impianti geotermici e raffrescamento

chi ha ragione?

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  1. telamonio
     
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    Oggi giornata caldissima, in auto il termometro indica 36°, lavorare in questi giorni è una condanna.
    Attraversando una galleria abbastanza lunga (più di 4 Km) decido di fermarmi in una piazzola per una breve sosta.
    Sigillo tutto per non far entrare nell'abitacolo fumi o polveri ed aspetto che la temperatura precipiti.
    Stranamente questo non accade ... piano piano si scende fino a 30° ma niente di più.
    Aspetto più di mezzora ... sotto a 29° non si arriva
    Io mi attendevo la META'!
    Ragioniamo ... galleria doppio senso di marcia ... non ci sono correnti prodotte dal traffico unidirezionale ... forse ci saranno delle torri di aspirazione ed estrattori che scambiano una quantià enorme d'aria ... se così è ci sarà un vento della miseria.
    Provo a scendere ... aria ferma ... e calda (il termometro non è impazzito)
    Calma e gesso: la temperatura deve PER FORZA essere più bassa; siamo sotto centinaia di metri di roccia e NON può esserci aria così calda: a casa mia tiro su acqua a 16° da 5 metri di profondità ...
    Breve consulto: formuliamo due ipotesi ... da cui il sottitolo del thread (chi ha ragione?)
    1) Ho ragione io! la temperatura doveva essere più bassa: ha torto la montagna che, non disponendo delle basilari nozioni di geotermia, non ha provveduto ad adeguare la temperatura dell'aria in galleria (avrei dovuto informarla prima di passare?).
    2) Ha ragione la montagna: non avevo considerato che il basso rapporto superficie laterale/volume della galleria, nonostante i 2 Km e passa di distanza dell'imbocco, nonostante le turbolenze indotte dai veicoli in transito che portano l'aria a 'lavare' le superfici in cemento della galleria ... dopo tanti giorni di caldo ... (niente da fare, non mi convince)

    In verità ho in mente una terza ipotesi: forse la geotermia (intesa come valutazione degli effetti su un fluido posto a contatto con il terreno) non c'entra granché: la colpa è del governo (in generale ... non necessariamente quello attuale).... ma non voglio esporre compiutamente il concetto senza aver ascoltato le Vs. opinioni.

    Mi appello alla clemenza dei moderatori ... siamo vicini alle ferie e si ...zzeggia un poco... abbiate comprensione...

    Saluti. F.

    Edited by telamonio - 31/7/2009, 20:43
     
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    Beh.. così a naso...
    Nella galleria passano macchine, e c'è il ricorcolo dell'aria, quindi viene tolta l'aria dalla galleria ed entra l'aria dall'esterno, le macchine che ci passano dentro hanno un radiatore per raffreddare il motore e anche uno per l'aria condizionata, quindi rilasciano parecchio calore (+ motore, marmitta, gas di scarico, freni caldi, vari attriti etc etc)...
    Quindi la temperatura della galleria "sarebbe" molto più bassa, ma viene di continuo riscaldata.

    PS. grossomodo quello che succede all'ingresso di casa mia, al riparo dal sole, al piano inferiore, molto ben riparato e coibentato, entri e fa fresco anche nelle giornate di sole, lascia la porta aperta per portare dentro i soliti 1000 sacchetti o pacchi.. e quando hai finito e chiudi la porta ti chiedi perchè fa caldo.. hai prodotto lavoro, quindi calore e hai lasciato entrare anche aria dall'esterno.

    Ovviamente.. tutte mie ipotesi ;)
     
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  3. dotting
     
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    Una macchinetta anche piccola ha un motore da 50 kW, quasi tutti questi kW vengono spesi in un motore a combustione interna per produrre calore, che viene utilizzato per il movimento dell'auto.
    Se la galleria è abbastanza frequentata questo calore viene disperso dentro la galleria, ma da lì non esce e si accumula.
    Probabilmente le pareti della galleria saranno calde e in certi casi al centro della galleria si ha formazione di condensa e gocciola.
    Dalle mie parti quando entro in galleria apro i finestrini per raffrescare la macchina!
     
