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Isolamento tubazioni ridicolo. Ma poi dico per una casa passiva...ma figa ma stare più abbondanti con gli isolamenti no???? Qui invece siamo all'opposto, usate tubazioni praticamente non isolate, non idonee nemmeno per una abitazione normale (neanche nzeb). Chi ha decretato il tipo di tubazioni da usare? Brofer può anche aver suggerito, ma il termotecnico è responsabile, anche legalmente del progetto di distribuzione. Ripeto anche legalmente
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CITAZIONE (Nogas @ 30/3/2024, 18:20) Isolamento tubazioni ridicolo. Ma poi dico per una casa passiva...ma figa ma stare più abbondanti con gli isolamenti no???? Qui invece siamo all'opposto, usate tubazioni praticamente non isolate, non idonee nemmeno per una abitazione normale (neanche nzeb). Chi ha decretato il tipo di tubazioni da usare? Brofer può anche aver suggerito, ma il termotecnico è responsabile, anche legalmente del progetto di distribuzione. Ripeto anche legalmente La questione è ancor più grave. Esiste da secoli il decreto dpr 412/93 il quale stabilisce l’isolamento MINIMO di tubazioni o condotti (acqua o aria che sia) in funzione della temperatura del vettore (aria o acqua che sua) del diametro e della conducibilità del materiale isolante. Minimo minimo servono 25 mm per essere a norma di legge… Queste cose dovrebbero essere pane quotidiano per i termotecnici. Legge del 1993! Chi lavora nel commerciale e industriale queste cose le sa. Non si vedono canali nudi.
Un estratto del decreto:
http://freelancerweb.altervista.org/sitiwe.../isolamenti.pdf
La tabella si riferisce a vettore a 40 gradi. Non vale solo per l’acqua, all’interno del decreto si specifica che tali obblighi valgono identicamente per l’aria.
Un condotto da 79 mm di diametro (classico) isolato con ottimo materiale da 0,030 dì conducibilità deve avere 33 mm di spessore minimo d’isolamento per essere a norma di legge, se percorso da aria a 40 gradi.
Edited by PID_Block - 31/3/2024, 06:48
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Ritornando sull'argomento isolamento, ci si può chiedere se il problema è reale p meno in quanto il calore disperso rimane nell'involucro. E' un domanda lecita, ma ricordiamo che la potenza trasferita ad una stanza è veicolata dalla portata dell'aria. Se lungo il percorso c'è perdita di calore la potenza reale che raggiunge ad esempio le stanze più lontane potrebbe non essere sufficiente. Potremmo trovarci con una non omogeneità delle temperature e stanze "fredde", quindi stanze soddisfatte e stanze non soddisfatte,.
Il calore rimane intrappolato nel controsoffitto facendone aumentare la temperatura ben oltre quella desiderata Possono esserci due casi: 1) appartamento o casa su due piani: la differenza di temperatura tra controsoffitto e appartamento superiore (o piano superiore) non è pari a zero, ma presenza un differenziale che innesca dei trasferimenti di calore da un piano all'altro (pavimento caldo). 2) casa ad un piano o ultimo piano: la differenza di temperatura tra controsoffitto ed esterno è superiore a quella di progetto innescando dei trasferimenti di calore superiori. Ad esempio se il controsoffitto fosse a 25°C e l'esterno a 0°C mi troverei con le stesse dissipazioni che dovrei avere con temperatura esterna a -5°C.
Edited by PID_Block - 1/4/2024, 07:09
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CITAZIONE (Presti @ 30/3/2024, 12:11) "Tubo flessibile ad alta resistenza ed alta flessibilità antistatico ed antibatterico per distribuzione aria in impianti VMC con isolamento esterno in polietilene espanso spessore 3,5 mm. Per altri dati tecnici e prestazionali vedi MVDNFLEX" E' l'ufficio tecnico di Brofer che consiglia spassionatamente questo tubo (parlo per esperienza diretta). Ho dovuto insistere non poco per farmi fornire il tubo "nudo" (che costa quasi 1/3, rispetto a quello con 3,5 mm di coibentazione!)... Tanto, nel mio caso, correrà praticamente sempre all'interno di materiale isolante e nei rari punti in cui non lo sarà, lo coibenterò manualmente con spessori adeguati! Felice di averci visto giusto...
