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Posts written by livingreen

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    Si, si, magari fare una scenata in pubblico la fa star meglio, o magari fa la figura del matto. In ogni caso il venditore potrebbe lo stesso dirgli 'io vendo stufe, mica sono tenuto a sapere i regolamenti del suo comune', e avrebbe pure ragione. Per cui, ripeto (per l'ennesima volta) i regolamenti del luogo in cui abitate dovete conoscerli voi, non il negoziante.

    Non andiamo oltre, o sfioriamo la fantascienza. Fare la figura del matto per non aver avuto informazioni? La colpa è del Cliente? Tutto il contrario, è solo un passo di tutta la trafila legale ben prevista dai Codici...e se uno vuol fare il negoziante deve saperlo, altrimenti vada a fare qualcos'altro.

    "L’art. 129 del Codice del consumo prevede che il venditore debba consegnare al compratore beni conformi al contratto di vendita, indicando anche alcune circostanze che, tutte, devono verificarsi perché tale conformità si verifichi. "

    "Art. 1490 Garanzia per i vizi della cosa venduta
    Il venditore è tenuto a garantire che la cosa venduta sia immune da vizi che la rendano inidonea all'uso a cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore.
    Il patto con cui si esclude o si limita la garanzia non ha effetto, se il venditore ha in mala fede taciuto al compratore i vizi della cosa."

    Pensa che si può risolvere il contratto se mi consegnano un'auto di colore diverso da quello che desidero, figuriamoci per una stufa che non posso usare...

    "pretendere che un venditore indaghi sui regolamenti"??
    Magari prendendo le impronte o il DNA? Simpatica esagerazione, ma fuori luogo perchè non c'è niente da indagare: il venditore ha degli obblighi verso il Cliente, che risolve con una semplice frasettina: "la avverto che in molte zone l'uso di questi apparecchi è vietato, controlli se nella sua zona si possono usare". Se non lo dice al Cliente, questo ha tuitti i diritti di sbaitare, e tutte le tutele legali del caso.
    Altro che indagine...



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    La legge non ammette l'ignoranza, se installi un caminetto dove è vietato la colpa è solo tua, e le rogne le hai tu, mica il venditore, quindi è sempre e solamente l'acquirente finale che deve informarsi.

    Certo... ma come ho già detto (ed è la terza volta) se io lo installo dopo che il venditore mi ha detto "stai pure tranquillo" e poi mi arrivano le rogne, dopo lo vado a prendere e glie ne dico quattro, così impara a non raccontarla giusta. Magari in pubblico, così perde qualche cliente e ci perde anche lui ( e non solo chi si becca la multa, cioè io.
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    Sono stato buono anch'io.... non ho citato le percentuali di diossine per tipologia di combustibile, non ho citato le campagne mondiali contro l'uso della legna (causa di malattie polmonari gravi, come in Cina dove si stimano 500.000 morti all'anno a causa dei combustibili solidi), non ho citato i vari "clean air acts", dove si vietarono i combustibili solidi nei centri abitati dopo il caso dei 4000 morti in una sola settimana in una famosa città etc etc.
    Se le normative insistono sulla sicurezza, un motivo c'è... e segli "osti" vogliono servire invece il vino annacquato, sarà meglio che si mettano in riga, visto che poi le polveri e gli IPA non li respira solo il proprietario della stufetta, ma tutta la popolazione.

    CITAZIONE
    cerchiamo di essere onesti quando si parla di dati....Ora, quanto di quel 28% di emissioni di PM10 causate da sistemi a biomassa è causato dalle 'pentole italiane', e quanto invece da camini e stufe normali?

    Bene, tanto per essere onesti c'è scritto bene in chiaro, sulla tabella che ho postato, "sistemi di riscaldamento domestico a legna", con tanto di percentuali.
    CITAZIONE
    la questione è soprattutto economica, chi d'inverno ha problemi ad arrivare a fine mese pensa a risparmiare il più possibile, mica a quanto fumo fa il proprio comignolo.