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  4. telamonio
     
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    Io sono arrivato a conclusioni simili.
    Andando per esclusione:
    1) una temperatura così elevata non può dipendere solo dalla circolazione dell'aria: dopo aver percorso 2 Km l'aria esterna dovrebbe in ogni caso arrivare ad una temperatura prossima a quella del terreno: anche eventuali cunicoli di immissione/estrazione dovrebbero aver altezza tale, per poter uscira all'aperto, da consentire il raffrescamento.
    2) allo stesso modo penso che la temperatura elevata non possa dipendere esclusivamente dal riscaldamento derivante dalla combustione del carburante; in caso contrario, per assurdo di notte la t dovrebbe essere più alta in galleria che all'esterno, cosa che non mi è mai capitato di osservare.

    3) per quanto sopra penso che una gran parte della 'colpa' sia dello scambio termico con la superficie dei veicoli in transito; dopo km percorsi sotto il sole vari q.li di massa entrano a t. > t. esterna; la massa di ferro (non solo motore, radiatore e marmitta a 90° ma molta parte della massa a più di 50°) che percorre la galleria ad elevata velocità produce uno scambio maggiore rispetto a quello con le pareti della galleria lambite da aria in quiete (> resistenza liminare); da qui l'affermazione che la colpa è del governo (che incentiva il traffico veicolare su gomma).

    Non so quanto possano essere utili queste disquisizioni.
    Personalmente mi capita talvolta di realizzare cose che non funzionano secondo le aspettative, per cui è necessario capire bene ciò che accade per apportare le necessarie correzioni ... anche perchè in molte attività non si può fare preliminare debug o monkey test

    Ringrazio quanti hanno partecipato alla discussione.
    Un saluto a tutti. F.
     
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  5. giangiman
     
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    CITAZIONE
    3) per quanto sopra penso che una gran parte della 'colpa' sia dello scambio termico con la superficie dei veicoli in transito; dopo km percorsi sotto il sole vari q.li di massa entrano a t. > t. esterna; la massa di ferro (non solo motore, radiatore e marmitta a 90° ma molta parte della massa a più di 50°) che percorre la galleria ad elevata velocità produce uno scambio maggiore rispetto a quello con le pareti della galleria lambite da aria in quiete (> resistenza liminare)

    per quanto riguarda il punto 3, in pieno inverno il calore delle auto dovrebbe essere molto inferiore.
    Quindi non ci resta che aspettare sei mesi :P e calcolare quanto influisce...
    ciao
     
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    Aggiungo piccola esperienza ;)
    Se vi capita di percorrere la galleria del S. Gottardo in Svizzera, circa 20km, doppio senso di marcia, in centro galleria provate a toccare i vetri, vi accorgerete che saranno talmente caldi da "dare fastidio".
     
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    CITAZIONE (Fringui75 @ 19/8/2009, 08:16)
    Aggiungo piccola esperienza ;)
    Se vi capita di percorrere la galleria del S. Gottardo in Svizzera, circa 20km, doppio senso di marcia, in centro galleria provate a toccare i vetri, vi accorgerete che saranno talmente caldi da "dare fastidio".

    lunghezza totale 17 km, nel punto più elevato della galleria in questi periodi si arriva a temperature di 35°
    Anche in inverno, con traffico ridotto la temp arriva in ogni caso sui 22°
    Tener presente che i pozzi di captazione dell'aria fresca sono situati tra i 1100 e i 2000 metri s/lm
     
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  8. Antonbio
     
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    Ora che avete fatto gli esperimenti in galleria, qualcuno sa dirmi quanto puo' rendere in raffrescamento passivo un pozzo geotermico?
    Considerando un terreno argilloso umido, in quanti watt per metro lineare di pozzo posso sperare??
     
