Analisi dati impianti FV

Produzione, tempi rientro, prelievi, ecc..

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. dotting
     
    .

    User deleted


    Il foglio di calcolo che ho elaborato permette di fare alcune analisi reali sui dati di un impianto FV installato in Sardegna, provincia di Cagliari.
    Ribadisco che queste analisi si possono fare SOLO ed ESCLUSIVAMENTE se si usa quel foglio di calcolo che consente con dodici letture all'anno di avere il pieno controllo e monitoraggio del proprio impianto.
    Mi fanno sorridere, per non dire altro, le persone che parlano di consumi o meglio di prelievi di proprie utenze riferite a periodi brevi o possessori di impianti FV che stanno dietro a vedere la potenza istantanea dimenticando che il FV produce energia e viene pagato e si risparmia grazie all'energia prodotta e non alla potenza dell'impianto.

    Questo è un impianto connesso in rete il 24 dicembre 2009 e che ha maturato il primo anno il 24 dicembre 2010 e in tale data è stata fatta la lettura dei contatori.
    Si tratta di una casa bifamiliare di schiena articolata su tre piani, circa 50 mq. per piano, scantinato non condizionato, zona giorno e zona notte condizionata con split aria/aria on/off, isolamento pessimo e scaldabagno elettrico.
    I dati dell'impianto sono quì:
    Riepilogo_annuali_Enzo

    1.- Produzione: con 8005 kWh l'impianto è andato in forchetta fra la stima PVGIS (7945) e UNI10349 (8100) quindi accoppiamento inverter pannelli corretto e dati confermati.
    Se si osserva l'andamento della produzione durante l'anno si nota che l'impianto ha prodotto più in estate (111,2% a luglio) rispetto alla media che non in inverno (85,5% a novembre).
    Confermando il fatto che gli impianti con cristallino hanno bisogno di luce diretta e lavorano poco con luce diffusa.
    2.- autoproduzione: con 3087 kWh autoconsumati rispetto ad un prelievo di 6443 l'impianto ha prodotto il 32,4% della richiesta di energia elettrica complessiva delle utenze.
    Se non avesse avuto l'impianto FV l'utente avrebbe dovuto prelevare dalla rete elettrica ben 9530 kWh.
    Significa che questo utente senza effettuare alcuna operazione di contenimento dei consumi e senza apportare alcun miglioramento all'efficenza energetica della sua abitazione ha risparmiato il 32,4% di energia elettrica.
    Ha evitato di prelevare dalla rete elettrica 3087 kWh e poichè il rendimento del Servizio Elettrco Nazionale è pari al 41%, ha evitato che a monte si dovesse "bruciare" l'equivalente di 7500 kWh di energia primaria.
    Scusate se è poco!!!!
    3.- autoconsumo: con 3087 kWh autoconsumati su una produzione di 8005, l'utente ha autoconsumato il 38,6% dell'energia prodotta.
    Poichè i prelievi mensili dell'utente sono abbastanza alti questi kWh autoconsumati, che io definisco in termini economici "evitati" perchè grazie a questi ho "evitato" di prelevarli dalla rete, vanno considerati come risparmio con un costo unitario in fascia alta che si attesta intorno ai 33 centesimi.
    Questo comporta un risparmio netto in bolletta di 873 euro, che si deve sommare alla tariffa incentivante ricevuta che è pari a 3300 euro circa.
    4.- ristoro immissione: qui bisogna fare un atto di fede, in quanto personalmente i pazzi non li ho mai capiti e un proverbio dice che "chi va con lo zoppo impara a zoppicare".
    Siccome al mio cervello ci tengo metto una cifra a sentimento, che però da quello che si dice in giro potrebbe essere vicina al vero di 12 centesimi per kWh immesso.
    Con circa 600 euro questa è la terza voce, anche in ordine di peso, del ritorno dell'investimento fatto.
    Per quanto sopra, chiedo che negli eventuali interventi non si parli di questo aspetto.
    5.- media prelievi: la media dei prelievi giornalieri riferite al singolo mese evidenzia il fatto che l'utente usa un sistema di condizionamento dell'aria con split.
    I prelievi sono molto alti nei mesi invernali, poco oltre i 30 kWh giornalieri dicembre, gennaio e febbraio, e poco oltre i 15 nei mesi estivi luglio agosto era fuori casa.
    Nei mesi in cui non si è fatto uso degli split, i prelievi si attestano sui 10 kWh giornalieri.
    Si può quindi valutare in circa 20 kWh il consumo giornaliero dei soli split in inverno.
    Per 100 giorni corrisponderebbe a 2000 kWh di prelievi, che a 33 centesimi darebbero un costo per il riscaldamento pari a 660 euro.
    Con un secondo contatore, ipotizzando un costo di 16,5 centesimi a kWh tenuto conto anche dei costi fissi annuali, l'utente spenderebbe annualmente la metà, con un risparmio di 330 euro.
    Se il costo dell'installazione del secondo contatore fosse di 660 euro in due anni rientrebbe nella spesa!!!!
    6.- percentuale prelievi: nel regime vincolato tutti sono transitati in bioraria, quindi è importante verificare che mensilmente non si superi il 33% di prelievi in ora di punta rispetto ai prelievi totali mensili.
    E' evidente l'influenza del FV in questo dato: nei mesi invernali si arriva a sfiorare il 30% nei mesi estivi si scende fino al 5,5%.
    Questo comporta un ulteriore risparmio dei costi in bolletta, piccolissimo ma c'è.
    7.- flusso di cassa: non sono voluto entrare nei dettagli dell'immobilizzo del capitale, interessi sugli stessi ecc. ecc.
    Ho esaminato semplicemente quanto produce l'impianto FV, se altri vorranno discuterne partendo da questi dati, invito loro a farlo in altra discussione non in questa.
    L'utente ha speso per l'impianto circa 28000 euro, nel primo anno ha ricavato circa 4750 euro, per cui considerando ripeto in maniera molto ma molto approssimativa solo questa voce, si rientrerebbe del capitale investito in circa 6 anni.
    L'utente mi ha confermato che ha richiesto un finanziamento con restituzione ogni sei mesi e con la tariffa incentivante che gli è stata accreditata sul conto bancario è riuscito a non anticipare niente di tasca propria.

