Parliamoci chiaro... ATTENZIONE la MIA verità...

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  1. Paolo Boni
     
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    Oramai sono 15 anni che lavoro solo nel mondo del legno.
    Se dovessi riassumere oggi il mondo del legno direi che, dopo essersi sdoganato a livello coscienza collettiva, non si è per nulla sdoganato a livello qualitativo.
    Anzi, pure io che sono del mestiere, sempre più trovo incertezze, preoccupazioni, facilonerie, dettagli sbagliati.
    Ecco... Le FACILONERIE SONO AL PRIMO POSTO.

    La faciloneria, la sottovalutazione e l'ignoranza di quanto la ricerca sull'elevato risparmio energetico può aggiungere al valore esecutivo e di durabilità della struttura stessa e della manutentività di quanto costruiamo, trovo siano oggi il BUCO NERO del mondo del legno.

    Tecnici incapaci e propensi solo ad ottenere il maggior guadagno dedicando minor tempo possibile allo sviluppo del loro progetto, sono sempre più la rovina di questo bellissimo settore. La ricerca del binomio TECNICO-AZIENDA trovo spessissimo lasci molto a desiderare rispetto alla qualità del dettaglio.

    ATTENZIONE NON E' UN SETTORE DI NICCHIA DOVE DEVI ESSERE SUPERINTELLIGENTE PER RIMANERCI, E' UN SETTORE DOVE LA CONOSCENZA ED IL DETTAGLIO CREANO UNA DIFFERENZA CHE RIMANE IN TERMINI DI DURABILITA' E MANUTENTIVITA'. Spesso però non si ha la voglia di dedicarci tempo per imparare e conoscere (come in molti altri settori).

    DETTAGLI SBAGLIATI O NON ATTENTAMENTE MIGLIORATI CREANO PROBLEMI, ricordatevelo quando spendete 400/500.000 euro per costruirvi casa vostra.

    Le aziende ed il mondo dei professionisti. Che dire su questo binomio...
    Posso veramente contarle sulle dita di una mano le aziende che si affidano a professionisti seri e preparati.
    Parliamoci nuovamente chiaro.
    Affidiamoci allora ad aziende con proposte e capacità realizzative ed esecutive serie ed affidabili esulando dal tecnico di appoggio.
    Anche qui le aziende serie a cui affiderei la realizzazione ad occhi chiusi sono e rimangono veramente poche.

    Le grandi aziende del settore invece sono spesso vincolate a standard molto rigidi che principalmente garantiscono loro stesse e non sono troppo propense (anzi escluderei il "troppo") ad avere a che fare con progettisti seri e precisi che propongono alcune migliorie (ATTENZIONE) solamente esecutive e mai economicamente svantaggiose.

    Le medie-piccole aziende strutturate in questo periodo sono quelle che possono garantire miglior rapporto qualità-prezzo-garanzia.
    Le medie-piccole aziende strutturate oggigiorno stanno lottando con la concorrenza delle piccole impresette edili trasformate che sempre più si improvvisano. Questa concorrenza (spesso sleale) crea problemi economici alle medie aziende strutturate.

    Le piccole aziende sono oggigiorno il grave problema di questo settore. Non vi è controllo effettivo rispetto alla qualità.
    In questo settore l'unico controllore serio dovrebbe essere il progettista-tecnico incaricato dal committente.
    NON CREDETE A QUANTO MOLTE IMPRESETTE VI RACCONTANO CHE IL TECNICO VE LO FORNISCONO LORO E DI STARE TRANQUILLI.
    DI TECNICI VERAMENTE PREPARATI NON VE NE SONO MOLTI E NEMMENO DI TECNICI VOLENTEROSI DI DEDICARE IL PROPRIO TEMPO A DISCAPITO DEL GUADAGNO.

    Sia Chiaro... Ne conosco molti di tecnici bravi e volenterosi, ma se dovessi collegarli alle piccole aziende che negli anni mi si sono proposte ed a cui ho chiesto come funzionavano ed a chi si affidavano non ne ho trovata una sola che con modestia si dichiarava disponibile ad imparare.

    Sarà una sfiga ma è la mia realtà... Forse ad altri è capitato diversamente.

    Potrei scrivere ancora molto ma concludo con una frase.

    FATE ATTENZIONE... LA CASA IN LEGNO RISENTE PIU' DELLE ALTRE DEL FUNZIONAMENTO DELLA FISICA TECNICA E LE CAZZATE VE LE TROVERETE MOLTO DOPO...

    UOMO AVVERTITO MEZZO SALVATO...

