recensione cottura a induzione

impressioni di utilizzo, consumi ecc

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  1. bezzecca
     
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    CITAZIONE (Fringui75 @ 29/4/2016, 19:04) 
    Opinabile.. io ho una lavatrice miele... costata un rene.. ce l'hanno regalata, primo sbalzo di corrente saltata la scheda, che da sola costa come una lavatrice samsung.. la lavatrice aveva 2 mesi e ovviamente, con quello che era costata abbiamo cambiato la scheda.
    Ma è la prima e ultima.. la prossima cambio lavatrice!

    e pensi che se era un altra marca non saltava?
    per proteggersi dagli sbalzi di corrente ci sono strumenti appositi.

    data prima pubblicazione 02 Settembre 2014
    (alcune informazioni presenti nella guida sono state estratte dal forum di PCI Review)

    Guida: Consumo e scelta potenza contatore

    Fattori da considerare in base al tipo di contatore:

    - Contatore elettromeccanico con disco rotante: I contatori da 3 kW consentono di assorbire continuamente max. 3,3 kW, ma appena si supera questo valore il contatore scatta. A seconda delle tolleranze fisiche dei materiali, il valore può essere anche leggermente più basso.

    - I contatori elettronici da 3 kW consentono di assorbire:

    3,3 kW per un tempo indeterminato (+10%)
    3,9 kW per circa 3 ore (+30%)
    Più di 3,9 kW per 2 minuti
    Non so se le stesse soglie percentuali si applichino anche ai contatori per potenze sopra i 3 kW.

    Con un contatore a disco rotante il limite è molto stretto.
    Con un contatore elettronico, anche contando sulle tolleranze concesse, l'utilizzo di un piano cottura ad induzione con contratto da 3kW risulta sicuramente problematico se nell'abitazione nello stesso tempo si utilizzano altri elettrodomestici, soprattutto se condizionatori o boiler elettrici.

    Esempi:

    Se si desidera preparare per pranzo della pasta utilizzando la zona di cottura da 18cm, impostando il livello di potenza 9 (tralasciamo il booster) si avrà un assorbimento di 1,8 kW per i minuti necessari al raggiungimento dell'ebollizione, oppure 2,2 kW utilizzando la zona da 21 cm. Per i restanti elettrodomestici avremo pertanto a disposizione rispettivamente 1,5 kW (zona da 18 cm) o 1,1 kW (zona da 21 cm). Trascorsa la fate di pre-ebollizione l'assorbimento passerà a soli 400 W (zona 18 cm) o 500 W (zona 21 cm).

    Se però dovesse presentarsi la necessità di impiegare contemporaneamente il forno elettrico per cuoce ad esempio dell'arrosto, andremmo sicuramente incontro a dei problemi.

    Ipotizzando che il forno elettrico assorba 1400W, la potenza totale impegnata sarebbe pari a 3200 W con zona da 18 impostata a livello 9 o 3600 W con zona da 21 impostata a livello 9.

    Oltre al forno elettrico e al piano induzione va però considerato che nell'abitazione sono presenti altri elettrodomestici, come ad esempio frigorifero, congelatore, TV, PC, cappa aspirante.

    Con un profilo da 3,3 kW se i restanti elettrodomestici fossero attivi, è estremamente probabile incorrere nel distacco della corrente dopo 2 minuti, a causa del superamento di 3,9 kW.

    Quindi in sintesi, ad eccezione delle fasi per il raggiungimento dell'ebollizione o di cotture eseguite a livelli di potenza molto elevati, l'utilizzo di un piano ad induzione limitato a 3 kW creerebbe pochi problemi, in quanto capita di rado assorbire nello stesso momento 3 kW.

    E' evidente che con profili da 3,3 kW si dovrà prestare molta attenzione ad evitare di cuocere pietanze contemporaneamente, ad esempio è bene prima portare in bollire l'acqua e solo successivamente attivare le altre zone di cottura, così da contenere la potenza massima assorbita.

    In sintesi, il problema nasce sostanzialmente dal fatto che nell'abitazione durante l'uso del piano cottura ad induzione, è molto probabile che ci siano in funzione altri elettrodomestici, come TV, Computer, Lavatrice, Forno a Microonde, Aspirapolvere, ecc...
    In questo caso per evitare problemi dovremmo limitare il piano ad induzione a 2KW per garantire almeno 1,3 KW ad altri elettrodomestici in casa.

    Impostare il limitatore a 2 KW o 1,5 KW comporta sostanzialmente la seguente limitazione, ovvero l'allungano dei tempi per portare in ebollizione l'acqua.

    Ipotizziamo nuovamente di voler cuocere la pasta, utilizzando una zona di cottura da 18 cm di diametro:

    Rimanendo entro 1,5 KW potremmo selezionare al massimo il Livello 8

    Watt Tempo per ebollizione Consumo Totale
    Livello 8 1296W 8 minuti e 40 secondi 187 Wattora

    Rimanendo sotto i 2 KW potremmo impiegare il Livello 8. o il Livello 9

    Watt Tempo per ebollizione Consumo Totale
    Livello 8. 1548W 6 minuti e 30 secondi 168 Wattora
    Livello 9 1800W 4 minuti e 35 secondi 137 Wattora

    Sopra i 2KW potremmo usare la funzione Booster

    Watt Tempo per ebollizione Consumo Totale
    Booster 2500W 3 minuti e 10 secondi 132 Wattora

    Per il resto delle pietanze non vi sono problemi, in quanto difficilmente verranno impiegati livelli superiore al Livello 7 ( Livello 7 = 846W / Livello 7. = 1080W ).