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Cosa intendi: "correrà praticamente sempre all'interno di materiale isolante e nei rari punti in cui non lo sarà". Grazie
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Che per le stratigrafie della mia casa in costruzione, i tubi diam. 90 mm, passeranno nelle contropareti interne, quindi circondate da materiale isolante (fibra di legno), oppure sotto pavimento, quindi all'interno di xps (12 cm sotto e 3 cm sopra) + il massetto realizzato parzialmente con materiale isolante. Motivo per il quale, a mio modo di vedere è superfluo isolare ulteriormente anche perché la casa è in montagna e la brofer tendenzialmente si occuperà solamente di riscaldare in inverno (non dovrebbero esserci problemi di condensa estiva insomma). Solo in brevi tratti, nel passaggio tra la casa ed il locale tecnico (dove ci saranno anche i plenum di distribuzione), i tubi da 90 mm andranno isolati manualmente.
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Io sono dell'avviso che i tubi per climatizzazione non debbano passare nei massetti: sono complicati da isolare. Occorre progettare dedicando i giusti spazi agli impianti. Io li metterei nel massetto solo se fossero per vmc e basta. Il tubo è tondo e, a parte qualche mm in cui il xps è tangente al tubo, non va a contatto con l'isolante. Il massetto isola poco.
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Tendenzialmente anche a me non piace. Poi le eventuali dispersioni è vero che rimangono indoor ma non sono espulse direttamente dal vettore aria ma da massetto ecc Boh a naso non mi piace
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CITAZIONE (PID_Block @ 30/3/2024, 19:34) ...Un estratto del decreto: http://freelancerweb.altervista.org/sitiwe.../isolamenti.pdfLa tabella si riferisce a vettore a 40 gradi. Non vale solo per l’acqua, all’interno del decreto si specifica che tali obblighi valgono identicamente per l’aria. Un condotto da 79 mm di diametro (classico) isolato con ottimo materiale da 0,030 dì conducibilità deve avere 33 mm di spessore minimo d’isolamento per essere a norma di legge, se percorso da aria a 40 gradi. Ma quando mai? Hai postato una tabella senza nemmeno leggerla. Per i canali con aria calda si applica il punto 5.
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La pompa di ricircolo ACS è una cosa a cui non avevo pensato e che forse servirebbe (l'accumulo della Brofer è distante diversi metri dal bagno principale e prima che arrivi l'acqua calda un po' ci mette). Quali calcoli dovrei fare per capire se potrebbe avere senso economico/ecologico installarla?
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CITAZIONE (cri_15 @ 2/4/2024, 12:15) CITAZIONE (PID_Block @ 30/3/2024, 19:34) ...Un estratto del decreto: http://freelancerweb.altervista.org/sitiwe.../isolamenti.pdfLa tabella si riferisce a vettore a 40 gradi. Non vale solo per l’acqua, all’interno del decreto si specifica che tali obblighi valgono identicamente per l’aria. Un condotto da 79 mm di diametro (classico) isolato con ottimo materiale da 0,030 dì conducibilità deve avere 33 mm di spessore minimo d’isolamento per essere a norma di legge, se percorso da aria a 40 gradi. Ma quando mai? Hai postato una tabella senza nemmeno leggerla. Per i canali con aria calda si applica il punto 5. Hai ragione, non ho letto il punto 5 e mi sono fidato di chi me l'ha indicata e della logica. Sicuramente il decreto è stato redato con l'aiuto dei migliori termotecnici. Isolo se c'è passaggio d'acqua, ma non d'aria. Se devo scaldare una stanza a 20 metri posso dissipare quanto mi pare negli ambienti interni interessati dalla canalizzazione e non riuscire a portare sufficiente potenza nella stanza interessata. C'è del genio che avevo sottovalutato. In sintesi NON c'è obbligo di legge, ma solo di buonsenso tecnico. Grazie cri_15.
