Analisi dati impianti FV

Produzione, tempi rientro, prelievi, ecc..

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    Come preannunciato di seguito i dati del mio impianto FV connesso in rete il 21 gennaio 2010 (sera) e che ha maturato il primo anno il 21 gennaio 2011 e in tale data è stata fatta la lettura dei contatori.
    Si tratta di una casa unifamiliare inserita fra villette a schiera contigue, articolata su tre piani, circa 50 mq. per piano, scantinato riscaldato con stufa a pellets ad aria, zona giorno e zona notte impianto radiante a pavimento con PDC aria/acqua on/off, isolamento ottimo e termoboiler per ACS.
    I dati dell'impianto sono quì:
    Riepilogo_annuale_1kWp

    1.- Produzione: con 1507 kWh l'impianto è andato leggermente meglio sia della stima PVGIS (1494) che della UNI10349 (1498) quindi accoppiamento inverter/pannelli corretto e dati confermati.
    Se si osserva l'andamento della produzione durante l'anno si nota che l'impianto ha prodotto bene anche in taluni mesi invernali (114,1% a febbraio) e ha prodotto abbastanza anche in estate (106,7% a luglio).
    Confermando il fatto che gli impianti con amorfo lavorano bene anche con la sola luce diffusa contrariamente al cristallino che ha bisogno di luce diretta.
    2.- autoproduzione: con 1277 kWh autoconsumati rispetto ad un prelievo di 3816 l'impianto ha prodotto il 25,1% della richiesta di energia elettrica complessiva delle utenze.
    Se non avessi avuto l'impianto FV avrei dovuto prelevare dalla rete elettrica 5093 kWh.
    Significa che senza effettuare alcuna operazione di contenimento dei consumi e senza apportare alcun miglioramento all'efficenza energetica della mia abitazione ho risparmiato il 25,1% di energia elettrica.
    Ho evitato di prelevare dalla rete elettrica 1277 kWh e poichè il rendimento del Servizio Elettrico Nazionale è pari al 41%, ho evitato che a monte si dovesse "bruciare" l'equivalente di 3114 kWh di energia primaria.
    Non è tantissimo, ma se paragonate il 25,1% di un impiantino da 1 kWp con il 32,4% di un impianto da ben 6 kWp è tanto.
    3.- autoconsumo: con 1277 kWh autoconsumati su una produzione di 1507, ho autoconsumato l'84,7% dell'energia prodotta, un vero record.
    Poichè i prelievi mensili sono mediamente alti questi kWh autoconsumati, che io definisco in termini economici "evitati" perchè grazie a questi ho "evitato" di prelevarli dalla rete, vanno considerati come risparmio con un costo unitario in fascia media che si attesta fra i 22 e 33 centesimi.
    Questo comporta un risparmio netto in bolletta di 304 euro, che si deve sommare alla tariffa incentivante ricevuta che è pari a 635 euro circa.
    4.- ristoro immissione: ho sempre considerato 12 centesimi per kWh immesso.
    Con circa 27 euro questa è la terza voce, anche in ordine di peso, e che peso!!!!! del ritorno dell'investimento fatto.
    Questo è legato al fatto che l'impianto è da solo un kWp e quindi quasi tutta la produzione viene autoconsumata.
    A tale proposito l'unica variante nell'impianto che ho adottato è quello di usare una semplice piastra a induzione per cucinare di giorno in estate.
    5.- media prelievi: la media dei prelievi giornalieri riferite al singolo mese evidenzia il fatto che utilizzo una miniPDC aria /acqua da 400 watt in inverno, aiutata da un riscaldatore d'acqua da 750 watt per 3/4 ore al giorno.
    In estate uso un termoboiler con recupero di aria fresca; a luglio ho fatto un esperimento mandando acqua fredda al pavimento, no buono, migliore aria fresca.
    I prelievi sono alti nei mesi invernali, poco oltre i 20 kWh giornalieri dicembre, gennaio e febbraio, e bassi circa 5 nei mesi estivi, luglio non conta.
    Nei mesi in cui non si è fatto uso delle PDC, i prelievi si attestano sui 7,5 kWh giornalieri.
    Si può quindi valutare in circa 12,5 kWh il consumo giornaliero dei soli split in inverno.
    Per 90 giorni corrisponderebbe a 1125 kWh di prelievi, che a 33 centesimi darebbero un costo per il riscaldamento pari a 370 euro.
    Con un secondo contatore, ipotizzando un costo di 16,5 centesimi a kWh tenuto conto anche dei costi fissi annuali, spenderei annualmente la metà, con un risparmio di 185 euro.
    Il costo dell'installazione del secondo contatore, richiesto preventivo, è di 683 euro, in circa quattro anni rientrerei nella spesa!!!!
    Il problema è che nel muro esterno non ho spazio per l'alloggiamento del secondo contatore e dovrei abbattere un pilastro!!! oppure spostare un cancello!!!!!
    Devo valutare ancora.
    6.- percentuale prelievi: nel regime vincolato tutti sono transitati in bioraria, quindi è importante verificare che mensilmente non si superi il 33% di prelievi in ora di punta rispetto ai prelievi totali mensili.
    E' evidente l'influenza del FV in questo dato: mediamente ci si attesta fra il 19 e il 27%, luglio non è da considerare.
    Questo comporta un ulteriore risparmio dei costi in bolletta, piccolissimo ma c'è.
    7.- flusso di cassa: come al solito non sono voluto entrare nei dettagli dell'immobilizzo del capitale, interessi sugli stessi ecc. ecc.
    Per l'impianto ho speso 6700 euro, nel primo anno ha ricavato 968 euro, per cui considerando ripeto in maniera molto ma molto approssimativa solo questa voce, si rientrerebbe del capitale investito in circa 7 anni.
    La spesa iniziale è alta perchè in un impianto così piccolo incidono parecchio i costi fissi: pratica, spese allaccio, costo inverter ecc...
    I pagamenti della tariffa incentivante sono stati regolari e sono iniziati a circa sei mesi dalla data di attivazione impianto.
    La remunerazione dello scambio sul posto la posso anche regalare: 27 euro!!!!!!!!