    PS: Internet non vi da la conoscienza

    Paolo Boni
     
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    Aggiungerei la SPECULAZIONE ECONOMICA, in maiuscolo come scrivi tu, travestita da maggior qualità, ed invece giustificata unicamente da margini da capogiro.
    È una dura lotta.
     
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  3. Paolo Boni
     
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    CITAZIONE (limbo® @ 10/8/2017, 21:33) 
    Aggiungerei la SPECULAZIONE ECONOMICA, in maiuscolo come scrivi tu, travestita da maggior qualità, ed invece giustificata unicamente da margini da capogiro.
    È una dura lotta.

    Speculazione è un termine un tantino forte.
    In fondo non l'ha ordinato il medico di firmare un contratto con le aziende chiavi in mano.

    Vogliamo parlare di aspetto economico? Ok Parliamone.

    Se dovessi dare la mia opinione in fondo buona parte della colpa sarebbe da attribuire al mondo dei tecnici.

    Che c'entrano i tecnici ti chiederai?

    Mi spiego meglio.
    Sul mondo dell'edilizia tradizionale nessun cliente si sognerebbe di fare un contratto chiavi in mano con un impresa edile perchè sa benissimo che non gli conviene. Inoltre, nel tradizionale, i tecnici si sbattono un tantino di più ad organizzare la cantieristica con le relative maestranze perchè si è sempre fatto così.

    PERCHE' NON SUCCEDE NEL MONDO DELLA PREFABBRICAZIONE???

    Molto semplice, PER UNA TOTALE IGNORANZA DIFFUSA E PER UNA MANCANZA DI VOGLIA DI IMPARARE E CONSEGUENTEMENTE DI DEDICARCI DEL TEMPO GUADAGNANDO LA STESSA CIFRA.

    Eccoci al dunque...

    Buco di mercato colmato dalle aziende che si sono strutturate per parlare di chiavi in mano con le logiche conseguenze di prezzi medi elevati.

    Per benissimo che ti vada i rincari sono:
    10% sul giro fattura di tutte le maestranze che lavorano per loro e sugli acquisti diretti
    15% (minimo sindacale) di ricarica relativa al guadagno dell'azienda (ma fate attenzione al 15% sono poche, mediamente rimangono sul 20%)
    TOTALE MINIMO 25%

    Ovvio, non fate l'errore di fare i conti in tasta senza valutare costi di gestione, pubblicitari, di rete vendite, ecc, ecc.
    Alla fine alle aziende non rimane molta ciccia.

    L'altra domanda che ci si dovrebbe fare è?
    Perchè i tecnici non lavorano con lo scorporare ed il contrattualizzare singolarmente?

    Esperienza mia è di due tipi.
    1) molte volte, se l'azienda che conosci o con cui hai lavorato spesso, ti fa un buon prezzo, non vale la pena scorporare tutto. mantenendo quindi una garanzia di responsabilità verso un solo soggetto.
    2) scorporare puoi pensare di ottenere un buon 10% di margine rispetto a preventivi già buoni. Tanta roba... Puoi anche pensare al 15% ma li devi avere già un buon giro di lavoro e di squadre affidabili che ti seguono come progettista. Questo è ovvio dato che i prezzi che le squadre fanno a chi da lavoro continuativo non sono gli stessi di chi ti fa prezzi per lavori spot.

    La seconda soluzione è MOOOOLTO ONEROSA per il tecnico per un aspetto importante e differente rispetto al mondo del tradizionale.
    Nel tradizionale esiste l'impresa capofila che rimane in cantiere dall'inizio alla fine dovendo compiere parecchie essistenze. Nel legno no, quindi la gestione delle essistenze o degli aiuti a chi entra diventa cosa assai complicata. La puoi gestire solamente con dettagli ed organizzazione di cantiere MA-NI-A-CA-LE, anche se poi ti trovi comunque con degli imprevisti difficilmente prevedibili.

    POTREI ANDARE OLTRE NELLA SPIEGAZIONE MA LA COLPA DEI PREZZI DI QUESTO MONDO A MIO AVVISO RIMANE DEI TECNICI CHE HANNO POCA VOGLIA DI SBATTERSI E DI PRENDERSI ULTERIORI RESPONSABILITA'.
    Paolo
     
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    Guarda.. Dopo enne preventivi con tutte le tipologie di aziende o piccole ditte, l'impressione che ho è che la trasparenza sia sempre poca.
    Tecnici non ne ho, approfondisco io il più possibile e con modestia sono consapevole di non poter fare il tuttologo.
    Sotto una certa cifra (non ragionevole a mio avviso) non si riesce a scendere, nonostante progetto basico senza orpelli, richieste mirate, tentativi di compromesso.
    C'è la credenza diffusa che il cliente tipo sia un "convinto" e quindi disposto a pagare..
     
