Nucleare in Italia

no discussione sicurezza centrali solo analisi tecnico economica

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  1. clash4
     
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    Ho chiesto di aprire questa discussione per fare un po’ di chiarezza sulla scelta che saremo chiamati a fare a Giugno; dove ci verrà chiesto se vorremmo abrogare la legge che favorisce il ritorno in Italia del nucleare.
    Votando SI – si è a favore dell’abrogazione e quindi contro al nucleare
    Votando NO – si è contro l’abrogazione e quindi favorevoli al nucleare

    Fatta questa premessa vorrei anche che questa discussione non contrapponga un fronte di favorevoli e contrari basato sulle motivazioni legate alla sicurezza delle centrali stesse, ad es:
    CONTRARIO perché nulla è sicuro in assoluto, Fukushima insegna che non si può prevedere tutto, ecc…
    FAVOREVOLE perché la 3° generazione è sicura e l’Italia è un paese dove eventi come quelli del Giappone non possono accadere, ecc…
    Posizioni che hanno della verità in entrambi gli schieramenti.

    Vorrei invece che questa discussione sia mantenuta prettamente su un’analisi tecnico/economica, dove i numeri facciano capire alla gente perché le centrali non conviene farle, oppure perché è conveniente farle.
    La mia analisi parte da un dato che vorrei mi aiutaste a capire:
    Creare ad oggi un parco di centrali nucleari (5-6 circa) vuol dire cominciare a raccogliere i benefici di questa tecnologia tra minimo 10-15 anni. Il costo d’investimento per una centrale del genere si aggira, leggendo in internet, dai 4,5 ai 7 miliardi di euro (chiedo di aiutarmi a verificare questi dati). Ricordo anche però che il mio prof. d’università mi diceva che quando si prevede di costruire una centrale nucleare, bisogna avere già a disposizione anche il fondo per poterla smantellare in quanto arrivata a fine vita, va bonificata, non la si può abbandonare e lasciare li perché è più conveninete, cosa che invece può accadere con una centrale termoelettrica. La mia curiosità che credo sia la curiosità di molti cittadini è questa: Investendo i soldi per costruire e smantellare una centrale nucleare, in un programma serio di risparmio energetico e FER, quanta energia primaria potrei risparmiare da qui a 10-15 anni? E quanta energia invece mi produrrebbe quella centrale? Riassumendo, se spendo X euro per costruire una centrale che mi produce Y kwh/annui di energia, quanti Z kWh/annui di energia risparmierei investendo gli stessi X euro in risparmio energetico?
    Questa domanda nasce da una domanda che molte persone mi fanno, ovvero se alla macchina Italia serve tanta “benzina” per andare avanti, addirittura acquistando questa “benzina” da paesi vicini, è possibile far si che con la benzina che abbiamo senza andare ad acquistarne ancora riusciamo a far consumare meno alla macchina?

    Vi porto una mia esperienza diretta: 5 anni orsono ormai andai con il mio professore d’università a visitare la centrale nucleare di Ca Orso. Centrale che dopo 3 anni di attività in seguito al referendum degli anni 80 fu arrestata. Mettiamo subito in chiaro una cosa, il fatto che sia stata fermata non vuol dire che noi ad oggi non abbiamo centrali nucleari nel nostro paese come sento dire in tv. Tant’è che 5 anni fa quando arrivai nei pressi della centrale restai basito. Guardie armate all’ingresso ad accoglierci, sistemi di sicurezza giustamente in funzione, numeroso personale impegnato al mantenimento in stasi o meglio in un lungo processo di smantellamento che prosegue da più di venti anni. Durante la visita ebbi modo di entrare all’interno della struttura che ospita il reattore e vedere con i miei occhi quanti soldi costava e costa tutt’oggi una centrale del genere ferma, che al posto di produrre energia ne assorbe in quanto le barre di materiale fissile sono ancora immerse nella vasca e l’acqua continua a essere pompata per mantenre la temperatura a livelli di sicurezza. Quindi se qualcuno mi chiede se in Italia ad oggi ci sono centrali nucleari, be gli rispondo si, che almeno fino a 5 anni fa ne ho vista una con i miei occhi, solamente non produceva 1 kwh di enrgia.
    Questo per dire che secondo me il referendum che c’è stato negli anni 80 è legittimo, in quanto il popolo lo ha voluto, e giustamente ha portato alla fine della costruzione di nuove centrali in Italia. Però ha fatto si che una centrale già in funzione con un’aspettativa di vita ancora lunga e con un pericolo presente sia che produca o che non produca enrgia sia stata lasciata li in un limbo a mangiare miliardi di lire e poi euro. Questo al di la che uno sia a favore o contro il nucleare, non è acettabile, è stato un danno economico immenso. A giugno ripeto saremo chiamati a fare una scelta e rispetto a molti paesi partiamo da un punto di vantaggio, in quanto possiamo scegliere su cosa orientarci per i prossimi anni come vettore energetico, ma per fare questa scelta dobbiamo sapere cosa andiamo a votare. Chiedo quindi di postare qui dei dati per chiarire il quesito che ho posto poco sopra.
     
