Consigli involucro villetta in Sicilia

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    Ho avuto la fortuna/sfortuna (punti di vista…) di automatizzare due impianti misti radiante/tutt'aria. Automatizzare: ci si ritrova davanti ad una soluzione impiantistica scelta da altri e la si deve regolate e stabilizzare.

    1.CASO
    Nuovo ufficio di progettazione (server, monitor, fotocopiatrici, affollamento,..) di 150 mq, in cui il progettista aveva scelto del radiante a soffitto ed una UTA (una vera UTA, con doppia batteria ad acqua) con quota di rinnovo e portata massima di 1000 mc/h. Fluidi caldi e freddi erano sempre presenti e forniti da un impianto centralizzato che alimentava tante altre realtà.

    L'ufficio veniva mantenuto in regime di economia notturna (16°C) ed un paio d'ore prima dell'orario di apertura sposato in comfort (20°C). L'UTA si limitava a gestire la portata di rinnovo introducendo aria neutra.
    Tutto funzionava in modo stabile (gruppo di miscelazione con controllo della temperatura di mandata dell'acqua su media di tre sonde ambiente) fino a quando non arrivavano gli impiegati ed accendevano pc e strumenti vari. In pochi minuti il contributo interno si faceva sentire ed il disagio era prettamente di comfort (discomfort dovuto ad un eccesso di irraggiamento), disagio rilevato in ritardo dalle sonde che percepivano l'aumento della temperatura con notevole ritardo così come tutte le azioni successive. Tutti incazzati, titolare dell'azienda per primo.
    La soluzione è stata solo una: dal passaggio dall'economia notturna (16°C) il radiante veniva spento ed il regime di comfort veniva controllato dall'UTA (fortunatamente le batterie erano adeguate, ogni tanto dice culo abbondare…) introducendo la quota di ricircolo (prevista fin dall'inizio per la climatizzazione estiva). Gli impiegati arrivavano, accendevano tutto, le reazione delle sonde era nettamente più veloce e la UTA era in grado di contenere il picco riducendo la propria potenza. Ma soprattutto il comfort rilevato dai dipendenti era nettamente superiore. Solo successivamente il controllo veniva passato al radiante, il quale si ritrovava con un sistema stabile.

    2.CASO
    Hotel con stanze a riscaldamento a soffitto e fancoils per il raffrescamento estivo. Un disastro. Il clienti non riuscivano ad ottenere il comfort voluto. Pendolamenti ad ogni modifica della temperatura desiderata. S'è finito con abilitare i fancoils anche in inverno e limitare il radiante al solo regime di economia (stanza non occupata e temperatura richiesta di 16°C).
     
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111 replies since 23/5/2019, 02:08   1960 views
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