    Risultato: contrariamente a quanto ci si possa aspettare, la funzione booster, nonostante assorba 2500W consente di risparmiare energia elettrica. Infatti con il livello 8 per raggiungere il punto di ebollizione dell'acqua abbiamo impiegato ben 8 minuti e 40 secondi, consumando 187 Wattora, mentre con il booster abbiamo impiegato soli 3 minuti e 10 secondi, consumando 132 Wattora (risparmiando 55 Wattora).

    Livelli di cottura inferiori al numero 8 allungano i tempi sensibilmente, aumentando inoltre i costi di gestione, quindi ne sconsigliamo l'uso.

    Costi di gestione:

    Indipendentemente dalla potenza di contatore, il consumo di un piano cottura a induzione per una famiglia di 4 persone è valutato in circa 300 kWh/anno, per un costo di solo 63 €/anno di consumo in corrente (a 0,21 €/kWh). Nel mio caso (1 persona e cucino più quantità in una volta sola per mettere poi da parte in congelatore), ho misurato con un contatore separato circa 85 kWh/anno, per soli 18€/anno di corrente, quindi direi che corrisponde. Con l'aumentare delle persone il consumo non aumenta in proporzione, perché per esempio fra cuocere una pentola per 2 o per 4 persone, il calore necessario aumenta di poco, non del doppio.

    Secondo le tariffe Enel attuali (2014), i costi per aumentare la potenza sono i seguenti:

    - Si pagano 76 € (iva compresa) per ogni kW aggiunto oltre a quelli che si hanno già, come costo di operazione.
    - Si pagano 16 € in più al mese come canone fisso aggiuntivo (192 €/anno) per tutte le potenze di contatore sopra i 3 kW, anche trifase.
    - Il costo al kW dell'elettricità rimane invariato.

    Allo stato attuale i consigli sono quindi:
    -Per chi ha un contratto 3 kW: Provare ad utilizzare il piano limitandolo a 2,5-3kW e vedere come si trova.
    In caso di un utilizzo problematico, passare direttamente a 6kW di contatore.

    -Per chi ha un contratto da 4,5kW: Se già paga i 16 €/mese, passare a 6 kW. Il costo dell'operazione sarebbe minimo, i costi fissi rimarrebbero invariati ed i limiti di utilizzo diminuirebbero ulteriormente.

    -Per chi progetta una nuova abitazione o un nuovo impianto elettrico:

    Si può prendere in considerazione direttamente un impianto monofase da 6 kW o in caso di esigenze particolari, un allacciamento più moderno, trifase da 15kW. Non spaventarsi, i cavi interni sono gli stessi utilizzati per gli impianti da 6 kW monofase, solo che si fanno arrivare al quadro elettrico di casa tutte e 3 le fasi (da 5 kW l'una) dalla cabina Enel, anziché una sola (da 6kW) come per gli impianti monofase. La spesa iniziale sarebbe ingente (912€ partendo dai 3kW), ma in questo modo si avrebbe un impianto più a misura “europea”. Si userebbero le zone di cottura con la stessa libertà dei piani a gas e non si avrebbero problemi utilizzando altri elettrodomestici contemporaneamente, come avviene nelle case di quasi tutto il centro-nord Europa, dove gli allacciamenti domestici trifase sono lo standard da decenni. Per questo i piani cottura sono nativamente progettati per funzionare con alimentazione trifase. Prestare attenzione però alla suddivisione della potenza. Negli impianti trifase i vari locali della casa e le utenze di potenza (condizionatori, boiler, ecc..) vanno distribuiti sulle varie fasi in modo che si sovrappongano il meno possibile, ma a questo ci pensa l'elettricista, anche in base alle preferenze del richiedente.
    Piccola nota: La trifase in Italia è disponibile nei tagli da 10 kW (3,33 kW x3) e 15 kW (5x3), ma i contatori Enel trifase non consentono di assorbire su una singola fase più dell'80% del valore di contratto, se contemporaneamente sulle altre 2 fasi l'assorbimento è molto più basso (questo per motivi tecnici opportuni per un'officina, ma inutili in ambiente domestico). Il che significa che con un contratto da 10kW trifase (3 fasi da 3,33 kW), il contatore scatterebbe quando una fase venisse caricata con soli 2,64kW quando le altre 2 sono poco “cariche”. Inoltre, i piani cottura assorbono fino a circa 3,6 KW su una singola fase quando due fuochi alimentati dalla stessa fase sono al massimo (di solito i piani sono internamente divisi in 2 coppie di fuochi, di sinistra e di destra).
    Considerare anche che un impianto moderno, dimensionato per tenere fino a 6kW monofase, con gli ambienti già suddivisi con magnetotermici nel quadro elettrico, può essere facilmente trasformato in trifase da 15 kW modificando solo i collegamenti nel quadro e cambiando il differenziale.
     