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    Scusa, a un certo punto dici :
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    in un programma serio di risparmio energetico e FER, quanta energia primaria potrei risparmiare da qui a 10-15 anni?

    cos'è il FER?
    Spero di non andar troppo fuori tema ma a me viene in mente un esempio concreto, il risparmio sul riscaldamento negli uffici pubblici o privati: concreto perché mio malgrado mi tocca subire in
    ufficio una temperatura media non inferiore ai 22 °C, ben superiore a quanto stabilirebbe la legge, salvo poi a seconda del guizzo di qualcuno spalancare porte e finestre. Un'altro esempio
    è un negozio di calze vicino sempre al mio ufficio che d'estate e d'inverno sta con la porta
    d'ingresso spalancata....
    Non so dare numeri per quantificare il risparmio energetico che si avrebbe a livello nazionale trovando un modo per rimediare a questi sprechi, però faccio una considerazione: per le centrali
    nucleari ci dicono che verrebbero fatte con investimenti privati, quindi senza costi per lo stato, come lo sono ad esempio incentivi come quello del 55%, quindi il confronto è impari...
     
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  3. clash4
     
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    FER: Fonti Energetiche Rinnovabili

    Si, investimenti privati ma fino a che punto si possono considerare tali? Lo chiedo veramente perchè non conosco le dinamiche economiche di come una società che può essere Enel, piuttosto che Edison, Endesa, ecc.... finanzi la costruzione di queste centrali.
    Ieri a ballarò un economista diceva che le centrali nucleari tendono ad essere fatte in periodi in cui i tassi di interesse sono bassi perchè hanno un alto costo di investimento iniziale, quindi richiedendo un finanziamento, il tasso di interesse è basso. Il costo poi di gestione di una centrale del genere è tendenzialmente basso.
    Viceversa una centrale termoelettrica va costruita in periodi di interessi alti o crescenti in quanto il costo di investimento è basso, ma ha un alto costo di gestione data la quantità di combustibile che brucia.

    Questo sta a significare che chi si prefige di costruire un parco centrali in italia deve chiedere un finanziamento, ma parliamo di miliardi di euro. Non è che uno va sulla banca sotto casa. Di sicuro vi sarà un piano concordato con il governo. Insomma io non me ne intendo di economia ma questi soldi veramente non possono essere usati diversamente?

    Un discorso ulteriore lo merita il tipo di centrale che si dovrebbe costruire, cioè quelle con tecnologia francese. Anche qui bisognerebbe capire se la scelta è dettata da una volonta tecnica o spinta da una questione economica superiore.
     
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    Seguace

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    Quello che personalmente mi spaventa sono "solo" 2 fattori:
    1) il fatto che anche se le centrali nucleari dovessero soddisfare il 100% del nostro fabbisogno energetico, sono straconvinto che continueremmo a pagare la corrente quanto oggi :( !
    2) il fatto che se le dovessimo costruire noi ... PURTROPPO non mi fiderei molto dei materiali e tecniche usate (vedi cementi misti a sabbia etc.)
    Quelle centrali in Giappone se non sbaglio hanno diversi anni e nonostante il 9° Richter hanno quasi resistito!!
     
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  5. Denew for CE!
     
