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www.greenme.it/abitare/risparmio-e...-emilia-romagna
Come ho sempre sostenuto.. la direzione è solo una.
Iniziano i primi limiti e via via arriveranno a limitare in tutta italia e tutti i sistemi, o quantomeno fare una sorta di verifica (pagando ovviamente) assieme alla caldaia impostando valore minimi di emissione.
Nel 2018 costruire una casa e pensare di scaldarla a biomassa non è una strada facilmente percorribile.CITAZIONEQuali prodotti si potranno accendere durante i periodi di allerta inquinamento?
L’Accordo del Bacino Padano prevede una serie di misure emergenziali e temporanee, che scattano al verificarsi di condizioni di accumulo e aumento degli inquinanti, di solito correlate a condizioni meteo sfavorevoli (alta pressione, scarsa ventilazione, eccetera).
Sono attive nel periodo 1° ottobre – 31 marzo e prevedono due livelli di allerta:
Primo livello: si attiva dopo 4 giorni consecutivi di superamento dei limiti di PM10; in questa fase potranno essere utilizzati camini e stufe che garantiscono una classe ambientale dalle 3 stelle in su;
Secondo livello: si attiva dopo il 10° giorno di di superamento dei limiti di PM10; in questa fase potranno essere utilizzati camini e stufe che hanno una classe ambientale di almeno 4 stelle.
Al di fuori dei periodi di emergenza, resta comunque sempre vietato l’utilizzo di:
camini aperti
camini chiusi, stufe o qualunque tipo di apparecchio alimentato a biomassa che abbiano un rendimento inferiore al 63% e dei valori di emissione di monossido di carbonio uguale o superiore a 0,5%.
Dove si applicano le misure emergenziali?
Per le misure temporanee ed emergenziali ogni regione ha stabilito il proprio ambito di applicazione.
Lombardia (allegato 2 della Deliberazione della Giunta Regionale X/7095 del 18/9/2017): le misure si applicano nel territorio dei Comuni sopra i 30.000 abitanti appartenenti alle fasce 1-2; per maggiori informazioni: Sito Regione Lombardia.
Emilia Romagna (Dgr n.795 del 05/06/2017, Delibera num. 1412 del 25/09/2017): le misure si applicano nel territorio dei Comuni dell’agglomerato di Bologna e in tutti i Comuni con popolazione sopra i 30.000 abitanti; per maggiori informazioni: Sito Regione Emilia Romagna.
Piemonte (Deliberazione della Giunta Regionale n. 22-5139 del 05/06/2017, Dgr 42-5805 del 20/10/2017): le misure si applicano nel territorio dei Comuni dell’agglomerato di Torino e dei Comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti; per maggiori informazioni: Sito Regione Piemonte.
Veneto (Deliberazione della Giunta Regionale n. 836 del 06/06/2017): le misure si applicano nell’intero territorio regionale; per maggiori informazioni: Sito Regione Veneto.
Edited by Fringui75 - 2/10/2018, 16:49. -
up&up.
User deleted
Sono escluse le stufe ad accumulo, da quello che capisco, in quanto hanno efficienza dal 90 % in su. Qualcuno che ci dice un valore medio di emissione di monossido di carbonio di suddette stufe? . -
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Al momento ci sono molti se e molte concessioni.. ma il futuro è tagliare tutte le emissioni da combustione, soprattutto in grossi centri abitati.. il problema sono le polveri sottili, il monossido di carbonio è uno dei tanti inquinanti.
Stavo leggendo che hanno trovato dei catalizzatori che lo trasformeranno in co2 e idrogeno.. -
up&up.
User deleted
Quasi l'80% dell'energia elettrica che si produce viene da combustione . -
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Certo, ma concentrata è più facilmente controllabile, anche li aumenteranno le restrizioni e il rinnovabile sta avanzando.. Ovviamente a fatica.. Perché tutti puntano sempre il dito sugli altri dicendo ma loro inquinano.. Quindi se lo fanno loro... . -
.Quasi l'80% dell'energia elettrica che si produce viene da combustione
Un ciclo combinato turbogas da 250Megawatt (le turbine che sono dentro alle centrali elettriche a metano) emette in atmosfera meno emissioni di una stufa a legna, e te lo dico con certezza perchè progetto i sistemi che fanno il monitoraggio dei fumi, quindi dipende da che tipologia di centrale si prende in considerazione, le centrali a carbone ormai le stanno dismettendo e sicuramente non ne autorizzano di nuove, per cui il concetto che le centrali che producono energia elettrica inquinano è un po' superato.... -
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Queste sono informazioni molto molto molto interessanti.. e utili, soprattuto perchè con dati "non per sentito dire".. -
.Quasi l'80% dell'energia elettrica che si produce viene da combustione
Un ciclo combinato turbogas da 250Megawatt (le turbine che sono dentro alle centrali elettriche a metano) emette in atmosfera meno emissioni di una stufa a legna, e te lo dico con certezza perchè progetto i sistemi che fanno il monitoraggio dei fumi, quindi dipende da che tipologia di centrale si prende in considerazione, le centrali a carbone ormai le stanno dismettendo e sicuramente non ne autorizzano di nuove, per cui il concetto che le centrali che producono energia elettrica inquinano è un po' superato...
Non che dubiti di quello che hai detto, anzi, è veramente molto interessante, ma hai qualche fonte "ufficiale" che confermi questo?
Grazie. -
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L'AIA, cioè l'autorizzazione integrata ambientale che deve rispettare l'impianto a cui facciamo assistenza, impone dei limiti di legge su CO ed NOx di 30 e 45 mg/Nm3, sulle polveri non hanno nemmeno il monitoraggio perchè le emissioni sono al di sotto di 1mg/Nm3, il che significa che devono avere una media oraria che sta AL DI SOTTO di quei valori. Se superano devono spegnere o rischiano una denuncia per disastro ambientale(penale), ed i dati sono registrati in continuo ed inviati via web all'ARPA. Tutti i fuori servizio dell'impianto di monitoraggio, anche quelli per le manutenzioni ordinarie devono essere segnalati in anticipo all'ARPA(ente di controllo ambientale), se non possibile(per esempio se si rompe qualcosa) hanno 48 ore di tempo per ripristinare la misura o devono spegnere.
Gli unici casi in cui è permesso il superamento dei limiti sono nelle fasi di accensione e spegnimento, ma sono molto brevi(meno di un'ora) e comunque le emissioni rimangono a livelli buoni.
Un gruppo del genere produce circa 250Megawatt a manetta(ciclo combinato gas/vapore), può alimentare quindi 41666 abitazioni con contatore da 6kW
Per farti un confronto ho appena trovato i dati di uno studio sperimentale sulle stufe a pellet, quella dello studio modula da 2,65 a 7,65kW e bruciando pellet A1 di prima qualità emette mediamente 168,4 mg/Nm3 di CO, 140,8mg/Nm3 di NOx e 52,5 mg/Nm3 di polveri, ovviamente se si cambia la qualità di pellet le emissioni peggiorano.
In realtà i grandi impianti di generazione sono sottoposti a svariati controlli, io ho semplificato un po' la situazione per evidenziare i numeri a confronto per i comuni mortali!
Edited by garlik - 5/10/2018, 15:56. -
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Interessante, molto interessante. .