    Un'ultima voce che ritengo interessante evidenziare, anche perchè sarà confrontata con quella che si ricaverà dall'analisi di altri due impianti il cui anno di attivazione scalde il 21 di questo mese, è il flusso di cassa per kWp installato pari a circa 800 euro.

    Di seguito l'analisi dei dati di produzione dell'impianto FV da 6 kWp per l'anno 2011, secondo anno di vita dell'impianto.

    2011_Fotovoltaico_Enzo

    1.- Produzione: con 8128 kWh l'impianto è andato poco oltre la stima PVGIS (7945) e UNI10349 (8100) quindi accoppiamento inverter pannelli corretto e dati confermati.
    Se si osserva l'andamento della produzione durante l'anno si nota che l'impianto ha prodotto più in estate (110,9% a luglio) rispetto alla media che non in inverno (84,9% a novembre).
    Confermando il fatto che gli impianti con cristallino hanno bisogno di luce diretta e lavorano poco con luce diffusa.
    2.- autoproduzione: con 3163 kWh autoconsumati rispetto ad un prelievo di 6218 l'impianto ha prodotto il 33,7% della richiesta di energia elettrica complessiva delle utenze.
    Se non avesse avuto l'impianto FV l'utente avrebbe dovuto prelevare dalla rete elettrica ben 9381 kWh.
    Significa che questo utente senza effettuare alcuna operazione di contenimento dei consumi e senza apportare alcun miglioramento all'efficienza energetica della sua abitazione ha risparmiato il 33,7% di energia elettrica.
    Ha evitato di prelevare dalla rete elettrica 3163 kWh e poichè il rendimento del Servizio Elettrico Nazionale è pari al 41%, ha evitato che a monte si dovesse "bruciare" l'equivalente di 7714 kWh di energia primaria.
    Scusate se è poco!!!!
    3.- autoconsumo: con 3163 kWh autoconsumati su una produzione di 8128, l'utente ha autoconsumato il 38,9% dell'energia prodotta.
    Poichè i prelievi mensili dell'utente sono abbastanza alti questi kWh autoconsumati, che io definisco in termini economici "evitati" perchè grazie a questi ho "evitato" di prelevarli dalla rete, vanno considerati come risparmio con un costo unitario in fascia alta che si attesta intorno ai 33 centesimi.
    Questo comporta un risparmio netto in bolletta di 928 euro, che si deve sommare alla tariffa incentivante ricevuta che è pari a 3348 euro circa.
    4.- ristoro immissione: qui bisogna fare un atto di fede, in quanto personalmente i pazzi non li ho mai capiti e un proverbio dice che "chi va con lo zoppo impara a zoppicare".
    Siccome al mio cervello ci tengo metto una cifra a sentimento, che però da quello che si dice in giro potrebbe essere vicina al vero di 12 centesimi per kWh immesso.
    Con circa 595 euro questa è la terza voce, anche in ordine di peso, del ritorno dell'investimento fatto.
    Per quanto sopra, chiedo che negli eventuali interventi non si parli di questo aspetto.
    5.- media prelievi: la media dei prelievi giornalieri riferite al singolo mese evidenzia il fatto che l'utente usa un sistema di condizionamento dell'aria con split.
    I prelievi sono molto alti nei mesi invernali, prossimi ai 30 kWh giornalieri dicembre, gennaio e febbraio, e poco oltre i 15 nei mesi estivi luglio agosto e settembre.
    Nei mesi in cui non si è fatto uso degli split, i prelievi si attestano sui 10 kWh giornalieri.
    Si può quindi valutare in circa 20 kWh il consumo giornaliero dei soli split in inverno.
    Per 100 giorni corrisponderebbe a 2000 kWh di prelievi, che a 33 centesimi darebbero un costo per il riscaldamento pari a 660 euro.
    Con un secondo contatore, ipotizzando un costo di 22 centesimi a kWh tenuto conto anche dei costi fissi annuali, l'utente spenderebbe annualmente la metà, con un risparmio di 220 euro.
    Se il costo dell'installazione del secondo contatore fosse di 660 euro in tre anni rientrebbe nella spesa!!!!
    6.- percentuale prelievi: nel regime vincolato tutti sono transitati in bioraria, quindi è importante verificare che mensilmente non si superi il 33% di prelievi in ora di punta rispetto ai prelievi totali mensili.
    E' evidente l'influenza del FV in questo dato: nei mesi invernali si arriva a sfiorare il 25% nei mesi estivi si scende fino al 5,8%.
    Questo comporta un ulteriore risparmio dei costi in bolletta, piccolissimo ma c'è.
    7.- flusso di cassa: non sono voluto entrare nei dettagli dell'immobilizzo del capitale, interessi sugli stessi ecc. ecc.
    Ho esaminato semplicemente quanto produce l'impianto FV, se altri vorranno discuterne partendo da questi dati, invito loro a farlo in altra discussione non in questa.
    L'utente ha speso per l'impianto circa 28000 euro, nel primo anno ha ricavato circa 4750 euro, nel secondo anno ha ricavato circa 4873 euro per cui considerando ripeto in maniera molto ma molto approssimativa solo questa voce, risulta confermato che si rientrerebbe del capitale investito in circa 6 anni.

