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Finalmente sono riuscito a ripristinare i sensori sul tetto.. attendevo nuovi sensori, ci hanno messo una vita, poi schiena bloccata.. un disastro.. finalmente sono attivi..
Oggi giornata non perfetta, buco in mezzo di produzione per nuvole, prodotti circa 12,46kW
Tutto da prendere con le pinze. -
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ebbè...per niente male... . -
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Niente da fare ... i DF costano troppo (circa 2000 € quelli da 20 tubi) e sicuramente i tempi di rientro sarebbero troppo lunghi; unica alternativa valutare gli heat-pipe con massima inclinazione possibile ... vediamo ! . -
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19.49kW, oggi sole pieno senza interruzioni
Altri impianti hanno fatto meglio.... -
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dibilino, come vedi dai numeri di fringui, fatte le debite proporzioni, devi pensare anche che potresti avere apporti non desiderati se non regoli l'apertura e la chiusura di una valvola sul flusso che passa per il collettore... . -
sunheat.
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Con gli HP siamo al punto di oltre- rientro, per i soli pannelli (senza boiler, accessori,centraline) prendi più soldi dal nuovo conto energia di quanti ne spendi. Sul serio.
Riguardo la tua idea, in Puglia non metterei glicole nemmeno sotto minaccia. Per l'installazione su parete verticale funzionano benissimo, non c'è problema. Vedi utente excalibur del forum EA, ha 2 collettori da 18 heat pipe montati su parete verticale e vanno benone.
Personalmente non lo farei perchè comporterebbe comunque uno spreco di energia quando il risc. è spento.. ma comunque se vuoi puoi:
- mettere una miscelatrice tra uscita dai pannelli, ingresso in caldaia, ritorno riscaldamento (per inviare fluido a maxximo X gradi alla caldaia).
- mettere una deviatrice motorizzata di bypass per saltare completamente la caldaia, in base alla temperatura dei collettori.
A breve (tempo permettendo...) preparo uno schemino. -
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la caldaia misura comunque il ritorno quindi che senso ha il bypass? . -
sunheat.
User deleted
Il bypass è necessario per ottimizzare perchè la miscelatrice termostatica miscela il ritorno del riscaldamento con la mandata in caldaia proveniente dai collettori, e il risultato lo manda in caldaia (nell' ingresso).
In questo modo l'ingresso caldaia avrà una t. variabile tra quella del ritorno del riscaldamento e quella massima impostata nel miscelatore, che andrà tarata per fare in modo che la caldaia moduli al minimo senza pendolamenti. Così al crescere della temperatura dei collettori si salta direttamente la caldaia e si va ad alimentare l'impianto tramite un secondo miscelatore, regolato a "punto fisso" per fornire la temperatura di mandata necessaria al riscaldamento.
E' più facile a disegnarlo che a dirlo. -
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Di certo il circolatore sara in caldaia, bypassarlo per me non ha senso....anche perche se il ritorno diventa caldo la caldaia si spegne comunque....o no? . -
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Beh, scusate ma se con il conto energia termico l'installazione dei soli collettori è a costo zero (o quasi) direi che l'investimento ci può stare tutto ... credo di aver capito come realizzare l'impianto, ma uno schemino non guasta !! . -
troccola.
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CITAZIONE19.49kW, oggi sole pieno senza interruzioni
Lo stesso giorno il mio impianto ha prodotto 7KWh , ma non mi lamento vista la posizione sfigata.. -
sunheat.
User deleted
Di certo il circolatore sara in caldaia, bypassarlo per me non ha senso....anche perche se il ritorno diventa caldo la caldaia si spegne comunque....o no?
Funzionerebbe, ma andresti in pendolamento quando la caldaia raggiunge il minimo della modulazione. Inoltre costringeresti comunque il fluido a percorrere lo scambiatore della caldaia inutilmente qualora i collettori siano in condizione per soddisfare da soli il riscaldamento.
Bisogna esaminare la caldaia e la centralina del riscaldamento di dibilino, poi in base alla logica di funzionamento del suo impianto si può affinare la soluzione.