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    No, ma penso che con il costo della scheda compravo una lavatrice nuova, con doppio ingresso che gestiva anche l'acqua calda..
    Ma non è che costando 5 volte ha funzioni incredibili o una durata ancora più stravolgente...
    La lavatrice di mia mamma che ha 20 anni è costata penso come l'oblò della miele.. e non ha mai avuto mezzo problema in 20 anni.. dubito che la mia miele che costa 5 volte di più ne duri 100.. o lavi 5 volte meglio.. o consumi 5 volte meno.. o faccia le cose 5 volte meglio.

    Secondo me ci sono gli articoli che hanno il costo "giusto".. standard, senza 1000 fronzoli che funzionano bene... poi ci sono quelli baracchissimi che costano molto meno.. poi ci sono quelli che hanno dei vantaggi in più costando il giusto in più... e poi ci sono quelli che costano cifre spropositate senza un effettivo vantaggio.. miele, per la mia esperienza, fa parte dell'ultimo gruppo.
     
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  3. bezzecca
     
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    data prima pubblicazione 02 Settembre 2014
    Ultima revisione: 30 Agosto 2015
    (alcune informazioni presenti nella guida sono state estratte dal forum di PCI Review)


    Guida: Impianto e collegamenti elettrici

    Per chi non ha sufficiente competenza con l'elettricità, i collegamenti devono essere fatti da un elettricista qualificato.

    In breve le 3 regole fondamentali:

    1) I piani cottura si collegano alla rete sempre utilizzando una MORSETTIERA di sezione appropriata, MAI utilizzando una presa mobile Schuko (16 Ampere) o italiana grossa (16 A). Le prese da 16A sopportano una potenza massima di 3,7KW, e per i collegamenti permanenti sono da utilizzare i morsetti.

    2) Il cavo che porta corrente al piano cottura deve provenire direttamente dal quadro elettrico principale di casa e non deve alimentare altre prese oltre al piano.
    Il cavo deve essere di sezione tale da supportare la massima corrente erogata dal contatore, se inferiore a quella massima assorbita dal piano. Solitamente 4mmq per 32A, per i piani da 60 Cm, e 6 mmq per 47A, per alcuni piani da 70-96 Cm (valori indicativi per lunghezze di linea fino a circa 20 metri).

    3) La linea che alimenta il piano cottura deve essere dotata di interruttore magnetotermico di protezione dedicato. In Italia viene indicato un magnetotermico con interruttore differenziale, sebbene un secondo differenziale non sia indispensabile. Di norma, il magnetotermico deve essere da:
    16A per l'uso in impianti con contatore da 3 KW.
    25A con contatore da 4,5 KW.
    32A con contatore da 6 KW.
    50A con contatore da 10KW monofase (molto raro da ottenere) ed un piano cottura da 10 KW. 32A con un piano da 7KW.
    16A in impianti trifase, uno per ogni fase. Potenza di contatore uguale o maggiore a 10 KW e piani cottura fino a 11 KW.

    Se non fosse possibile disporre di una linea separata per il piano cottura, è essenziale che il cavo della linea che alimenta il piano sia di sezione tale da supportare la massima corrente erogata dal contatore, per evitare che si formino sovraccarichi pericolosi, in congiunzione con l'uso di altri apparecchi collegati alla stessa linea. Questa soluzione sarebbe però da evitare se si hanno più di 3 KW di contatore. Soprattutto non è applicabile in vecchi impianti realizzati con cavi di sezione non adeguata e senza interruttori magnetotermici dedicati alla cucina.

    I piani cottura elettrici hanno un consumo massimo tipico di 7,2-7,4KW per i piani con 4 fuochi (spesso anche anche 5) e fino a 10,8 KW per i piani da 70-90 Cm. con 5-6 fuochi. Questi valori vengono raggiunti solo quando tutti i fornelli sono accesi alla massima potenza.
    In un impianto a 230V MONOFASE questo comporterebbe (contatore permettendo) un assorbimento massimo di ben 32 Ampere per i piani da 7,4 KW e di 47A per i piani da 10,8 KW. Per questo motivo un piano cottura elettrico NON deve mai essere collegato utilizzando una presa mobile Schuko o italiana, neanche in un impianto da 3 KW.
    Le prese Schuko hanno una portata massima di 16A (circa 3,7 KW). I contatori elettronici da 3KW consentono di assorbire quasi 4KW per 1 ora, quindi si sarebbe già oltre il limite.di una presa da 16A. Inoltre il carico massimo sopportato dalla linea a cui è collegata la presa, verrebbe superato facilmente in caso altri elettrodomestici alimentati dalla stessa linea fossero in funzione. In ogni caso è da evitare l'utilizzo di una presa mobile per un collegamento fisso con una potenza vicina al suo limite massimo.

    I piani cottura sono in realtà progettati per funzionare in impianti trifase. I modelli con potenza di 6-7 KW (di solito i 4 fuochi) si collegano a solo 2 fasi. Le due fasi utilizzate devono così fornire ciascuna massimo solo 16A. La terza fase non è utilizzata. I modelli da 10KW le utilizzano invece tutte e 3, per mantenere l'assorbimento su ciascuna fase sotto i 16A, che è il valore di allacciamento domestico trifase standard in molti paesi europei (circa 11KW).