    Il flusso di cassa per kWp installato è pari a 945 euro contro gli 800 euro dell'impianto da 6 kW con scadenza annuale a dicembre 2010.
    Poichè l'impianto da 6 kW è stato pagato decisamente meno a kWp installato, rispetto al mio da 1 solo kWp, l'impianto si ammortizza in tempi più rapidi.
    Però quell'utente ha chiesto i soldi in banca e quindi andrebbero valutati costi degli interessi ecc. ecc. , ma non posso entrare nel merito!!

    Un'ultima considerazione: ricordo che la potenza di 1 kWp di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per le nuove costruzioni è un obbligo di legge, che deve essere recepito OBBLIGATORIAMENTE da tutti i comuni italiani per il rilascio del permesso di costruire a partire dal 1 gennaio 2011.
    Negli anni passati con il decreto Milleproroghe questo obbligo è slittato di anno in anno.
    Con l'ultimo Milleproroghe la proroga non è stata inserita.
    Forse per dimenticanza, hanno altro cui pensare!


    Di seguito l'analisi dei dati di produzione del mio impianto FV da 1 kWp per l'anno 2011, secondo anno di vita dell'impianto.

    2011_Fotovoltaico_1kWpAmorfo

    1.- Produzione: con 1487 kWh l'impianto è andato leggermente al di sotto sia della stima PVGIS (1494) che della UNI10349 (1498) quindi accoppiamento inverter/pannelli corretto e dati confermati.
    Se si osserva l'andamento della produzione durante l'anno si nota che l'impianto ha prodotto bene anche in taluni mesi invernali (107,7 % a febbraio) e ha prodotto abbastanza anche in estate (105,8% a agosto).
    Confermando il fatto che gli impianti con amorfo lavorano bene anche con la sola luce diffusa contrariamente al cristallino che ha bisogno di luce diretta.
    2.- autoproduzione: con 1211 kWh autoconsumati rispetto ad un prelievo di 3483 l'impianto ha prodotto il 25,8% della richiesta di energia elettrica complessiva delle utenze.
    Se non avessi avuto l'impianto FV avrei dovuto prelevare dalla rete elettrica 4694 kWh.
    Significa che senza effettuare alcuna operazione di contenimento dei consumi e senza apportare alcun miglioramento all'efficienza energetica della mia abitazione ho risparmiato il 25,8% di energia elettrica.
    Ho evitato di prelevare dalla rete elettrica 1211 kWh e poiché il rendimento del Servizio Elettrico Nazionale è pari al 41%, ho evitato che a monte si dovesse "bruciare" l'equivalente di 2953 kWh di energia primaria.
    3.- autoconsumo: con 1211 kWh autoconsumati su una produzione di 1487, ho autoconsumato l'81,4 % dell'energia prodotta, un vero record.
    Poichè i prelievi mensili sono mediamente alti questi kWh autoconsumati, che io definisco in termini economici "evitati" perchè grazie a questi ho "evitato" di prelevarli dalla rete, vanno considerati come risparmio con un costo unitario in fascia media che si attesta fra i 22 e 33 centesimi.
    Questo comporta un risparmio netto in bolletta di 216 euro, che si deve sommare alla tariffa incentivante ricevuta che è pari a 627 euro circa.