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    Saluti a tutti!
    Qualcuno si ricorda di me? :D ...
    Riemergo dal mio limbo, dopo un paio di annetti lo so, mea culpa... mi sono ritagliata apposta un'oretta per intervenire su questo tema molto importante e su cui tutti a brevissimo saremo chiamati ad esprimerci.
    Ci tengo molto.
    Probabilmente non riuscirò ancora a essere presente in modo continuativo ma su questo ci tengo ad esserci.

    Io al referendum ci andrò a corso di strisciare sulle rotule fino al seggio, per mettere un bel SI sulla scheda.

    Eviterò di spiegare i motivi correlati alla salute pubblica, alla tutela del terrritorio e mi atterrò alla corretta impostazione di Clash.
    Parliamo di palanche e di energia.

    Mi sono documentata un paio di notti sul tema, proprio per essere sicura di non essere portata a una scelta da motivi esclusivamente emotivi o ideologici, mi sono sforzata in questi giorni di non farmi cogliere solo dalla strizza naturalmente stimolata dal delirio giapponese (il figlio di una persona che conosco è appena rientrato sotto shock e questa cosa mi ha colpito parecchio) ma di farmi un'idea più omnicomprensiva e strutturata.
    Non sono un tecnico del settore, ma sono pur sempre un tecnico. Quindi nervi saldi e calcolatrice in mano... :mf_bookread.gif: ...

    Dopo ciò gli ulteriori motivi per cui dico NO al nucleare sono i seguenti:

    - I reattori che dovrebbero realizzare qui sono di tipo EPR di tipo francese, gemelli di quelli in costruzione in Francia e in Finlandia e che hanno evidenziato problemi di progettazione dei sistemi di sicurezza. Entrambi i cantieri hanno avuto mille ritardi per gravi motivi e LEVITAZIONI dei costi molto importanti. Tralasciando l'aspetto sicurezza, ad oggi non si sa quanto costeranno da finiti, sono già sopra il 20% -30% dei costi di appalto preventivati, con ciò che comporta sui relativi business plan andati a pallino, e levitazione del costo del kWh prodotto a regime.
    Altro dettaglio, ad oggi di questa tecnologia presentata come sicurissima ed efficientissima di applicazione commerciale attiva non ce n'è NESSUNA: sono tutti in costruzione.
    Non abbiamo quindi dati di costo a consuntivo di costruzione, manutenzione e gestione, nè monitoraggi della produttività. Non possiamo sapere quindi quanto spenderemo, quando l'investimento sarà completato, con quale prospettiva di produttività e stima di rientro. Niente di niente.
    QUESTO chi ha firmato per questa tecnologia NON ce l'ha detto, e vorrei taaaaanto sapere perchè. Ma qui entreremmo nel politico quindi mi stoppo.

    - A fronte della stessa offerta tecnologica gli americani, noti come ambientalisti dell'ultim'ora per convenienza e non per ideologia, hanno detto no grazie: troppo COSTOSO, incerto e NON COMPETITIVO senza incentivi rispetto ad altre tecnologie pulite. Motivo per cui gli EPR stanno in piedi economicamente SOLO se incentivati (e negli states, figuriamoci qui!), e anche questo NON ce l'hanno detto, raccontandoci che saranno impiegati capitali privati solo in project financing... :shifty: ...

    - Lo studio dei reattori a FUSIONE, quelli puliti e sicuri sul serio, va avanti a tappe forzate e ci siamo dentro anche NOI. Stanno partendo le applicazioni sperimentali in Francia, quelle commerciali sono attese per il 2050. Segnamoci questa data un attimo e torniamo a noi.
    Se iniziassimo oggi i lavori degli EPR e fossimo più bravi dei finlandesi (seh, tastierina mia statti zitta.. :sick: ), avremmo le centrali pronte quando... facciamo 2025? Quindi ci ritroveremmo con le tasche vuote e il primo kWh elettrico prodotto nel 2025. Ma siamo in Italia, con tempi italiani, costruttori e fornitori italiani, enti locali italiani, e italiani con i forconi incacchiati fuori dai cantieri.
    Qui i cantieri non sono finlandesi, sono tipo salerno-reggio. Quindi facciamo che forse il primo kWh lo vediamo nel 2030 se va bene, con le casse ancora più vuote (perchè paghiamo le centrali nuove + ancora la dismissione di quelle vecchie ante 86).
    Mentre noi accenderemo i nostri EPR (mettendoci in testa l'incognita costi dismissione+scorie) già obsoleti i nostri competitor avranno le loro centrali vecchie a fine vita (già ripagate almeno della costruzione, con 40-50 anni di attività sulla schiena almeno) e si staranno quindi preparando al nucleare pulito, e noi non potremo certo metterci a dismettere centrali appena completate per fare altrettanto! Clash ha reso bene lo spreco di Caorso, temo che investire ora su questa tecnologia rischiamo di rifare lo stesso errore, con centrali seminuove in mezzo ai piedi.
    Forse sarebbe da valutare l'opportunità di aspettare ancora 20 anni e puntare direttamente sul salto tecnologico più promettente.

