Schema termocamino + caldaia/termostufa

Regolazione climatica radiante pavimento

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    Hai ragione, ho sconvolto lo schema perché forse per il momento una caldaia a GPL é più affidabile di termostufa a pellet.

    Per quanti riguarda lo schema, l' idea iniziale quando pensavo di poter avere il metano era una caldaia da 12kW che modula fino ad 1,2 kW con la propria centralina climatica.

    Volendo pero' inserire il termocamino (in mancanza del metano, vorrei usare più legna per diminuire i costi di gestione del GPL), mi trovo obbligato a lavorare con accumulo e climatica esterna alla caldaia.
    Quindi anche se avessi una caldaia che modula così in basso, non riuscirei comunque a gestirne la temperatura di mandata a meno di creare un doppione (lavorare cioé con due centraline climatiche, quella esterna per l' accumulo e quella interna alla caldaia).

    A questo punto credo che si possa usare la caldaina per caricare l' accumulo, per limitare l' isteresi delle accensioni. Con lo schema rappresentato, l' esubero viene gestito bene tra sanicube ed impianto oppure ci sono delle problematiche che non vedo?? (attraverso la centralina HCC5 posso far accendere la caldaia con sanicube a 30° e farla spegnere con accumulo a 45° per esempio).
     
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  2. dotting
     
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    Devi prima decidere quale combustibile usare e poi si parla dell'impianto.
    Anche se in effetti considerazioni iniziali errate possono spingere a cambiare decisione sui generatori.

    Non consideri che il radiante può essere regolato in climatica a partire da una temperatura appena più alta e che una caldaia a GPL può modulare in potenza.

    Il termocamino può lavorare sul radiante e l'esubero lo può scaricare sull'accumulo.

    Queste sono le ipotesi a te o a chi si vorrà cimentare la tesi.
    Un utente del forum ha già la soluzione, la tenga per se per il momento.
     
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    CITAZIONE (dotting @ 15/2/2013, 16:26) 
    Anche se in effetti considerazioni iniziali errate possono spingere a cambiare decisione sui generatori.

    Hai ragione, credo che nel mio caso fosse errato pensare di fare tutto con legna e pellet, forse bisogna ragionarci un po' di tempo su per capire quale strada prendere.

    Ripartendo da capo, il fabbisogno di picco dell' involucro da legge 10 con temperatura di progetto esterna di -11°C é di circa 4 kW.
    Sono 100 metri scarsi calpestabili. Il fabbisogno energetico é di circa 30 kWh/mq/anno, ma io considero 50 quando faccio i conteggi economici.

    La fonte di energia principale sarà il termocamino, questo é l'unico punto fermo.
    Per comodità e semplicità di utilizzo consideriamo di abbinarlo ad una caldaia a gpl.

    Potrebbe andare bene l' ultimo schema postato, a patto di utilizzare una caldaia che moduli almeno fino a 2 kW?? (se così fosse avrei risolto)
     
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  4. dotting
     
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    CITAZIONE (ingbabs @ 15/2/2013, 17:11) 
    Potrebbe andare bene l' ultimo schema postato, a patto di utilizzare una caldaia che moduli almeno fino a 2 kW?? (se così fosse avrei risolto)

    No prova a immaginare che la caldaia si fermi perchè il camino porta il sanicube in temperatura.
    Metti le frecce per la circolazione e vedrai l'inghippo.
     
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    Prevedi che l' acqua del radiante circoli nella caldaia spenta invece che nello scambiatore del sanicube??
     
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  6. dotting
     
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    esattamente il contrario.
     
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    Capito, quindi l' acqua del radiante circola nella caldaia spenta invece che nel sanicube.
    Se fosse solo questo il problema, sarebbe facile porvi rimedio con una semplice elettrovalvola, ma credo di capire che non ti piaccia comunque lo schema.
     
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    CITAZIONE (ingbabs @ 15/2/2013, 17:11)
    Ripartendo da capo, il fabbisogno di picco dell' involucro da legge 10 con temperatura di progetto esterna di -11°C é di circa 4 kW.
    [...]
    La fonte di energia principale sarà il termocamino, questo é l'unico punto fermo.

    L'hai previsto in una stanza sufficientemente grande? Perchè se al massimo ti servono 4kW, il fuoco o lo tieni quasi sempre spento o in una stanza 4x4 rischi veramente di farti la sauna :wink_smilie.gif:
     
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    E' nel locale più grande, la zona giorno di circa 40 mq aperta sulla scala che sale al primo piano e alla mansarda.
    Inoltre la centralina climatica che intenderei montare ha una funzione che corregge la temperatura di mandata in funzione della temperatura interna. Il sensore di temp interna verrà installato nello stesso locale del camino.
    Non dovrei dirlo, ma attualmente siamo abituati a 23-24 gradi nella zona giorno e 20 nella camera...

    Il problema é che ci sono mille schemi e varianti possibili, tanti tipi di generatori e combustibili, ed é facile farsi prendere la mano e magari installare qualcosa che in realtà non serve solo per il gusto di farlo.

    Tornando al collegamento in parallelo di caldaia a gas - radiante - serpentino dell' accumulo, é una cosa fattibile con i dovuti accorgimenti (valvola che esclude la caldaia quando spenta e il radiante é alimentato dall' accumulo) oppure é da evitare?
     