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CITAZIONE (PID_Block @ 2/4/2024, 12:43) CITAZIONE (cri_15 @ 2/4/2024, 12:15) Ma quando mai? Hai postato una tabella senza nemmeno leggerla. Per i canali con aria calda si applica il punto 5. Hai ragione, non ho letto il punto 5 e mi sono fidato di chi me l'ha indicata e della logica. Sicuramente il decreto è stato redato con l'aiuto dei migliori termotecnici. Isolo se c'è passaggio d'acqua, ma non d'aria. Se devo scaldare una stanza a 20 metri posso dissipare quanto mi pare negli ambienti interni interessati dalla canalizzazione e non riuscire a portare sufficiente potenza nella stanza interessata. C'è del genio che avevo sottovalutato.
CITAZIONE (PID_Block @ 30/3/2024, 17:13) ..Tecnicamente siamo in mano e gente sempre meno competente. Un lento e inesorabile degrado della cultura tecnica. Pensa che il decreto è del 1993, poi purtroppo c'è stato un lento e inesorabile degrado della cultura tecnica. Tu di che anno sei?
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CITAZIONE (cri_15 @ 2/4/2024, 12:55) CITAZIONE (PID_Block @ 2/4/2024, 12:43) CITAZIONE (cri_15 @ 2/4/2024, 12:15) Ma quando mai? Hai postato una tabella senza nemmeno leggerla. Per i canali con aria calda si applica il punto 5. Hai ragione, non ho letto il punto 5 e mi sono fidato di chi me l'ha indicata e della logica. Sicuramente il decreto è stato redato con l'aiuto dei migliori termotecnici. Isolo se c'è passaggio d'acqua, ma non d'aria. Se devo scaldare una stanza a 20 metri posso dissipare quanto mi pare negli ambienti interni interessati dalla canalizzazione e non riuscire a portare sufficiente potenza nella stanza interessata. C'è del genio che avevo sottovalutato. CITAZIONE (PID_Block @ 30/3/2024, 17:13) ..Tecnicamente siamo in mano e gente sempre meno competente. Un lento e inesorabile degrado della cultura tecnica. Pensa che il decreto è del 1993, poi purtroppo c'è stato un lento e inesorabile degrado della cultura tecnica. Tu di che anno sei? Appartengo ad un periodo storico in cui ci insegnavano come fare due calcoli sul trasferimento di calore per conduzione, convezione e irraggiamento. Poi c'è stato un lento e inesorabile degrado della cultura tecnica. Tu di che anno sei?
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CITAZIONE (Francesco Salvagnini @ 2/4/2024, 12:21) La pompa di ricircolo ACS è una cosa a cui non avevo pensato e che forse servirebbe (l'accumulo della Brofer è distante diversi metri dal bagno principale e prima che arrivi l'acqua calda un po' ci mette). Quali calcoli dovrei fare per capire se potrebbe avere senso economico/ecologico installarla? Falla più semplice: non ha molto senso economico né ecologico credo, ma di comodità. Inoltre i conti sono abbastanza semplici/pratici. Metti il tubo del ricircolo (con rubinetti da ambo le parti, almeno non lasci un eventuale ramo morto) e poi vedi in quanto tempo ti arriva l'acqua calda. Se non ti soddisfa, metti la pompa di ricircolo. Sappi che ti consuma tanto in termidi di dispersione. Io ho fatto così: il circuito si scalda in 5 minuti di ricircolo e si raffredda completamente in un'ora, quindi ho un relè che fa girare la pompa 5 min ogni ora nei periodi mattutini e serali, così ho maggior confort e poco consumo.
PS metti la valvola di non ritorno sull'ingresso freddo della Brofer, non ce l'ha integrata (a me risale l'acqua calda per convezione di notte)
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CITAZIONE (PID_Block @ 2/4/2024, 13:08) Tu di che anno sei? Credo di essere nato prima di te
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