Casa nuova

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  1. steelth
     
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    Salve a tutti

    La prox primavera inizieranno i lavori per la costruzione della nostra bifamiliare in Zona clima C, Irradianza 322, Gradi giorno 1236, radiazione solare annua 1550 kilowatt/ora

    Alla fine, sulla base anche di considerazioni economiche, per l'involucro abbiamo deciso l'utilizzo di mattone Porotherm Bio-Plan 38 T12 con coibentazione dei ponti termici
    Tetti e terrazzo saranno coibentati con pannelli il fibra di legno

    Per quanto riguarda l'impianto di riscaldamento/raffrescamento, sono invece ancora indeciso tra pavimento radiante + PDC aria-acqua, o impianto di condizionamento canalizzato

    I soldi, purtroppo, non sono infiniti, e sulla base dei risparmi che potrò ottenere, deciderò o meno se installare un impianto FV (a proposito di soldi non infiniti, termineremo solo il piano terra, lasciando primo e secondo piano, 160 mq in tutto, privi di impianti, pavimenti e pitturazione; aspettando che qualche figlio abbia voglia e possibilità di terminare i lavori)

    La mia richiesta di 'aiuto' verte proprio sulla scelta che ho da fare tra PDC e condizionatori, o qualsiasi altra tipologia di impianto di climatizzazione da utilizzare; di ipotesi me ne sono state fatte molte, ma (forse proprio per questo) ho ancora le idee un pò confuse

    Ovviamente, qualsiasi altro vostro suggerimento/approfondimento sarà oltremodo gradito e sono apertissimo alla discussione

    Grazie per l'interessamento
     
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    pdc aria-acqua reversibile (caldo-freddo) abbinata a ventilconvettori e accumulo per acs. impianto semplice e relativamente economico, perfetto per la futuribile integrazione con il FV.

    la domanda sorge spontanea ... perchè non hai fatto una casa più piccola ?
     
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  3. dondavi
     
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    quoto margiop
     
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  4. paolobassano
     
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    Scusa ma non ti capisco.
    Le case si fanno per le esigenze della famiglia ATTUALI O A BREVE TERMINE, non per i figli quando diventeranno adulti.
    Chi ti dice che, una voltra cresciuti, i figli vorranno abitare in quella casa?
    Andranno a lavorare in un'altra città o all'estero?
    Magari i loro futuri mariti/mogli non vorranno assolutamente abitare con voi oppure vorranno costruire una casa in modo diverso, ecc.
    Un consiglio?
    Risparmia i soldi e mettili da parte per i loro studi o per la casa che LORO eventualmente vorranno costruirsi o per la vita che loro vorranno fare - costruire già adesso una casa che FORSE vorranno tra 15-20 anni (e quindi già vecchia e comunque superata da nuove tecnologie costruttive e tendenze estetico-pratiche) non è un regalo, è una condanna, con relativo corredo di ricatti morali ("ma come, io vi ho costruito la casa e voi non volete venire ad abitarci?").
    D'altronde, se già adesso vi basta una casa a un piano (e vi basta, altrimenti non andreste ad abitarci), che senso ha tutto il resto?
     
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  5. steelth
     
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    siete ben curiosi, eh?

    i figli non sono piccoli, tutt'altro (purtroppo per me) e sono 3; il probabile intervento di uno di loro nel completamento del fabbricato può essere ipotizzato nel breve/medio termine

    tornando a noi
    x cui, scartate a priori l'ipotesi dell'impianto di condizionamento canalizzato
    posso chiedervi perché; quali sono i motivi che vi fanno propendere per la PDC?

    grazie per le sollecite risposte
     
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  6. fabiodalla
     
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    scusa se divago anch'io, ma il tuo caso mi pone un quesito:
    si puo' dichiarare la "fine dei lavori" lasciando in sospeso lavori primari come impianti e pavimenti su buona parte dell'edificio? inoltre non credo esista si possa ottenere l'agibilità/abitabilità.
    Se così non fosse si aprirebbero scenari interessanti, anche x la mia ristrutturazione
     
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  7. steelth
     
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    ah, io non sono un esperto in questo
    quando ho prospettato la cosa a ingegnere e costruttore, non hanno avuto nulla da ridire
    adesso che mi hai messo il tarlo, andrò a chiederlo specificatamente e ti farò sapere la risposta
     
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    CITAZIONE (fabiodalla @ 30/10/2014, 19:16) 
    scusa se divago anch'io, ma il tuo caso mi pone un quesito:
    si puo' dichiarare la "fine dei lavori" lasciando in sospeso lavori primari come impianti e pavimenti su buona parte dell'edificio? inoltre non credo esista si possa ottenere l'agibilità/abitabilità.
    Se così non fosse si aprirebbero scenari interessanti, anche x la mia ristrutturazione

    niente fine lavori niente agibilità ...
     
