BIFAMILIARE CLASSE A4 : IMPIANTO TUTT'ARIA?

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    Mi sa che hai bevuto troppo vino in brick da 50 centesimi al litro.

    Ciao.
     
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    CITAZIONE (chiaro_scuro @ 27/12/2019, 10:53) 
    Mi sa che hai bevuto troppo vino in brick da 50 centesimi al litro.

    Ciao.

    Direi che non sei alla frutta...sei arrivato all'ora del riposino pomeridiano.
     
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    CITAZIONE (chiaro_scuro @ 27/12/2019, 10:06) 
    Io vivo da dentro un mondo dove una panda con climatizzatore costa meno di un bidone d'acqua con climatizzatore: direi che tu ed il tuo mondo hanno molto poco da insegnarmi.

    Ciao.

    Questo fa capire quanto sei ignorante in materie e di quanto poco ne capisci di macchine frigorifere. Gli aggregati (Clivet e Brofer su tutti) sono delle macchine che da un punto di vista frigorifero contengono molti più componenti di un’aria/acqua. Anzi, sono anche delle aria/acqua in quanto dotate di scambiatore a piastre gas/acqua e pompa per la produzione sanitaria. Ma non solo, contengono tutti gli elementi per realizzare la ventilazione meccanica.
    Se proprio vogliamo essere fiscali un bollitore sovrastato da uno scambiatore ed un circolatore lo sono le unità interne delle aria/acqua (ed aimè un ricevitore di liquido, che saprai a che serve...)
    Ed all’esterno trovi esattamente quel che trovi in uno split: un’assiale (o due) tre pale in plastica, un compressore, una valvola di inversione ed una valvola di espansione. Tanta roba.
    Ah...sonde e sensori all’acqua di rose. Il minimo indispensabile. Tant’è che il povero frigorista (o centro assistenza) deve portarsi da casa il gruppo manometrico per sapere come sta lavorando il gas.
    Per capirci: se dovessi realizzare un’aria/acqua usando i componenti contenuti in questi aggregati aria/aria dovrei togliere componenti, non aggiungerne! Come minimo una batteria alettata ed un ventilatore mi avanzerebbero, un buon numero di sonde (pure), filtri per l’aria, termostatica per l’acs (ah no, la consegno all’idraulico perché me la monti all’esterno).
    Ops...per la tua servirebbe aggiungerci una caldaia! Ahahah

    Edited by PID_Block - 27/12/2019, 13:21
     
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    Ho scritto panda con climatizzatore non pompa di calore aria/acqua.
    Una volta chiarito ciò puoi scrivere le differenze tra una panda con climatizzatore e una pompa di calore aria/aria.

    Ciao.
     
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    CITAZIONE (chiaro_scuro @ 28/12/2019, 16:38) 
    Ho scritto panda con climatizzatore non pompa di calore aria/acqua.
    Una volta chiarito ciò puoi scrivere le differenze tra una panda con climatizzatore e una pompa di calore aria/aria.

    Ciao.

    Secondo me ho 10 volte le tue competenze tecniche sulle pompe di calore. Vuoi che continui a fare domande nel test? C'è ancora una domanda aperta che aspetta una tua risposta.
     
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    Ah, ecco, hai 10 volte le mie competenze tecniche sulle pompe di calore, quindi ne hai 0.
    Tu pensa a fare le pompe che io penso a fare le panda.

    Ciao.
     
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    CITAZIONE (chiaro_scuro @ 28/12/2019, 18:08) 
    Ah, ecco, hai 10 volte le mie competenze tecniche sulle pompe di calore, quindi ne hai 0.
    Tu pensa a fare le pompe che io penso a fare le panda.

    Ciao.

    Devo aggiungere altro? Non credo.
     
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    E che vuoi aggiungere? Mi contestavi pure la conoscenza di come vanno i mercati nonostante io viva in un mondo industriale così competitivo che è arrivata a fare panda con climatizzatore al costo di un bidone d'acqua con climatizzatore.

    Ciao.
     
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    Ciao a tutti,
    comunque non si può confrontare due cose completamente differenti (l'aggregato è un'unica macchina delle dimensioni di un frigorifero mentre dall'altra parte abbiamo molte macchine sparse dentro e fuori casa; uno è un tutt'aria l'altro è idronico... ecc. ecc.).
    Sono convinto che con l'aggregato Brofer si spenda meno ( che poi siano 10-9-8-7-6 .... dipende da cosa ci si mette o non si mette e dall'immobile).
    Resta il fatto che:
    - con un'immobile A4 e un impianto radiante tradizionale avrai molto probabilmente delle inerzie importanti , con case molto isolate le condizioni interne possono scappare facilmente e il radiante tradizionale reagisce con tempi lunghi, un impianto ad aria invece reagisce immediatamente, e con una buona quota di ricircolo come quella della Brofer riesci ad avere in tempo reale una omogenizzazione delle temperature interne.

