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Posts written by maurizio spezzati

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    CITAZIONE (PID_Block @ 2/4/2024, 11:55) 
    CITAZIONE (maurizio spezzati @ 2/4/2024, 11:48) 
    Con i limiti attuali di legge gli extra costi sull'involucro si sono molto assotigliati e tenendo conto del risparmio sull'impiantistica il bilancio complessivo fluttua su un livello di parità.
    Sono convinto che utilizzando materiali poco costosi e con un progetto adeguato si riesca a stare sotto al costo di una NZEB.

    Osa siamo in regime di post superbonus ed è complesso fare dei raffronti. Uno è libero di prendere una pompa di calore cinese ad un prezzo stracciato. Poi ci si deve chiedere chi e come farà assistenza e se il degrado della prestazioni nel tempo (fisiologico) sarà pari a macchine della stessa tipologia ma più costose. Il problema potrebbe essere un altro: la scelta di puntare su macchino low cost permette guadagni a tutti la filiera e competitività nel passaggio finale, quello verso il cliente.

    Non mi riferivo agli impianti. Essendo di dimensione ridotta e pochi numericamente è meglio siano di qualità.
    Mi riferivo ai materiali per l'involucro che è l'elemento caratterizzante dell'edificio: più involucro => meno impianto
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    CITAZIONE (PID_Block @ 1/4/2024, 08:44) 
    Ci sono pochi Watt in gioco. Il problema sono i carichi latenti estivi i quali dipendono molto dalla posizione geografica. In pianura padana il carico latente estivo introdotto dalla ventilazione meccanica ha il suo peso. Lo split non è un deumidificatore e non ha un controllo della temperatura di mandata.
    Per un'abitazione così spinta potrebbe bastare una VMC termodinamica (nessuno split).

    Ho più volte sollevato un argomento: l'incremento dei costi all'allontanarmi dai limiti di legge (ora nzeb) in quanto tempo viene ammortizzato?

    Con i limiti attuali di legge gli extra costi sull'involucro si sono molto assotigliati e tenendo conto del risparmio sull'impiantistica il bilancio complessivo fluttua su un livello di parità.
    Sono convinto che utilizzando materiali poco costosi e con un progetto adeguato si riesca a stare sotto al costo di una NZEB.
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    CITAZIONE (PID_Block @ 29/3/2024, 11:04) 
    CITAZIONE (maurizio spezzati @ 29/3/2024, 09:20) 
    Dipende tutto dal carico termico. Su quelle che faccio io gli impianti sono proprio VMC centralizzata e espansione diretta dual, uno per zona.
    Funziona tutto alla meraviglia con accensioni limitatissime e movimenti dell'aria minimi. Ma sono edifici passivi, Passivhaus o CasaClima Gold, cioè con tenuta all'aria elevatissima e assenza di PPTT.
    Il resto oramai è noto. Ciao

    Tanta tecnologia sull'involucro ed essenza di controllo della temperatura di mandata dell'aria e nessun post riscaldo (nemmeno in defrost). Ci sono soluzioni migliori

    Qui vedi come si comporta una VMC di buon livello (Zehnder Comfoair Q350) in un edificio passivo.
    L'aria interna è a 21,7 °C e quella esterna a 10,5 °C.
    Dopo lo scambiatore, l'aria esterna entra in casa a 20,5 e quella sporca interna se ne esce a 13,7.

    Internamente la gente sta vivendo e, facendolo, produce quel poco di energia che di solito si ignora perché è talmente poca da essere insignificante nelle case "normali".
    In un edificio passivo, invece, fa sì che si possa recuperare quei 1,2 °C che servono per ritornare ai 21,7 senza alcun post-riscaldo.

    L'involucro dell'edificio non ha nulla di tecnologico.
    Solo un pò di coibentazione in più di quella richiesta dalla norma nazionale, dei nastri freni al vapore o di tenuta all'aria messi nei posti giusti, del valore di pochi euro, e il controllo dei ponti termici.
    Tutto qua.

    D'altro canto, come impiantistica, l'edificio ha una VMC un Nuos 270 per ACS e un semplice split dual del valore di 2000 euro.
    Di tecnologia ce n'è ben poca.