    4.- ristoro immissione: ho sempre considerato 12 centesimi per kWh immesso.
    Con circa 33 euro questa è la terza voce, anche in ordine di peso, e che peso!!!!! del ritorno dell'investimento fatto.
    Questo è legato al fatto che l'impianto è da solo un kWp e quindi quasi tutta la produzione viene autoconsumata.
    A tale proposito l'unica variante nell'impianto che ho adottato è quello di usare una semplice piastra a induzione per cucinare di giorno in estate.
    5.- media prelievi: la media dei prelievi giornalieri riferite al singolo mese evidenzia il fatto che utilizzo una miniPDC aria /acqua da 400 watt in inverno, aiutata da un riscaldatore d'acqua da 750 watt per 3/4 ore al giorno.
    In estate uso un termoboiler con recupero di aria fresca.
    I prelievi sono alti nei mesi invernali, prossimi ai 20 kWh giornalieri dicembre, gennaio e febbraio, e bassi circa 5 nei mesi estivi.
    Nei mesi in cui non si è fatto uso delle PDC, i prelievi si attestano sui 6 kWh giornalieri.
    Si può quindi valutare in circa 14 kWh il consumo giornaliero dei soli split in inverno.
    Per 90 giorni corrisponderebbe a 1260 kWh di prelievi, che a 33 centesimi darebbero un costo per il riscaldamento pari a 415 euro.
    Con un secondo contatore, ipotizzando un costo di 20 centesimi a kWh tenuto conto anche dei costi fissi annuali aumentati di recente, spenderei annualmente 252 euro, con un risparmio di 163 euro.
    Il costo dell'installazione del secondo contatore, richiesto preventivo, è di 683 euro, in poco più di quattro anni rientrerei nella spesa!!!!
    Il problema è che nel muro esterno non ho spazio per l'alloggiamento del secondo contatore e dovrei abbattere un pilastro!!! oppure spostare un cancello!!!!!
    Devo valutare ancora.
    6.- percentuale prelievi: nel regime vincolato tutti sono transitati in bioraria, quindi è importante verificare che mensilmente non si superi il 33% di prelievi in ora di punta rispetto ai prelievi totali mensili.
    E' evidente l'influenza del FV in questo dato: mediamente ci si attesta fra il 17 e il 25,4%.
    Questo comporta un ulteriore risparmio dei costi in bolletta, piccolissimo ma c'è.
    7.- flusso di cassa: come al solito non sono voluto entrare nei dettagli dell'immobilizzo del capitale, interessi sugli stessi ecc. ecc.
    Per l'impianto ho speso 6700 euro, nel secondo anno ha ricavato 877 euro, per cui considerando ripeto in maniera molto ma molto approssimativa solo questa voce, si rientrerebbe del capitale investito in circa 7 anni e mezzo.
    La spesa iniziale è alta perchè in un impianto così piccolo incidono parecchio i costi fissi: pratica, spese allaccio, costo inverter ecc...
    I pagamenti della tariffa incentivante sono stati regolari e sono iniziati a circa sei mesi dalla data di attivazione impianto.
    La remunerazione dello scambio sul posto la posso anche regalare: 33 euro!!!!!!!!

