impostazione centralina impianto solare

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    Ho sempre tenuto le impostazioni di fabbrica sul ns impianto solare a circolazione forzata.
    Quest'estate, visto che continuava ad andare in stagnazione con rumori poco rassicuranti (sembrava di avere una fucina dentro le tubazioni) e la soluzione proposta dall'idraulico si limitava a "consumate più acqua calda" :rolleyes: ho cominciato a giocare un po' con i parametri, cercando di far lavorare i collettori ad alta temperatura per renderli meno efficienti.
    Per questo ho impostato la temperatura a cui parte la pompa a T(accumulo, basso) + 40

    Ora invece mi torvo nella situazione contraria: visto che le giornate sono più fresche, con meno ore di esposizione solare, vorrei la massima efficienza.
    Ho quindi abbassato la temperatura a cui parte la pompa a T(accumulo, basso) + 20 e alzato la T(max accumulo) da 65 a 85 (in estate la tenevo bassa perché l'accumulo è dentro l'appartamento nel locale lavanderia, che già così aveva un clima tropicale).

    Di fabbrica però la temperatura a cui parte la pompa sarebbe a T(accumulo, basso) + 6, che a me sembra molto basso: visto che il sensore mi misura la temperatura in basso nell'accumulo (quindi la T min), non rischio che a T+6 il liquido che arriva dai pannelli sia più freddo della temperatura media dell'accumulo?

    Voi come impostereste?

    Altra cosa: al momento la pressione del circuito solare è 1 bar, mi pare bassa, anche perché dall'accumulo ai pannelli ci saranno 4-5 metri di dislivello.
    A quanto la portereste, 2 bar?

    Grazie mille per l'aiuto!
    (e per favore nelle risposte considerate il mio livello molto noob :unsure: )

    impostazioni_centralina_impianto_solare
     
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    Posso solo dire che bello aver tolto tutto.. con la corrente che consumava la pompa di circolazione ci faccio l'acs con la pdc... e ho detto tutto sulla resa del termico.

    Io, quando lo avevo facevo Accumulo +3, per evitare le stagnazioni.. avevo una situazione un po particolare, preferivo far circolare l'acqua che avere stagnazioni..
    Tranquillo che l'acqua se va su non torna più fredda..
    Se hai caldo dove hai l'accumulo ISOLA decisamente meglio tubi e accumulo.. anche in modo casalingo ma isola.. perchè se si scalda così tanto sono soldi buttati.
    Io tenevo 2 bar così alzavo la temperatura di ebollizione ed evitavo le bolle d'aria, perchè per quanto la togli qualche cosa rimane sempre e quindi come si scalda espande e blocca la circolazione.
    T+40 mi sembra una follia.. quasi come quella dell'idraulico che ti dice di usare più acqua calda... a me ai tempi avevano suggerito di mettere una piscina.. ho risolto facendomi la centralina con arduino e 5 sensori, con 10 euro..
     
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    CITAZIONE (Fringui75 @ 11/9/2017, 10:58) 
    Posso solo dire che bello aver tolto tutto.. con la corrente che consumava la pompa di circolazione ci faccio l'acs con la pdc... e ho detto tutto sulla resa del termico.

    Io, quando lo avevo facevo Accumulo +3, per evitare le stagnazioni.. avevo una situazione un po particolare, preferivo far circolare l'acqua che avere stagnazioni..
    Tranquillo che l'acqua se va su non torna più fredda..
    Se hai caldo dove hai l'accumulo ISOLA decisamente meglio tubi e accumulo.. anche in modo casalingo ma isola.. perchè se si scalda così tanto sono soldi buttati.
    Io tenevo 2 bar così alzavo la temperatura di ebollizione ed evitavo le bolle d'aria, perchè per quanto la togli qualche cosa rimane sempre e quindi come si scalda espande e blocca la circolazione.
    T+40 mi sembra una follia.. quasi come quella dell'idraulico che ti dice di usare più acqua calda... a me ai tempi avevano suggerito di mettere una piscina.. ho risolto facendomi la centralina con arduino e 5 sensori, con 10 euro..

    Grazie per la risposta Fringui.
    Ho letto alcuni dei tuoi post sull'argomento solare termico e sono molto illuminanti!
    Se dovessi decidere ora, lascerei perdere anch'io: sono più le complicazioni che il risparmio.
    Però ormai l'impianto c'è e sinceramente non ho molta voglia di metterci mano...

