Valvola Anticondensa

Schema di installazione

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  1. nello72
     
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    Bellerofonte, ti riferisci a questa:

    #entry376336347
     
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  2. bellerofonte_chimera
     
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    Perfetto nello, grazie.
    Certo che a te ORACLE ti fa un baffo ;)
     
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    Nello, mi puoi spiegare la logica dello schema? Vediamo se la variabile umana ha un peso.
     
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  4. nello72
     
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    A dire il vero mi sono solo fatto un file con Word in cui ho messo tutti i link che mi interessane :)

    Ci sono un paio di discussioni in cui Dotting spiega lo schema di cui sopra: questa e questa
    La prima è un po' confusa dato vi sono interventi in cui si spiega come usare lo schema qui sopra con una PDC on/off (quella di Jo) ed altri in cui si spiega come collegarla ad una PDC inverter.

    Provo a descriverti quello che ho capito (ovviamente correggetimi se la sparo grossa :) ). Ho indicato con:
    - Ri il ritorno dall'impianto e dal sanicube
    - R1 il ritorno verso la PDC (collegato insieme a R2)
    - R2 il ritorno verso la PDC (collegato insieme a R1)
    - SC la mandata al sanicube (collegato insieme alla mandata usata dalla PDC per caricare l'ACS)

    A camino spento, le elettrovalvole sono a riposo e il circolatore vicino allo scambiatore è fermo.
    Il ritorno dall'impianto è obbligato a passare da R1 dato che il lato freddo della miscelatrice è chiuso (non c'è passaggio d'acqua sul lato caldo)
    TC1

    Accendendo il camino, la temperatura dell'acqua nello scambiatore inizierà as aumentare, raggiunti i 50°C, le elettrovalvole cambieranno posizione e il circolatore vicino allo scambiatore partirà.
    Il ritorno dall'impianto (Ri) passerà per lo scambiatore, si scalderà e:
    - in parte passerà per la valvola miscelatrice e da li al ritorno della PDC (R2)
    - in parte verrà mandata al serpentino usato dalla PDC per caricare l'ACS (SC)
    - dal ritorno R1 non passerà nulla dato che l'elettrovalvola 3NA sarà chiusa

    Tanto maggiore è la temperatura del fluido dopo lo scambiatore, tanto maggiore sarà la quantità d'acqua mandata verso il sanicube (soltanto quella che server per avere i 38°C passerà per la miscelatrice e andrà alla PDC)

    TC3

    Edited by nello72 - 22/10/2013, 17:11
     
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    CITAZIONE (bellerofonte_chimera @ 21/10/2013, 20:53) 
    Quello in inox indicato da dotting di provenienza germanica da 45kw? Ricordo in un post che ti lamentavi perché non scambiava. Io dovrei utilizzarlo lato tc e non per fare acs.
    Fazer lo testerà spero a breve nella medesima configurazione. Se il sistema funziona te lo prendo io...

    Esatto...
    Se non è per fare ACS in diretta va benissimo... se ti serve che scambi molto non ce la fa..
     
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    @nello
    sicuramente in impianti di questo genere si da' la prevalanza all'acs e di conseguenza non contemporaneamente ad entrambi. Mi chiedo solo una cosa... , il tc puo' raggiungere tranquillamente una t di caldaia oltre i 90° per n. tempo. Come vengono gestiti i le t. max o preferisci che oltre i 90 gradi venga scaricato ...
     
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  7. nello72
     
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    Hai ragione scusa, mi sono spiegato male, il ramo SC non è collegato al serpentino dove passa l'ACS ma al serpentino che la PDC usa per caricare il sanicube in modalità ACS (in pratica il serpentino collegato alla 3 vie della PDC).

    Per il disorso delle sovratemperature penso che entri in gioco il famoso "Cum grano salis"
     
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    per quanto "Cum grano salis" nel gestire l'alimentazione del fuoco è una variabile, a mio parere una variabile statisticamente frequente e con lassi di tempo variabile ... ora l'impianto gestisce la variabile scaricando ... più o meno kw! Mi chiedo, è migliorabile la gestione dei picchi di t?
     
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  9. bellerofonte_chimera
     
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    Tento con il telefonino...
    Il sanicube regge fino 85gradi, dotting disse di averlo portato a 90 ed ha retto, comunque il limite è quello.
    Altra cosa fondamentale che mi disse è che a 85 gradi per qualsiasi generatore a biomassa deve intervenire un sistema di sicurezza za per abbassarla (scarico termico). Tuttavia quando il TC lavora deve far fronte al sistema di emissione e caricare il sanicube ed eventuali prelievi di acs .
    Ricordo che in una discussione dotting interpellava un utente, credo fringui, su quanto dovesse caricare il camino per innalzare la temperatura dell'accumulo facendo fronte a quanto sopra e la risposta, più o meno, fu che per arrivare a 70 gradi doveva fare l'inferno di cristallo.
    Non ricordo se suche avesse testato la sua stufa... potrebbe essere illuminante...
    Tornando sulla anticondensa vorrei capire come colegare il tc lato scambiatore. Nello aveva sintetizzato le spiegazioni di dotting così :
     
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  10. bellerofonte_chimera
     
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    Cosa manca?
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    Yes.. ero io :)
    Io ho una stufa, nordica.. se io non prelevo nulla dall'accumulo ci vogliono un po di ore di stufa per innalzarlo bene.. diciamo che con una carica di stufa di legna ben secca.. arrivo a circa 50°, caricandola altre volte probabilmente ci potrei arrivare.. ma nel caso c'è un prelievo da parte del pavimento ovviamente la temperatura non aumenta così.. ma ricordo anche che casa mia consuma tanto.. quindi ovviamente ho un grosso prelievo.

