè o bisogno di almeno 1500lt...Boilernova?), per poi coprire parzialmente i consumi elettrici con 3 o 4 kw a est+ovest.
    Dite che si sovrappongono le fonti inutilmente? Mi tengo i soldini per la pdc geo e magari 1 sonda in +?? :wacko:

    Salu2
    Mattz
     
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  7. dotting
     
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    1500 litri sono veramente tanti, l'unica ragione di un puffer così grande sarebbe quella legata all'uso di un generatore a biomassa oltre i 35 kW con tutte le rogne delle pratiche ISPESL.

    Per tutti: ricordatevi che gli impianti termici devono funzionare senza rompere le palle al progettista e/o all'installatore.

    COP, scambiatori, pipe mentali poi possono scontrarsi con la dura realtà della regolazione e gestione dell'impianto.
    State molto attenti a questo aspetto.
     
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  8. Mattz
     
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    CITAZIONE (dotting @ 12/8/2010, 16:33)
    1500 litri sono veramente tanti, l'unica ragione di un puffer così grande sarebbe quella legata all'uso di un generatore a biomassa oltre i 35 kW con tutte le rogne delle pratiche ISPESL.

    Grazie Dott
    Esattamente!
    2 termocamini da 34,4kw (tipo CLAM Energy 85) ad integrare un sistema centralizzato per 2 unità molto eterogenee...nessun problema per pratica ISPESL, si farà. Il problema è forse proprio la capacità del Sanicube... :hmm.gif:
     
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  9. eliseoe
     
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    Salve ho un dubbio sullo schema di Dotting, l'elettrovalvola n°3 viene comandata dalla sonda temperatura posizionata nel sanicube e fino a qui tutto bene, questa devia la mandata della pdc nel sanicube che scambia per poi mandare l'acqua al pavimento, in questa fase la pdc deve solo far circolare l'acqua, ma come fà a sapere la pdc che non deve riscaldare ma solo far circolare l'acqua se dal sanicube l'acqua a T più elevata viene inviata direttamente al pavimento? non so se mi sono spiegato bene, l'acqua a T più alta che arriva dal sanicube non dovrebbe passare prima nella pdc e poi essere inviata al pavimento in questo modo la pdc sente la T elevata dell'acqua e quindi terrà atttivata solo la pompa per la circolazione.
     
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    la pdc, come il generatore biomassa come un solare termico lavorano con l acqua sporca che fa da batteria termica, all interno del sanicube poi ci sono gli scambiatori in cui passano l acs e l acqua per il radiante, ovvio che la pdc ha una sonda per sapere quando lavorare per ripristinare la t dell accumulo, se è più calda non parte...
     
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  11. eliseoe
     
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    secondo lo schema la pdc non lavora con l'acqua sporca dell'accumulo ma è collegato con l'impianto a pavimento che grazie alle elettrovalvole dà prevalenza all'acs o al radiante, poi c'è l'elettrovalvola n°3 che devia per sfruttare l'energia immagazzinata nell'accumulo dalla caldaia a biomassa o dai pannelli solari, almeno come ho capito io. Quindi è la sonda che interviene e fà sì che sia solo la pompa a funzionare.







     
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    in effetti hai ragione ma probabilmente essendo ovvio che se parte il generatore a biomassa la t dell acqua sporca aumenta rispetto a quella impostata su pdc, quindi probabilmente manca un sensore che vada alla pdc in modo che comandi le altre valvole anchein questo caso....
     
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  13. dotting
     
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    La PDC è un inverter e modula la sua potenza in funzione della temperatura di ritorno dell'acqua dall'impianto di riscaldamento.
    Caso pratico:
    la pdc viene regolata come set point a 45°C in ACS e 40°C in riscaldamento, generatore a biomassa spento, la pdc lavora esattamente con le due temperature suddette.
    Se si accende il generatore a biomassa e l'acqua sporca raggiunge i 45°C la pdc lavorerà solo sull'impianto di riscaldamento, però passando per il serbatoio riscaldato dal generatore a tot gradi, l'acqua a 40°C subirà un aumento di temperatura e potrebbe rientrare a una temperatura di 39°C nella PDC.
    A quel punto a PDC modula la sua potenza per dare un delta T paria a un grado 40-39.
    Se invece il generatore è ingrado di innalzare la temperatura dell'acqua di ritorno alla pdc più di 40°C, il compressore si ferma mantenendo in funzione il circolatore.
    L'importante è che la temperatura di ritorno alla pdc non superi i 55°C.
    Qualche costruttore ha inserito una miscelazione perchè questo non accada.

    Ultimamente ho sostituito quello schema che prevedeva l'utilizzo di valvole a tre vie difficili da gestire con questo più semplice:
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  14. eliseoe
     
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    Sto montando la pdc rotex 8kw sul sanicube, ho seguito lo schema postato da Dotting ma non l'ultimo quello con lo scambiatore ma il primo schema, ho preferito montare le elettrovalvole in quando erano già comprese nel kit della pdc, ho un sanicube 538/16/16 con 3 pannelli piani e un termocamino che penso di utilizzare poco, la parte idraulica è finita adesso devo collegare la parte elettrica, le elettrovalvole 1 e 2 vengono comandate dalla pdc la numero 3 dovrebbe non dipendere dalla pdc ma, almeno come ho interpretato io, dovrebbe essere comandata da un termostato indipendente con una sonda di temperatura inserita a 80cm nel sanicube, sto facendo bene?
     
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  15. dotting
     
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    Sì, fai realizzare attentamente lo schema postato a suo tempo.
     
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87 replies since 24/4/2010, 20:09   6052 views
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