    Il flusso di cassa per kWp installato è pari a 856 euro.
    Il flusso di cassa risulta più basso rispetto all’anno precedente in quanto ho avuto una contrazione nei consumi, per il semplice motivo che le mie due figlie studiano fuori e quindi si è abbassato il risparmio dovuto all’autoconsumo, perché il kWh “evitato” si è mantenuto in fascia di costo bassa.

    Un'ultima considerazione: con l’aumento del costo dell’energia pari al 5% a partire dal 1° gennaio 2012, per cui ho dovuto ritoccare di 2 centesimi i costi a kWh nel foglio di calcolo del 2012, la voce relativa al risparmio dovuto all’autoconsumo dell’energia elettrica prodotta dal FV e auto consumata diventerà nuovamente importante.

    Di seguito l'analisi dei dati di produzione del mio impianto FV da 1 kWp per l'anno 2012, terzo anno di vita dell'impianto.

    2012_Fotovoltaico_1kWpAmorfo

    1.- Produzione: con 1501 kWh l'impianto è andato leggermente al di sopra sia della stima PVGIS (1494) che della UNI10349 (1498) quindi accoppiamento inverter/pannelli corretto e dati confermati.
    Questa conferma è assai interessante perchè contraddice una delle ipotesi su cui si basava il calcolo del rientro dell'investimento.
    Ebbene in tutti i calcoli si ipotizzava un decadimento annuo nella produzione del FV pari a circa l'1%.
    Forse è ancora presto per contestare questa ipotesi, ma i numeri smentiscono categoricamente questa ipotesi.
    Se si osserva l'andamento della produzione durante l'anno si nota che l'impianto ha prodotto bene anche in taluni mesi invernali (112,8 % a febbraio) e ha prodotto abbastanza anche in estate (104,0% a giugno).
    Confermando il fatto che gli impianti con amorfo lavorano bene anche con la sola luce diffusa contrariamente al cristallino che ha bisogno di luce diretta.
    2.- autoproduzione: con 1126 kWh autoconsumati rispetto ad un prelievo di 3058 l'impianto ha prodotto il 25,8% della richiesta di energia elettrica complessiva delle utenze.
    Se non avessi avuto l'impianto FV avrei dovuto prelevare dalla rete elettrica 4184 kWh.
    Significa che senza effettuare alcuna operazione di contenimento dei consumi e senza apportare alcun miglioramento all'efficienza energetica della mia abitazione ho risparmiato il 26,9% di energia elettrica.
    Ho evitato di prelevare dalla rete elettrica 1126 kWh e poiché il rendimento del Servizio Elettrico Nazionale è pari al 41%, ho evitato che a monte si dovesse "bruciare" l'equivalente di 2746 kWh di energia primaria.
    3.- autoconsumo: con 1126 kWh autoconsumati su una produzione di 1501, ho autoconsumato il 75% dell'energia prodotta, dato decisamente elevato.
    Poichè i prelievi mensili sono mediamente alti questi kWh autoconsumati, che io definisco in termini economici "evitati" perchè grazie a questi ho "evitato" di prelevarli dalla rete, vanno considerati come risparmio con un costo unitario in fascia media che si attesta fra i 22 e 33 centesimi.
    Questo comporta un risparmio netto in bolletta di 206 euro, che si deve sommare alla tariffa incentivante ricevuta che è pari a 633 euro circa.
    4.- ristoro immissione: ho sempre considerato 12 centesimi per kWh immesso.