    - Il nucleare attuale richiede investimenti molto rilevanti che comportano esposizioni finanziarie pesanti protratte per 15 anni prima di vedere un minimo beneficio, concentrate su singoli progetti di difficile controllo sia tecnico che economico (vedi corruzione), concentrati in poche mani. Mani di controllori e controllati avezzi a inciuciare insieme.
    L'esito sarebbe incerto, o meglio certissimo: le centrali alla fine ci costeranno il doppio o triplo dell'appalto, al solito.
    La qualità quella nota da queste parti... <_< ...Se gli stessi investimenti fossero spalmati in forma di incentivi e detrazioni per fare non dico rinnovabili, ma anche solo EFFICIENZA ENERGETICA, il risultato sarebbe diverso.
    Intanto il beneficio economico e in bolletta energetica è immediato. Cambio 10 lampade, da subito inizio ad ammortizzarle. Non che oggi inizio a pagarle e tra 15 anni forse le accendo. Secondo l'investimento è gestito da milioni di soggetti in milioni di microinterventi privatistici che controllano in prima persona i processi e la loro efficienza, quindi sarebbe minimizzato lo spreco di risorse.
    Mi spiego, l'amministratore pubblico che gestisce 100 euro pubblici se ne frega dei tempi, e se diventano 150, se è un politico magari spera gliene restino 5 per sè. E il conto alla fine fa 155.
    Se quei 100 li dai in tranche da 10 a 10 privati per farsi il cappottino, finestre, lampade a led, solare termico, fv chiederà mille preventivi per starci dentro e non spendere 11, vigilando di ottenere il massimo della qualità da quel 10.
    A parità di budget come sistema paese, i due tipi di investimento sarebbero completamente diversi in termini di redditività.
    Investire in efficienza sarebbe di rapido e sicuro rientro, più sicuro e basta e con un potenziale enorme visto che siamo molto spreconi. Sarebbe inoltre un ottimo volano per tutti i settori dell'economia che necessitano di efficienza (nella crisi era l'unico settore in crescita permanente), per la riconversione professionale dei posti di lavoro persi in altri settori. Anche questa è convenienza economica.
    Le centrali sono un business puntuale in costruzione, ma con ricadute molto ridotte sulle sole aziende coinvolte nell'appalto, senza un impatto distribuito e capillare. Anzi, possono deprimere le realtà in cui sono inserite (pensate al crollo del mercato immobiliare vicino a una centrale).

    Sono solita sostenere che non c'è kWh più conveniente di quello mai prodotto perchè non serve a nessuno.
    Quello che non esiste, ha un prezzo imbattibile sul mercato.. :woot: ...

    - Ci dicono che il nucleare è conveniente perchè comporterebbe autonomia energetica per il paese. Mi dicono che come non produciamo petrolio, così non produciamo uranio. Saremmo sempre costretti a importare a condizioni di mercato dipendenti da altrui strategie e altrui definizioni di prezzo. Quale sarebbe allora la convenienza? Cambiare fornitore????
    Siamo poi un paese con un sistema energetico impostato sugli idrocarburi, abbiamo trasporti mezzi/persone prevalentemente su gomma, sistemi di riscaldamento prevalentemente a fluido. Riconvertire gli usi finali verso una fonte elettrica quanto costerebbe? E quanto tempo ci vorrebbe? Col cavolo che ce la fai in 15 anni! Ma di questi costi i promotori del "facciamo 80% del fabbisogno da nuke" non parlano mai, sono costi occulti ma indispensabili per perseguire davvero quella copertura di fabbisogno.
    L'80% di bolletta energetica da nucleare oggi non ci servirebbe a un fico secco, stante che i nostri usi finali non sono configurati per essere coperti per l'80% da elettrico. Anche qui, si mente sapendo di mentire.
    Ad oggi poi abbiamo incentivato la conversione del nostro sistema trasporti verso metano e gpl, in 15 anni dovremmo tutti avere auto elettriche. Lo vedete uno scenario realistico?