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    Sostanzialmente concordo con quanto scritto da Paolo Boni...
    Anche perché sto vedendo con quanta faciloneria si sta presentando e spingendo il settore delle costruzioni in legno qui al Sud. Dove, con tutto il rispetto, credo sarebbe necessaria una maggiore riflessione tecnica sulla opportunità e sulla maniera specifica di usare questa splendida tecnologia. Ma del resto siamo in Italia, e se oggi dire "legno" significa dire "buono bello vero" beh... ci sarà poco da fare, il gregge seguirà automaticamente anche in situazioni e contesti dove ci sarebbe da approfondire un po'.
    Importante il ruolo dei tecnici, che dovrebbero farsi diffusori di conoscenza e non banalmente pseudo-agenti commerciali di qualche ditta trentina o marchigiana/abruzzese :)
    Importante anche il discorso sull'appalto chiavi in mano o meno...
     
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  6. Paolo Boni
     
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    CITAZIONE (limbo® @ 11/8/2017, 22:51) 
    Guarda.. Dopo enne preventivi con tutte le tipologie di aziende o piccole ditte, l'impressione che ho è che la trasparenza sia sempre poca.

    C'è la credenza diffusa che il cliente tipo sia un "convinto" e quindi disposto a pagare..

    Se dovessi interpretare questa tua frase potrei pensare che tu non sia stato chiaro con ciò che volevi preventivare e quindi le aziende se ne accorgono e stanno con la spanna più larga dato che sanno di non avere abbastanza dati certi.
    IL problema dei preventivi è che se tu chiedi a tutti esattamente cio che vuoi con tutti i tuoi bei pacchetti disegnati, parli con loro e definisci tu esattamente quello che pretendi come qualità finale, allora arriverai veramente a scoprire di poter confrontare senza nessun dubbio o cosa non chiara. Altrimenti sei uno dei tanti che gira a chiedere preventivi ad N aziende.

    Poi esistono due tipi di aziende. Le grandi aziende del settore sono strutturate per gestire clienti privati (ed anzi si scocciano se arriva il tecnico). Le aziende più piccole invece hanno bisogno di una buona base esecutiva per poter esprimere il loro meglio in termini di preventivo.
     
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  7. AlexMerotto
     
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    Buongiorno Paolo

    Concordo su molte cose. Forse troppe buttate tutte nello stesso cesto. Ci sarebbe da parlarne per giorni. Mi permetto solo alcune considerazioni:

    La qualità del costruire in legno sta calando e il rischio di trovarsi con problemi molto grossi è sempre più alto. Ne ho pubblicato un libro e insieme ad altri esperti del settore abbiamo fondato il Gruppo Qualità Legno, www.qualitàlegno.it, il manifesto del gruppo dice già molto e anche lo scarso interesse da parte di quasi tutti qualcosa può suggerire.

    L'informazione che settimanalmente pubblico sul blog viene ostacolata da molte aziende, Di fatto in 3 anni di blog, molti clienti se ne sono andati. Sono rimaste le aziende che lavorano meglio mentre gli improvvisati se ne sono andati. Alle aziende che lavorano male, va bene il cliente ignorante perchè gli possono raccontare quello che vogliono. Se poi, disinterressatamente, dai un consiglio ad un privato che si sta ficcando nei guai, ricevi qualche insulto e qualche sospetto di disonestà.

    I tecnici sono vergognosamente impreparati, la maggior parte, ma è il cliente che li sceglie nonostante sappia che non sono adatti a fare quel lavoro. Ne deduco che anche molti privati preferiscono un tecnico ignorante. In questo modo oltre a ricevere un danno dovuto alla impreparazione del tecnico, fanno un 'ulteriore danno perchè non premiano la formazione e l'aggiornamento favorendo lo status quo. Aggiungo che il malcostume di prendere una commissione dall'azienda se gli si porta il cliente è sempre più diffuso e andrebbe denunciata.

    Infine i clienti, a cui è difficilissimo spiegare che certe cose è meglio non farle in una casa in legno. Quelli che vogliono l'erba del giardino a filo col pavimento della cucina perchè altrimenti la casa non è "Figa" e non importa se va marcia in 5 anni. Quelli che vogliono la casa in legno ma con il tetto piano perhè è architettura moderna e non importa se sembra una brutta copia di Le corbusier. Quelli che vogliono la casa moderna ma con i davanzali in marmo...

    Coraggio


    Un abbraccio

    A.
     
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6 replies since 10/8/2017, 14:09   448 views
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