Consigli involucro villetta in Sicilia

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    Lapidario:

    1) un'impianto moderno a tutt'aria non ha nulla a che vedere con una impianto a ventilconvettori. Il comfort è assoluto e movimentare al massimo 600 mc/h (o meno, dipende dal modello e dalle impostazioni) sull'intera superfice climatizzata non determina assolutamente movimenti d'aria fastidiosi.

    2) non confondiamo la temperatura di mandata all'impianto radiante, con la temperatura di mandata della pompa di calore, con la temperatura dell'acqua in uscita dallo scambiatore a piastre interno alla macchina. Le tre grandezze possono coincidere se il layout della macchina e dell'impianto sono tali per cui la pompa primaria della macchina spinge direttamente sull'impianto, privo di gruppi di miscelazioni (non mi dilungo sui difetti di tale soluzione…). L'acqua in uscita dallo scambiatore a piastre interno non può essere di 21°C, la condensazione sarebbe troppo bassa. Per ottenere i 21°C serve un sistema di miscelazione esterno od interno.
    In un contesto reale e non teorico temperature del genere sono (o sarebbero) necessarie solo in presenza di basso carico (mezza stagione), il che cozza con la potenza minima generabile dalla pdc. O si ha un accumulo alimentato dalla pdc e da cui pescare, oppure l'effetto, anche in presenza di sistemi di miscelazione, è un pendolamento della temperatura di mandata intorno ai 21°C desiderati dovuto agli On/Off del compressore (che fanno precipitare il COP). Poi davanti ad un PC si possono sparare tutte le cazzate del mondo (flat earth docet).

    3) discutere di multizona in presenza di ventilazione meccanica forzata ed assenza di compartimentazione interna (la ventilazione meccanica è l'antitesi della compartimentazione) è quanto meno anacronistico.
     
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111 replies since 23/5/2019, 02:08   1960 views
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