    Negli impianti monofase la singola fase disponibile, deve quindi supportare tutta la corrente, che invece sarebbe stata divisa in 2 o 3 fasi. Con un piano cottura da 10KW il cavo della linea deve sostenere da solo tutti i 47 Ampere, anzichè 15-16A!
    Nel collegamento in impianti monofase si aggiunge quindi un ponte sulla morsettiera del piano per "sdoppiare" in due la singola fase disponibile per portarla anche sul morsetto che sarebbe dedicato alla seconda fase e alla terza fase (se utilizzata dal piano).
    Il cavo che va dalla presa al piano cottura è di regola un cavo apposito meccanicamente robusto, con guaina esterna resistente al calore.
    Molti i piani cottura vengono consegnati con uno spezzone di cavo standard già collegato, per uso trifase. Questo cavo standard è formato da 4 o 5 fili con sezione di 2,5 mmq (a seconda se il piano usi 2 o 3 fasi). Utilizzando questo cavo in un impianto monofase bisogna unire insieme i fili delle fasi, facendo un ponte con dei morsetti sul punto di collegamento ai cavi nel muro. Il neutro e la terra si collegano a parte sui loro morsetti. In questo caso non bisogna assolutamente fare il ponte sulla morsettiera del piano collegando alla presa solo un cavo di una fase 2,5mmq. La sezione sarebbe insufficiente per coprire l'assorbimento!

    Nota sulla tensione di 400V o 380V indicata sulle etichette e sui manuali istruzioni:
    Queste tensioni sono riferite alle linee trifase, e si tratta della tensione che si crea fra una fase ed una qualsiasi delle altre due. NON è la tensione presente su ogni singola fase (non è la scossa che si prenderebbe se si toccasse UNA SOLA delle 3 fasi, tanto per capire).
    Quando fra una fase e l'altra si creano 380V significa che fra ogni fase e il neutro ci sono i noti 220V. Nelle abitazioni con 220V monofase, quel 220V non è altro che una sola delle 3 fasi proveniente da una cabina Enel 380V trifase.

    Il 400V trifase è invece composto da 3 fasi da 230V ciascuna che “generano” 400V fra una fase e l'altra, ed è lo standard più diffuso in Europa. Per questo i piani cottura tedeschi indicano i 400V nei manuali ed etichette.
    Lo standard dei 230V è ormai quello adottato anche in Italia, per questo le cabine trifase da 380V stanno scomparendo, sostituite da quelle con 400V. La linea domestica monofase non è altro che usa sola delle 3 fasi prelevate da una cabina di distribuzione trifase da 400V.

    Se si avesse un piano cottura elettrico che indicasse in etichetta le tensioni di 220V e 380V non dovrebbero esserci problemi ad utilizzarlo con i 230/400V, perché un 5% di tensione in più dovrebbe essere compreso nelle tolleranze di tutti gli apparecchi. La tolleranza standard dovrebbe essere del 10%, quindi è ancora maggiore.

    Prese a muro:

    All'estero sono utilizzate prese apposite per i piani cottura, che contengono un morsettiera. Non so se ce ci sono anche in Italia. All'estero si trovano in tutti i brico per pochi €.
    Ce ne sono fondamentalmente di 2 tipi: con i morsetti in linea tipo mammut o disposti in cerchio. I contatti sono 5 (3 fasi + neutro + terra) e in trifase per il collegamento al quadro sono sufficienti fili di solo 1,5 mmq di sezione, per 11KW totali.
    In un impianto monofase servono solo 3 morsetti (fase, neutro e terra), ma i cavi devono essere di sezione maggiore, 4 mmq per i piani da 7KW e 6mmq per quelli da 10KW. (Le sezioni sono valide per lunghezze di linea fino a circa 20m).
    Se in Italia non si trovano prese simili con morsetti di sezione adatta, è sufficiente utilizzare un mammut.
    In ogni caso i terminali dei fili devono venire protetti con gli appositi puntali a crimpare, per evitare danneggiamenti dovuti alla stretta a nudo della vite con possibili surriscaldamenti.

    Foto: puntale a crimpare, da stringere sui terminali da stringere in morsettiera (ci sono varie misure)


    Foto: Esempio di presa a muro trifase, a 5 poli in linea, utilizzata in Germania. (Dimensioni esterne 8 x 8 cm)


    Come si vede i fili sono notevolmente più piccoli (1,5 mmq per 11KW totali) rispetto ad una linea monofase.




    Foto: C'è anche in versione con i contatti disposti in cerchio (dimensioni esterne 8 x 8 cm). Anche in questa foto sono visibili solo i cavi della linea. Il piano va collegato ai morsetti liberi.


    Queste prese sono sempre collegate direttamente al quadro elettrico e protette da interruttori magnetotermici (16A, uno per ogni fase). In Germania i cavi dell'impianto dentro i muri sono di tipo rigido, composti da un unico capo, quindi non richiedono i puntali di protezione. Sono invece prescritti per i cavi flessibili che vanno al piano cottura.

