riscaldamento autonomo

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  1. mauna
     
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    Buongiorno sono nuova e chiedo scusa per la prolissità,abito a Pioltello (MI) chiamato “Satellite” in un super-condominio degli anni ’60 senza cappotto esterno di sette edifici per 240 famiglie. Due terzi degli abitanti sono extracomunitari che hanno acquistato gli appartamenti aprendo un mutuo con supervalutazione del 130% di Banche e Broker e Immobiliari varie, che hanno speculato sul valore degli appartamenti. Peccato che dopo il pagamento della prima rata del mutuo abbiano smesso di pagare e siano, alcuni tornati al loro paese con i proventi della supervalutazione, altri rimanendoci ad abitare, senza però pagare le spese condominiali. Queste persone risultano nulla tenenti e nulla facenti, hanno in media tre figli ciascuno e alcuni appartamenti sono finiti all’asta. Il valore dei nostri appartamenti nel frattempo si è abbassato del 50%. Alle varie aste andate tutte deserte in I, II, III convocazione, nessuno compra anche grazie alle speculazioni e scorrettezze sempre dei medesimi personaggi per cui gli appartamenti sono sottostimati e chi vuole vendere per poter acquistare in un altro posto non può perché nessuno compra. Sono ormai quattro anni che l’erogazione del riscaldamento è al minimo e io abitando al 7° piano su 8 (fra l’altro sopra di me è disabitato da quattro anni) con una tripla esposizione a N-NE-NO e non raggiungo più di 16,50° di calore. Sto integrando con i condizionatori con pompa di calore che vanno tutto il giorno per avere una temperatura di 18 e alla sera di 19/20 almeno quando mangio, e in bagno ho un calorifero a olio per quando faccio la doccia. Voglio staccarmi dal centralizzato e nonostante sia in possesso di delibera assembleare favorevole al distacco l’amministratore non vuole apporre la sua firma per la validità del documento forte del fatto che c’è una Ordinanza del Comune ( successiva alla delibera a mio favore) che vieta in assoluto il distacco anche se a maggio entrerà in vigore la legge. Non posso fare scarico a parete e mi si vieta l’utilizzo delle canne fumarie, già esistenti per lo scaldaacqua turbo, da usare per una caldaia per il riscaldamento. Alla mia richiesta di distacco all’ Ufficio Tecnico del Comune mi hanno detto di fare domanda di “parere preventivo” allegando, in base al sistema di riscaldamento che vorrei fare, una diagnosi che certifichi i consumi prima e l’ effettivo contenimento dei consumi rispetto al vecchio impianto dopo il distacco, e un’analisi energetica sullo squilibrio termico che si andrebbe a creare su un impianto che serve 240 unità immobiliari su 7 fabbricati e che non influisca negativamente su di esso .
    Ho già i doppi vetri con finestre in legno e avrei intenzione di isolare le pareti dall’interno però con insufflaggio di materiale isolante perché abito in 55mq. Ho visto vari tipi di riscaldamento : a pavimento ma le spese sarebbero troppo eccessive visto che andrei a toccare pavimenti, porte, porte finestre e porta blindata e ci sarebbero i mobili da spostare e io non saprei dove andare a vivere, io e il mio gatto, durante i lavori. A battiscopa o a parete ma i muri sono occupati dai mobili, a soffitto, ma non capisco se andrei a scaldare l’appartamento disabitato sopra il mio visto che il calore tende a salire, canalizzato con pompa di calore. Ma se non posso mettere la caldaia come faccio? Potrei anche fare tutto abusivamente e non chiedere nulla a nessuno. C’è qualcuno competente che mi può suggerire cosa potrei fare? Ringrazio tutti anticipatamente. Mauna
     
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    un consiglio spassionato.

    fai un bel cappotto interno, usufruendo della detrazione fiscale.

    riscaldati con la pdc aria-aria, vedrai che con il cappotto le temperature saranno ottime.

    ovviamente staccati dal centralizzato.
     