    Venendo allo specifico:

    1. accumulo + 3, "Tranquillo che l'acqua se va su non torna più fredda"
    ma il sensore era anche nel tuo caso nella parte bassa dell'accumulo?
    Perché io vedo che c'è parecchia differenza tra temperatura minima (nella parte bassa), temperatura massima (nella parte alta) e temperatura media.
    Se p.e. guardi i dati che ho postato nella tabella allegata la primo post, nella parte bassa avevo 25,7°C, quindi impostando accumulo + 3 già con il pannello a 29°C avrebbe cominciato a circolare, ma la temperatura media dell'accumulo era ben maggiore di 29°C (non so bene quanto, forse attorno ai 45°C indicati dal sensore "generico" che non so dove sia piazxzato, comunque l'acqua dal rubinetto usciva bella calda, direi intorno ai 40°C).
    In questa situazione se immetto a 29°C o poco più nella parte alta dell'accumulo raffreddo invece di riscaldare o sbaglio qualcosa nel ragionamento?

    2. "T+40 mi sembra una follia"
    perché una follia?
    alza di molto la temperatura media a cui operano i pannelli, quindi disperdono più calore nell'aria esterna e ne trasmettono meno al fluido vettore = perdita di efficienza (che era quanto volevo ottenere in estate)
    vedi controindicazioni?

    Arduino ci ho pensato anch'io, il costo non è elevato ma dovrei investirci un bel po' di tempo perché sono inesperto dell'ambito (ho qualche nozione di programmazione ma solo a livello software, non mi sono mai "sporcato le mani" con l'hardware)
    Hai qualche guida da consigliarmi?

    Grazie ancora...

    Ah dimenticavo...

    3. "Isola meglio l'accumulo" (per evitare che si scaldi il locale lavanderia durante l'estate)
    Sono un po' scettico, se ho un accumulo di 280 l @ 60-65 °C in un locale di nemmeno 20 mc @ 23 °C senza finestre, per quanto isoli mi pare inevitabile che durante i mesi estivi la temperatura del locale salga un bel po', se isolo tanto ci metterà qualche settimana in più ma poi l'effetto sarà ca lo stesso no?
     
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    1. certo, è nella parte bassa, dove carica il pannello solare e dove si raffredda prima l'accumulo.. comunque la serpentina da caldo in basso, quindi inizi subito a scaldare il basso, se aspetti che inizi a scaldare quando la temperatura è superiore a quella in alto.. butti via parecchia energia inutilmente
    Tranquillo che non si raffredda, perchè le serpentine sono immerse nella parte bassa, non alta, quindi la Tmax non la tocchi..

    2. perchè se arrivi a +40 rischi di essere a temperature già troppo alte del liquido, rischi di far formare qualche bolla d'aria e alla prima bolla tutto si ferma.. e poi non circola più, da qui i rumori che avevi.. (e avevo pure io)
    Per arduino.. si parte dai vari copia incolla dei programmi demo che trovi in giro.. tutto molto semplice.

    3. Si, ma dipende dalla temperatura che vuoi tenere in quel locale in inverno.. più l'accumulo è caldo più disperde.. più il locale è freddo più disperde..
    Solitamente i tubi sono isolati poco e male.. basta poco per migliorare la situazione, e magari fare la doccia per 1 mese in più..
     
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    CITAZIONE (Fringui75 @ 13/9/2017, 10:56) 
    1. certo, è nella parte bassa, dove carica il pannello solare e dove si raffredda prima l'accumulo.. comunque la serpentina da caldo in basso, quindi inizi subito a scaldare il basso, se aspetti che inizi a scaldare quando la temperatura è superiore a quella in alto.. butti via parecchia energia inutilmente
    Tranquillo che non si raffredda, perchè le serpentine sono immerse nella parte bassa, non alta, quindi la Tmax non la tocchi..

    Ah ecco, non sapevo: dopo vado a ridurre il delta T!
    :thumbup.gif:

    CITAZIONE (Fringui75 @ 13/9/2017, 10:56) 
    2. perchè se arrivi a +40 rischi di essere a temperature già troppo alte del liquido, rischi di far formare qualche bolla d'aria e alla prima bolla tutto si ferma.. e poi non circola più, da qui i rumori che avevi.. (e avevo pure io)

    C'è una funzione di sicurezza per evitare la stagnazione e il passaggio di fase del fluido vettore, di default partirebbe a 120°C ma l'ho abbassata a 110°C (l'avrei abbassata ancora un po', ma 110°C è il minimo)
    L'altro parametro su cui agire è la pressione, che come giustamente consigliavi porterò da 1 a 2 bar (è una cosa che si può fare tranquillamente da sé o meglio chiamare l'idraulico?)

    CITAZIONE (Fringui75 @ 13/9/2017, 10:56) 
    3. Si, ma dipende dalla temperatura che vuoi tenere in quel locale in inverno.. più l'accumulo è caldo più disperde.. più il locale è freddo più disperde..
    Solitamente i tubi sono isolati poco e male.. basta poco per migliorare la situazione, e magari fare la doccia per 1 mese in più..