    Per carità, capisco che queste situazioni di povertà ed indigenza stimolino la ricerca di soluzioni "alternative", alla faccia di qualunque regola civile. Così, potremmo perdonare anche chi ci rapina: poverino, aveva così bisogno di soldi...
    CITAZIONE
    pretendere che un venditore indaghi sui regolamenti in materia per ogni civico del cliente che gli entra in negozio.....beh, francamente, mi sembra irrealistico

    Infatti, è irrealistico perchè NON è stato detto questo: è stato detto che il venditore DEVE informare il Cliente delle normative esistenti, invece di dirgli che è tutto a posto se accende un fuocherello nel centro di Milano.
    E questo perchè se il Cliente sapendo di contravvenire ai regolamenti il colpevole è lui, mentre se lo fa innocentemente perchè gli han raccontato balle e si becca la multa, dopo va dal venditore e lo insulta.
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    CITAZIONE
    Il discorso delle emissioni francamente per me lascia il tempo che trova, su larga scala non sono certo le caldaie a biomassa ad inquinare, visto che numericamente parlando sono praticamente insignificanti.

    In aggiunta a quanto già postato da biomassoso...


    e come si vede, non hanno nemmeno nominato le diossine...

    Non c'è nessuna confusione nelle leggi. Le caldaie a legna sono permesse solo in certe zone, punto.
    Se uno ne acquista una e pretende di usarla in zona vietata, risponderà delle conseguenze, e se l'ha acquistata perchè un venditore ha "distrattamente omesso di dirglielo", il venditore si sentirà le sue.
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    perchè non invertiamo il problema?

    Perchè il problema NON si inverte: le normative non le fanno i privati cittadini secondo quel che vogliono spendere, le fanno gli Enti ed i Governi.
    Non sono i cittadini ad imporre le leggi contro l'inquinamento, le classi euro3-4-5 sulle auto, le domeniche a piedi, le normative antincendio e tutto il resto, per fortuna.
    E visto che sono i produttori a dover rispettare le normative, se non lo fanno rischiano anche una bella denuncia. A meno che riescano a far credere ai clienti che gli hanno venduto l'oro invece del piombo.
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    Il distributore ufficiale di Ecoblue in Italia ( o all'estero ) non esiste, perchè non è mai stato venduto ai privati nè in Germania nè altrove. E la stessa cosa per Ecowill.

    L'Ecoblue è prodotto esclusivamente per la LichtBlick, azienda elettrica privata come Edison o Sorgenia. Si era proposto all'inizio di fare una linea di prodotto destinata ai privati, con un prezzo di 25.000 - 30.000 euro cadauno, ma è rimasta un'ipotesi.

    Lo stesso per Ecowill, prodotto per la Osaka Gas Co. ; la Honda non lo vende ai privati.

    Tuttavia, ha venduto ai costruttori... negli USA sono in vendita dei sistemi Ecowill modificati (nel senso che usano gli stessi componenti come motore e regolatori) integrati in una caldaia: il prodotto si chiama Freewatt, ed è costruito e venduto dalla "Climate Energy".
    In Europa, era prevista una fornitura alla Vaillant (caldaie), ma non è mai uscito un modello di caldaia Vaillant con cogeneratore.
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    Beh, rispondo ad alcune tue considerazioni:

    -gli EPR personalmente non li considero niente di eccezzionale, sono normalissimi reattori del tipo solito, con qualche trucco in più per aumentarne la sicurezza e qualche malizia appresa dalle precedenti esperienze. Molto più "rivoluzionari" sarebbero gli AP1000 (dove però si ha molta fiducia nella sua sicurezza intrinseca, tanto da avere dei sistemi di emergenza in meno) e gli ABWR a circolazione naturale.
    Poi, ci sono quelli avanzati... e fra quelli, pare che uno dei più sicuri sia l'LHR di Genova, che rivoluzionario lo è veramente: rafreddato a piombo.. se capita qualcosa il nucleo affonda nel piombo che solidifica schermando e sigillando tutto; vessel asportabile, che a fine vita (o in caso di danni, se si è autosigillato) viene semplicemente trasportato al deposito così com'è, visto che funziona anche da contenitore per le scorie.
    Il combustibile non viene asportato o trasportato, e non esce mai dal vessel... una specie di reattore a cartuccia sostituibile.