    Altra cosa da non sottovalutare:
    - Brofer:in condizioni normali fa contemporaneamente aria calda e acqua calda; d'estate ti fa fresco e l'acqua calda sanitaria è gratis in quanto condensa in acqua;
    - una pdc quando va in priorità sanitaria smette di fare caldo o fresco, quindi fino a che non ha finito non ti climatizza. In estate poi non condensi in acqua pertanto "non hai acqua calda gratis". Poi comunque ai un'altro compressore acceso (quello del deumidificatore), oltre ai ventilatori della vmc avrai diverse pompe per la circolazione del radiante e circuito dedicato al deumidificatore.... Ma in generale un impianto e collegamenti complessi, ... e la logica di funzionamento? Devi mettere una centralina domotica o del radiante che controlla tutto? Con l'aggregato hai un frigorifero in due pezzi da installare (uno sopra l'altro), devi collegare un tubo dell'acqua fredda, l'uscita dell'acqua calda e 5 tubi dell'aria. Hai finito. Molto più veloce e impianto più semplice.
    Ognino può avere le sue convinzioni ma sono differenze da non sottovalutare. Poi ogniuno fa quello che gli va.
     
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    Montare 1 o 2 macchine sono niente rispetto al fare il resto dell'impianto, quindi, no, il problema non è avere un paio di macchine in giro per casa (per la cronaca io ho solo pdc e vmc ed uso la sola pompa di circolazione della pdc: come vedi si può fare anche un impianto semplice).
    Come le gestisci? Come ti pare e piace, puoi farlo da te (io ad es. uso solo un igrostato e un termostato ma potresti farlo anche molto sofisticato) come puoi prendere la gestione dalle aziende specializzate e ti ritrovi un impianto che fa tutto in automatico senza che tu debba progettare niente.
    Sull'inerzia non mi va di perdere ancora tempo: in una casa che richieda bassi carichi termici un radiante autocompensa in parte le variazioni di temperatura interna (anche senza centralina) perchè la sua temperatura è piuttosto vicina a quella ambiente quindi quando quella ambiente varia l'emissione del radiante varia anch'essa (e per apporti relativamente brevi l'inerzia conta poco), certo non è efficace come un radiante a bassa inerzia ma se stai facendo un impianto oggi e decidi di farlo radiante potresti anche farlo a bassa inerzia.
    In linea generale, in case isolate la cosa migliore per il comfort è lasciare l'impianto sempre acceso, che sia radiante o ad aria quindi crolla anche il problema dell'inerzia all'accensione (che con un impianto radiante a bassa inerzia è comunque un non problema: 20 min per sentirne gli effetti).

    Vuoi vedere come reagisce velocemente un impianto ad aria quando non ha carichi da sostenere? #entry446333051

    Ora pensa come potrebbe reagire quando deve già soddisfare un paio di kw di carico.
    Considera, inoltre, che una cosa è considerare la sola variazione della temperatura dell'aria e una cosa considerare sia la temperatura dell'aria che quella media radiante. Spesso si pensa ai tempi di reazione dell'impianto guardando solo la temperatura dell'aria ambiente ma anche quella radiante è altrettanto importante.

    Lato consumi io sto ancora aspettando che qualcuno mi faccia vedere quanto consumi una Brofer rispetto a quanto produce e, purtroppo, non sarà facile avere informazioni del genere. Non vorrei che anche con l'ACS gratis in estate e la maggior efficienza in fase di deumidificazione a fine stagione i kwh consumati non si discostino da quelli consumati con impianti più tradizionali. E' pura curiosità, tanto con spese annuali da 300-500 euro una differenza di efficienza anche del 10% sarebbe comunque niente in un caso o nell'altro.

    La mia non è una convinzione, tant'è che tendo a consigliare in case ben isolate gli impianti ad aria, specialmente ora che c'è questa ottima macchina della Brofer.
    Semplicemente molti hanno idee falsate dagli impianti radiante della peggiore specie messe in case poco isolate e pensano che questa "esperienza" possa essere traslata in case isolate e magari con impianti radianti a bassa inerzia immaginandoci su anche dei peggioramenti (su cui poi si innestano le fantasie dei tifosi e la spregiudicatezza dei marchettari).

    Ciao.
     
