fabbricato da 500mq con impianto geotermico con ventilconvettori

è bene usare anche la VMC?

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  1. mcgregorio
     
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    CITAZIONE (dotting @ 9/4/2010, 10:10)
    Avevo scritto che non hai che l'imbarazzo della scelta, però nel link ci devi andare!!!!

    oh perbacco! ho visto tutti i link... quello mi è proprio sfuggito
    ed era proprio quello che cercavo
    ho fatto proprio una gaffe
     
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  2. IDM
     
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    CITAZIONE
    è possibile avere i nomi di alcuni prodotti di laterizio portante abbinato ad un isolante naturale?

    i poroton sopra menzionati e
    SPOILER (click to view)
    flumroc
    materiale eccezzionale!
     
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  3. mcgregorio
     
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    CITAZIONE (mcgregorio @ 7/4/2010, 18:30)
    Introdotto tutto ciò il consiglio che vi chiedo è:
    quale sistema di riscaldamento/raffrescamento è consigliato?
    Il cliente è orientato per l'utilizzo di impianto geotermico con relativa pompa di calore, ma non sono in grado di consigliarlo per la scelta del "terminale"
    avendo escluso a priori il pavimento radiante quali alternative valide ci possono essere?
    meglio i ventilconvettori?
    ma i ventilconvettori in commercio hanno la possibilita di allontanare l'umidità?
    è bene usare la VMC?
    Oppure con un impianto domotico in grado di aprire/chiudere le finestre in automatico si può fare a meno della VMC?

    vorrei provare a rifare la comanda, magari rigirata in altro modo

    il protocollo itaca penalizza i terminali che non piano elementi radianti (pavimento, parete, soffitto) perchè funzionanti con temperature basse dell'acqua (indicativamente 30°C)
    nella lista nera ci sono i radiatori, i termoconvettori, i ventilconvettori, ecc senza distinzione alcuna: sono tutti equiparati allo stesso livello perchè funzionanti a temperature alte

    ma è proprio così?
    i ventilconvettori non sono in grado di lavorare a temperature più basse?
    i produttori lo esplicitano sui propri depliant, ma non vorrei che fosse una forzatura: magari è vero che funzionano ma non producono il calore che serve per l'abitazione, una sorta di sottodimensionamento; oppure fanno consumare molta più energia elettrica

    geotermico e ventilconvettori possono coesistere in maniera efficiente oppure no?
     
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  4. dotting
     
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    Cosa intende per temperature alte il protocollo Itaca, c'è scritto un valore di temperatura?

    "Più basse", rispetto a cosa?
     
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  5. mcgregorio
     
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    il punto del protocollo itaca è il 4.2.1 che cerco di riportare di seguito in maniera molto schematica e completa

    AREA DI VALUTAZIONE 4. Qualità ambientale indoor
    AREA DI VALUTAZIONE CATEGORIA 4.2 Benessere termoigrometrico
    CRITERIO 4.2.1

    ESIGENZA
    Mantenere un livello soddisfacente di comfort termico limitando al contempo i consumi energetici

    INDICATORE DI PRESTAZIONE
    Modalità di scambio termico con le superfici in funzione della tipologia di sistema di distribuzione dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento e dei terminali scaldanti

    SCALA DI PRESTAZIONE
    PUNTI
    0 - L'impianto di riscaldamento invernale è di tipo tradizionale. Il condizionamento dell'aria avviene per conduzione e convezione, con fluido termovettore che opera ad alte temperature (> 60 °C) tipo radiatori, termoconvettori e ventilconvettori.
    1 - L'impianto di riscaldamento invernale è di tipo radiante a battiscopa o assimilabili.
    2 - L'impianto di riscaldamento invernale è di tipo radiante ma in alcuni locali è integrato con sistemi di tipo tradizionale.
    3 - L'impianto di riscaldamento invernale è di tipo radiante. Il condizionamento dell'aria avviene per irraggiamento, con fluido termovettore che opera a basse temperature (< 40 °C ). L’impianto privilegia un solo modo applicativo (solo pavimento o solo soffitto o solo parete).
    5 - L'impianto di riscaldamento invernale è di tipo radiante ed è applicato sia a parete che a solaio. Il condizionamento dell'aria avviene per irraggiamento, con fluido termovettore che opera a basse temperature (< 40 °C).
     