    Un'ultima voce che ritengo interessante evidenziare, anche perchè sarà confrontata con quella che si ricaverà dall'analisi di altri due impianti, è il flusso di cassa per kWp installato pari a circa 820 euro.
    Valore abbastanza vicino al mio impianto da 1 kWp che ha ottenuto un valore di 856 euro.




    Edited by dotting - 10/1/2012, 11:20
     
    .
  2. dotting
     
    .

    User deleted


    Come preannunciato di seguito i dati del mio impianto FV connesso in rete il 21 gennaio 2010 (sera) e che ha maturato il primo anno il 21 gennaio 2011 e in tale data è stata fatta la lettura dei contatori.
    Si tratta di una casa unifamiliare inserita fra villette a schiera contigue, articolata su tre piani, circa 50 mq. per piano, scantinato riscaldato con stufa a pellets ad aria, zona giorno e zona notte impianto radiante a pavimento con PDC aria/acqua on/off, isolamento ottimo e termoboiler per ACS.
    I dati dell'impianto sono quì:
    Riepilogo_annuale_1kWp

    1.- Produzione: con 1507 kWh l'impianto è andato leggermente meglio sia della stima PVGIS (1494) che della UNI10349 (1498) quindi accoppiamento inverter/pannelli corretto e dati confermati.
    Se si osserva l'andamento della produzione durante l'anno si nota che l'impianto ha prodotto bene anche in taluni mesi invernali (114,1% a febbraio) e ha prodotto abbastanza anche in estate (106,7% a luglio).
    Confermando il fatto che gli impianti con amorfo lavorano bene anche con la sola luce diffusa contrariamente al cristallino che ha bisogno di luce diretta.
    2.- autoproduzione: con 1277 kWh autoconsumati rispetto ad un prelievo di 3816 l'impianto ha prodotto il 25,1% della richiesta di energia elettrica complessiva delle utenze.
    Se non avessi avuto l'impianto FV avrei dovuto prelevare dalla rete elettrica 5093 kWh.
    Significa che senza effettuare alcuna operazione di contenimento dei consumi e senza apportare alcun miglioramento all'efficenza energetica della mia abitazione ho risparmiato il 25,1% di energia elettrica.
    Ho evitato di prelevare dalla rete elettrica 1277 kWh e poichè il rendimento del Servizio Elettrico Nazionale è pari al 41%, ho evitato che a monte si dovesse "bruciare" l'equivalente di 3114 kWh di energia primaria.
    Non è tantissimo, ma se paragonate il 25,1% di un impiantino da 1 kWp con il 32,4% di un impianto da ben 6 kWp è tanto.
    3.- autoconsumo: con 1277 kWh autoconsumati su una produzione di 1507, ho autoconsumato l'84,7% dell'energia prodotta, un vero record.
    Poichè i prelievi mensili sono mediamente alti questi kWh autoconsumati, che io definisco in termini economici "evitati" perchè grazie a questi ho "evitato" di prelevarli dalla rete, vanno considerati come risparmio con un costo unitario in fascia media che si attesta fra i 22 e 33 centesimi.
    Questo comporta un risparmio netto in bolletta di 304 euro, che si deve sommare alla tariffa incentivante ricevuta che è pari a 635 euro circa.
    4.- ristoro immissione: ho sempre considerato 12 centesimi per kWh immesso.
    Con circa 27 euro questa è la terza voce, anche in ordine di peso, e che peso!!!!! del ritorno dell'investimento fatto.
    Questo è legato al fatto che l'impianto è da solo un kWp e quindi quasi tutta la produzione viene autoconsumata.
    A tale proposito l'unica variante nell'impianto che ho adottato è quello di usare una semplice piastra a induzione per cucinare di giorno in estate.
    5.- media prelievi: la media dei prelievi giornalieri riferite al singolo mese evidenzia il fatto che utilizzo una miniPDC aria /acqua da 400 watt in inverno, aiutata da un riscaldatore d'acqua da 750 watt per 3/4 ore al giorno.
    In estate uso un termoboiler con recupero di aria fresca; a luglio ho fatto un esperimento mandando acqua fredda al pavimento, no buono, migliore aria fresca.
    I prelievi sono alti nei mesi invernali, poco oltre i 20 kWh giornalieri dicembre, gennaio e febbraio, e bassi circa 5 nei mesi estivi, luglio non conta.
    Nei mesi in cui non si è fatto uso delle PDC, i prelievi si attestano sui 7,5 kWh giornalieri.
    Si può quindi valutare in circa 12,5 kWh il consumo giornaliero dei soli split in inverno.
    Per 90 giorni corrisponderebbe a 1125 kWh di prelievi, che a 33 centesimi darebbero un costo per il riscaldamento pari a 370 euro.
    Con un secondo contatore, ipotizzando un costo di 16,5 centesimi a kWh tenuto conto anche dei costi fissi annuali, spenderei annualmente la metà, con un risparmio di 185 euro.
    Il costo dell'installazione del secondo contatore, richiesto preventivo, è di 683 euro, in circa quattro anni rientrerei nella spesa!!!!
    Il problema è che nel muro esterno non ho spazio per l'alloggiamento del secondo contatore e dovrei abbattere un pilastro!!! oppure spostare un cancello!!!!!
    Devo valutare ancora.
    6.- percentuale prelievi: nel regime vincolato tutti sono transitati in bioraria, quindi è importante verificare che mensilmente non si superi il 33% di prelievi in ora di punta rispetto ai prelievi totali mensili.
    E' evidente l'influenza del FV in questo dato: mediamente ci si attesta fra il 19 e il 27%, luglio non è da considerare.
    Questo comporta un ulteriore risparmio dei costi in bolletta, piccolissimo ma c'è.
    7.- flusso di cassa: come al solito non sono voluto entrare nei dettagli dell'immobilizzo del capitale, interessi sugli stessi ecc. ecc.
    Per l'impianto ho speso 6700 euro, nel primo anno ha ricavato 968 euro, per cui considerando ripeto in maniera molto ma molto approssimativa solo questa voce, si rientrerebbe del capitale investito in circa 7 anni.
    La spesa iniziale è alta perchè in un impianto così piccolo incidono parecchio i costi fissi: pratica, spese allaccio, costo inverter ecc...
    I pagamenti della tariffa incentivante sono stati regolari e sono iniziati a circa sei mesi dalla data di attivazione impianto.
    La remunerazione dello scambio sul posto la posso anche regalare: 27 euro!!!!!!!!

