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dondavi.
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Apro in accordo con altri forumisti questo tred.
Il problema del surriscaldamento estivo e della difesa in genere dal caldo negli edifici a basso consumo energetico (definizione che principalmente tiene conto dei fabbisogni termici nella stagione invernale).
Come si fa a tenere lontano il caldo dalle nostre case nel periodo estivo??
si fa un gran parlare di isolamento, di valori di trasmittanza, di ventilazione delle superfici opache, di schermature solari, di grandi vetrate a sud...
Tutto quello che utilizziamo per diminuire il fabbisogno termico in inverno, ci si ritorce contro d'estate??
come si può coniugare difesa dal caldo e difesa dal freddo??
lo sfasamento da solo è sufficiente per risolvere il problema?, tecnicamente, come si "muove" il caldo?
solo alcuni spunti, invito tutti gli esperti a spiegare le linee guida sulla difesa dal caldo, cercando di far capire anche ai non tecnici come adottare le migliori strategie di difesa per la stagione estiva per creare un ambiente confortevole senza o con il minimo utlizzo dei tradizionali sistemi di climatizzazione.
comincio con una domanda specifica: cos'è l'attenuazione?. -
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Oltre ai muri "spessi" come quelli di una volta, secondo me ventilazione naturale che alimenta tutti i sistemi (ad esempio i mitici tubi sottoterra). Oppure pareti con ventilazione naturale. . -
dondavi.
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cosa intendi per tubi sottoterra?? . -
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Riporto qui i post dell'altra discussione (a proposito, grazie dondavi per aver aver aperto il 3d 
)La parete, soggetta ad un carico esterno di irraggiamento e ad un DT (immaginiamo 32°C esterni, 26°C interni) , sarà attraversata da un certo flusso di calore dall'esterno all'interno. Lo scopo della progettazione dell'involucro è limitare il valore di tale flusso (attenuazione), ma anche di sfasarlo magari nelle ore notturne, quando l'aria esterna è più fresca, i carichi interni sono minori, etc (sfasamento). Quale parete riesce a comportarsi in questo modo? Quella dotata di due parametri importanti: capacità termica (calore specifico x massa) e resistenza termica (semplificando per una monostrato, spessore diviso conducibilità del materiale). Ossia, la parete che funziona bene è una nella quale hai sia la capacità isolante che una capacità di accumulo del calore. Tale accumulo permette appunto di sfasare l'onda termica entrante verso le ore notturne.
Questo mi è molto chiaro, capacità termica e resistenza per ottenere sfasamento e attenuazione, quello che non mi è chiaro è quanto sotto:La paura per il surriscaldamento di cui tu parli è invece legata ai carichi interni e quindi va chiamata in causa la cosiddetta capacità termica areica interna. poiché il discorso si fa più complesso, dimmi tu se ho inteso bene ciò che chiedi e vuoi che ti dica di più su questa ultima cosa. Bisogna conoscere un pochino di regime dinamico e di fisica tecnica.
per quanto riguarda i carichi interni è importante avere capacità areica interna in modo da avere un volano termico. Quindi nel caso in cui si sia obbligati ad avere isolamento dal lato interno la capacità areica interna diminuisce. Qui sorge il mio dubbio: ci sono, e nel caso quali sono, dei valori indicativi di minimi-massimi-ideali di questo valore. Su internet si trova sempre l'indicazione che più alto è meglio è (
grazie al ca... ). Qualcuno sa darmi qualche indicazione?
Credo parli di pretrattamento geotermico per vmc e anche per pdc. -
nic87.
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Un preriscaldo/preraffrascamento immagino . -
nello1985.
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Esatto. Una cattiva capacità termica aerica interna può portare ad una repentina fluttuazione della temperatura e ad surriscaldamento per carichi termici. Non troverai mai un valore consigliato perché le condizioni di carico interno sono troppo diverse.
nel mio lavoro a expo mi sono occupato di una sfera in vetro e in quel caso ho fatto tutto uno studio sulla capacita termica aerica interna, ma capirai che con l'edificio in costruzione non ho riscontri.. -
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Non riesco a capire perchè dici che le condizioni di carico interno sono troppo diverse.
Per considerare un valore indicativo credo vada considerata una condizione che può rispecchiare la situazione media ossia: presenza di quattro persone, il tipo e il numero di elettrodomestici normalmente sono uguali per tutti e stesso discorso vale per l'illuminazione
è chiaro che se mi metto a fare un corso di zumba in salotto, a saldare col cannello e mio figlio impara l'arte circense degli sputafuoco il discorso cambia
Ma in una condizione normale vorrei capire su che valori è indicativamente consigliato amntenersi. -
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Una delle mie guide di riferimento, viene spiegato bene come funziona: calcolo carichi termici estivi
Se volete vedere qualche dato sulla mia casa: la mia casa
Edited by paolomak - 9/9/2014, 11:53. -
dondavi.
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torno a chiedere, l'attenuazione cos'è?
nello specifico come funziona?è la quantità di caldo che non entra?
come si fa a tenerla fuori? quali sono i calcoli da fare, e i valori di riferimento?. -
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Pagina 1 del manuale sopra riportato:
"Sempre dal grafico 1 si nota come l’inerzia termica delle strutture determina
un’attenuazione del carico di raffreddamento effettivo rispetto all’apporto istantaneo ed
uno sfasamento temporale funzione della massa delle strutture:
è chiarissimo
anche se non dicono come si calcola...
o meglio, vengono applicati dei coefficienti nei calcoli. -
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Si' esatto. Scusate il termine non proprio.. -
nic87.
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Se una parete ha uno sfasamento di 16/18 ore è sufficiente come dato per poterla definire una buona parete rispetto al caldo estivo?
Una parete in c.a. o laterizio mediamente che valore di attenuazione ha?
E meglio un fattore di attenuazione alto o basso?
Edited by nic87 - 9/9/2014, 21:05. -
dondavi.
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mi unisco a nic per le domande e invito nello a spiegare per bene cos'è l'attenuazione e come funziona... . -
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Questo anno non avevo la pdc in raffrescamento ancora in funzione e smaltire il calore interno è stato un problema...pur avendo quasi 12 ore sia di pareti che di tetto in sfasamento, internamente sono arrivato anche a 25°...la sera raffresco l' aria con le finestre aperte ma una volta chiuse...il caldo si riaffaccia causa accumulo nelle pareti e nei pavimenti suppongo.
L'estate prossima vedremo.... -
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Spiegazione: Attached Image
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Il caldo negli edifici a "basso consumo"tutto quello che c'è da sapere sulla difesa passiva dal caldo |