    NOTE:

    - Tutti i piani cottura hanno una gestione interna della potenza non disattivabile, che impedisce di superare 16A di assorbimento massimo su ogni singola fase. Questo perché, come già accennato, in diversi paesi in Europa, come la Germania, 16A x 3 fasi (11KW trifase) sono l'allacciamento di base previsto per le abitazioni.
    Questo è il motivo per cui non è possibile attivare il livello booster contemporaneamente su 2 piastre alimentate dalla stessa fase. Di solito il piano cottura è suddiviso internamente in coppie di destra e sinistra.
    Se per esempio si accendono al massimo il fuoco da 21cm ed uno da 18cm appartenenti alla coppia di sinistra o destra del piano, richiederebbero insieme circa 4,45KW (19A). Allora uno dei due viene abbassato automaticamente al livello 8 dal power manager interno, per impedire che si superino i 3,6 KW (16A) sulla fase utilizzata.

    http://www.recensioni-piano-cottura-ad-ind...i_topic332.html

    Edited by bezzecca - 29/4/2016, 19:22
     
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    ha questa funzione energy tutor ?
    Stabilisco un limite totale di assorbimento e a sua volta limito le singole zone ?

    Si ce l'ha, ma ce l'hanno tutti piu o meno, come detto da fringui le cose importanti ce l'hanno tutti, ormai è quaso uno standard, qualcuno si puoi differenziare per qualcosa piu o meno inutile, anche il mio puo essere collegato in trifase

    Bezzecca il magnetotermico sarebbe l'interruttore a levetta nel quadro elettrico, dove avrai sicuramente l'impianto diviso in giorno, notte, garage, generale ecc
     
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    Quanto consuma un Piano Cottura ad Induzione

    Guida realizzata dall'utente: Tyco

    data prima pubblicazione 20 Luglio 2015

    Il 2 luglio è passato 1 anno da quando ho montato il contatore dedicato ai fornelli, e posso stabilire con precisione quanto del consumo di corrente di casa è dovuto ai fornelli.
    In Italia c'è sempre una fobia verso i fornelli elettrici in generale. In ogni caso questa preoccupazione è sproporzionata, perché l'energia usata per i fornelli, sia a gas che elettrici, è una piccola percentuale del consumo energetico totale di casa (riscaldamento, acqua calda, elettricità), che raggiunge tranquillamente cifre di 2000 €/anno.
    Quello che ho misurato durante quest'anno, può aiutare a fare chiarezza su quanto i fornelli a induzione incidano sul consumo elettrico di casa.

    Anche se io cucino per uno solo mi aspettavo un consumo molto maggiore, perchè si tratta pur sempre di assorbimenti di KW, almeno nelle fasi di riscaldamento o per l'ebollizione, e di centinaia di W per la cottura. L'ordine di grandezza era già visibile dopo poche settimane, ma ora è completo su base annuale, con tutte le stagioni ed i vari periodi.

    Ebbene, per me sono solo 91KWh (90,43) consumati dai fornelli in 1 anno, su un totale di circa 1450 KWh, solo il 6%. Considerare che non ho asciugatori, condizionatori, scalda acqua, stufette elettriche e non stiro…altrimenti l'incidenza sarebbe ancora più bassa. E' molto meno di quanto consumo di frigo (240 KW/anno) e di computer (almeno 270 KWh/anno). Quindi insomma chi è in fase di decisione se passare o no all'induzione, non è del consumo dei fornelli che si deve preoccupare. In nessun caso vedrà un'impennata della bolletta della luce.

    Il mio consumo è compatibile con la stima di circa 300-350 KWh all'anno per una famiglia di 4 persone (non va moltiplicato tutto x4).

    In soldi dipende da com'è fatta la propria tariffa. In Italia il prezzo al KWh indicato nelle tariffe (sempre senza IVA…) è di solito molto basso, ma poi la bolletta è composta in gran parte da costi fissi e variabili poco calcolabili a priori e poco chiari. Il vero costo al KWh è impossibile da capire. Varia in base alla fascia oraria, sconto sulla prima parte di KWh consumati nel mese, rincaro per i KWh successivi, ecc. La parte dei costi fissi legati alla distribuzione varia anche in base al consumo. Poi c'è la distinzione assurda fra cliente residente e non residente…
    In Germania le tariffe sono molto semplici. Sono composte solo da una quota fissa (6-10€/mese a seconda della tariffa e del fornitore) che rimane invariabile rispetto al consumo, e da un costo al KWh che rimane fisso. Più KWh consumi, più paghi e stop. Praticamente nessuno usa fasce orarie e scaglioni di consumo. Non ci sono aumenti di costo in base alla potenza di contatore.