    Il flusso di cassa per kWp installato è pari a 945 euro contro gli 800 euro dell'impianto da 6 kW con scadenza annuale a dicembre 2010.
    Poichè l'impianto da 6 kW è stato pagato decisamente meno a kWp installato, rispetto al mio da 1 solo kWp, l'impianto si ammortizza in tempi più rapidi.
    Però quell'utente ha chiesto i soldi in banca e quindi andrebbero valutati costi degli interessi ecc. ecc. , ma non posso entrare nel merito!!

    Un'ultima considerazione: ricordo che la potenza di 1 kWp di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per le nuove costruzioni è un obbligo di legge, che deve essere recepito OBBLIGATORIAMENTE da tutti i comuni italiani per il rilascio del permesso di costruire a partire dal 1 gennaio 2011.
    Negli anni passati con il decreto Milleproroghe questo obbligo è slittato di anno in anno.
    Con l'ultimo Milleproroghe la proroga non è stata inserita.
    Forse per dimenticanza, hanno altro cui pensare!


    Di seguito l'analisi dei dati di produzione del mio impianto FV da 1 kWp per l'anno 2011, secondo anno di vita dell'impianto.

    2011_Fotovoltaico_1kWpAmorfo

    1.- Produzione: con 1487 kWh l'impianto è andato leggermente al di sotto sia della stima PVGIS (1494) che della UNI10349 (1498) quindi accoppiamento inverter/pannelli corretto e dati confermati.
    Se si osserva l'andamento della produzione durante l'anno si nota che l'impianto ha prodotto bene anche in taluni mesi invernali (107,7 % a febbraio) e ha prodotto abbastanza anche in estate (105,8% a agosto).
    Confermando il fatto che gli impianti con amorfo lavorano bene anche con la sola luce diffusa contrariamente al cristallino che ha bisogno di luce diretta.
    2.- autoproduzione: con 1211 kWh autoconsumati rispetto ad un prelievo di 3483 l'impianto ha prodotto il 25,8% della richiesta di energia elettrica complessiva delle utenze.
    Se non avessi avuto l'impianto FV avrei dovuto prelevare dalla rete elettrica 4694 kWh.
    Significa che senza effettuare alcuna operazione di contenimento dei consumi e senza apportare alcun miglioramento all'efficienza energetica della mia abitazione ho risparmiato il 25,8% di energia elettrica.
    Ho evitato di prelevare dalla rete elettrica 1211 kWh e poiché il rendimento del Servizio Elettrico Nazionale è pari al 41%, ho evitato che a monte si dovesse "bruciare" l'equivalente di 2953 kWh di energia primaria.
    3.- autoconsumo: con 1211 kWh autoconsumati su una produzione di 1487, ho autoconsumato l'81,4 % dell'energia prodotta, un vero record.
    Poichè i prelievi mensili sono mediamente alti questi kWh autoconsumati, che io definisco in termini economici "evitati" perchè grazie a questi ho "evitato" di prelevarli dalla rete, vanno considerati come risparmio con un costo unitario in fascia media che si attesta fra i 22 e 33 centesimi.
    Questo comporta un risparmio netto in bolletta di 216 euro, che si deve sommare alla tariffa incentivante ricevuta che è pari a 627 euro circa.
    4.- ristoro immissione: ho sempre considerato 12 centesimi per kWh immesso.
    Con circa 33 euro questa è la terza voce, anche in ordine di peso, e che peso!!!!! del ritorno dell'investimento fatto.
    Questo è legato al fatto che l'impianto è da solo un kWp e quindi quasi tutta la produzione viene autoconsumata.
    A tale proposito l'unica variante nell'impianto che ho adottato è quello di usare una semplice piastra a induzione per cucinare di giorno in estate.
    5.- media prelievi: la media dei prelievi giornalieri riferite al singolo mese evidenzia il fatto che utilizzo una miniPDC aria /acqua da 400 watt in inverno, aiutata da un riscaldatore d'acqua da 750 watt per 3/4 ore al giorno.
    In estate uso un termoboiler con recupero di aria fresca.
    I prelievi sono alti nei mesi invernali, prossimi ai 20 kWh giornalieri dicembre, gennaio e febbraio, e bassi circa 5 nei mesi estivi.
    Nei mesi in cui non si è fatto uso delle PDC, i prelievi si attestano sui 6 kWh giornalieri.
    Si può quindi valutare in circa 14 kWh il consumo giornaliero dei soli split in inverno.
    Per 90 giorni corrisponderebbe a 1260 kWh di prelievi, che a 33 centesimi darebbero un costo per il riscaldamento pari a 415 euro.
    Con un secondo contatore, ipotizzando un costo di 20 centesimi a kWh tenuto conto anche dei costi fissi annuali aumentati di recente, spenderei annualmente 252 euro, con un risparmio di 163 euro.
    Il costo dell'installazione del secondo contatore, richiesto preventivo, è di 683 euro, in poco più di quattro anni rientrerei nella spesa!!!!
    Il problema è che nel muro esterno non ho spazio per l'alloggiamento del secondo contatore e dovrei abbattere un pilastro!!! oppure spostare un cancello!!!!!
    Devo valutare ancora.
    6.- percentuale prelievi: nel regime vincolato tutti sono transitati in bioraria, quindi è importante verificare che mensilmente non si superi il 33% di prelievi in ora di punta rispetto ai prelievi totali mensili.
    E' evidente l'influenza del FV in questo dato: mediamente ci si attesta fra il 17 e il 25,4%.
    Questo comporta un ulteriore risparmio dei costi in bolletta, piccolissimo ma c'è.
    7.- flusso di cassa: come al solito non sono voluto entrare nei dettagli dell'immobilizzo del capitale, interessi sugli stessi ecc. ecc.
    Per l'impianto ho speso 6700 euro, nel secondo anno ha ricavato 877 euro, per cui considerando ripeto in maniera molto ma molto approssimativa solo questa voce, si rientrerebbe del capitale investito in circa 7 anni e mezzo.
    La spesa iniziale è alta perchè in un impianto così piccolo incidono parecchio i costi fissi: pratica, spese allaccio, costo inverter ecc...
    I pagamenti della tariffa incentivante sono stati regolari e sono iniziati a circa sei mesi dalla data di attivazione impianto.
    La remunerazione dello scambio sul posto la posso anche regalare: 33 euro!!!!!!!!