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  9. darkdove
     
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    da istruttore tecnico in un comune ti di dico che... dipende dal comune...
    la nostra legge regionale (friuli venezia giulia) consente di dare la fine lavori e agibilità parziale, e fin qua nessun problema... poi c'è da disquisire sull'esito della restante parte, perchè una volta scaduti i termini di validità del titolo abilitativo... questo decade di diritto, quindi il comune "dovrebbe" (non l'ho mai visto fare) farti demolire la porzione per cui non sei più abilitato a costruire

    e aggiungo, in ogni caso l'eventuale ulteriore permesso di costruire per il completamento dei lavori mancanti si becca l'adeguamento con tutte le normative sopravvenute, col rischio di non riuscire a rispettarle.
     
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  10. fabiodalla
     
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    interessante,
    ...soprattutto per steelth
     
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  11. steelth
     
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    Buondì

    Ho chiesto lumi all'Ing. e mi ha accennato (appunto) della possibilità di richiedere l'agibilità parziale introdotta dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, di conversione del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69.

    riporto uno stralcio preso dalla rete

    "...Secondo il comma 4 bis dell’articolo 24 il certificato di agibilità può essere richiesto anche:
    a) per singoli edifici o singole porzioni della costruzione, purché funzionalmente autonomi, qualora siano state realizzate e collaudate le opere di urbanizzazione primaria relative all’intero intervento edilizio e siano state completate le parti comuni relative al singolo edificio o singola porzione della costruzione;
    b) per singole unità immobiliari, purché siano completati le opere strutturali, gli impianti, le parti comuni e le opere di urbanizzazione primarie ultimate o dichiarate funzionali rispetto all’edificio oggetto di agibilità parziale.
    ...
    Anche la procedura per il certificato di agibilità è cambiata: si prevede espressamente, infatti, la autocertificazione."

    In pratica, dice l'Ing, non ci dovrebbe essere nessun tipo di problema
    Ovviamente, se nel frattempo dovessero cambiare le norme, in futuro, per richiedere l'agibilità completa della porzione di fabbricato in agibilità parziale, si dovrà far riferimento agli adempimenti previsti dalla nuova normativa

    Tornando ora al quesito iniziale di questa discussione, visto che mettermi per casa i convettori non è che mi attiri molto:

    vedete controindicazioni sostanziali all'utilizzo di un sistema di condizionamento canalizzato?

    (se dovesse costare + del pavimento radiante caldo-freddo + PDC aerotermica, prenderei in considerazione quest'ultima soluzione.)

    Un'altra domanda, questa volta sul FV:

    è fattibile tecnicamente (e a quali condizioni) partire con un impianto più piccolo e prevedere l'eventualità di incrementarne la potenza?

    grazie a tutti per le risposte già date e per quelle da dare
     
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    località esatta dove sorgerà la casa? hai il tufo come materia prima?, io sto per completare la mia abitazione a bassissimo consumo (spero) e a bassissimo costo di costruzione,
     
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  13. steelth
     
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    Grafio, tutti i dati sono nel primo post
    resto a disposizione

    Fabiodalla, hai avuto modo di approfondire la questione dell'agibilità parziale?
    Può tornarti utile in qualche modo?
     
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    Si intendevo proprio il comune o provincia e se come materia prima in loco è disponibile il tufo
     
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  15. steelth
     
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    si, qui il tufo è utilizzato
    siamo attorno al Vesuvio e le cave non sono ancora tutte piene di rifiuti tossici....
    Però, ormai, la scelta riguardante l'involucro è stata fatta
     
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15 replies since 30/10/2014, 15:58   385 views
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