Nucleare in Italia

no discussione sicurezza centrali solo analisi tecnico economica

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  1. Denew for CE!
     
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    Saluti a tutti!
    Qualcuno si ricorda di me? :D ...
    Riemergo dal mio limbo, dopo un paio di annetti lo so, mea culpa... mi sono ritagliata apposta un'oretta per intervenire su questo tema molto importante e su cui tutti a brevissimo saremo chiamati ad esprimerci.
    Ci tengo molto.
    Probabilmente non riuscirò ancora a essere presente in modo continuativo ma su questo ci tengo ad esserci.

    Io al referendum ci andrò a corso di strisciare sulle rotule fino al seggio, per mettere un bel SI sulla scheda.

    Eviterò di spiegare i motivi correlati alla salute pubblica, alla tutela del terrritorio e mi atterrò alla corretta impostazione di Clash.
    Parliamo di palanche e di energia.

    Mi sono documentata un paio di notti sul tema, proprio per essere sicura di non essere portata a una scelta da motivi esclusivamente emotivi o ideologici, mi sono sforzata in questi giorni di non farmi cogliere solo dalla strizza naturalmente stimolata dal delirio giapponese (il figlio di una persona che conosco è appena rientrato sotto shock e questa cosa mi ha colpito parecchio) ma di farmi un'idea più omnicomprensiva e strutturata.
    Non sono un tecnico del settore, ma sono pur sempre un tecnico. Quindi nervi saldi e calcolatrice in mano... :mf_bookread.gif: ...

    Dopo ciò gli ulteriori motivi per cui dico NO al nucleare sono i seguenti:

    - I reattori che dovrebbero realizzare qui sono di tipo EPR di tipo francese, gemelli di quelli in costruzione in Francia e in Finlandia e che hanno evidenziato problemi di progettazione dei sistemi di sicurezza. Entrambi i cantieri hanno avuto mille ritardi per gravi motivi e LEVITAZIONI dei costi molto importanti. Tralasciando l'aspetto sicurezza, ad oggi non si sa quanto costeranno da finiti, sono già sopra il 20% -30% dei costi di appalto preventivati, con ciò che comporta sui relativi business plan andati a pallino, e levitazione del costo del kWh prodotto a regime.
    Altro dettaglio, ad oggi di questa tecnologia presentata come sicurissima ed efficientissima di applicazione commerciale attiva non ce n'è NESSUNA: sono tutti in costruzione.
    Non abbiamo quindi dati di costo a consuntivo di costruzione, manutenzione e gestione, nè monitoraggi della produttività. Non possiamo sapere quindi quanto spenderemo, quando l'investimento sarà completato, con quale prospettiva di produttività e stima di rientro. Niente di niente.
    QUESTO chi ha firmato per questa tecnologia NON ce l'ha detto, e vorrei taaaaanto sapere perchè. Ma qui entreremmo nel politico quindi mi stoppo.

    - A fronte della stessa offerta tecnologica gli americani, noti come ambientalisti dell'ultim'ora per convenienza e non per ideologia, hanno detto no grazie: troppo COSTOSO, incerto e NON COMPETITIVO senza incentivi rispetto ad altre tecnologie pulite. Motivo per cui gli EPR stanno in piedi economicamente SOLO se incentivati (e negli states, figuriamoci qui!), e anche questo NON ce l'hanno detto, raccontandoci che saranno impiegati capitali privati solo in project financing... :shifty: ...

    - Lo studio dei reattori a FUSIONE, quelli puliti e sicuri sul serio, va avanti a tappe forzate e ci siamo dentro anche NOI. Stanno partendo le applicazioni sperimentali in Francia, quelle commerciali sono attese per il 2050. Segnamoci questa data un attimo e torniamo a noi.
    Se iniziassimo oggi i lavori degli EPR e fossimo più bravi dei finlandesi (seh, tastierina mia statti zitta.. :sick: ), avremmo le centrali pronte quando... facciamo 2025? Quindi ci ritroveremmo con le tasche vuote e il primo kWh elettrico prodotto nel 2025. Ma siamo in Italia, con tempi italiani, costruttori e fornitori italiani, enti locali italiani, e italiani con i forconi incacchiati fuori dai cantieri.
    Qui i cantieri non sono finlandesi, sono tipo salerno-reggio. Quindi facciamo che forse il primo kWh lo vediamo nel 2030 se va bene, con le casse ancora più vuote (perchè paghiamo le centrali nuove + ancora la dismissione di quelle vecchie ante 86).
    Mentre noi accenderemo i nostri EPR (mettendoci in testa l'incognita costi dismissione+scorie) già obsoleti i nostri competitor avranno le loro centrali vecchie a fine vita (già ripagate almeno della costruzione, con 40-50 anni di attività sulla schiena almeno) e si staranno quindi preparando al nucleare pulito, e noi non potremo certo metterci a dismettere centrali appena completate per fare altrettanto! Clash ha reso bene lo spreco di Caorso, temo che investire ora su questa tecnologia rischiamo di rifare lo stesso errore, con centrali seminuove in mezzo ai piedi.
    Forse sarebbe da valutare l'opportunità di aspettare ancora 20 anni e puntare direttamente sul salto tecnologico più promettente.