    -Rubbia, che anni fa mi stava molto simpatico, ora non mi piace più: tante sparate e nessuna realizzazione (del resto, lui è un fisico delle particelle, non un esperto di reattori).
    Quasi nessuna delle cose che ha dichiarato ha visto la luce, nè il progetto 242, nè il Rubbiatron, nè altro. Nè in Italia nè altrove
    Per chi se lo ricorda, è quello che nel 1987 promise la fusione nucleare (per uso pacifico) in 5 anni. Lo disse in TV, davanti a milioni di italiani, e chi non era del mestiere ci ha creduto. Sono passati 24 anni e non solo non si è visto niente, ma non si sa nemmeno se sia possiblie ottenerla....

    -Sul buon lavoro che gli italiani hanno fatto in passato (il reattore CiReNe, che doveva essere il miglior progetto del mondo...prima che lo abolissero licenziando tutti) ed anche nel presente (il caso che ti ho citato), non c'è moto da dire: sono esempi che ci procurano ancora il rispetto di tutti.
    Le aziende serie ci sono, come l'Ansaldo o le varie società nate dallo smembramento dell'IRI.
    Il problema è nel controllo e coordinamento lavori, e sulle realizzazione delle opere vive: sul calcestruzzo ed il movimento terra, insomma. Le altre cose sono fuori dalla portata delle mafie. Credo che il problema si potrebbe affrontare, volendo.
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    CITAZIONE
    Chi mette un FV oggi, tra sei mesi lo accende, e se tra 20 anni il suo amico installa quello che rende il doppio, lui intanto si è goduto quello che può avere oggi per 19 anni e sei mesi in più rispetto al suo amico.

    Vero, ma l'ha pagato molto di più... per fare un esempio, le prime automobili le avevano solo i ricchi sfondati, si è dovuto aspettare cinquant'anni perchè ne facessero una che poteve comprarsi un operaio...

    CITAZIONE
    Il riscontro è cioè immediato rispetto all'investimento: oggi realizzo un impianto fv, (...) DOMANI lo accendo
    Quindi il tuo discorso è più che valido, nel caso di queste tecnologie con brevi tempi di messa in opera.

    Il nucleare lo decidi e inizi a pagarlo oggi, ma lo accendiamo tra 20. La logica del momento, valida prima, non sembra esserlo altrettanto su un orizzonte temporale così lungo. Diventa una scommessa. Scommetti che tra 20 anni ti servirà, e contemporaneamente che nel frattempo le condizioni che ti hanno portato a sceglierlo non cambino (non escano tecnologie nuke migliori, le fer non maturino superando i problemi di rete, i consumi non siano ottimizzati ecc.).
    Più sono le variabili della scommessa, e non sono poche, e nel lungo periodo sei a rischio fregatura

    Anch'io sono e non sono d'accordo...
    TUTTE le cose che usiamo oggi sono nate 20 anni fa... in qualche caso c'è stata un evoluzione graduale come con le automobili, altre volte delle rivoluzioni come il passaggio dal nastro al CD. Ma tutte derivano da costanti sforzi di ricerca, che vanno molto indietro nel tempo. Poi, che ci riferiamo alla commercializzazione è un altra cosa: nessun impianto si compra sugli scaffali, viene costruito... nè le fonderie, nè le centrali, ne le fabbriche che producono i pannelli che POI troveremo al supermercato.

    Piuttosto, accetterei il discorso che non stiamo scegliendo la soluzione più avanzata (che magari è anche migliore, più sicura e più accettabile), che ci metterebbe almeno un po' ad "andare fuori moda".
    Si parla invece della soluzione più economica, che ovviamente è basata su tecnologie già consolidate e sicuramente non avveniristiche, e che guarda caso è anche conosciuta per avere dei problemi di sicurezza.

    E' come se oggi, quando tutte le auto hanno l'ABS, le cinture e gli airbag, noi ci comprassimo una Fiat 124 col restyling per sembrare più moderna... oppure, si dice di aspettare le centrali di quarta generazione (che però ancora non ci sono, visto che siamo ancora nella terza). Altri 50 anni, insomma...
    Quindi, o si va su roba vecchia, oppure su cose così nuove che non esistono ancora.

    Ma una soluzione di mezzo non c'è? Non si può ad esempio vedere quale sia il migliore impianto di OGGI, e sceglere quello più moderno e sicuro ma comunque esistente?

