Chiarimenti per un profano su UTA e impianto ad aria

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  1. geomarc
     
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    Buongiorno a tutti,
    ho letto diverse discussioni e cercato molte informazioni in rete ma mi rimangono ancora tanti dubbi e incertezze.
    Chiedo perdono in anticipo per tutte le fesserie che dirò e vengo al punto.
    Vorrei partire dall'ipotesi di dover realizzare un nuovo impianto per un'abitazione di dimensioni abbastanza grandi diciamo circa 300 mq. e 1000 mc., ottimamente isolata se non proprio una NZEB, nella quale sia possibile prevedere sia il passaggio di canali di grandi dimensioni che un locale tecnico sufficientemente grande per ospitare i macchinari.
    Con queste premesse, fatto salvo che gli impianti ad aria presentano il problema della stratificazione, mi chiedo se è un ipotesi fondata prevedere l'installazione di una centrale di trattamento aria con tutti i suoi componenti quali recuperatore di calore, batterie di pre e post-riscaldamento, di raffreddamento, umidificatore, ventilatori ecc.
    In tal caso rimane il problema come fornire l'acqua calda alle batterie di riscaldamento e l'acqua fredda alla batteria di raffreddamento e qui mi chiedo se è un'idea assurda prevedere un puffer che sia in grado di distribuire l'acqua calda perché se ciò fosse possibile poi diventerebbe del tutto irrilevante come fornire acqua calda al puffer. Infatti immagino che al puffer possano essere collegati pannelli solari termici piuttosto che infinite altre fonti che siano anche in grado di produrre acqua calda sanitaria.
    Per quanto riguarda l'acqua fredda avendo a disposizione un pozzo e presumendo che abbia caratteristiche idonee sarebbe direttamente utilizzabile?
    Se non ho detto cose totalmente infondate, allora mi chiedo quale siano in vantaggi di installare un aggregato compatto tipo quello della Brofer di cui si è ampiamente parlato, immagino siano la questione dello spazio e il recupero di calore per la produzione di acqua calda sanitaria ma che avviene solo durante il periodo estivo quando sono disponibili anche altre fonti come i già citati pannelli solari.
    Ringrazio tutti coloro che vorranno intervenire e per Pid non mi infamare
     
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  2. geomarc
     
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    Per quanto riguarda la differenza tra un recuperatore di calore statico e termodinamico penso di aver capito. Su quello statico non c'è da dire molto perché la capacità di scambiare il calore dell'aria in uscita con quella in entrata penso sia dettata da limiti fisici. Il recuperatore termodinamico se non ho capito male è a tutti gli effetti una pompa di calore in grado di abbassare ulteriormente la temperatura dell'aria in uscita e di aumentare quella in entrata in regime invernale e viceversa in quello estivo.
    Nonostante quindi la evidente maggiore efficienza di un recuperatore termodinamico mi chiedo se la differenza con uno statico giustifichi la presenza di un circuito frigo che magari potrebbe anche essere eliminato completamente se si riuscisse ad utilizzare l'acqua fredda del pozzo in regime estivo per abbassare la temperatura dell'aria.

    Edited by geomarc - 6/8/2019, 07:11
     
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    ciao

    1000 mc sono tanti da trattare, serve una UTA di una certa potenza (ovviamente termodinamica).Soluzioni esotiche vanno bene per una stanzina, non per una casa come la tua. Per fare una battuta, devi portare acqua dall'Artico per raffreddare tutto quel volume!
    Sulla carta tutto è plausibile ma nella realtà si bilanciano i costi con i benefici. Piuttosto di spendere i soldi in sistemi di accumulo e raffreddamento passivi di dubbia efficienza investi in una UTA ben dimensionata. Detto questo, io personalmente non credo ciecamente nel trattare una casa solo ad aria. Ma questa è solo una mia opinione.
     
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  4. geomarc
     
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    Ti ringrazio della risposta e dei consigli. Nel mio caso non si tratta di credere ciecamente in una soluzione piuttosto che in un'altra. Anzi vorrei cercare di capire per riuscire a fare delle scelte oculate. In definitiva per quello che sono riuscito a comprendere fin qui (ma correggetemi se sbaglio), da una parte c'è l'impianto a tutt'aria con i suoi pregi e difetti e dall'altra ci sono gli impianti tradizionali (radiante, vmc, split) che se installati tutti quanti rendono l'edificio più che un'abitazione una centrale impiantistica.
    Qualcuno mi saprebbe dire se facendo riscaldamento con una uta è necessario deumidificare l'aria?
     
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    Climatizzare a tutt'aria un'edificio di 300 mq non è una cosa assurda.
    Le pure VMC termodinamiche "soffrono" le condizioni estreme (soprattutto l'aria fredda esterna invernale).
    Abbinare una batteria alla VMC è percorribile, ma dipende dalle potenze dissipate. Non i può prendere un po' di calore li (puffer alimentato da pannelli solare) ed un po' di freddo di la pozzo, senza sapere qual è la potenza istantanea necessaria. Portata d'aria, d'acqua e relativo livello termico posso notevoli.
     
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  6. geomarc
     
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    Nel mio caso, all'interno dell'abitazione vorrei installare sicuramente un termocamino ad aria. Questo nei picchi di freddo mi immagino potrebbe almeno aiutare la VMC.
    Ora però dirò un'eresia, tralasciando un attimo la questione della climatizzazione estiva mi chiedo se sia assurdo prendere in considerazione la soluzione del puffer per la produzione di acqua calda sanitaria e l'alimentazione della batteria della VMC, tenendo conto che oltre ad essere alimentato dai pannelli solari, in caso di necessità potrebbe essere supportato da una resistenza elettrica piuttosto che da un piccolo scaldabagno a gas dal costo modesto e immagino con consumi residuali
     
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    Ti rendi conto che c'è un enorme differenza tra avere bisogno di 500 W rispetto ad 8000 W di potenza termica?
    Quanta energia credi di poter accumulare in un puffer? Quanta energia credi tu possa recuperare dai pannelli solari?
    Conta la potenza istantanea, non l'illusione di poter accumulare chissà quale buffer di energia.
    Quando il fabbisogno è ridicolo puoi ovviamente scaldarti con una resistenza, senza bisogno di puffer.
    Prima si devono conoscere i fabbisogni (legge 10) e poi si può discriminare la tipologia d'impianto. Non viceversa.
     
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  8. geomarc
     
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    Grazie dei consigli, farò come mi hai suggerito.
     
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    Ti faccio un esempio pratico. Fabbisogno di 8kW (su 300 mq non nZeb possono essere anche pochi).
    Per trasportare tale potenza, con una temperatura massima di mandata dell'aria pari a 40 gradi, servono 1200 mc/h d'aria ed una batteria 500x300 con 4 ranghi, alimentata da 1500 l/h di acqua a 46 gradi (8 kW per l'appunto).
    Se il livello termico cala, la potenza trasferibile cala: un accumulo da 1000 litri a 50 gradi riesce a garantire tale livello termico per 4 gradi. Quindi ad avere un'autonomia di 26 minuti.
     
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  10. geomarc
     
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    Solo per fare una stima approssimativa e alcune ipotesi speditive sugli impianti, si potrebbero prendere in considerazione i fabbisogni energetici a mq. degli edifici nZeb e moltiplicarli per la propria superficie?
     
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    Se la trasmittanza media è la stessa si può fare un'approssimazione.
     
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