    Con circa 45 euro questa è la terza voce, anche in ordine di peso, e che peso!!!!! del ritorno dell'investimento fatto.
    Questo è legato al fatto che l'impianto è da solo un kWp e quindi quasi tutta la produzione viene autoconsumata.
    A tale proposito l'unica variante nell'impianto che ho adottato è quello di usare una semplice piastra a induzione per cucinare di giorno in estate.
    5.- media prelievi: la media dei prelievi giornalieri riferite al singolo mese evidenzia il fatto che utilizzo una miniPDC aria /acqua da 400 watt in inverno, aiutata da un riscaldatore d'acqua da 750 watt per 2/3 ore al giorno.
    In estate uso un termoboiler con recupero di aria fresca.
    I prelievi sono alti nei mesi invernali, prossimi ai 19 kWh giornalieri dicembre, gennaio e febbraio, e bassi circa 4,5 nei mesi estivi.
    Nei mesi in cui non si è fatto uso delle PDC, i prelievi si attestano sui 5 kWh giornalieri.
    Si può quindi valutare in circa 13 kWh il consumo giornaliero dei soli split in inverno.
    Per 90 giorni corrisponderebbe a 1170 kWh di prelievi, che a 33 centesimi darebbero un costo per il riscaldamento pari a 386 euro.
    Con un secondo contatore, ipotizzando un costo di 24 centesimi a kWh tenuto conto anche dei costi fissi annuali aumentati di recente, spenderei annualmente 280 euro, con un risparmio di 106 euro.
    Il costo dell'installazione del secondo contatore, richiesto preventivo, è di 683 euro, in poco più di quattro anni rientrerei nella spesa!!!!
    Il problema è che nel muro esterno non ho spazio per l'alloggiamento del secondo contatore e dovrei abbattere un pilastro!!! oppure spostare un cancello!!!!!
    Non mi conviene per soli 100 euro circa risparmiati all'anno.
    6.- percentuale prelievi: nel regime vincolato tutti sono transitati in bioraria, quindi è importante verificare che mensilmente non si superi il 33% di prelievi in ora di punta rispetto ai prelievi totali mensili.
    E' evidente l'influenza del FV in questo dato: mediamente ci si attesta fra il 14,8 e il 28,8% di novemgre, mese pessimo quanto a produzione FV.
    Questo comporta un ulteriore risparmio dei costi in bolletta, piccolissimo ma c'è.
    7.- flusso di cassa: come al solito non sono voluto entrare nei dettagli dell'immobilizzo del capitale, interessi sugli stessi ecc. ecc.
    Per l'impianto ho speso 6700 euro, nel terzo anno ha ricavato 864 euro, per cui considerando ripeto in maniera molto ma molto approssimativa solo questa voce, si rientrerebbe del capitale investito in circa 7 anni e mezzo.
    La spesa iniziale è alta perchè in un impianto così piccolo incidono parecchio i costi fissi: pratica, spese allaccio, costo inverter ecc...
    I pagamenti della tariffa incentivante sono stati regolari e sono iniziati a circa sei mesi dalla data di attivazione impianto.
    La remunerazione dello scambio sul posto la posso anche regalare: 45 euro!!!!!!!! e infatti con il quinto conto energia è stata eliminata così come le regole farraginose che la gestivano per modo di dire.

    Edited by dotting - 6/1/2013, 07:43
     
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