    Il flusso di cassa per kWp installato è pari a 856 euro.
    Il flusso di cassa risulta più basso rispetto all’anno precedente in quanto ho avuto una contrazione nei consumi, per il semplice motivo che le mie due figlie studiano fuori e quindi si è abbassato il risparmio dovuto all’autoconsumo, perché il kWh “evitato” si è mantenuto in fascia di costo bassa.

    Un'ultima considerazione: con l’aumento del costo dell’energia pari al 5% a partire dal 1° gennaio 2012, per cui ho dovuto ritoccare di 2 centesimi i costi a kWh nel foglio di calcolo del 2012, la voce relativa al risparmio dovuto all’autoconsumo dell’energia elettrica prodotta dal FV e auto consumata diventerà nuovamente importante.

    Di seguito l'analisi dei dati di produzione del mio impianto FV da 1 kWp per l'anno 2012, terzo anno di vita dell'impianto.

    2012_Fotovoltaico_1kWpAmorfo

    1.- Produzione: con 1501 kWh l'impianto è andato leggermente al di sopra sia della stima PVGIS (1494) che della UNI10349 (1498) quindi accoppiamento inverter/pannelli corretto e dati confermati.
    Questa conferma è assai interessante perchè contraddice una delle ipotesi su cui si basava il calcolo del rientro dell'investimento.
    Ebbene in tutti i calcoli si ipotizzava un decadimento annuo nella produzione del FV pari a circa l'1%.
    Forse è ancora presto per contestare questa ipotesi, ma i numeri smentiscono categoricamente questa ipotesi.
    Se si osserva l'andamento della produzione durante l'anno si nota che l'impianto ha prodotto bene anche in taluni mesi invernali (112,8 % a febbraio) e ha prodotto abbastanza anche in estate (104,0% a giugno).
    Confermando il fatto che gli impianti con amorfo lavorano bene anche con la sola luce diffusa contrariamente al cristallino che ha bisogno di luce diretta.
    2.- autoproduzione: con 1126 kWh autoconsumati rispetto ad un prelievo di 3058 l'impianto ha prodotto il 25,8% della richiesta di energia elettrica complessiva delle utenze.
    Se non avessi avuto l'impianto FV avrei dovuto prelevare dalla rete elettrica 4184 kWh.
    Significa che senza effettuare alcuna operazione di contenimento dei consumi e senza apportare alcun miglioramento all'efficienza energetica della mia abitazione ho risparmiato il 26,9% di energia elettrica.
    Ho evitato di prelevare dalla rete elettrica 1126 kWh e poiché il rendimento del Servizio Elettrico Nazionale è pari al 41%, ho evitato che a monte si dovesse "bruciare" l'equivalente di 2746 kWh di energia primaria.
    3.- autoconsumo: con 1126 kWh autoconsumati su una produzione di 1501, ho autoconsumato il 75% dell'energia prodotta, dato decisamente elevato.
    Poichè i prelievi mensili sono mediamente alti questi kWh autoconsumati, che io definisco in termini economici "evitati" perchè grazie a questi ho "evitato" di prelevarli dalla rete, vanno considerati come risparmio con un costo unitario in fascia media che si attesta fra i 22 e 33 centesimi.
    Questo comporta un risparmio netto in bolletta di 206 euro, che si deve sommare alla tariffa incentivante ricevuta che è pari a 633 euro circa.
    4.- ristoro immissione: ho sempre considerato 12 centesimi per kWh immesso.
    Con circa 45 euro questa è la terza voce, anche in ordine di peso, e che peso!!!!! del ritorno dell'investimento fatto.
    Questo è legato al fatto che l'impianto è da solo un kWp e quindi quasi tutta la produzione viene autoconsumata.
    A tale proposito l'unica variante nell'impianto che ho adottato è quello di usare una semplice piastra a induzione per cucinare di giorno in estate.
    5.- media prelievi: la media dei prelievi giornalieri riferite al singolo mese evidenzia il fatto che utilizzo una miniPDC aria /acqua da 400 watt in inverno, aiutata da un riscaldatore d'acqua da 750 watt per 2/3 ore al giorno.
    In estate uso un termoboiler con recupero di aria fresca.
    I prelievi sono alti nei mesi invernali, prossimi ai 19 kWh giornalieri dicembre, gennaio e febbraio, e bassi circa 4,5 nei mesi estivi.
    Nei mesi in cui non si è fatto uso delle PDC, i prelievi si attestano sui 5 kWh giornalieri.
    Si può quindi valutare in circa 13 kWh il consumo giornaliero dei soli split in inverno.
    Per 90 giorni corrisponderebbe a 1170 kWh di prelievi, che a 33 centesimi darebbero un costo per il riscaldamento pari a 386 euro.
    Con un secondo contatore, ipotizzando un costo di 24 centesimi a kWh tenuto conto anche dei costi fissi annuali aumentati di recente, spenderei annualmente 280 euro, con un risparmio di 106 euro.
    Il costo dell'installazione del secondo contatore, richiesto preventivo, è di 683 euro, in poco più di quattro anni rientrerei nella spesa!!!!
    Il problema è che nel muro esterno non ho spazio per l'alloggiamento del secondo contatore e dovrei abbattere un pilastro!!! oppure spostare un cancello!!!!!
    Non mi conviene per soli 100 euro circa risparmiati all'anno.
    6.- percentuale prelievi: nel regime vincolato tutti sono transitati in bioraria, quindi è importante verificare che mensilmente non si superi il 33% di prelievi in ora di punta rispetto ai prelievi totali mensili.
    E' evidente l'influenza del FV in questo dato: mediamente ci si attesta fra il 14,8 e il 28,8% di novemgre, mese pessimo quanto a produzione FV.
    Questo comporta un ulteriore risparmio dei costi in bolletta, piccolissimo ma c'è.
    7.- flusso di cassa: come al solito non sono voluto entrare nei dettagli dell'immobilizzo del capitale, interessi sugli stessi ecc. ecc.
    Per l'impianto ho speso 6700 euro, nel terzo anno ha ricavato 864 euro, per cui considerando ripeto in maniera molto ma molto approssimativa solo questa voce, si rientrerebbe del capitale investito in circa 7 anni e mezzo.
    La spesa iniziale è alta perchè in un impianto così piccolo incidono parecchio i costi fissi: pratica, spese allaccio, costo inverter ecc...
    I pagamenti della tariffa incentivante sono stati regolari e sono iniziati a circa sei mesi dalla data di attivazione impianto.
    La remunerazione dello scambio sul posto la posso anche regalare: 45 euro!!!!!!!! e infatti con il quinto conto energia è stata eliminata così come le regole farraginose che la gestivano per modo di dire.

