Glicole e Corrosività

Vaso espansione bucato

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  1. clash4
     
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    Oggi mi è capitato ad un cliente, impianto geotermico in funzione da un anno, che il vaso di espansione lato sonde si sia bucato.
    All'inizio ho pensato ad un difetto di fabbrica poi mi è venuto in mente che il glicole possa essere corrosivo, ma è strano perchè lo ha fornito la ditta della PDC.

    Il glicole in oggetto è azzuro e ha un odore forte! Secondo voi che tipo di glicole è? Può aver caustao danni al vaso di espansione?
     
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  2. dotting
     
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    Alla pressione atmosferica l'acqua bolle a 100°, a quella temperatura si ha il passaggio di stato da liquido a vapore.
    La miscela a base di glicole etilenico solitamente bolle a 110-120°C per arrivare fino a 150° per quelle usate nelle pompe di calore.
    Le prime miscele poste in commercio anni fa erano di un colore azzurro/verde, poi vennero commercializzate le rosa con gradazione superiore e quindi le fuxia specifiche per le pompe di calore, fino a 150°C.

    Attenzione da non confondere con le miscele rosse che contengono ossidi di alluminio e si usano nei motori endotermici con monoblocco in alluminio.

    Oltre al particolare tipo di miscela il vaso di espansione deve essere dichiarato dal costruttore resistente a qualunque miscela contenete glicole etilenico e glicole propilenico.
     
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  3. clash4
     
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    Vaso Espansione:
    ELBI 18 litri a membrana
    Gruppo Fluidi: 2
    Press. max 8 bar
    Precarica 1,5 bar
    Temp. esercizio +99°C -10°C

    Ho sentito la ditta della PDC ha detto che usano glicole per usi alimentari, e di verificare con una cartina al tornasole il pH perchè potrebbe essere variato e aver causato il buco.

    Se è nella norma dicono che sia più probabile il difetto di fabbrica.

    E' la prima volta che mi succede una cosa del genere, di solito si rompe la membrana ma il vaso....
    Come temperature l'impianto ha lavorato da un max di 39°C ad un minimo di 4°C. Tra l'altro potrebbe lavorare anche senza glicole.
     
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    Esattamente un anno dopo mi riallaccio a questo 3D per altri scopi: c'è per caso qualcuno che ha già usato il glicole etilenico come fluido vettore in caldaie a biomasse?

    L'intento sarebbe proprio di sfuttare punto di ebollizione e potere pulente per il primario allo scambiatore di un impianto di zincatura.

    Controindicazioni gravi? confrontando i 2 specchietti io non ne vedrei a parte forse la T° di Flash point, ma non l'ho ancora mai usato, ed in caldaie fino ad ora l'ho solo visto impiegato al limite miscelato al 50% ma mai "tal quale"; naturalmente si sceglierebbe tra i tanti che si trovano già in commercio il più idoneo allo scopo.

    acquaa glicoleetilenico

    Edited by biomassoso - 30/8/2011, 01:57
     
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    Ultimamente, per grossi motori endotermici uso il glicole monoetilenico rosso, tiene pressioni più alte e non fa grumi negli scambiatori a piastre, è meno aggressivo e ha tempi si sotituzione più lunghi.
     
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    Grazie LIV....

    1°) dopo quante ore di lavoro viene normalmente sostituito?
    2°) a che T° di funzionamento e potenze motoristiche ti riferisci?
    3°) il suo degradamento chimico lo rende pericoloso se non sostituito nei tempi dovuti?

    L'aspetto che mi interessa di più è comunque che non forma grumi ed incrostazioni negli scambiatori a piastre.
     
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    1- non trattandosi di materiale che si degrada in ore di funzionamento ma a tempo di permanenza, viene rabboccato e permane circa tre-quattro anni e poi viene sostituito (la durata massima è di cinque anni). Per il glicole blu, è meglio sostituirlo prima, perchè più aggressivo.
    2-Lavoro con motori a combustione interna, potenze fra uno e due MWe e temperature standard, circa 85° in uscita dallle camicie motore.
    3- Si, ma spesso è aggressivo "da subito": molti sono acidi, lo senti subito se ci metti la mano dentro (brucia!), ed altri sono invece alcalini (li senti salati, se li tocchi con la lingua)

    Edited by livingreen - 31/8/2011, 09:19
     
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    CITAZIONE (livingreen @ 31/8/2011, 08:51) 
    1- non trattandosi di materiale che si degrada in ore di funzionamento ma a tempo di permanenza, viene rabboccato e permane circa tre-quattro anni e poi viene sostituito (la durata massima è di cinque anni).

    "Ore di lavoro" era per deformazione professionale riferita alle canoniche 8.000 ore/anno che forse nel tuo caso c'entra ben poco dal momento che non ho idea a cosa servano i tuoi endotermici.


    Perfetto, la degradazione temporale era l'aspetto che mi premeva di più.

    Utilizzerei prodotti da solare (almeno per provare con mandata primario impostata a 90° e stando lontano dalle eliche)....ma se hai idea di prodotti più specifici ben vengano
    File Allegato
    glicosolar.pdf
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7 replies since 30/8/2010, 13:36   2552 views
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