    In inverno mi va bene avere la lavanderia calda perché tra le altre cose ci cambio la mia bimba, anzi l'inverno scorso ci avevo messo un radiatore elettrico per integrare.
    Sui tubi isolati male convengo: a termostato spento, il bagno a nord resta a ca 2°C in più rispetto alla stanza da letto a ovest, perché nella parete tra bagno e lavanderia passano i tubi dell'ACS.
     
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    2. il casino è che se si forma una bolla.. poi va direttamente in stagnazione.. e la temperatura sale in pochissimo tempo.. e poi inizia a bollire..
    Se l'acqua circola la T viene scambiata nell'accumulo.. quindi è "lenta" la salita.. se sta ferma ci mette veramente poco ad andare alle stelle.. nei miei ho visto temperature superiori ai 150°
     
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    CITAZIONE (Fringui75 @ 14/9/2017, 09:02) 
    2. il casino è che se si forma una bolla.. poi va direttamente in stagnazione.. e la temperatura sale in pochissimo tempo.. e poi inizia a bollire..
    Se l'acqua circola la T viene scambiata nell'accumulo.. quindi è "lenta" la salita.. se sta ferma ci mette veramente poco ad andare alle stelle.. nei miei ho visto temperature superiori ai 150°

    Io non ho mai superato i 125°C (quando avevo la funzione di sicurezza attiva a 120°C) e i 113°C (dopo che l'ho impostata a 110°C)
    Quando supera la temperatura di sicurezza entra in funzione la pompa e inoltre scarica acqua calda dall'accumulo.
    E' un peccato per lo spreco d'acqua, ma il raffreddamento dei pannelli è assicurato.
    Ci sarebbe anche la funzione di raffreddamento notturno dell'accumulo, però non l'ho mai utilizzata (=pompa acqua nei pannelli di notte).
     
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    Saluti Freenrg, :bye1.gif: io ho gli stessi problemi con un impianto solare termico a circolazione forzata. Con 20 tubi = 4 mq. sotto vuoto a 5 mt. d'altezza, casetta su 2 livelli accumulo sui 250 l. una caldaia a gas con radiatori piu pavimento radiante piano terra. Non conosco la tua centralina e sono esasperato per la mancanza in zona TS di CAT competenti. ( il cat piu vicino segnalato a 80km costo orario 180€) Quindi ho dovuto arangiarmi con un perito termotecnico e con un idralico volenteroso... Stavo per iniziare una discussione comprensibile a tutti. Ma sono stato anticipato dalla sua. Io volevo suggerire :lighten.gif: che ho superato la torrida estate coprendo con una tenda i pannelli, e scoprendoli una volta utilizzata l' ACS. Il problema evidenziato se analizzato è più complesso di quello che sembra. La mia è una soluzione in emergenza.
    Per una mancanza rete in autunno 2016 il cicuito primario 20 litri ha superato i 170° il liquido Aligel pronto al 50% ha superato la pressione della valvola di sicurezza a 6 atmosfere con fuoriuscita di alcuni litri. Vaso espansione 24 L. Al ripristino tutto rimaneva bloccato causa la protezione della centralina che inibisce le pompe (wilo) se le sonde di temperatura superano i limiti massimi di funzionamento, sui 100°.
    Altra situazzione d'emergenza: dopo una giornata estiva l'accumulo ha raggiunto temperature sui 70° dispersioni di calore nulle temperatura notturna dell'aria minima 30° il giorno seguente i pannelli devono essere esclusi altrimenti le sonde superano i limiti bloccando per sicurezza la circolazione.
    Soluzioni proposte: Raffreddamento notturno con ventilatori, aumento del volume dei boiler, mantenere l'impianto in stagnazione... Se realizzata la mia soluzione :lighten.gif: da provvisorira potrebbe essere risolutiva. Sto cercando dei motori per gestire una tenda oscurante tipo saracinesce dei negozzi, con delle guide e dei sensori di fine corsa, ai progettisti dei pannelli solari suggerirei un'altra soluzione : :lighten.gif: Modificare i lamierini riflettenti d'alluminio CPC (Compound Parabolic Concentrator) renderli semoventi di 180° dispositivo elettromeccanico. (Eventuale protezione anche per la grandinate, senza dover inspessire il vetro ). La mia centralina di controllo con una quarantina di schemi sito www.sorel.de modello LTDC in italiano. Per concludere :lighten.gif: un gruppo di continuità come i PC, sufficiente per la continuità di funzionamento della centralina e delle pompe in caso mancanza rete con almeno 3 ore di autonomia, magari pannellino fotovoltaico per chi si vuol sbizzarire. Per fortuna ho impiegato 10 mt. bi-tubi in acciaio inox con isolazione non in neoprenne :ops.gif: che si sarebbe bruciato ma con materiale Nanosun2 della Akatarus. Modulo centralina ModvSol SOLO2 della www.brv.it
    Mi scuso :sorry.gif: per la lungagine, ho solo evidenziato un problema ne avrei altri pertinenti, ma vediamo in seguito :dots.gif: .
    Mi dispiace non poter allegare alcune foto :giveup.gif: causa il ridotto spazio concesso.
    Cordiali saluti Enzo
     