    - Il nucleare attuale richiede investimenti molto rilevanti che comportano esposizioni finanziarie pesanti protratte per 15 anni prima di vedere un minimo beneficio, concentrate su singoli progetti di difficile controllo sia tecnico che economico (vedi corruzione), concentrati in poche mani. Mani di controllori e controllati avezzi a inciuciare insieme.
    L'esito sarebbe incerto, o meglio certissimo: le centrali alla fine ci costeranno il doppio o triplo dell'appalto, al solito.
    La qualità quella nota da queste parti... <_< ...Se gli stessi investimenti fossero spalmati in forma di incentivi e detrazioni per fare non dico rinnovabili, ma anche solo EFFICIENZA ENERGETICA, il risultato sarebbe diverso.
    Intanto il beneficio economico e in bolletta energetica è immediato. Cambio 10 lampade, da subito inizio ad ammortizzarle. Non che oggi inizio a pagarle e tra 15 anni forse le accendo. Secondo l'investimento è gestito da milioni di soggetti in milioni di microinterventi privatistici che controllano in prima persona i processi e la loro efficienza, quindi sarebbe minimizzato lo spreco di risorse.
    Mi spiego, l'amministratore pubblico che gestisce 100 euro pubblici se ne frega dei tempi, e se diventano 150, se è un politico magari spera gliene restino 5 per sè. E il conto alla fine fa 155.
    Se quei 100 li dai in tranche da 10 a 10 privati per farsi il cappottino, finestre, lampade a led, solare termico, fv chiederà mille preventivi per starci dentro e non spendere 11, vigilando di ottenere il massimo della qualità da quel 10.
    A parità di budget come sistema paese, i due tipi di investimento sarebbero completamente diversi in termini di redditività.
    Investire in efficienza sarebbe di rapido e sicuro rientro, più sicuro e basta e con un potenziale enorme visto che siamo molto spreconi. Sarebbe inoltre un ottimo volano per tutti i settori dell'economia che necessitano di efficienza (nella crisi era l'unico settore in crescita permanente), per la riconversione professionale dei posti di lavoro persi in altri settori. Anche questa è convenienza economica.
    Le centrali sono un business puntuale in costruzione, ma con ricadute molto ridotte sulle sole aziende coinvolte nell'appalto, senza un impatto distribuito e capillare. Anzi, possono deprimere le realtà in cui sono inserite (pensate al crollo del mercato immobiliare vicino a una centrale).

    Sono solita sostenere che non c'è kWh più conveniente di quello mai prodotto perchè non serve a nessuno.
    Quello che non esiste, ha un prezzo imbattibile sul mercato.. :woot: ...

    - Ci dicono che il nucleare è conveniente perchè comporterebbe autonomia energetica per il paese. Mi dicono che come non produciamo petrolio, così non produciamo uranio. Saremmo sempre costretti a importare a condizioni di mercato dipendenti da altrui strategie e altrui definizioni di prezzo. Quale sarebbe allora la convenienza? Cambiare fornitore????
    Siamo poi un paese con un sistema energetico impostato sugli idrocarburi, abbiamo trasporti mezzi/persone prevalentemente su gomma, sistemi di riscaldamento prevalentemente a fluido. Riconvertire gli usi finali verso una fonte elettrica quanto costerebbe? E quanto tempo ci vorrebbe? Col cavolo che ce la fai in 15 anni! Ma di questi costi i promotori del "facciamo 80% del fabbisogno da nuke" non parlano mai, sono costi occulti ma indispensabili per perseguire davvero quella copertura di fabbisogno.
    L'80% di bolletta energetica da nucleare oggi non ci servirebbe a un fico secco, stante che i nostri usi finali non sono configurati per essere coperti per l'80% da elettrico. Anche qui, si mente sapendo di mentire.
    Ad oggi poi abbiamo incentivato la conversione del nostro sistema trasporti verso metano e gpl, in 15 anni dovremmo tutti avere auto elettriche. Lo vedete uno scenario realistico?