    Altra cosa... se proprio le devono fare e ci metteranno 15 anni solo per la burocrazia, non varrebbe la pena di essere noi italiani a sviluppare la migliore centrale del mondo? Il tempo ci sarebbe e le persone pure, ed in questo modo non solo non prenderemmo le cineserie dall'estero, ma seremmo noi ad essere all'avanguardia ed a vendere la nostra tecnologia.
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    non è inutile discuterci sopra se rischiamo OGGI di fare lo stesso errore, cioè investire su tecnologie che potrebbero divenire obsolete al momento in cui le centrali potranno essere accese.

    Mi sembra però che questo valga per tutte le tecnologie... anche chi oggi investe im impianti fotovoltaici che rendonno il 16% si potrebbero domani trovare con gli amici che hanno installato un nuovo tipo d pannello che rende il 30% e costa la metà...

    Di solito, si utilizza semplicemente la tecnologia disponibile in quel momento, perchè è in quel momento che ce l'hai bisogno: è il metro di giudizio anche per l'acquisto delle auto o dei telefonini... nessuno ha aspettato decine di anni a comprare il telefonino perchè solo da poco è uscito l'Iphone, come nessuno è andato a piedi per trent'anni, aspettando che uscisse la Nuova Punto...
    Quando ne hanno avuto necessità, si sono comprati la Fiat 128 e lo Startac... e poi li hanno sostituiti via via con modelli più recenti.
    Oggi capita la stesa cosa coi PC... ci sono quelli che si comprano l'ultimo modello, e quelli che prendono le "offerte" dei supermercati che sono fuori produzione...
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    CITAZIONE
    Come no.. guarda come stanno modulando bene in giappone... hanno problemi di sovratemperature.. non riescono a raffreddare i reattori quasi in fusione... e con la "manopolina" diminuiscono le reazioni...

    Guarda, io non sono molto a favore del nucleare, ma le inesattezze mi fanno rizzare i capelli.
    Con "modulare" intendo regolare la potenza in un impianto funzionante, non in un ammasso di detriti... Le centrali nucleari possono ridurre la potenza dal 100% al 6,5% in sette decimi di secondo, e scusa se è poco... fra l'altro, i reattori giapponesi si sono spenti all'istante proprio in quei tempi. Quel che li fa scaldare è il decadimento radioattivo degli elementi, non la fissione. Sono in tutto 37 MW su 2300.
    Sai invece quanto ci impiegava a spegnersi la mia centrale a biomasse? Un'ora e mezza... Sai quanto passava prima che la temperatura all'interno tornasse quella ambientale? Una settimana coi portelli tutti aperti.

    Raffreddare i reattori quasi in fusione? Guarda che quello più caldo non arriva a 300°
    www.nisa.meti.go.jp/english/files/en20110330-1-3.pdf
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    Quello che dici, livingreen è senz'altro vero, ma è un problema che vale per grosse centrali.

    ?!?!?!? Ma ho appena detto che con le grosse centrali il coordinamento permette un ottimo equilibrio...
    CITAZIONE
    Poi voglio vedere quanto ci costa adeguare la nostra rete per supportare grosse centrali
    nucleari, che si modulano mal volentieri. ... in questo caso conviene farle andare il più
    possibile per più a lungo

    Info abbastanza sbagliate... sia perchè le nuke sono le più modulabili in assoluto, persino più delle turbogas, sia perchè in tanti anni non ho mai visto una centrale produrre meno del massimo possibile, di qualunque tipo fosse (tranne l'idroelettrico, dove si tende a risparmiare il "combustibile"...)
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    CITAZIONE
    Livingreen, ho capito. Ma se il gestore di rete è in grado di riequilibrare i PROPRI impianti, suppongo che sappia anche farlo con quelli degli altri. Intendo dire, o si può fare o non si può. Non "dimmi di chi è l'impianto e vediamo se ci riesco".

    Guarda, il problema è invece reale, e per motivi molto semplici...
    Le grandi centrali, dove ci sono tecnici bravi in grado di fargli fare pure le capriole, sono in continuo contatto col gestore, che gli chiede di più o di meno, o di rimanere stabili anche con variazioni di cosfì dovute al salto di un'altra centrale, etc.
    E a loro volta, le centrali comunicano l'intenzione di fermare per un guasto, una manutenzione o altro. I ripartitori riescono, grazie a questo scambio di informazioni, a gestire l'equilibrio della rete.