@dibilino:
Che logica ha il tuo impianto? (taratura a punto fisso con termostati on/off; sonda climatica con miscelatrice motorizzata...)?
Se il ritorno della caldaia è uguale o superiore alla mandata.. stacca solo il bruciatore o anche il circolatore?. -
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Caldaia cosmogas a condensazione con sonda esterna (quindi T di mandata variabile in funzione di quella esterna), ma normale e unico termostato ambiente on/off con il seguente funzionamento:
sempre on finchè non si raggiunge la T ambiente richiesta (20°)
sempre off (fiamma) finchè la T ambiente non scende di 0,1° (quindi 19,9°)
ho impostato questi settaggi per ridurre al minimo il raffreddamento del massetto e quindi, penso, far lavorare la caldaia con meno pendolamenti. Il circolatore sinceramente non ricordo se stacca o resta comunque acceso, verificherò! Niente miscelatrici.. -
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ora che penso una miscelatrice non lavorerebbe come detto da sunheat, servirebbe una tre vie che apra a collettore caldo abbastanza e chiuda quando no poi miscelatrice per evitare mandate indesidrate...ovviamente serve anche un elettronica di gestione, oltre alla spesa vorrei capire come nei periodi in cui la sera/notte/mattina serve il riscaldamento e verso mezzogiorno no...se il circuito non ha bisogno di integrazione bolle il collettore... . -
sunheat.
User deleted
Dunque, nella mia prima ipotesi è una taratura a punto fisso, quindi non compatibile con il sistema adottato da dibilino (regolazione climatica).
Da scartare.
Comunque, a titolo puramente informativo (per spiegare meglio la mia proposta) le miscelatrici che ho descritto prima servono in ordine:
La prima (a monte della caldaia) a limitare la temperatura massima in ingresso caldaia, altrimenti si rischia di alimentarla con acqua molto calda che potrebbe danneggiare la caldaia stessa o l'impianto.
Esempio (senza miscelatrice a monte):
Impianto radiante con T. max ingresso 50°C
Abitazione in temperatura comfort, il termostato spegne il riscaldamento --> I collettori si surriscaldano, raggiungono ad esempio 90°C.
L'abitazione richiede nuovamente riscaldamento, il termostato riattacca --> entra nel circuito un fluido riscaldato a 90°C.
Soluzioni:
1) bypass dei collettori quando T.collettori è > del massimo ingresso in impianto (50°C), con conseguente mancato prelievo dell'energia disponibile.
2) miscelatore tra collettori e impianto (prima della caldaia) per prelevare energia anche quando la temperatura è superiore. In questo caso occorre sempre prevedere un bypass nel caso in cui la temperatura dei collettori sia superiore alla T.max ingresso miscelatrice (di solito tollerano 100 - 110°C).
La seconda miscelatrice sarebbe servita (nel caso di regolazione a punto fisso) per stabilizzare ulteriormente la temperatura, all'uscita della caldaia.
Nel caso di impianti con centralina climatica questa dovrebbe essere una miscelatrice motorizzata. Per impianti a punto fisso una semplice miscelatrice termostatica.
Con la caldaia di dibilino non servirebbe. Con una caldaia senza regolazione climatica invece sarebbe necessaria.
Nel caso di dibilino le componenti che metterei sono:
- Miscelatrice termostatica a monte della caldaia, tarata per la T. massima possibile per l'impianto;
- Valvola di bypass cell'intero circuito collettori-miscelatrice: comandata da un normale termostato con sonda infilata nei collettori, per escluderli nel caso di T. collettori superiore al massimo tollerato dalla miscelatrice;
Questo funziona se la caldaia di dibilino al raggiungimento della soglia minima di modulazione spegne solo il bruciatore lasciando attivo il circolatore.
Se la caldaia stacca bruciatore e circolatore l'unica soluzione è portare fuori il circolatore. Almeno per ora non mi viene in mente altro.
L'impianto di dibilino è un sistema compatto dove la logica è gestita dalla caldaia, non è concepito per ricevere integrazione da altre fonti. In un impianto con sorgenti multiple si utilizza una centralina con sonda climatica, un gruppo di pompaggio con miscelatrice motorizzata, sonde di temperatura in più punti..