    Qui in Germania oggi il costo medio è di circa 0,22 €/KWh (con iva) e oggi è quasi identico per le tariffe con energia mista che con solo energie rinnovabili. In Italia non credo che si superino gli 0,25€/KWh di costo effettivo. Nel mio caso i costi dovuti ai fornelli sono quindi di solo:

    20 €/anno o 1,66 €/mese (a 0,22 €/KWh)

    22,75 €/anno o 1,89 €/mese (a 0,25 €/KWh)

    Per 4 persone sono circa 80-90€/anno o 7€/mese (per 350 KWh/anno)

    Questi valori indicano anche come avere una maggiore potenza di allacciamento (11KW trifase nel mio caso) rispetto ai 3 KW, non significa sperperare più energia, ma solo potere coprire picchi istantanei di assorbimento più alti.
    Questo mostra anche come in Italia il balzello di aumento dei costi fissi di 15€/mese (180€/anno), imposto se si hanno più di 3 KW, è già da solo molto superiore a quanto si consumi effettivamente di piano cottura, anche per 4 persone.
    Già in 2 mesi io spenderei più di costo fisso aggiuntivo, che di quanto consumi per i fornelli in tutto l'anno. Certo aumentando il contatore ne beneficia la comodità d'uso anche degli altri elettrodomestici, ma mi sembra un furto gratuito, per avere la miseria di 1,5 o 3 KW in più (rimanendo in monofase).

    Chi ha il gas solo per uso in cucina può sapere facilmente quanto spende finora per i fornelli. I costi fissi al mese mi risulta che vadano dai 5 fino ai 15€/mese, 60-180€/anno, a seconda di come sono applicati i costi di distribuzione) a cui si aggiunge il gas consumato, quindi si può spendere meno con l'induzione, se si riesce a convivere con 3KW e si toglie il gas. Se qualcuno ci può fornire i dati sui suoi costi del gas solo per uso cucina, sarebbe utile.

    Chi ha più di 3 KW e paga già il balzello aggiuntivo, vedrà aumentare di poco la bolletta elettrica e diminuire quella del gas, quasi nella stessa misura. Per 4 persone la differenza in più potrebbe essere di max.10-20€/anno. Una cifra irrisoria rispetto ai vantaggi portati dall'induzione.

    Per il consumo di gas in cucina ho trovato in rete la stima di 80-100 mc/anno per famiglie di 3-4 persone, per un costo di 64-80€ (a 0,8 €/mc con IVA). Quindi siamo nell'ordine di grandezza previsto. Altre stime danno fino a 140mc/anno.

    Chi usa le bombole di GPL paga invece molto di più. 80-100 mc di metano corrispondono a 60-75 Kg di GPL, per un costo di ben 132-165€ all'anno (a 2,2€/Kg GPL).

    Tenere presente che il costo del gas tende ad aumentare più in fretta di quello della luce, come sta già avvenendo ovunque negli ultimi anni. A medio termine il bilancio potrebbe andare a totale vantaggio dell'induzione. Questo perché il gas proviene solo da 2 fonti: depositi fossili non rinnovabili e biomassa. La biomassa è rinnovabile solo in parte, ha una resa produttiva molto bassa e può coprire solo una piccola parte del fabbisogno di gas. L'energia elettrica invece si può produrre in tanti modi e si trasporta facilmente.

    Bisognerebbe anche considerare i costi di pulizia che non ci sono con l'induzione. Per pulire i fornelli a gas nell'arco dell'anno sono necessarie varie pagliette e quantità notevoli di prodotti (Cif, VIM e simili), che alla fine dell'anno hanno un costo di svariati €. Con l'induzione basta una passata con la stessa spugna e detersivo che si usano per i piatti ed è fatto. Il tempo impiegato in meno è enorme.

    Consumi di singole cotture:

    Il mio consumo corrisponde a una media di 0,25 KWh al giorno, calcolato su 355 giorni (circa 10 giorni all'anno non ci sono).
    Per avere un'idea più generale per tutti, queste sono alcune delle cotture più dispendiose, fra quelle che faccio di solito. Le quantità sono però utilizzabili per 4-5 persone:

    - Risotto con funghi secchi con 500g. di riso: 0,54-0,6 KWh (compreso il riscaldamento dell'acqua da aggiungere).
    - 1Kg di fagiolini freschi in padella con pomodoro (compresa la scottatura in pentola a pressione e soffritto): 0,64 KWh.
    - 500g fagioli secchi in pentola a pressione, con soffritto: 0,6 KWh.

    Per raggiungere e superare la media di 1KWh al giorno bisogna quindi cucinare un bel po', e tutti giorni.

    Ci sono però alcune regole e consigli universali che applico per non consumare inutilmente (volendo si potrebbe fare una piccola FAQ):

    Regole per consumare meno:

    - Usare sempre il coperchio, tranne che quando non espressamente richiesto dal tipo di cottura. Se si deve lasciare uscire il vapore o fare asciugare qualcosa lentamente, lasciare solo appena semiscoperto. Si nota anche come siano necessari livelli di cottura più bassi quando si usa il coperchio.

    - Usare il minimo indispensabile di acqua per la pasta. Io uso meno di 0,8 L per 90-120g di pasta in pentola da 15 cm. Per 90g. anche 0,7L. Quello che determina il consumo è la quantità di acqua, non di pasta e in parte molto minore, il tempo di cottura. Quando si fa la pasta, anche più della metà dell'energia è consumata all'inizio per fare bollire l'acqua. L'acqua richiede molta energia per aumentare di temperatura, quindi non bisogna metterne di più inutilmente, solo perché è acqua. Il tempo per bollire si allunga proporzionalmente.
    Usare sempre il coperchio per portare a ebollizione e tenerlo anche durante la cottura, lasciando che l'acqua bolla appena (livello 4-4,5 sulla piastra da 14 come indicativo). Io personalmente non trovo differenze nel risultato finale fra usare più acqua di così, o lasciare bollire più forte, ma questo può andare a gusti. Bisogna provare. Differenza c'è nel consumo e siccome in Italia la pasta si fa anche 2 volte al giorno, lo spreco alla fine si vede.