    Edited by dotting - 6/1/2013, 07:43
     
    .
  3. dotting
     
    .

    User deleted


    Di seguito i dati di un impianto FV connesso in rete il 21 gennaio 2010 (sera) e che ha maturato il primo anno il 21 gennaio 2011 e in tale data è stata fatta la lettura dei contatori.
    Si tratta di un appartamento su un piano di circa 120 mq, riscaldato con caldaia a gasolio e termosifoni, più un locale commerciale riscaldato da una PDC aria/aria dalle 17 alle 23, isolamento pessimo e solare termico per ACS con boiler elettrico, cucina a induzione, niente gas, infatti ha un contratto da 10 kW monofase.
    I dati dell'impianto sono quì:
    image

    1.- Produzione: con 8635 kWh l'impianto è andato ben oltre la stima PVGIS (8061) e UNI10349 (8154) quindi accoppiamento inverter/pannelli corretto e dati stimati superati abbondantemente.
    Se si osserva l'andamento della produzione durante l'anno si nota che l'impianto ha prodotto bene in estate (117,9% a luglio) e in inverno (107,0% a marzo).
    Questo tipo di pannello sembra sfatare il fatto che gli impianti con cristallino abbiano bisogno di luce diretta e lavorino poco con luce diffusa.
    2.- autoproduzione: con 3135 kWh autoconsumati rispetto ad un prelievo di 6555 l'impianto ha prodotto il 32,4% (incredibilmente è lo stesso identico valore dell'altro impianto da 6 kW), della richiesta di energia elettrica complessiva delle utenze.
    Se non avesse avuto l'impianto FV l'utente avrebbe dovuto prelevare dalla rete elettrica ben 9690 kWh.
    Significa che questo utente senza effettuare alcuna operazione di contenimento dei consumi e senza apportare alcun miglioramento all'efficenza energetica della sua abitazione ha risparmiato il 32,4% di energia elettrica.
    Ha evitato di prelevare dalla rete elettrica 3135 kWh e poichè il rendimento del Servizio Elettrco Nazionale è pari al 41%, ha evitato che a monte si dovesse "bruciare" l'equivalente di 7650 kWh di energia primaria.
    Scusate se è poco!!!!
    3.- autoconsumo: con 3135 kWh autoconsumati su una produzione di 8635, l'utente ha autoconsumato il 36,3% dell'energia prodotta.
    Poichè i prelievi mensili dell'utente sono abbastanza alti questi kWh autoconsumati, che io definisco in termini economici "evitati" perchè grazie a questi ho "evitato" di prelevarli dalla rete, vanno considerati come risparmio con un costo unitario in fascia alta che si attesta intorno ai 33 centesimi.
    Questo comporta un risparmio netto in bolletta di 950 euro, che si deve sommare alla tariffa incentivante ricevuta che è pari a 3480 euro circa.
    4.- ristoro immissione: Ipotizzando 12 centesimi per kWh immesso, con circa 660 euro questa è la terza voce, anche in ordine di peso, del ritorno dell'investimento fatto.
    5.- media prelievi: la media dei prelievi giornalieri riferite al singolo mese evidenzia il fatto che l'utente usa una cucina interamente a induzione e un boiler elettrico.
    I prelievi sono alti nei mesi invernali, circa 25 kWh giornalieri dicembre, gennaio e febbraio, e poco oltre i 10 nei mesi estivi.
    Non si riesce a valutare quanto possa essere il consumo della PDC e a mio parere sul consumo invernale ha molta influenza la cucina con quattro fuochi a induzione e lo scaldabagno elettrico per ACS.
    Pertanto non ritengo consigliabile chiedere un secondo contatore per la PDC!!!!
    6.- percentuale prelievi: nel regime vincolato tutti sono transitati in bioraria, quindi è importante verificare che mensilmente non si superi il 33% di prelievi in ora di punta rispetto ai prelievi totali mensili.
    E' evidente l'influenza del FV in questo dato: nei mesi invernali si arriva al 40%, nei mesi estivi si scende fino al 6,2%.
    L'utente si deve dare una regolata!
    7.- flusso di cassa: non sono voluto entrare nei dettagli dell'immobilizzo del capitale, interessi sugli stessi ecc. ecc.
    Ho esaminato semplicemente quanto produce l'impianto FV, se altri vorranno discuterne partendo da questi dati, invito loro a farlo in altra discussione non in questa.
    L'utente ha speso per l'impianto circa 35000 euro (ponteggio e occupazione suolo pubblico), nel primo anno ha ricavato circa 5090 euro, per cui considerando ripeto in maniera molto ma molto approssimativa solo questa voce, si rientrerebbe del capitale investito in circa 7 anni.