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  3. mauna
     
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    grazie, ma la pdc aria-aria (che poi sarebbero i condizionatori vero?) ha bisogno di un contatore più potente. Ho interpellato un tecnico e mi ha detto di fare domanda di contatore dedicato di 6 kw perchè quello da 3 non basterebbe per l'unità esterna. A parte che io sono un soggetto allergico alle graminacee ecc. e non penso che sarebbe proprio ottinale come scelta, ma mi hanno detto anche che avrei bisogno di un umidificatorere Concordi?
    m.
     
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    descrivi il tuo impianto attuale
     
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  5. mauna
     
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    abito in 55mq al penultimo piano esposto a N-NE-NO Sopra di me è disabitato. Ho il riscaldamento centralizzato con i radiatori in alluminio. Ho già i doppi vetri con finestre in legno e avrei intenzione di isolare le pareti dall’interno però con insufflaggio di materiale isolante e non con cappotto interno perché la casa è già piccola.
    Ho visto vari tipi di riscaldamento : a pavimento ma le spese sarebbero troppo eccessive visto che andrei a toccare pavimenti, porte, porte finestre e porta blindata e ci sarebbero i mobili da spostare e io non saprei dove andare a vivere, io e il mio gatto, durante i lavori. A battiscopa o a parete ma i muri sono occupati dai mobili, a soffitto, ma non capisco se andrei a scaldare l’appartamento disabitato sopra il mio visto che il calore tende a salire, canalizzato con pompa di calore. Ma se non posso mettere la caldaia come faccio. soffro di allergie.
    grazie delle risposte.
    m

    Ora vado a casa perché ho finito di lavorare. Io lavoro in centro a Milano e ci metto un po' a tornare a casa. Guarderò le risposte più tardi perché devo andare anche a fare la spesa.
    Vi ringrazio tutti per i vostri suggerimenti.
    A presto
    m.
     
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    Sarebbe interessante sapere quanto spendi annualmente per il riscaldamento e per l'acqua calda sanitaria, al netto delle spese di manutenzione (con soli 55 mq su un complesso così grande non dovrebbero essere molte).

    Tanto per capire prima il vantaggio economico che potresti conseguire con il distacco.

    per la distribuzione del calore non mi inventerei cose strane e terrei quella esistente con i radiatori, a pavimento sarebbe troppo invasivo.

    Se insuffli, presumendo che ci sia una parete esterna con intercapedine, non elimineresti il ponte termico negli angoli e su soffitto e pavimento.

    Se isoli dall'interno potresti optare allora per riscaldamento a parete, il soffitto se possibile potresti coibentarlo sempre dall'interno. Resterebbe fuori il pavimento ma se sotto è abitato un minimo di caldo arriva da sotto.
    Isolando dall'interno con materiali giusti e intonaco in argilla otterresti anche una certa regolazione dell'umidità interna alla casa.

    In ogni caso l'isolamento rimane il passo principale che a mio parere dovrebbe essere affrontato per primo. Poi con l'appartamento meglio isolato potresti non aver più bisogno di staccarti dal centralizzato.

    Considera di perdere circa 10 cm di spazio sulle pareti esterne o confinanti verso locali non riscaldati come il vano scala.
     
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    prova a venirne a capo se puoi distaccarti senza che ciò crei un aggravio di costi per gli altri (aggravio peraltro già esistente se alcuni non pagano)
    http://www.studioincontro.it/index.php?mod...=display&sid=42

    poi teoricamente non potrebbero vietarti il diritto di appoggio canna fumaria come servitù sui muri comuni (che è un po' come il vecchio diritto d'antenna) con alcune limitazioni e sempre che non occupi il lastrico solare ma esci oltre il colmo del tetto
    www.condominioitalia.com/archivio/ott99g/canne.htm

    se riesci a metter tutto in quadro una stufetta a pellet da pochissimi kW basterebbe poi a scaldare quella piccola metratura e dirottare anche su un boiler per l'ACS
     
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    biomassoso, abita al 7° piano, dubito che sia così agevole portarsi i pellet fino a lassù.
    ci sarà l'ascensore, il fabbisogno sarà poco, ma mi sembra comunque scomodo.

    io ribadisco il consiglio, un bel cappotto di 10 cm ai lati e sul soffitto.
     