    - Se non si trovano differenze nel risultato finale, scongelare (anche non completamente al 100%) le verdure surgelate prima di cuocerle. Il ghiaccio assorbe molto calore per sciogliersi. Partendo con la verdura congelata si consuma il 40% in più, solo per scongelarla e portarla in temperatura. Anche il tempo per cucinare si allunga notevolmente. Ogni poco più di 2 cotture una viene gratis, se si parte con le verdure scongelate.

    - Anche per evaporare, l'acqua consuma molta energia, quindi usarne poca anche con le verdure in padella, se non serve per la ricetta.

    - Cucinare quantità maggiori per volta in una pentola sola, anziché porzioni più piccole cucinate in più volte. Per es. fare una padella grossa con 1Kg di verdure consuma molto meno che fare 4 padelle piccole da 250g. Io lo faccio per cucinare meno volte, ma si risparmia anche. Soprattutto i sughi al pomodoro non conviene mai farli per una volta sola, insieme alla pasta.
    - Usare sempre il livello 9 o booster per fare bollire l'acqua, ma questo si sa già.

    La pasta!

    Le misure per la pasta sono quelle che hanno dato più sorprese. Ecco i consumi misurati per circa 100g di pasta con 8 minuti di cottura, secondo diversi modi. L'acqua è sempre con sale, portata a ebollizione con coperchio, con livello 9. Il consumo è preso per il raggiungimento dell'ebollizione al gorgoglio massimo. Per comodità ho usato 0,8 litri anche dove ne avrei usata un po' meno.
    Con dosi per più persone, si avrebbero le stesse proporzioni fra i vari modi.

    Misure principali fatte (pentola con fondo da 14,5cm e alta 10, su piastra da 14,5):

    1) 0,8L acqua. Cottura a livello 4 con coperchio (ebollizione appena visibile):
    0,09 KWh ebollizione + 0,04 KWh cottura = 0,13 KWh (Solo 0,04 KWh bastano per cuocere)

    2) 0,8L acqua. Cottura a livelli fra 6-7 senza coperchio (ebollizione evidente):
    0,09 KWh ebollizione + 0,08 KWh cottura = 0,17 KWh (Si spende il doppio per la cottura, +30% sul totale rispetto al modo1)

    3) 1,2L acqua. Cottura a livello 6-7 senza coperchio (ebollizione evidente):
    0,13 KWh ebollizione + 0,08 KWh cottura = 0,21 KWh (+61% sul totale rispetto al modo1, +44% per ebollizione,+100% per la cottura).
    Se si usa il doppio dell'acqua necessaria, come molti fanno distrattamente, si consuma il doppio per l'ebollizione, che comporta poi un consumo quasi doppio per tutta la preparazione.

    4) 2,7L acqua (simulazione per 4 persone usando però 100g di pasta, su piastra da 18cm e con pentola grossa). Cottura a circa 3.5 con coperchio (ebollizione appena visibile):
    0,28 KWh ebollizione + 0,04 KWh cottura = 0,32 KWh (+246% sul totale rispetto alle quantità per 0,8L. Come si vede praticamente tutta la differenza è data dall'ebollizione, +311%). Il consumo per la cottura rimane praticamente identico, decimali mancanti a parte)

    Portare a ebollizione senza coperchio fa consumare inutilmente di più e impiega più tempo.

    Anche qui i costi assoluti sono più bassi di quelli che mi aspettavo. Nel mio caso se usassi il metodo 3) anziché 1) per 350 volte all'anno farebbe una differenza di "solo" 28 KWh in più, per 6,2 €. In soldi può essere poco, ma 28 KWh sono come lasciare accesa una lampada da 20W per 58 giorni! Cosa che nessuno farebbe inutilmente. Applicando lo stesso metodo con l'acqua per 4 persone, lo spreco sale a circa 67 KWh, sempre che non si faccia la pasta 400 o 500 volte all'anno!

    Ovviamente, con costi leggermente diversi, vale tutto anche per il gas, ma impostare il livello giusto della fiamma non è facile come con i livelli di cottura.

    Il contatore:

    Per chi volesse divertirsi con un contatore dedicato, qui è come ho montato il mio, dentro il mobile dietro i cassetti, sotto il piano. (La foto è successiva al 2 luglio)



    Questo contatore è trifase, ma ci sono anche monofase. Sono larghi 1/3 di questo ed il display è in verticale. Se si vogliono fare confronti fra singole cotture sono necessarie almeno 2 cifre decimali.
    In monofase, attenzione che il contatore sopporti una corrente adeguata all'assorbimento effettivo del piano.
    L'ingresso di rete è il cavo bianco e il cavo del piano è quello nero. Come si vede, una fase non è utilizzata dal piano.

    Questo modello indica anche l'assorbimento istantaneo in KW.