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    Ciao Enzo, in effetti anch'io ero partito con il cercare una copertura elettrificata per i pannelli (il lenzuolo indubbiamente funziona ma salire sul tetto ogni volta per metterlo non è il massimo... al limite si può fare 1 volta se ci si assenta per le ferie)
    Ce ne sono diverse cercando in internet, però sono piuttosto costose, alla fine ho ripiegato sulla modifica dei parametri della centralina. E' vero però che in caso di black out prolungato il problema c'è, benché l'evenienza in estate con il bel tempo sia rara (a quanto ricordi negli ultimi 10-15 anni qui da me non è mai successo).
    Ho anche dei pannelli fotovoltaici, ma non so se durante un eventuale balck out farrebbero la differenza riuscendo a far funzionare la pompa...
     
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    Spero non vi mettiate mai a fare i conti di quanto costa fare acs..
     
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    CITAZIONE (Fringui75 @ 17/9/2017, 16:19) 
    Spero non vi mettiate mai a fare i conti di quanto costa fare acs..

    :lol:
    lo evitiamo, perché se lo facessimo, poi dovremmo fare come te (smontare tutto)!

    fuor di scherzo: una volta che l'impianto c'è (quindi prescindendo da tutti i costi iniziali che ormai sono già sostenuti), secondo te conviene lasciarlo (senza investirci ancora però, per questo ho scartato la soluzione delle tapparelle elettrificate per coprirli quando c'è troppo sole!), oppure dici che anche la sola manutenzione non conviene ed è opportuno sostituirlo p.e. con fotovoltaico + pompa di calore?
     
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    Io ho dovuto togliere il gas, ho messo pdc in anticipo senza isolare, isolerò spero in parte quest'anno e in parte il prossimo, fatto il primo inverno con pdc.. quando mai non l'ho fatto prima.. provato a farci avs, 30 euro al mese di corrente, con la pompa originale del solare spendevo uguale... ma..
    Zero rogne sovrapposizione
    Zero rogne assenza di corrente
    Zero controlli
    Zero integrazioni e menate varie, semploce ed efficace.
    Avete mai controllato l'anodo sacrificale?
    Sapete di avero? ;)

    Sicuramente se uno ha l'impianto buttarlo rode e forse ha poco senso.. ma metterlo.. solo se ha fonte a legna per fare acs, ma anche li.. un nuos e fine fastidi, se devi mettere qualche cosa sul,tetto FV a vita.
    Ci fai tutto e a s, non solo acs quando serve meno..
     
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    CITAZIONE (Fringui75 @ 17/9/2017, 16:54) 
    [..]
    Avete mai controllato l'anodo sacrificale?
    Sapete di avero? ;)

    [..]

    So che c'è ma non so dov'è :blink:
    (e con ciò penso di aver risposto anche alla prima domanda)
     
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    Dovrebbe essere controllato ogni anno circa... perchè sacrificandosi al posto dell'accumulo, nel momento in cui finisce, poi è l'accumulo a sacrificarsi..
    Idem verificare tutte le messe a terra dell'impianto.

    Il mio era nella parte alta dell'accumulo e si poteva svitare (ovviamente togliendo pressione dall'accumulo) per verificarlo e sostituirlo.
     
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    Saluti a tutti,
    io lo conoscevo come Anodo di Magnesio imparo ora da voi chiamato anche sacrificale.
    Normalmente i contenitori d’acqua calda per uso potabile (bollitori e serbatoi) sono provvisti di un rivestimento passivo per la protezione contro la corrosione elettrochimica favorita dall’acqua.
    Dato che praticamente non esiste una protezione antiocorrosiva passiva che possa garantire al 100% la copertura totale delle pareti di un bollitore, occorre intervenire con una ulteriore protezione attiva che tradizionalmente è costituita da un anodo di magnesio detto anodo sacrificale, che ovviamente è soggetto a consumo.
    L’anodo di magnesio consumandosi necessita di periodica sostituzione percui almeno una volta ogni due anni con opportuna ispezione quando è consumato và sostuito.

    L’anodo di magnesio è installato anche nelle caldaie predisposte di serbatoio ad accumulo per acqua calda sanitaria.
    Nelle caldaie con serbatoio l’anodo di magnesio è necessario per assorbire le correnti galvaniche e quindi per evitare di forare il serbatoio e altre parti di impianto ben più costose.

    Operazione copia incolla da altro sito.
    Cordiali saluti Enzo
     
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