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  9. mauna
     
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    Gentili tutti, i problemi sono questi: hanno ridotto al minimo il riscaldamento e a breve non ce lo daranno più. L'ascensore va, ma è già stato interotto due volte volte e l'amministratore ha detto lo farà ancora per sensibilizzare chi non paga, balle, intanto chi paga non ha i servizi. I miei muri sono occupati dai mobili, come unico spazio disponibile: rimangono i soffitti. Sono l'unica del condomionio, a parte due negozi che dieci anni fa si sono staccati dal centralizzato, che è in possessso di delibera assembleare per il distacco ma purtroppo non è firmata dall' Amm.re il quale non lo fa e non lo farà perché l'anno scorso il Sindaco ha emanato una ordinanza che vieta il distacco per motivi di sicurezza. La prossima assemblea sarà a luglio, troppo tardi per usufruire degli incentivi fiscali e inutile chiedere di fare una canna fumaria per il riscaldamento perchè non me lo concederanno mai; lo chiese anni fa un negozio e in assemblesa glielo negarono. L'Ufficio Tecnico del Comune mi ha detto che non posso scaricare a parete e che non posso usare le canne esistenti che uso per lo scaldabagno turbo; invece l'Ammisitratore a suo tempo mi disse che potevo attaccarci una piccola caldaietta non più di 24kw; oltretutto, le canne non sono mai state certificate. Ho domandato i documenti sia alla Ditta che le ha installate che all' Amm.re del Condominio ma non ho ottenuto mai risposta da alcuno. Anzi vi chiedo: a chi posso rivolgermi per denunciare il cattivo comportamento di ambedue? In questo palazzo vi sono solo impedimenti. Però a detta dell'Ufficio Tecnico posso sempre chiedere un 'parere preventivo' allegando una diagnosi di un tecnico abilitato (in base al tipo di riscaldamento che vorrei fare) che indichi i consumi 'prima' della trasformazione dal vecchio impianto e 'dopo' il distacco col nuovo impianto; ma se non so ancora cosa cavolo fare, come fa il tecnico a certificare cosa? e magari potrebbero chiedermi una diagnosi sullo squilibrio termico?. E tutto questo entro giugno compresi i lavori e relativi bonifici? Il piano sopra è disabitato; tutti i piani a breve non avranno più il riscaldamento, per cui il piano sotto o sopra pari sono, e nemmeno l'uso dell' ascensore? Al posto del tetto con tegole c'è abbiamo il tetto ma un terrazzo. L'intercapedine dei miei muri va dai 4 agli 8 cm. Come idea la stufetta a plellet non sarebbe male ma il trasporto del pellet, con carrucola? e lo scarico, a muro? Senza contare Non so dove sbattere la testa. Che cosa posso fare? M.
     
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    Qui Mauna i problemi sono tanti e alla fine mi pare che riscaldamento e isolamento siano gli ultimi.

    Tu penso abbia già capito quale sarebbe la cosa più saggia da fare ovvero vendere e andare da un'altra parte, ma già hai spiegato che tutta la situazione dell'immobile non gioca a favore della facile vendita.

    Detto questo e stabilito che vuoi o devi rimanere ad abitare ancora in questo appartamento, vedo francamente impraticabile il distacco del tuo impianto. Ti perderesti ancora per mesi a cercare di far valere i tuoi diritti in uno stato come l'Italia dove è impossibile farlo. Mi spiace ma è così.
    E penso non valga la pena a cercare avvocati od altri supporti, sarebbero altri soldi buttati. In quel complesso edilizio nessuno si vuole prendere le responsabilità.

    Ritorno alla mia idea ovvero migliorare l'isolamento, come ti ho detto lavorando solo con l'insufflaggio nell'intercapedine non risolveresti i ponti termici in corrispondenza dei pilastri e degli angoli, dove l'intercapedine si interrompe. Inoltre per fare un bel lavoro andrebbe fatti vari fori d'ispezione per capire cosa si può insufflare.
    Ritengo la soluzione del cappotto interno la migliore se potrai anche estenderla al soffitto. Ridurrai in modo sensibile la richiesta di calore della casa e potresti anche usare per scaldarti la pompa di calore che scrivi di avere, magari sostituendola con una più performante con basse temperature esterne.
     
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9 replies since 1/2/2013, 12:34   248 views
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