    Questo non è possibile farlo con gli impianti FER, per diverse ragioni:
    -molte FER non sono programmabili, vanno e vengono se passa una nuvola o se arriva una raffica di vento, in modo troppo rapido ed inaspettato;
    -gli impianti non sono gestiti e modulati da qualcuno, sono praticamente automatici e producono quel che gli pare, quando gli pare;
    -anche se fosse possibile modularli da remoto, la loro quantità è enorme: un conto è stare in contatto telefonico con una ventina di centrali, un altro è gestire centomila impianti.
    Manca insomma la capacità di modularli, che viene attribuita in questo modo alla rete.

    E' per questo che si cerca di sviluppare le smart grids e gli accumuli, perchè altrimenti non si riesce a gestire niente.

    Comunque, questo non risolverebbe il problema del sovraccarico delle linee e delle perdite di trasmissione, che sarebbe possibile invece con l'autoconsumo calibrato sulle esigenze del produttore... A quel punto, la modulazione la farebbero le centrali che danno la fornitura base, come adesso.
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    CITAZIONE (Denew for CE! @ 25/3/2011, 12:50) 
    ...Ci viene spesso raccontato che non si può fare generazione distribuita da microimpianti per motivi di "equilibrio di rete", in realtà riequilibrando i picchi non dovrebbe essere impossibile....

    Sai, il problema si è veramente verificato, per un'anomalia tutta italiana...
    Qui non si è fatta "microgenerazione distribuita", ma i mega impianti fotovoltaici ed eolici, saturando la rete in modo opposto a prima....
    Sarebbe bastato un articoletto che dicesse "non puoi installare impianti di generazione di potenza superiore al tuo contratto di fornitura elettrica", ed avremmo avuto un equilibrio perfetto. I mega impianti li lasciavamo alle grosse società elettriche, che avrebbero pensato a gestire gli squilibri di rete con i LORO mezzi e le LORO linee, ed eravamo a posto.

    Ogni autoproduttore avebbe autoconsumato... azzerando il carico sulle linee e azzerando anche le perdite di conversione dell'energia primaria. Invece, ora i produttori stanno riversando sulle linee molta più potenza di quella che sopportavano quando dovevano fornire solo l'energia contrattuale, e siamo passati da un carico equilibrato in ricezione ad un sovraccarico in trasmissione...
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    CITAZIONE
    noi la corrente dalla Francia la compriamo di notte, perché loro sono costretti non dico a svenderla, ma a venderla a un prezzo assolutamente conveniente questo perché per poter rendere veramente convenienti tali centrali devono farle lavorare il più possibile, magari anche di notte quando la richiesta è bassa, noi la usiamo quella corrente anche per pompare acqua nei bacini idroelettrici.

    Attenzione, questo non vale solo per le centrali nucleari, ma per TUTTE le centrali.
    Nessuno, ma proprio nessuno accetta di lavorare per meno del massimo. Piuttosto, questa anomalia è legata principalmente al territorio italiano, dove la percentuale di idroelettrico è altissima rispetto alle altre Nazioni. Questo permette di fermare la grossa fetta di idroelettrico durante la notte (e addiritura di "ricaricarla" per sooportare le punte diurne).
    Quanto al prezzo, c'è da dire che non è "svenduta".. la differenza di prezzo per i francesi è minima: è a NOI che sembra costare pochissimo, abituati come siamo ai prezzi italiani.
    CITAZIONE
    Tu manchi troppo dall'Italia e non hai neppure lontanamente presente a che livello di scadimento sia arrivata l'intera dirigenza tecnica che sarebbe chiamata a gestire la costruzione delle centrali in Italia.
    Oltretutto protervia, corruzione e mafia si sono introdotte in tutti i gangli della amministrazione pubblica.

    Sob...
    Purtroppo hai ragione, dotting.
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    Io li ho sempre trovati nello stesso magazzino di materiale elettrico dove vendono i corrugati.... ma ho usato anche quelli per i tubi idraulici in PE verde che vanno ugualmente bene. Per i corrugati doppiaparete di solito si va dai fornitori di meteriale edilizio, e quindi i tappi per quegli articoli li trovi lì.
90 replies since 6/9/2007
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