    Il flusso di cassa per kWp installato è pari a circa 865 euro, un valore intermedio fra gli 800 dell'altro impianto da 6 kWp e i 945 dell'impianto da 1 kWp.
    Comunque i tempi di rientro dell'investimento, sempre escludendo le varie implicazioni amministrative, risultano contenuti in 6-7 anni.
    Ricordo provincia di Cagliari, quasi Africa!!!
     
    .
  4. panucci
     
    .

    User deleted


    Ciao Dotting, complimenti per i resoconti che, lo confesso, sono un po' complicati da seguire per un profano come me ma mi riprometto di studiarli con calma.
    Io ho installato 2 mesi fa un impianto FV da 4,8 Kwh. L'ho fatto come investimento ma chiaramente cercherò di sfruttarlo al massimo per non usare l'energia ENEL.
    La casa è di 280 mq su due piani. La sto ristrutturando e prevedo di mettere degli split per l'aria condizionata oltre a tutti gli elettrodomestici tradizionali.
    Adesso, visto che sto istallando i pannelli radianti per il riscaldamento, mi hanno proposto di alimenbtarli con una PDC. Vale la pena fare l'investimento ? o poi avrò il problema che l'energia autoprodotta non basta e devo pagarne di più anche all'ENEL ? Spero di essere stato chiaro e grazie per l'eventuale risposta.
     
    .
  5. dotting
     
    .

    User deleted


    Leggi quà: https://cercaenergia.forumcommunity.net/?t=40546184
     
    .
  6. ivosavo
     
    .

    User deleted


    Mi accodo alle considerazioni di Dotting, alla luce di un anno di funzionamento dell’impianto fotovoltaico sul tetto di casa mia.
    Di seguito i dati di un impianto FV connesso in rete il 23 aprile 2010 e che ha maturato il primo anno il 23 aprile 2011 e in tale data è stata fatta la lettura dei contatori.
    Si tratta di una porzione di casa isolata che condivide due stanze in un edificio attiguo, per un totale di circa 140mq certificati, dopo la ristrutturazione, in una classe B da 52kWh/mq.anno, solare fotovoltaico come indicato sotto, solare termico a svuotamento, riscaldamento a pavimento, VMC doppio flusso con recupero di calore. Lo spazio sul tetto era esiguo e mal orientato, questo è il risultato del meglio che son riuscito ad ottenere.
    L’impianto (e relativa tariffa incentivante piuttosto elevata) è completamente integrato, inferiore a 3kWp e gode della maggiorazione dell’incentivo dovuta allo smaltimento ethernit di parte della falda sulla quale è stato installato l’impianto
    I dati dell'impianto sono quì:
    image


    1.- Produzione: con 2528 kWh l'impianto s’è attestato poco sotto (scarto di circa il 2%) la stima PVGIS (2574) e UNI10349 (2569) quindi accoppiamento inverter/pannelli penso corretto e dati stimati non raggiunti dovuti a due periodi, maggio e novembre-dicembre, particolarmente piovosi.
    Se si osserva l'andamento della produzione durante l'anno si nota che l'impianto ha prodotto bene a mesi alterni, dimostrando di lavorar bene con luce diretta e male durante le stagioni monsoniche durante le quali è costretto a lavorar con luce diffusa.
    2.- autoproduzione: Qui è necessaria una considerazione aggiuntiva, fino a metà ottobre 2010 la casa era in ristrutturazione e fino a fine giugno veniva utilizzata la corrente fornita dal contatore di cantiere. A luglio è stata installata la caldaia coi pannelli termici, reso operativo l’impianto elettrico ed abbiamo cominciato ad autoconsumare. I dati di autoproduzione e autoconsumo non sono quindi particolarmente significativi fino a novembre quando, tornati dal viaggio di nozze, abbiamo cominciato a “vivere” effettivamente la nostra casa.
    con 446 kWh autoconsumati rispetto ad un prelievo di 1270 l'impianto ha prodotto il 26% della richiesta di energia elettrica complessiva delle utenze.
    Se non avessi avuto l'impianto FV in circa 9 mesi di utilizzo (6 effettivi) avrei prelevato dalla rete 1716kWh.
    Significa che, senza effettuare alcuna operazione di contenimento dei consumi ho risparmiato il 26% di energia elettrica.
    Ho evitato di prelevare dalla rete elettrica 446 kWh e poichè il rendimento del Servizio Elettrico Nazionale è pari al 41%, ho evitato che a monte si dovesse "bruciare" l'equivalente di 1087 kWh di energia primaria.