    - Come giustamente dice Clash, dismettere le centrali costa, gestire le scorie pure. Ad oggi mi risulta che nessuno sappia quanto esattamente, visto che semplicemente continuiamo a smenare fior di soldi per aspettare che il combustibile nucleare di Caorso, Trino & company facciano il loro corso.
    Costruire centrali è come andare da uno strozzino, sai cosa prendi da lui all'inizio,ma non sai quanto dovrai ridargliene e per quanto tempo. E dagli strozzini non si finisce mai in attivo.
    Va da sè che non intendo la spedizione di scorie in paesi poveri e il relativo interramento sotto una palma una soluzione accettabile eh? Nè economicamente, nè eticamente.

    - Infine un aspetto importante che ha fatto emergere la tragedia giapponese, e di cui ovviamente NESSUNO parla ma urla vendetta. E' macroscopico, secondo me, e mi stupisco che neppure i più accesi antinuclearisti non lo evidenzino.
    Ci dicono che le rinnovabili non sono sicure perchè discontinue e quindi insicure sotto il profilo della continuità necessaria all'approvvigionamento energetico. Insicurezza significa rischio black out, stop dell'economia, danni economici incalcolabili.
    Oggi siamo di fronte alla crisi del paese più efficiente del mondo, più elettrificato del mondo, con 55 reattori sul territorio.
    Uno dei terremoti più potenti della storia e relativo tzunami hanno messo in crisi SOLO 5 di questi impianti, sarà poco ma compromettendo il 10% della potenza elettrica installata, costringendo il paese a programmare black out controllati per i prossimi due mesi per fronteggiare il problema.
    Su questo TACCIONO TUTTI, soprattutto i sostenitori del nucleare come tecnologia base di un mix energetico sicuro, stabile e continuo.
    Sfido chiunque a venirmi a dire che se si ferma un campo FV o un parco eolico anche grandi si perde in un botto una percentuale così alta di potenza disponibile e si deve razionale l'energia in mezzo paese per due mesi.
    Veramente, gli pago una cena.
    In un paese così evoluto (per assurdo un paese più arretrato avrebbe patito meno) il danno economico è incalcolabile (per dire, i produttori automobilistici hanno annunciato lo stop produzione anche negli stabilimenti non danneggiati!).
    Direi che i tragici fatti giapponesi hanno fatto emergere esattamente il contrario di chi sostiene il nucleare come fonte di stabilità energetica e quindi economica, ovvero la vulnerabilità intrinsica in un sistema basato su una macrogenerazione concentrata rispetto a un sistema energetico basato su una microgenerazione distribuita.

    Chiudo dicendo che concordo però con Clash, nell'86 abbiamo detto probabilmente un NO sbagliato, non perchè allora i problemi che ho descritto non ci fossero, ma perchè abbiamo detto NO avendo già speso, costruito le centrali e con i relativi rischi in casa. Un NO a portafoglio vuoto, e con tutti i rischi già incassati.
    Così abbiamo continuato a pagare, a rischiare, ma castrando i benefici che almeno potevamo averne.
    Tanto valeva tenerle accese, non farne di nuove magari, ma quelle sfruttarle.

    Oggi la situazione è diversa, non potremmo comunque riaccendere quelle centrali.
    Riinizieremmo tutto da zero, non ci sono ancora investimenti nè rischi. Oggi sarebbe un NO furbo, preventivo.
    E per quanto mi riguarda non un NO per dire NO perchè son figlia dei fiori inside.

    Ma un NO per dire "richiedetemelo tra 40 anni, al prossimo giro e con la prossima tecnologia ci farò un pensierino".
    Sempre che per allora ci serva ancora un modello concentrato di produzione energetica, e le alternative non siano decollate definitivamente.