    Comunque, vista la funzione della stufa, che cede anche all'ambiente.. o stai in costume o dopo un po devi mollare anche il colpo.. e tenere la stufa al minimo.. quindi devi per forza ridurre il carico, quindi tieni in temperatura l'accumulo.. e hai un buon tepore.
     
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    CITAZIONE (bellerofonte_chimera @ 22/10/2013, 23:04) 
    Cosa manca?

    in realtà cosa c'e' in +!
    Che cavolo serve quella valvola a tre vie? Sembra una valvola anticondensa ... ma non serve a niente...
    La valvola di scarico termico interviene a 90 gradi (nn a caso avevo nominato i 90 gradi) per i tc a vaso chiuso e per i tc vaso aperto il vaso di espansione aperto... ovvio che conviene la seconda .... cmq in entrambi c'e' la valvola di sicurezza tarata a 1,5 bar.
    Il punto non è se arriva a 90° ma se si surriscalda il tc e arriva a 90°? (dalle esperienze ho letto che basta alcuni pezzi di legno secchi)
    Un tc medio ha 18kw all'acqua con resa di 69% che corrispondono a 6 kq di legna (non tantissimo visto la capienza media dei tc), secondo te i 18kw li trasferisce immediatamente allo scambiatore da 45kw (fringui insegna) e poi successivamente al sc che ha serpentina con coefficiente di scambio pari a 1040 W/K? O ci vuole del tempo...per il doppio scambio (per riscaldamento considera che l'acqua calda è miscelata per non superare i 38 gradi)
    Nel frattempo che cosa succede? Dove vanno i kw prodotti? ;)

    Aggiungo un altra osservazione allo schema proposto da amico ... se scarichi direttamente sul sc e con "Cum grano salis" cerchi stare sotto una t di 85, considera che il circolatore parte a 60 gradi e la vac di solito tarata a 55-60 ha il bypass chiuso a 65-70 gradi con un apporto iniziale mediamente di 100 litri (contenuti nella caldaia del tc). Funziona se il sc è allo stato di partenza (t=0) ma se parte con accumulo caldo che cosa succede (considera che per acs devi avere almeno 40°)??? Ecco perchè dotting dice di averlo portato a 90 gradi (forse per sbaglio è arrivato a quella t) e perchè predilige i tc < a 10kw...

    Quindi lo schema funziona ma occorre gestire meglio i picchi di t. che subentrano anche con Cum grano salis!

    P.S.
    Una cosa che non mi piace è il doppio scambio che non è il massimo dell'efficienza ma forse dotting l'ha studiata bene proprio per evitare le osservazioni sollevata...

    Edited by nhrialto - 23/10/2013, 09:18
     
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  13. nello72
     
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    @Bellerofonte prova a guardare qui magari trovi qualcosa che fa al caso tuo :)

    Domanda: ci sono vantaggi e/o svantaggi tra il sistema anticondensa basato su valvola termostatica e quello basato 3-vie controllata dalla centralina?

    @Nhrialto ieri stavo ripensando ad un idea di Amico, ovvero sfogare la potenza in eccesso del camino in un locale non riscaldato (nel mio caso per esempio la cantina). Si potrebbe inserire una deviatrice termostatica sul ritorno del camino, tra scambiatore e valvola anticondensa. Quando il ritorno supera una certa temperatura, l'acqua viene deviata verso un calorifero.
    In alternativa si potrebbe usare una deviatrice motorizzata controllata dalla temperatura del ritorno e, in parallelo, da un termostato ambiente. Così facendo si potrebbe sfruttare il camino per scaldare lo scantinato anche su richiesta.
     
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    @nello
    nello schema che hai proposto non serve a niente! Solo a spendere soldi per niente. La tre vie è inutile e complica la gestione ...
    Sarebbe + intelligente gestire la linea AT come i scaldasalviette senza perdere kw per riscaldare il garages con le auto di amico.
     
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  15. nello72
     
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    Hmmm, penso si siano sovrapposti due discorsi:

    1. La 3-vie, comandata da una centralina, indicata nello schema postato da Bellerofonte è usata come sistema anticondensa. In una delle due discussioni che ho indicato si faceva riferimento ad un kit per termocamini che già integra questa funzionalità.
    QUOTE (bellerofonte_chimera @ 19/3/2013, 13:43) 
    Nello per quel che ho capito io, il circuito del camino deve girare su se stesso prima di arrivare in temperatura e passare attraverso lo scambiatore, pena ritorno troppo freddo verso la caldaia...

    QUOTE (dotting @ 20/3/2013, 08:16) 
    Negli schemi a volte non ci sono tutti i componenti.
    In quello che tu hai linkato non è evidenziata la valvola a tre vie, che svolge le funzioni indicate da bellerofonte.

    Non ho idea sul perchè Dotting abbia suggerito il sistema con 3-vie e non quello con valvola anticondensa termostatica.

    2. La 3-vie a cui mi riferifo nel mio post precedente era un'altra cosa, voleva essere un'idea per sfogare la potenza in eccesso del camino. Nel mio caso non scalderei il garage ma la cantina dove, di tanto in tanto, andrei a fare qualche lavoretto. Trovare un locale tiepido non sarebbe certo una brutta cosa :)

    L'idea degli scalda selviette non è male, la domanda è scaldarli sempre quando il camino è acceso o solo quando ho potenza in eccesso?
     
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