    3.- autoconsumo: con 446 kWh autoconsumati su una produzione di 2528, ho autoconsumato il 17,6% dell'energia prodotta.
    Poichè i prelievi mensili sono piuttosto modesti questi kWh autoconsumati, che Dotting definisce "evitati" perchè grazie a questi ho "evitato" di prelevarli dalla rete, vanno considerati come risparmio con un costo unitario in fascia bassa che si attesta intorno ai 22 centesimi.
    Questo comporta un risparmio netto in bolletta di 98 euro, che si deve sommare alla tariffa incentivante ricevuta che è pari a 1248 euro circa.
    4.- ristoro immissione: Ipotizzando 7 centesimi per kWh immesso (questo è quello che ho visto dalle prime due notifiche sullo SSP, contrariamente ai 12 cent ipotizzati da Dotting, io non vedo una valutazione superiore agli 8 cent), con circa 145 euro questa è la terza voce, del ritorno dell'investimento fatto.
    5.- media prelievi: la media è piuttosto bassa e falsata dall’uso parziale e “anomalo” della corrente in casa.saranno più significativi i dati degli anni a venire
    6.- percentuale prelievi: nel regime vincolato tutti sono transitati in bioraria, quindi è importante verificare che mensilmente non si superi il 33% di prelievi in ora di punta rispetto ai prelievi totali mensili. Son riuscito a spiegare il tutto alla mia dolce metà e stiamo mantenendoci nei dettami.
    7.- flusso di cassa: non entro nei dettagli di immobilizzo capitale etc.(ho fatto il mutuo per la casa, tenendo conto anche del FV).
    Ho esaminato semplicemente quanto produce l'impianto FV, ho speso circa 17000 euro per l’impianto, ai quali vanno aggiunti i preventivi e contatore enel (che sembra non calcoli nessuno, ma per me corrispondono circa ad un inverno di incentivi) e 600 euro di smaltimento ethernit (che però avrei comunque dovuto fare, a prescindere dal FV)
    Nel primo anno ho ricavato circa 1500 euro, per cui considerando ripeto in maniera molto ma molto approssimativa solo questa voce, si rientrerebbe del capitale investito in circa 11 anni.

    Il flusso di cassa per kWp installato in Brianza e orientati a est (l’impianto dei miei a distanza di un cortile è 2,4kWp ma messo quasi perfettamente a sud, ha una resa superiore e denominatore inferiore.. quindi flusso di cassa superiore) è pari a circa 600 euro, un valore drammaticamente inferiore agli impianti sardi.
    Prezzi e incentivi ora dalle mie parti sono decisamente scesi…ma se sono scesi proporzionalmente, non dovremmo esser troppo distanti dalla mia situazione, meditate gente, meditate. A me piace l’idea di essere piuttosto energeticamente indipendente ed ecosostenibile (oltre che a cercare di risparmiare qualcosina) però se non vi crescono le piante di zecchini in giardino, è forse il caso di valutare bene prima di fare un investimento dal rientro più che decennale. Ciò non toglie che in giornate come oggi è un godimento cucinare col forno, far partire la lavastoviglie e la lavatrice...pagando solo pochi cent di acqua fredda!
     
    .
  7. 5150
     
    .

    User deleted


    qualcuno di voi sa quanto costa un Kwh con il secondo contatore dedicato alla Pompa di Calore? Comprensivo di tasse magari.

    Conviene veramente o se mi installo un FV da 3Kw e metto un contatore da 6 Kwh ho un risparmio maggiore in bolletta?

    In caso di FV considerato che questo produce molto in estate e di giorno, mentre la PDC la userò praticamente quando il FV produce poco o niente (es di notte)
    con un impianto a bassa temperatura (a pavimento) ed una PDC come fare a contenere i costi cioè come faccio a fare
    più autoconsumo possibile e richiedere meno alla rete ENel?

    Prevedere un accumulo da 500/1000 litri in cui stoccare l'acqua scaldata di giorno e poi metterla in circolo di sera/notte cioè quando mi serve la casa calda e l'ACS? Esistono questo tipo di impianti o e un'idea stupida?

    HO letto di accumuli che perdono mezzo grado in 24 H....
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Veterano

    Group
    Member
    Posts
    12,478
    Location
    Cannobio

    Status
    Anonymous
    Il fatto che l'accumulo perde mezzo grado in 24h cambia poco.. perde se non prelevi, se tu da li prendi il calore che ti serve per la casa... scende e pure di parecchio.. dipende tutto da quanto necessita casa tua per scaldarsi.

    Ci sono discussioni sul secondo contatore con tutti i costi e le analisi di rientro, spulcia ;)
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Veterano

    Group
    Member
    Posts
    5,238
    Location
    L'Aquila/Bolzano

    Status
    Offline
    ....non cambierebbe molto la tua situazione...il FV in inverno produce poco o nulla...e quindi non potresti stockare nulla o poco più di nulla.
    Il secondo contatore ANCHE con una casa ben coibentata e ANCHE con bassa T, è sempre conveniente...
     
    .
  10. destroke
     
    .

    User deleted


    potreste spiegarmi meglio il significato della voce "Ristoro immissione"?

    i dati relativi al mio impianto sono questi
    l23Bp

    grazie
     
    .
9 replies since 8/1/2011, 11:59   8822 views
  Share  
.