    - Come giustamente dice Clash, dismettere le centrali costa, gestire le scorie pure. Ad oggi mi risulta che nessuno sappia quanto esattamente, visto che semplicemente continuiamo a smenare fior di soldi per aspettare che il combustibile nucleare di Caorso, Trino & company facciano il loro corso.
    Costruire centrali è come andare da uno strozzino, sai cosa prendi da lui all'inizio,ma non sai quanto dovrai ridargliene e per quanto tempo. E dagli strozzini non si finisce mai in attivo.
    Va da sè che non intendo la spedizione di scorie in paesi poveri e il relativo interramento sotto una palma una soluzione accettabile eh? Nè economicamente, nè eticamente.

    - Infine un aspetto importante che ha fatto emergere la tragedia giapponese, e di cui ovviamente NESSUNO parla ma urla vendetta. E' macroscopico, secondo me, e mi stupisco che neppure i più accesi antinuclearisti non lo evidenzino.
    Ci dicono che le rinnovabili non sono sicure perchè discontinue e quindi insicure sotto il profilo della continuità necessaria all'approvvigionamento energetico. Insicurezza significa rischio black out, stop dell'economia, danni economici incalcolabili.
    Oggi siamo di fronte alla crisi del paese più efficiente del mondo, più elettrificato del mondo, con 55 reattori sul territorio.
    Uno dei terremoti più potenti della storia e relativo tzunami hanno messo in crisi SOLO 5 di questi impianti, sarà poco ma compromettendo il 10% della potenza elettrica installata, costringendo il paese a programmare black out controllati per i prossimi due mesi per fronteggiare il problema.
    Su questo TACCIONO TUTTI, soprattutto i sostenitori del nucleare come tecnologia base di un mix energetico sicuro, stabile e continuo.
    Sfido chiunque a venirmi a dire che se si ferma un campo FV o un parco eolico anche grandi si perde in un botto una percentuale così alta di potenza disponibile e si deve razionale l'energia in mezzo paese per due mesi.
    Veramente, gli pago una cena.
    In un paese così evoluto (per assurdo un paese più arretrato avrebbe patito meno) il danno economico è incalcolabile (per dire, i produttori automobilistici hanno annunciato lo stop produzione anche negli stabilimenti non danneggiati!).
    Direi che i tragici fatti giapponesi hanno fatto emergere esattamente il contrario di chi sostiene il nucleare come fonte di stabilità energetica e quindi economica, ovvero la vulnerabilità intrinsica in un sistema basato su una macrogenerazione concentrata rispetto a un sistema energetico basato su una microgenerazione distribuita.

    Chiudo dicendo che concordo però con Clash, nell'86 abbiamo detto probabilmente un NO sbagliato, non perchè allora i problemi che ho descritto non ci fossero, ma perchè abbiamo detto NO avendo già speso, costruito le centrali e con i relativi rischi in casa. Un NO a portafoglio vuoto, e con tutti i rischi già incassati.
    Così abbiamo continuato a pagare, a rischiare, ma castrando i benefici che almeno potevamo averne.
    Tanto valeva tenerle accese, non farne di nuove magari, ma quelle sfruttarle.

    Oggi la situazione è diversa, non potremmo comunque riaccendere quelle centrali.
    Riinizieremmo tutto da zero, non ci sono ancora investimenti nè rischi. Oggi sarebbe un NO furbo, preventivo.
    E per quanto mi riguarda non un NO per dire NO perchè son figlia dei fiori inside.

    Ma un NO per dire "richiedetemelo tra 40 anni, al prossimo giro e con la prossima tecnologia ci farò un pensierino".
    Sempre che per allora ci serva ancora un modello concentrato di produzione energetica, e le alternative non siano decollate definitivamente.

    Lascio fuori le altre camionate di perplessità di natura politica, etica e ambientale che ho, e che tengo fuori la discussione.
    Ma che riempirebbero tranquillamente un altro papiro, lo dico giusto per conoscenza.. :shifty: ..

    Fine della Denewina Commedia... :wink_smilie.gif: ...
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176 replies since 16/3/2011, 10:01   3426 views
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