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    Da un punto di vista sociologico, ma soprattutto psicologico, è bizzarra l'esigenza di alcuni utenti di commentare tutto e comunque. Pur non avendo nessuna esperienza, nemmeno diretta, con i sistemi a tutt'aria (soprattutto di nuova generazione) sono qui a dire "la loro". Spesso "la loro" è una raccolta di informazioni raccattate in rete. Credo sia una forma precoce della "sindrome del cantiere". Di solito colpisce i maschi adulti in età senile avanzata.
     
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    L'aria è aria, la definizione di nuova generazione e vecchia generazione la usi solo per portare pane a casa come un markettaro qualsiasi.
    Dovresti dire nuova generazione di case e vecchia generazione di case perchè sono le case che permettono ad un sistema ad aria di essere usato in modo soddisfacente (ripeto, sono le case non il sistema ad aria a fare la differenza). Del resto racconta a che temperatura sarà la mandata dell'aria in estate quando in casa hai bisogno di togliere 4 KW: vediamo quanto è avanti la nuova generazione di sistemi tutt'aria rispetto alla vecchia generazione (tanto da buon mistificatore/markettaro porta pane a casa non risponderai).

    Ti ricordo che tu sei quello che pensa che ricambiare aria voglia dire sostituirla: altro che sociologia, questa è somarologia!
    Potrei pensarlo io che faccio tutt'altro mestiere ma a me fa pena sentirlo dire da uno che si dichiara professionista stellato/referenziato e si dichiara anche molto preparato (oddio, rispetto ai somari del forum, me incluso, non ci vuole molto: basterebbe un operaio della Brofer, altro che professionista stellato!).
    Spero ci sia qualche psicologo su questo forum che ci spieghi quale soddisfazione si possa ricavare dal sentirsi il re dei somari.

    Ciao.

    P.S.: Per chiarezza, con il re dei somari non intendo dire il più somaro dei somari ma il più bravo dei somari

    Edited by chiaro_scuro - 18/10/2020, 10:57
     
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    Confermo, impianti ad aria fatti sapendoli progettare danno un confort superiore a sistemi tradizionali come impianto a pavimento. Chiaramente su edifici nuovi o ex novo efficentati. Chi sostiene il contrario è rimasto tecnicamente indietro. Mi sembrano quelle discussioni di vent’anni fa tra sostenitori del nuovo che avanza, impianto a pavimento, e tradizionalisti dei radiatori.
     
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    Aggiungi che in una casa energeticamente decente mandi acqua a 24 gradi nel pavimento.. il che lo rende freddo al tatto.. quindi il "bel pavimento caldo" nol lo hai.
     
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    Aggiungo che con l'aria il pavimento è ancora più freddo del pavimento radiante freddo ;)
    Del resto il comfort derivante dalla temperatura radiante più alta, quella che rende anche più confortevole una casa isolata rispetto ad una che non lo è, non è data dal contatto ma dallo scambio radiante (l'opposto del contatto). Faccio notare che in realtà una temperatura radiante del pavimento troppo più alta del resto della casa si trasforma in minor comfort, quindi il radiante in una casa isolata è più confortevole perchè l'asimmetria radiante è più bassa (si può tradurre in: se il radiante in case poco isolate era confortevole in quella isolate è ancora più confortevole).

    @Jokerellone
    CITAZIONE
    Chiaramente su edifici nuovi o ex novo efficentati. Chi sostiene il contrario è rimasto tecnicamente indietro.

    Nel momento in cui dici "chiaramente in edifici nuovi o ex novo efficientati" stai dicendo che il merito del comfort è dell'involucro non del sistema ad aria. Certo, in un contesto di casa ben fatta il sistema ad aria ha i suoi vantaggi, ma solo perchè l'involucro ben fatto ne permette l'uso.
    Tecnicamente cosa non funziona in un radiante a bassa inerzia messo in una casa ben isolata? Le cazzate che passano per la mente a quelli che sono rimasti ai vecchi radianti con 10 cm di massetto sopra messo in case poco isolate e con differenze di temperature superficiali rispetto a quelle ambiente 4-5 volte superiori a quelle che si avrebbero in una casa isolata? Il tanto adorato contatto caldo di cui parla Fringui75 in realtà è quello che rende poco confortevole un pavimento radiante così messo in una casa con bassi carichi (è una casa che ha bisogno di poca energia, ad es., lo è anche quella poco isolata quando è affollata o quando le temperature esterne miti).
    Tecnicamente, grazie all'involucro ben fatto, l'aria finalmente si riesce ad usare bene e il radiante, messo in mano a persone che non sono rimaste tecnicamente indietro, funzionava bene e continua a funzionare bene.

    Ciao.
     
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