    Lascio fuori le altre camionate di perplessità di natura politica, etica e ambientale che ho, e che tengo fuori la discussione.
    Ma che riempirebbero tranquillamente un altro papiro, lo dico giusto per conoscenza.. :shifty: ..

    Fine della Denewina Commedia... :wink_smilie.gif: ...
    :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: ...
     
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  6. bomar
     
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    sono capitato quì per caso da un altro forum link
    ho letto l'itervento di Denew, mi è piaciuto molto, complimenti.
    cercherò di seguire questo forum, credo meriti.
     
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  7. IDM
     
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    CITAZIONE
    Io al referendum ci andrò a corso di strisciare sulle rotule fino al seggio, per mettere un bel SI sulla scheda.

    per non confondersi vorrei precisare che mettere un bel SI come fa Denew, significa NON volere le centrali nucleari...lo stesso farò io :D
    i politici come al solito giocano con le parole...per raccogliere un 5/7% di voti di anziani..che inevitabilmente metteranno NO convinti di votare contro il nucleare!!
     
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    CITAZIONE (IDM @ 17/3/2011, 15:04) 
    i politici come al solito giocano con le parole...per raccogliere un 5/7% di voti di anziani..che inevitabilmente metteranno NO convinti di votare contro il nucleare!!

    ma l'altro 50% di "anziani" diversamente capenti metterà SI' pensando di votare a favore = totale a pareggio!
     
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  9. dotting
     
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    CITAZIONE (bomar @ 17/3/2011, 14:47) 
    ho letto l'itervento di Denew, mi è piaciuto molto, complimenti.

    Se non stai attento corri il rischio di trovartela davanti, è genovese.
    Stai in campana è la lingua più sferzante e veloce del web.
     
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    Son capitato anch'io per caso, ho apprezzato l'impegno della rinata e sempre sferzante Denew.
    Non approvo tutto forse perchè sono un nuclearista convinto.
    Se me lo permettete tornerò senza polemiche per dibattere coscienziosamente e punto su punto.
     
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  11. dotting
     
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    Anche io se vivessi in Francia forse sarei un nuclearista convinto.
    La mia figliola vive a Tolone ed è sposata con un marinaio imbarcato sulla Charles de Gaulle.
    Senza polemiche: nella risposta ricordati che si parla di nucleare italiano.

    Notizia ANSA 17 marzo ore 19.16:
    'E' finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate'. Il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo si ferma a colloquio con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e il sottosegretario Paolo Bonaiuti, e indica la strategia per l'uscita dell'Italia dal nucleare.
     
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  12.  
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    CITAZIONE (MetS @ 17/3/2011, 17:29) 
    Non approvo tutto forse perchè sono un nuclearista convinto.

    Diciamo che per ovvi motivi (cerchio verde) io non son convinto ma, aspetto economico a parte, alquanto indifferente.

    Però nello specifico mi fido più dei francesi che dei "Taliani brava gente": abiterei a 10 km da una centrale nuke n FR ma non a 20 km dalla discarica di Malagrotta per essere più precisi!
    :thumbdown.gif:

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  13. Denew for CE!
     
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    CITAZIONE (bomar @ 17/3/2011, 14:47) 
    ho letto l'itervento di Denew, mi è piaciuto molto, complimenti.
    cercherò di seguire questo forum, credo meriti.

    Non farmi arrossire, ho scritto solo quello che penso.
    E il forum merita NONOSTANTE me, visto che è andato avanti benissimo anche senza per un luuungo periodo.
    E forse dovrà farlo ancora per un po', se riesco cercherò di farmi viva più spesso, purtroppo non posso ancora garantire nulla, ma ci proverò!

    Mets, veramente non sono rinata perchè non sarei mai morta. Direi "quiescente" è il giusto termine.
    Che non approvi praticamente nulla me lo ricordo bene, ma come avrai capito se hai letto con attenzione, io non sono un'antinuclearista a prescindere come credi.
    Sono una potenziale nuclearista del "dopodomani".. :D ... diciamo che preferisco il prossimo treno.

    Per il confronto problemi non ce n'è, purchè sia nei termini definiti di una discussione corretta e non ideologica, ma prettamente tecnico-economica. In caso contrario i moderatori non credo esiteranno farci quattro orecchie modello cocker spaniel.