    Foto 1: le 2 zone di destra sono al massimo. Utilizzano la fase 1


    Foto 2: Le 2 zone di sinistra sono al massimo. Utilizzano la fase 2


    In questo piano, quando le 2 piastre di sinistra (18 cm 1800W e 21cm 2300W) sono al massimo, una delle 2 viene abbassata al livello 8 dal power manager interno, per non superare il limite dei 3700W per fase, di cui si è parlato in altre parti sul forum.

    Foto: Il power manager abbassa a 8 la zona delle due che viene impostata per penultima:


    Foto 3: Tutte e 4 le zone al massimo (durante il funzionamento il valore totale varia fra 6,6 e 6,9KW a seconda dei momenti e di come stanno funzionando gli inverter):


    Il valore di etichetta (7,4KW in questo caso) è sempre riferito alla tensione nominale di 230V, mentre la tensione reale è spesso inferiore. Quando le piastre assorbono molta corrente, la tensione scende ulteriormente di diversi volt alla presa del piano, a causa della caduta nei cavi.


    http://www.recensioni-piano-cottura-ad-ind...e_topic482.html

    CITAZIONE (grafio79 @ 29/4/2016, 19:19) 
    Bezzecca il magnetotermico sarebbe l'interruttore a levetta nel quadro elettrico, dove avrai sicuramente l'impianto diviso in giorno, notte, garage, generale ecc

    ok ma perchè dovrei metterne uno per ogni elettrodomestico?
     
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    Uno x ogni elettrodomestico energivoro, o meglio, con una potenza istantanea molto alta, come specificato nella recensione che hai postato tu per evitare sovraccarichi su una linea totale, immagina un contatore da 6kw e su una linea colleghi, induzione, forno, lavastoviglie, frigo, robot da cucina, se l'impianto è ben progettato potrebbe pure mantenere, ma meglio evitare, sostanzialmente però con una linea indipendente per ogni elettrodomestico puoi collegare facilmente un relè gestione carichi che qualora dovessi superare la potenza massima impostata provvede a staccare gli elettrodomestici non indispensabili, quello nella foto è il mio quadro, il display che vedi è il relè gestione carichi, comunque raramente interviene, proprio in caso di sviste, io ho il contatore a 100m da casa quindi meglio evitare distacchi anche x questo, daccordo con fringui sulla scelta degli elettrodomestici, io ho trovato il migliore compromesso in bosch, se ti capita di vedere qualche furgoncino di assistenza vedrai scritto sopra Miele, bosch, a&g, questo in linea di massima significa stessi componenti, bosch però pensa piu alla sostanza, poca roba che funziona bene e al giusto prezzo
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  7. bezzecca
     
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    troppo complicato, chissà cosa mi costa mettere tutti quei relè.
    no, io piuttosto avrei pensato , siccome il contatore è in strada e io sto al secondo piano, se mi salta è uan menata, quindi non posso mettere un relè che mi stacca la corrente in casa prima che dal contatore enel?
    lo taro a 4 kw , tanto il contatore enel tiene 4kw per un ora, se supero i 4kw mi stacca la corrente dal salvavita in casa e via, stacco un elettrodomestico e riprendo a cucinare
     
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    A questo punto metti il relè che interviene solo sull'induzione, 4kw per 3 ore, oppure fanno il riarmatore automatico da mettere sul contatore
     
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  9. bezzecca
     
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    secondo voi un piano cucina in marmo sinterizzato si può tagliare col flessibile?
     
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    Si, ma con disco adeguato, ci vorrebbe una cosa tipo il lamello e morsettare una dima x fare lavoro pulito con aspirapolvere collegato..
     
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    Acqua, ci vuole disco da marmo e acqua, penserà lei a bagnare e a non fare polvere, ho visto tagliare il mio top in agglomerato di quarzo, procedura identica al marmo
     
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  12. m.de_maria1975
     
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    mi accodo agli estimatori dell'induzione.
    Comprato il NEFF mod. T59TS51N0 assieme alla cucina e, oltre a funzioni che con il normale gas ti scorderesti (tipo il mantenimento del cioccolato fuso senza bruciarlo), è assolutamente insostituibile.

    Certo, è costato il triplo di un normale piano a gas.

    Pur avendo il contatto da 6 Kw, l'ho limitato a 4.5 Kw visto che ho tutto elettrico.

    Ciao
     
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    ci credo che hai speso il triplo, hai preso un neff... se poi in italia ... ;)
     
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    Sono alle prese con mio primo piano induzione.

    Non riesco a capire che differenza ci sia tra queste 2 funzioni

    Funzione ShortBoost
    Funzione PowerBoost

    a me sembra facciano la stessa cosa...

    il piano induzione è questo iQ700
    EX675LEC1E della Siemens

    Edited by irisplus cazzatone - 2/2/2017, 13:01
     
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    cominciata ieri sera la mia esperienza con l'induzione
    Direi fantastica la prima impressione

    Ho settato max potenza ad 1 kw e ieri sera lavorato solo con una zona
    Cucinavamo con il manuale in mano, sia per induzione, sia x micronde, sia x forno.
    Ci faremo la mano
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    elettrodomestici

     
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