Modulazione pompe di calore splittate giapponesi

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    CITAZIONE (PID_Block @ 30/5/2019, 14:31) 
    Credevo che ci fosse almeno una modulazione diretta della frequenza del compressore sulla temperatura di mandata dell'acqua (quanto meno con una regolazione proporzionale integrale).

    Premesso che ci capisco zero...e dunque non ti incazzare subito...ma quando dice che la frequenza è regolata sul delta fra T acqua letta di mandata (reale) e T acqua set (del controllo climatico)..non sta descrivendo, sostanzialmente, quello che ti aspettavi di leggere?
    Cioè non usa la T set acqua per regolare la frequenza ma usa il delta fra set e reale..ma mi pare corretto, affinche il controllo sia proporzionale.

    Poi dice che obiettivo della Regolazione di Frequenza è tenere (in Riscaldamento) una T di Condensazione Costante..e poi sotto dice che la T di Condensazione dipende dal carico Termico.
    Non è che sia chiarissimo per me..ma immagino che in base ai lt/min e al delta T acqua capisca il carico termico..e calcoli una T di Condensazione adeguata a sostenerlo..T che poi cerca di tenere costante modulando la frequenza MA (dice) integrando nella reg di frequenza anche la vera T acqua prodotta, confrontandola con la T acqua set..dunque non si affida solo alla T condensazione.

    Mi pare anche strano che la T condensazione sia compresa fra 42 e 54..ma non è tremendamente alto 42 se devi ad esempio mandare acqua a 26?

    PID..ma in macchine residenziali come la Brofer o comunque in generale non idroniche..non succede la stessa cosa? cioè non penso che la frequenza sia regolata in continuo su una T obiettivo (calcolata in climatica) del fluido vettore (aria): gli split la climatica manco l'hanno la climatica..e macchine come la Brofer che invece l'hanno, non penso che la usino per regolare la frequenza in modo diretto.
    Anche perche se regoli la frequenza solo so una T obiettivo climatica di fluido..ti perdi l'informazione del carico , che però varia..ad esempio a parita di T esterna e dunque di T obiettivo climatica..un conto è avere il radiante o l'aria della stanza fredda, un conto è essere gia a regime..se tu regolassi la frequenza solo sulla T esterna, avresti una potenza erogata che non arriva a produrre la T di mandata se non quando la T ambiente arriva alla T di equilibrio..mentre di fatto sarebbe proprio il momento di "andare anche oltre" la climatica , per fare presto.
    Il che mi porta a dire che è giusto che esista un controllo della T del fluido, che tiene conto delle varie specificità del tipo di emissione e del tipo di casa ...sostanzialmente il controllo climatico, che non puo dare come output che una T di mandata (e che in base ai flussi determina allora anche un carico calcolato)..e poi un secondo controllo (di frequenza) che ha come input T climatica e Carico e come obiettivo di regolazione la frequenza.

    Daikin dice poi che il "passo" di regolazione è di 2 e la verifica è ogni 20 secondi..immagino 2 Hz alla volta..che mi pare un passo abbastanza "fine" come gradino. e 20 secondo sono anche un "tempo" che si puo definire "continuo"..non mi pare male , no ? sia come accuratezza che come campionamento..sbaglio?
     
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14 replies since 30/5/2019, 13:31   827 views
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