Autocostruzione impianto VMC con recuperatore di calore

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  1. kostas
     
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    Ciao a tutti,

    innanzitutto premetto che non sono assolutamente un esperto nel settore, conosco poco o niente di termotecnica e annessi e di mestiere faccio tutt'altra cosa.
    Ho solo una discreta manualità e molta volontà nell'intraprendere progetti interessanti.
    Tempo fa ho visto un recuperatore di calore in un'esposizione e da allora ho cominciato a documentarmi.
    Abito in un appartamento su due piani, dotato di mansarda ad una falda.
    Il piano superiore (mansardato) è dotato di soli lucernari (tipo Velux): questi rendono difficile il ricambio dell'aria durante l'inverno, specie quando le condizioni atmosferiche sono avverse (pioggia, neve, vento forte), con notevoli disaggi: persistenza di odori, umidità e altro. Un ricambio forzato dell'aria interna è la soluzione ideale.
    Va da sè che sarebbe meglio contenere le perdite di calore, quindi una VMC con recupero sarebbe di grande aiuto.
    La conformazione di questa mansarda rende particolarmente agevole la costruzione di tale impianto perchè la parte bassa, adibita a magazzino, sovrasta tutte le stanze del piano sottostante, quindi si presta per la canalizzazione delle condotte per il trasporto dell'aria.
    Mi sono anche informato sui prezzi ma, onestamente, per me sono proibitivi.
    Senza però peccare di presunzione, il funzionamento e la costruzione generale degli apparecchi fin'ora visti non mi sembravano eccessivamente difficili da realizzare, così, vuoi per gioco, vuoi per spirito di avventura fai-da-te mi sono messo a costruirmela in proprio!
    Vi prego di non lapidarmi subito come scienziato pazzo!! :P
    Ecco la mia idea, almeno per ora:
    Ho costruito una prima versione utilizzando del Polipropilene alveolare da 3mm e costruendomi un cubo alternando di 90° il senso di posa di ogni lastra, di dimensioni 30x30x25cm. L'ho inserito in un contenitore fatto di Polistirene estruso e alimentato i due flussi contrapposti tramite due ventole da PC da 126 mc/h. Una volta sigillato il tutto ho effettuato la prima prova usando come aria di ingresso T1 un Phon (che spingeva aria calda a 49° in entrata) e come secondo flusso l'aria ambientale T3 a 21°.
    Risultato: aria di recupero a T3 45,7° e aria in calda in uscita T4 a 32°.
    Utilizzando la formula per calcolare il rendimento:
    Efficienza: (T4-T1)/(T3-T1) ho calcolato un 60,7%
    (T1 immissione aria calda (phon) - T4 uscita aria calda
    T3 immissione aria ambiente - T2 uscita aria ambiente)
    Efficienza: (T4-T1)/(T3-T1)





    Come seconda prova ho duplicato lo scambiatore in PP e invertito ovviamente la posizione della secconda ventola in uscita.
    Risultato: T1: 57,7°, T2: 57,4°, T3: 20°, T4: 40°
    Efficienza calcolata: circa 50%

    foto-2-1-e1428075504515


    Avrei sperato di piu ma credo sia dovuta al calo della portata dell'aria tra i due flussi, dato non quantificabile con i miei modesti mezzi ma che sicuramente influenza il rendimento.
    Sta di fatto che la misurazione è durata circa un'ora, ma per piu della metà del tempo la T4 (in uscita) era ferma a 25° mentre la T2 era gia al massimo (circa 56°).

    Ora che comincia a fare piu freddo ricomincierò le misurazioni senza phon avendo un'aria esterna sotto i 10° e un'aria ambiente di circa 20° per vedere che succede.

    Secondo voi sono sulla strada giusta?
    Dimentico qualcosa?
    Come posso migliorare il progetto?

    Accetto volentieri qualsiasi suggerimento - critica - altro! :giveup.gif:

    Grazie

    Edited by kostas - 15/1/2016, 17:25
     
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