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  9. reylon
     
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    Domanda difficile. Da quel che so solo costose misure nel terreno con pozzo di test e sonde possono rispondere matematicamente alla domanda. Io al posto di spedere per la teoria (che costa come mezzo pozzo), ho preferito utilizzare i soldi per la pratica sapendo che il rendimento parte da un minimo di 50Watt per metro lineare di pozzo ad un massimo dicono di 70-80 nelle migliori delle ipotesi. Diciamo che avendo la falda acquifera molto in superficie io mi sono basato sul minimo e spero di poter realizzare in pratica un 60watt metro. Ho un bisogno energetico di 30 Kw circa, ho effettuato tre pozzi da 150 metri e secondo la teoria dovrei avere un minimo garantito di 22,5Kw. Spero in futuro di scoprire (sono ottimista) che in realta' tale pozzi (fatti col massimo delle disponibilita' economiche) riescano a soddisfare i miei quasi 30Kw (a 60 watt metro avrei 27kw). In effetti per l'inverno esistono degli stratagemmi, se i pozzi non bastassero, come quello per esempio di intervenire con resistenze elettriche sulle sonde nei momenti di crollo eccessivo della temperatura e riequilibrare il sistema caso mai fosse in alcuni momenti sottodimensionato. O esiste un'altra tecnologia non ancora conosciuta quasi da nessuno che riesce con un minimo di acqua corrente ed accumulo a scaricare enormi quantita' di energia.

    Questi sono le necessita' per la pompa di calore. Nel raffreddamento passivo lo scambiatore diventa un problema. Infatti lo scambio termico avviente tra temperature basse e piccole differenze e lo scambiatore non ce la fa. Mi spiego. Se l'acqua arriva dal pozzo a 17 gradi, uno scambiatore da 200KW (nato per lavorare tra 120-60 gradi), a stento trasferisce 20-30 kw sul secondario a 18-19 gradi (caso da me sperimentato). Ed allora il tuo problema e' piu' questo che non i pozzi!!! Occorre uno scambiatore molto sovradimensionato ed eventualmente flussi molto elevati per avere alte rese ed utilizzare le potenze fornite dai pozzi.
     
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  10. Antonbio
     
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    CITAZIONE
    O esiste un'altra tecnologia non ancora conosciuta quasi da nessuno che riesce con un minimo di acqua corrente ed accumulo a scaricare enormi quantita' di energia.

    Se ne potrebbe sapere qualcosa di più riguardo questa tecnologia?
     
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  11. reylon
     
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    Il principio e' semplice, ma e' solo sul mercato in modo non ufficiale. E' una via di mezzo tra circuito acqua aperto e chiuso. E' un accumuluo di acqua di parecchie centinaia di litri con una serpentina interna estremamente semplice (scambiatore) ove scorre l'acqua della pompa di calore. Su tale accumulo mosso da termostati, si apre e chiude un flusso continuo di acqua corrente che raffredda l'accumulo. In pratica l'accumulo d'acqua fa da accumulo energetico e permette alla pompa di calore di funzionare a pieno potere cedendogli calore. Quando poi la pompa si ferma l'accumuluo lentamente continua a raffreddare. Il vantaggio e' che non occorrono grossi flussi d'acqua come quelli che richiederebbe la pompa di calore a regime con ridotti problemi al prelievo e smaltimento d'acqua. Basta un pozzo di profondita' con piccola portata e quindi economico (avendo con un sistema di superficie i vantaggi della profondita'!!!). Tale sistema e' in sperimentazione al Politecnico di Timisoara, e' prodotto artigianalmente da un esperto del settore (quando dico esperto dico esperto!), ed e' presente sul territorio rumeno in una 20-ina di esemplari (ormai e' da 3/4 anni che si perfeziona migliorandone le performance). I tedeschi di una delle prime multinazionali produttrici di pompe di calore l'hanno spiato e lo stanno analizzando per l'estrema semplicita' e banalita'. Se hai un terreno che assorbe, lo smaltimento dell'acqua si fa addirittura a perdere diretto del serbatoio. La portata dell'acqua e' di circa 10 volte inferiore a quella che sarebbe necessaria normalmente.
    Ovviamente il tutto va calcolato ad hoc. :). Secondo poi una mia teoria, questo sistema potrebbe essere messo in serie alle sonde se non sufficienti per risolvere le punte. Un sistema parallelo utilizzato per risolvere le punte e' proprio quello di fare delle tubazioni a gocciolare d'acqua sopra le sonde orizzontali in questo caso durante le punte.
     
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10 replies since 31/7/2009, 19:27   904 views
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