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Ciao a tutti,
dispongo di una caldaia VICTRIX 25 ZEUS ERP, ho un impianto a pavimento radiante costruito nel 2006 di cui non dispongo di alcun disegno/progetto di alcun tipo. Il sistema è formato da una valvola miscelatrice a punto fisso sui collettori, e c'è un termoarredo in alta temperatura. Si tratta di un impianto RDZ KIT PF Duplex. I circuiti sono regolabili mediante valvole di intercetto graduate con unità di misura l/m (almeno così vedo dal manuale), non ho flussimetri indicanti la portata istantanea.
Attualmente ho un consumo di 4-4,5 mc al giorno con impianto acceso 24su24. Con temperature sui 2-3 gradi, ottengo 19-19.5 gradi in casa mantenendo una Tmandata sui 32-33 gradi, con T superficiale del pavimento di circa 21-23 gradi.
Il Dt dai termometri sui collettori è di 6-6.5°, il manuale consiglia di avere un Dt di 5°. In caldaia ho una Tmandata di 35°, lavoro con la miscelatrice per gestire la parte in bassa temperatura.
La mia casa è di circa 95mq su un piano, esposta su 3 lati, sulla pedemontana modenese.
Ho alcune domande in merito:
1) Quando sono entrato in casa,l'impianto era sbilanciatissimo. Il circolatore pompava alla terza velocità ed erano impostati 5-6 l/m su ogni tubo (7 tubi sul collettore). Non vi dico che bollette elettriche mi sono arrivate. Ho acquistato un pirometro laser ed ho iniziato a confrontare il Dt di ogni circuito, per portarlo indicativamente sui 5°. Un circuito però rimane di almeno 1-1,5° inferiore agli altri anche se lo imposto sui 6-7 l/m (la media di tutti i circuiti va dai 0.7 ai 1.5 l/m). L'impianto è stato pulito lo scorso anno e ho il defangatore sul ritorno. Per quale ragione questo circuito in particolare non si scalda?
2) Chiedo se il circolatore della caldaia a prevalenza variabile possa andare "in conflitto" con il circolatore a prevalenza costante installato sui collettori, e se sia consigliabile l'impostazione a prevalenza costante anche con un impianto "misto" bassa/alta temperatura come il mio.
Mi scuso per le domande ovvie ma non avendo alcun riferimento di progetto ho mille dubbi.
Grazie a tutti.
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Segnandoti prima tutti i valori dei flussostati.. se li chiudi, quel circuito aumenta il flusso fino al massimo?
Hai dei consumi invidiabili.. per una caldaia a gas. Grossomodo hai la mia stessa situazione iniziale.. solo con una regolazione certosina dell'impianto ero riuscito a portare il consumo di gas a meno della metà, tenendolo attivo h24 togliendo termostati e testine.. migliorando oltre i consumi anche il comfort.
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Ciao Fringui,
Purtroppo non ho flussostati per annotarmi i flussi ma solo le valvole micrometriche, e l'unico modo per verificare le corrette regolazioni è misurare il Dt tra mandata e ritorno mediante pirometro laser, con tutte le variabili che ne conseguono, all'accensione della caldaia il ritorno dei circuiti lunghi aumenta più lentamente di quelli corti, quindi le rilevazioni delle temperature in ritorno devono essere fatte in momenti ben precisi affinchè siano rilevanti; insomma, c'è da impazzire.
Sono contento che i consumi siano in linea, almeno questo va bene.
Fortunatamente non ho testine e uso il termostato come "termometro", non stacca mai la caldaia per aver raggiunto il setpoint, rispetto ai comfort ho 1-1,5 gradi in meno nelle stanze col parquet e in bagno dove ho lo scaldasalviette ma credo sia un gap relativamente nella norma.
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Io farei l'investimento di mettere i flussostati.. in quel modo riesci a capire effettivamente se ci sono problemi e regolare al meglio. Hai quel fenomeno perchè il tuo impianto non è attivo H24.. ma lavora come un termosifone.. dubito riusciresti ad usarlo a dovere con quella caldaia, fa 3.6kW e sono troppi per un radiante a regime, soprattutto con i tuoi consumi. Inoltre tu mandi una temperatura fissa nel pavimento e hai bisogno di 2 temperature, una per i termoarredi e l'altra per il radiante..
Potrebbe essere un circuito molto più lungo o con qualche strozzatura.
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Per combattere il pendolamento ho impostato una accensione ritardata rispetto al valori di default ed ho impostato il valore di potenza in riscaldamento al minimo.
A temperature basse ho 2 accensioni all'ora, quindi penso vada alla grande, mentre a medie temperature di accensioni ne fa almeno 4/5.
I miei due problemi sono quel circuito che ha un gap di 6-7 gradi rispetto al ritorno e il discorso del circolatore di rilancio sui collettori in relazione a quello della caldaia, come interagiscono e quali sono i settaggi corretti di curva di lavoro (costante, variabile, dp=c) su un impianto in bassa/alta temperatura.
Per abbassare i consumi preferisco mantenere la caldaia con una Tmandata da "bassa temperatura" e lo scaldasalviette scalda appena per mantenere gli asciugamani asciutti, l'idraulico mi aveva impostato 50° in mandata dal momento che ho la termostatica a punto fisso sul collettore, ma avendo la caldaia a condensazione ho pensato fosse una stupidata.
Adesso mi informo per acquistare i flussostati.
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Più è bassa la T di mandata, più la caldaia condensa.. e meno consuma. Impostare 50° è "comodo".. se non paghi il gas
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Mi era parso di capire che la condensazione dipendesse più dal ritorno che dalla mandata, per quanto ovviamente l'una sia dipendente dall'altra... Qualche suggerimento rispetto al discorso del circolatore e pareri sul Dt superiore rispetto al manuale del collettore? E' possibile che un circuito possa avere una portata superiore ai 3-5 l/m?
Grazie.
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