    E questo significa poca spesa di investimento, poco consumo energetico, poca manutenzione, poca spesa di ricambio al momento di fine vita dell'impianto.
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    Dipende tutto dal carico termico. Su quelle che faccio io gli impianti sono proprio VMC centralizzata e espansione diretta dual, uno per zona.
    Funziona tutto alla meraviglia con accensioni limitatissime e movimenti dell'aria minimi. Ma sono edifici passivi, Passivhaus o CasaClima Gold, cioè con tenuta all'aria elevatissima e assenza di PPTT.
    Il resto oramai è noto. Ciao
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    CITAZIONE (PID_Block @ 19/2/2024, 19:02) 
    Essendo un sistema distribuito (fatto da più componenti) con doppia distribuzione dell’aria (ricordiamolo) spenderei molto meno, ottenendo lo stesso con:
    a) uno split canalizzabile e sua distruzione;
    b) una vmc classica (con recuperatore statico) e sua distribuzione;
    c) accumulo ACS in pompa di calore;

    Spendo la metà per ottenere esattamente lo stesso risultato. Si crede la macchina Nilan essenziale per quel sistema, ma non lo è per nulla.

    CVD ;)
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    CITAZIONE (Max1982 @ 16/2/2024, 09:47) 
    Grazie PID e Grazie Out, adesso parlerò per bene con il termotecnico.
    Chiederò preventivi a Nilan e Brofer (e magari Mydatec) e poi valuterò che fare.
    Voglio escludere il radiante (che sia a pavimento o in parete). Vorrei rimanere su soluzioni ad aria. Chiaro che potrebbe essere anche una soluzione avere VMC centralizzata + split + Pompa di calore per ACS. Ma ho due perplessità....

    1) sto progettando una casa nuova e sicuramente vorrei un impianto performante e "innovativo"...tenendo chiaramente sott'occhio i costi
    2) la soluzione tutta "separata" (VMC + split + Pompa di calore ACS) un pò mi preoccupa anche lato assistenza e manutenzione...non vorrei che in caso di problematiche poi ci fosse il "rimpallo di responsabilità"

    La soluzione di Nilan VMC Termodinamica + Split canalizzabile + pretemp. geotermico è interessante...ma ho paura che per i miei fabbisogni i costi siano altini...
    Quella di Brofer, essendo un'unica macchina, forse ha costi più accettabili.
    Mydatec dovrei capire che soluzioni potrebbe offrirmi in quest'ottica.

    Poi cè il tema energia elettrica e consumo....8kw di pannelli dovrebbero bastare, però visto che abito in pianura padana...probabilmente devo considerare un accumulo. Altrimenti i benefici in termini di risparmio li perdo con i costi aggiuntivi in temini di corrente.

    Attento, che la paura di non fare errori nella scelta dell'impianto ti sta portando a perdere di vista il centro del problema: l'involucro.
    È lui che comanda la maggior parte del gioco: più sarà performante, minore sarà l'intervento energetico dell'impianto.
    E da quanto vedo nelle tue intenzioni non sei lontano da un edificio passivo. Se l'involucro riesce a farti arrivare oltre un certo livello, e non ti manca molto, l'impiantistica che ti occorre si può ridure a quella citata da Fringui.
    E avrai un edificio di basso costo di esercizio con manutenzione ridotta all'osso, oltre che con comfort eccellente. Senza aumenti sensibili di investimento perchè quanto aggiungi nell'involucro lo puoi togliere dagli impianti.
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    Isolare è sempre la cosa migliore, soprattutto partendo da zero come nel tuo caso
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    Ma certo, le caratteristiche della macchina devono essere adeguate all'ambiente su cui sarà installata
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    Come per tutte le cose, migliore è la qualità dell'impianto, migliore sarà il risultato. "Uno qualsiasi" non è un criterio ottimale. Io mi farei consigliare da un tecnico competente.
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    Un piccolo impianto di VMC decentalizzata risolverà sicuramente il problema
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    Sono blocchi da tamponamento da 35 o 38 con pilastri molto probabilmente da 30 con il solaio che arriva fino all'esterno dei pilastri.
    Come si risolvono i ponti termici?
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    Non è più semplice chiedere a quelli di Zehnder???
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    Sicuramente la tramezza è interna, quindi:
    - la resistenza termica dell'isolante è buona ma è al posto sbagliato
    - ponti termici a iosa
    Il cappotto (lo dice il nome) va all'esterno, non all'interno.

    Per dare un giudizio sintetico: qualità insufficiente
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    Questo è IL manuale del cappotto.
    È un manuale tecnico messo a punto negli anni, usato come riferimento anche nelle aule dei tribunali

    www.cortexa.it/manuale-cappotto-termico-cortexa/
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    Beh, isolare abbastanza non è sinonimo di isolare correttamente.

    Ma si, un pò hai ragione.
    Il fatto è che si è sempre detto, e si continua a dire "a regola d'arte"
    Che però non implica che nella regola dell'arte non siano contemplate le regole tecniche.
305 replies since 22/4/2013
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