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  6. dotting
     
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    Stendiamo un velo pietoso sulla correttezza di quella tabella, dovrei usare termini troppo forti per un forum che vuol mantenere un livello moderato nelle discussioni.

    Una delle potenze di targa dei ventilconvettori è data a 50°C, quando dimensioni puoi fare riferimento a quel dato che è realmente attendibile.

    Per le PDC, anche le geotermiche, trovi solitamente il dato a 45°C e non a 50°C e comunque se è riportata la norma di riferimento per il calcolo del COP puoi considerare il dato del tutto attendibile e reale.
     
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  7. mcgregorio
     
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    appurato che i ventilconvettori lavorano a 50°C, non ho capito se la pompa di calore arrivi a sviluppare tali temperature
    i 45°C è la temperatura per il calcolo del COP dichiarato dal produttore?
    ma oltre i 45°C la pompa di calore geotermica ci arriva o no? e qual è la temperatura massima ottenibile?
    si può arrivare fino a 60°C?
    cosa comporta il raggiungimento di temperature più elevate? maggiore consumo elettrico o altro?

    scusa dotting, ma di fronte hai un ignorante totale in materia! :P
     
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  8. dotting
     
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    Questo è il comportamento di una pdc aria/acqua che mostra come la potenza della pompa diminuisce all'aumentare della temperatura e cresce l'assorbimento elettrico, per una data temperatura dell'aria:
    image
    le pdc geotermiche si comportano nello stesso modo.

    Una pdc geo può arrivare a 50°C, ma il COP risulta basso, a 60°C sarà bassissimo.
    Proprio per questo molti costruttori tracciano dei valori di COP fino a 45°C e non a 50°C.

    Quando ci sono situazione difficili come la tua una delle soluzioni più semplici è quella di far fare il delta T fra la temperatura ottimale di lavoro di una PDC anche geo, che è sui 35°C e i 50°C, ottimali per i ventilconvettori ad un generatore a biomassa.
    I generatori a biomassa sono decisamente bio, ma sono anche una grande rottura di balle, quindi è il cliente che deve decidere.
     
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  9. mcgregorio
     
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    CITAZIONE (dotting @ 12/4/2010, 16:07)
    Quando ci sono situazione difficili come la tua una delle soluzioni più semplici è quella di far fare il delta T fra la temperatura ottimale di lavoro di una PDC anche geo, che è sui 35°C e i 50°C, ottimali per i ventilconvettori ad un generatore a biomassa.

    invece di scaldare l'acqua con la biomassa, l'utilizzo di pannelli solari è fattibile?
    in inverno i pannelli solari riescono a far salire la temperatura a 50°C?
     
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  10. Roberto Siracusa
     
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    Non sono un grande esperto ma da quanto ho letto posso dirti che difficilmente i pannelli solari termici riesc0no ad offrire acs a 50° di inverno.

    Edited by Roberto Siracusa - 12/4/2010, 17:02
     
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  11. mcgregorio
     
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    nel valutare le temperature di esercizio, vorrei per un attimo smentire la premessa: e se usassi un sistema radiante a parete?

    non avevo considerato l'opzione perchè il cliente non voleva l'impianto radiante per lui poco immediato come risposta: da esperienza diretta, in caso di spegnimento per allontanamento da casa, al suo ritorno doveva attendere parecchio per ottenere temperature interne decenti (e per parecchio non si parla di ore ma di giorni)
    ma questa esperienza era data dall'impianto a pavimento... in realtà non mi ha mai detto che vuole evitare il sistema a parete

    oggi girando un pò su vari siti ho letto che l'impianto a parete ha una risposta più immediata
    questa affermazione è vera?
    quanto risulta essere più veloce?
    si installa solo sulle pareti esterne o anche su quelle interne?
    ci sono molti problemi con l'impiantistica?
    mi pare un buon sistema in quanto andando a scaldare la parete dovrebbe persino aiutare nell'isolamento termico della parete, ma preferirei qualche commento di esperti
     