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    Dopo qualche giorno di riflessione ritorno a postare.
    Ho appurato definitivamente che non potrò avere il gas metano (ci vorrebbero circa 10.000 euro di allacciamento).
    Dopo aver sondato il mercato del GPL, mi sono convinto ad EVITARE l' impianto gas (per ora) e ripiegare su induzione in cucina e pellet come generatore "automatico".
    La caldaia a pellet sarà di 12 kW di potenza massima capace di modulare fino a 4 kW.

    Appurato che l' accumulo sarà un Sanicube con 1 solo scambiatore, dal quale dovrò sia attingere per il radiante (e per eventuali 2 termoarredi), sia scaricare tramite la caldaia a pellet.
    Il dubbio che si pone ora (per me che sono digiuno di impianti di riscaldamento) é proprio come collegare tale serpentino.

    Per evitare "circolazioni parassite" all' interno della caldaia SPENTA, pensavo di inserire un' elettrovalvola a 2 vie collegata in parallelo con la pompa della caldaia. In questo modo, con la pompa della caldaia spenta, la stessa viene esclusa dall' impianto permettendo al radiante di attingere dal sanicube.

    Funzionerà???

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  11. bellerofonte_chimera
     
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    Appena dotting mi da il benestare ti posto lo schema a cui si riferiva ^_^
     
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    CITAZIONE (ingbabs @ 17/2/2013, 18:43)
    Non dovrei dirlo, ma attualmente siamo abituati a 23-24 gradi nella zona giorno e 20 nella camera...

    Mah... Poi sarà difficile che tu riesca a mantenere un delta così alto tra le stanze di casa... io sto facendo fatica a tenere il reparto notte a 2 gradi in meno, dovresti coibentare i muri interni :-P

    E poi ha senso mettere due generatori così simili? Legna e pellet? Per un fabbisogno così irrisorio? Quanta paura hai di rimanere al freddo? Guarda che se spegni il riscaldamento quella casa si raffredderà si e no al ritmo di 1 grado al giorno (mi sa anche meno)... Vabbè la bellezza del fuoco, ma a sto punto, bioetanolo e d'estate togli il camino :-P
     
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    Forse hai ragione, se la casa disperde poco la temperatura si omogeneizza.
    E' che non ho né termini di paragone, né esperienza in merito. Ho sempre vissuto prima in casa degli anni 60, ora in condominio della stessa epoca.
    Sicuramente farò degli errori nella costruzione della casa nuova, ma voglio essere io l' artefice di ogni decisione.
    Poi...spero che questa sarà ancora una casa "di passaggio". Nella prossima (se avro' fortuna, magari tra 5, magari tra 10 anni) farò tutto da zero, con il bagaglio di esperienze maturato in quest' occasione.

    CITAZIONE (suche @ 22/2/2013, 18:10) 
    E poi ha senso mettere due generatori così simili? Legna e pellet?

    Non avendo il gas, essendo in zona F una pompa di calore aria-acqua non sarebbe una grande soluzione, quindi mi rimangono solo combustibili solidi.
    Il camino per me é irrinunciabile. L' avrei anche messo ad aria, ma nel momento in cui devo installare un accumulo tanto vale metterlo idro (che per il modello che ho scelto costa meno ad acqua che ad aria).
    Non posso però andare solo a legna, perché in caso di assenza da casa per due-tre giorni al ritorno non avrei né ACS né gli ambienti caldi. Quindi mi serve un generatore "automatico" e avrei scelto una caldaia a pellet.
    Attenzione però, io opero con un budget ridotto, quindi non posso permettermi una Froeling ma devo ripiegare su un prodotto nazionale piccolo e molto economico.
    Sono consapevole che non avrò la stessa a affidabilità di una macchina austriaca, e immagino che ognitanto la caldaia a pellet fallirà un' accensione, e magari ci vorrà qualche ora per rimetterla in funzione.
    Allora il camino potrà essere utile per rimediare al temporaneo malfunzionamento della caldaia.

    Queste sono le mie riflessioni, accetto di buon grado di dover fare il fuochista ed il manutentore di caldaie. In questa fase della vita sono entusiasta di queste cose.

    E poi un tubo adatto al gas sottotraccia lo metterò, nel caso un domani io o altri vogliamo installare una caldaia a GPL e farla finita.

    Per quanto riguarda lo schema, credo di risolvere collegando anche la caldaia a pellet a vaso aperto insieme al camino, lasciando che il radiante prelevi in autonomia dal sanicube.
    In realtà la caldaia a pellet nasce per lavorare a vaso chiuso, ma il modello che ho scelto non ha un pressostato sul circuito idraulico, quindi penso che 0,6 bar di pressione dati dalla posizione del sanicube saranno sufficenti.

    ...attendo comunque questo schema di Bellerofonte!!

    Edited by ingbabs - 22/2/2013, 19:29
     
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    in estate scaldi sempre i 500 litri per l'acs con pellet?
     
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    L' idea per ora é quella, a meno di usare due accumuli, uno per l' acqua tecnica ed uno per l' acqua sanitaria (come da schema nel primo post di questa discussione), ma il costo e l' ingombro dell' impianto aumentano.
     
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