    Anche io se fossi francese probabilmente sarei nuclearista convinta.
    Ma discutiamo del nucleare qui, e non da un'altra parte.
    Qui è italia, e non mi fido per un ciufolo di come potrebbe essere il contemporary italian nuke.

    Ma la questione da discutere in questa discussione non è neppure il livello di sicurezza, quanto se sicurezza o no ci conviene davvero.

    Direi di NO, visto che il governo sta facendo inversione a U per mera strizza elettorale.
    E la convenienza? E l'economicità? E l'affare che doveva cambiarci la vita?
    Non vale una manciata di seggi?
    Butto lì queste domandine ine ine poi ognuno si risponda come crede, in funzione delle proprie convizioni, pro o contro.
     
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    Permettimi di rispondere solo alle ultime tue domande in quanto da che mondo è mondo in italia nessuno ha mai fatto scelte impopolari per questo rischio, se così fosse ci sarebbe ancora, con tutti i diritti acquisiti regalati a sinistra e a manca, qualcun'altro....non credi??
     
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  15. IDM
     
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    ve lo ricordate Rubbia?
    leggete un po qua cosa scriveva sul tema nel 2008:

    Nel corso di una recente trasmissione televisiva, il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia ha spiegato la sua visione sul delicato tema dell’energia nucleare. A chi propone la tecnologia delle centrali nucleari come unica risposta al problema di approvvigionamento energetico per l’Italia, Rubbia ha risposto con queste parole.

    «Dobbiamo tener conto che il nucleare è un’attività che si può fare soltanto in termini di tempo molto lunghi. Noi sappiamo che per costruire una centrale nucleare sono necessari da cinque o sei anni, in Italia anche dieci. Il banchiere che mette 4 – 5 miliardi di Euro per crearla riesce, se tutto va bene, a ripagare il proprio investimento in circa 40 – 50 anni.

    «C’è un secondo problema: un errore che spesso la gente compie. Si pensa che il nucleare possa ridurre il costo dell’energia. Questo non è vero: un recente studio ha dimostrato, per esempio, che i costi per il nucleare in Svizzera continueranno ad aumentare.
    I costi per il nucleare variano notevolmente da paese a paese: in Germania ha un prezzo di circa due volte e mezzo in più rispetto a quello francese. Ciò è dovuto al fatto che il nucleare in Francia è stato finanziato per anni dallo Stato, quindi dai cittadini. Ancora oggi, le 30.000 persone che lavorano per il nucleare francese sono pagate grazie agli investimenti massivi dello Stato. L’aumento del numero di centrali atomiche nel mondo in questi ultimi anni ha causato, inoltre, un considerevole aumento del costo dell’Uranio, che difficilmente tornerà a scendere. Il nucleare è dunque molto costoso, anche nel lungo periodo.
    «Io penso che se davvero noi volessimo adottare il nucleare in Italia lo potremmo fare, ma dovremmo organizzare procedure di contorno per supportare questa iniziativa. La quantità di energia richiesta dall’Italia è paragonabile a quella francese. Se dunque volessimo produrre il 30% dell’energia elettrica con il nucleare, come succede anche in Spagna, Germania e Inghilterra, ci servirebbero 15 – 20 centrali nucleari. In pratica una per regione.
    Ciascuna di queste centrali produrrà una certa quantità di scorie, un problema estremamente serio. In America la questione è di stretta attualità. Sia Obama che Clinton hanno affermato chiaramente che Yukka Mountain – il più grande deposito di scorie in USA – andrebbe eliminato per trovare un sito più adatto per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. La soluzione di isolarli e sotterrarli non è infatti efficace come si vorrebbe.

    «Mi chiedo dunque: se non si riesce a risolvere il problema della costruzione di un inceneritore per riuscire a bruciare l’immondizia, come riusciremo a sistemare queste grandissime quantità di scorie nucleari che nessuno al mondo sa ancora smaltire?
    In realtà, la risposta tecnicamente c’era per recuperare le scorie e renderle innocue. Io avevo un bellissimo programma per implementare questa tecnologia, per bruciare le scorie con gli acceleratori di materia. Il programma è stata bocciato e non finanziato dall’Italia, tanto da spingermi ad emigrare in Spagna».

    La fuga dei cervelli e dei Nobel…

     
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