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  12. dotting
     
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    Degli impianti a parete si parla diffusamente in questo forum.
    Ci sono anche le foto di soluzioni con tubazioni in rame da 10 mm.e fra un poco devo realizzare pareti radianti con tubazioni in multistrato da 14 mm.
    In considerazione del ridotto spessore di intonaco e del fatto che puoi mandare acqua a temperatura più alta, non hai la limitazione dei 29°C al pavimento, l'impianto è più rapido nell'erogazione della potenza, però conviene mantenere l'acqua in circolo sempre magari impostando due temperature di lavoro per la pdc.
    Le dimensioni derivano da calcolo termotecnico, solitamente io faccio realizzare strisce da un metro per due metri e mezzo.
    Verticali o orizzontali a seconda della disposizione degli arredi.
    L'impiantistica è quella classica, rispetto al pavimento le valvole per lo spurgo aria vanno messe nelle serpentine invece che nei collettori.
    Solo ristrutturazioni, solitamente rimozione di termosifoni e caldaia e installazione di pareti radianti e pdc aria/acqua, con detrazione del 55%.
     
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  13. IDM
     
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    se vuoi sfruttare il radiante e lo scambio per irraggiamento anche per raffrescare e non hai problemi di plafoni, il radiante a soffitto permette le maggiori performance...

    un ulteriore vantaggio è quello di lavorare più liberamente con le strisce , dato che non hai problemi di mobilio..
     
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  14. mcgregorio
     
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    CITAZIONE (IDM @ 13/4/2010, 15:06)
    se vuoi sfruttare il radiante e lo scambio per irraggiamento anche per raffrescare e non hai problemi di plafoni, il radiante a soffitto permette le maggiori performance...

    nel mio caso specifico la cosa non è possibile: saranno realizzati solai in legno con travi e perlinato a vista
    l'unico sistema radiante che potrei usare è solo quello a parete

    ma alla fine credo che andremo a finire sui ventilconvettori anche se il COP non sarà ottimale


    proprio ora stavo guardando alcuni dati di pompe di calore geotermiche che promettono di arrivare sino a 65°C
    vi riporto un estratto della tabella riepilogativa riguardante il COP di un singolo modello:
    "Potenza termica resa/elettrica assorbita a 0/35° C - 5.7/1.4 kW"
    "Potenza termica resa/elettrica assorbita a 0/50° C¹ kW 5,4/1,7"
    come si legge? per temperature dell'acqua a 0°C il COP è 5.7 e per 35°C il COP è 1.4?
    ma allora mi pare non abbia senso la seconda riga!

    e poi sulla scheda tecnica viene riportata la dicitura "I dati sono definiti in accordo con lo standard EN255; i valori di COP (Coefficiente di Performance) si ottengono per il modello specifico dividendo i due valori"
    mi sapete dire cosa significa?
     
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  15. dotting
     
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    0° è la temperatura della salamoia.
    35° e 50°C sono le temperature di mandata dell'acqua per il riscaldamento.
    35°C è una temperatura accettabile per il radiante e 50°C è quella adatta per vetilconvettori.
    A 35°C quella pdc assorbe 1,4 kWh elettrici e produce 5,7 kWh termici con un COP quindi di 4,07.
    A 50° quella pdc assorbe 1,7 kWh elettrici e produce 5,4 kWh termici con un COP quindi di 3,17.

    Termine esatto "arrivano" a 65°C, ma non "lavorano" a 65°C.

    Se non devi raffrescare il radiante a parete è preferibile.
    Se la casa è abitata saltuariamente è preferibile la soluzione dei ventilconvettori.
     
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30 replies since 7/4/2010, 17:26   2434 views
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