-
dotting.
User deleted
Un link ad un prodotto finalmente domestico:
http://www.baxi.it/cogenerazione.htm
In sintesi:
alimentazione a gas, produzione di 1 kW di energia elettrica e 3-6 kW di energia termica, con la caldaia a condensazione incorporata fino a 24 kW.
Speriamo che anche il prezzo sia domestico!!
. -
Ing_Slash.
User deleted
A me hanno parlato di svariate migliaia di euro! . -
Airbus380.
User deleted
Cosa ne pensa Dotting?
A parte l'ecologia, della resa confrontata a una caldaia a condensazione (da utilizzarsi prevalentemente per riscaldamento) se non erro la somma totale elettrica e termica è inferiore, esatto ?
E in combinazione con FV, di giorno si spegne coogeneratore ?
O forse una frescaccia ....
E le celle a combustibile ?
www.chp-research.com/Downloadables/Chris%20Wilcox.pdf
http://www.energymed.it/energymed2007/news...O_UNISANNIO.pdf
www.tradework.it/MCHPcogeneratore.html
Help... -
gildo1.
User deleted
scusate ma per la nostra legge è considerata
energia rinnovabile quella prodotta con un microcogeneratore a gas?
. -
.
interessante, qui parla di circa 5000 sterline. Devo leggermi con calma i documenti indicati da Airbus perché ho alcune perplessità che riporto:
1) il rendimento globale è del 92% quindi se uno usa caldaia a condensazione (con rendimento>100%) e allacciamento enel standard potrebbe non avere vantaggi. Considerando il rendimento globale del SEN riportato in firma da dotting a livello nazionale potrebbe essere vantaggioso, ma in quanto tale dovrebbe essere incentivato (senza esagerare).
2) richiede un impianto elettrico scollegato da un eventuale contatore, quindi può essere sicuramente ottimo per utenze isolate
3) in Italia attualmente è "normato"? nel senso, posso produrmi energia elettrica (al di fuori di fotovoltaico ed eolico incentivati)?. -
Airbus380.
User deleted
Alcuni di questi sembrano interessanti.
Prezzo un po alto.
www.senertec.de/index.php?id=3&L=3
Questo Tedesco è un po grosso per una singola abitazione, ma visto che è trifase può essere utilizzato per 3 appartamenti più acqua calda in abbondanza.
Se non erro si può collegare alla rete in scambio, ma il costo è caruccio. Se non erro 20K.
Ha ottimo servizio di informazioni in caso di richieste via E-Mail !
Ne esiste anche uno più piccolo da circa 6K euro Giapponese da 168 CC. Forse è il migliore.
Se si potesse collegare in scambio sul posto, dovrebbe essere più economico della caldaia a condensazione + acquisto corrente.
http://www.energymed.it/energymed2007/news...O_UNISANNIO.pdf
. -
dotting.
User deleted
Il combustibile (gas metano) non è fonte rinnovabile per cui non sono considerati generatori che producono energia da fonte rinnovabile.
Per essere tale per esempio deve essere un cogeneratore a olio di colza ottenuto con spremitura meccanica.
In quel caso può usufruire delle tariffe incentivanti.
Stavo per fare un'installazione, ne ho controllato un paio in Germania, ma mi sono fermato di fronte alla difficoltà di approvvigionamento in Sardegna dell'olio di colza con autobotte.. -
IDM.
User deleted
www.energifera.com/
ciao dott. dai un occhiata a questo sistema di microcogenerazione: ho un involucro che necessita di una unita di 42 Kw di potenza per essere gestito...
sto documentandomi se gli incentivi sono solo per olio di colza o anche per gas...
. -
IDM.
User deleted
la delibera ARG /ELT 74/08 la delibera 88/07 allegato A in particolare dice:
TITOLO II
MISURA DELL’ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA
Articolo 3
Responsabilità della misura della produzione per impianti di potenza nominale non
superiore a 20 kW
3.1 Il responsabile del servizio di misura dell’energia elettrica prodotta da impianti di
potenza nominale non superiore a 20 kW è il gestore di rete.
3.2 Il produttore è tenuto a corrispondere al responsabile del servizio di misura
dell’energia elettrica prodotta, a copertura delle attività svolte nell’ambito di tale
servizio, un corrispettivo definito dall’Autorità.
Articolo 4
Responsabilità della misura della produzione per impianti di potenza nominale
superiore a 20 kW
4.1 Il responsabile del servizio di misura dell’energia elettrica prodotta da impianti di
potenza nominale superiore a 20 kW è il produttore.
4.2 Il produttore ha la facoltà di avvalersi del gestore di rete per l’erogazione del
servizio di misura dell’energia elettrica prodotta. In questo caso il produttore è
tenuto a corrispondere al gestore di rete, a copertura delle attività svolte
nell’ambito di tale servizio, un corrispettivo definito dal gestore di rete medesimo.
possibile??
...si parla che te la pagano 12 cent?. -
IDM.
User deleted
il prodotto:
www.energifera.com/prodotti/temaae-30
un contibuto..
http://www.ape.ud.it/fileadmin/generale/ca...generazione.pdf. -
IDM.
User deleted
il punto nodale nell'istallazione di sistemi microcogenerativi a servizio condominiale:
3. La microcogenerazione nei condomini
3.1. Gli ostacoli alla diffusione della microcogenerazione
Gli incentivi fiscali gi previsti in Italia, e cio la riduzione dellÕimposta sul
gas metano utilizzato, con lÕestensione dellÕIVA agevolata del 10% anche alla
piccola cogenerazione, pi che i contributi a fondo perduto previsti dalle leggi
sul risparmio energetico, potrebbero gi essere di per s un fattore premiante
per quanti decidono di installare impianti di cogenerazione.
Tuttavia, dopo oltre un decennio dallÕentrata in vigore della legge 9/91 (Pia-
no Energetico) si pu affermare che la cogenerazione vera (impianti per
lÕautoconsumo di energia) non ha avuto il successo atteso: sono stati realizzati
diverse decine di impianti superiori ad 1 MW elettrico ed alcune centinaia infe-
riori ad 1 MW. Rispetto al mercato potenziale ben poca cosa.
La ragione sostanziale di questo parziale insuccesso sta nel fatto che le dif-
ficolt tecniche, economiche e burocratiche, che si incontrano in Italia per im-
mettere in rete lÕenergia elettrica prodotta con la microcogenerazione diffusa,
specialmente nei condomini, sono un ostacolo quasi insormontabile per una
ampia diffusione della microcogenerazione nel territorio. Inoltre la cogenerazione
non entrata nel bagaglio culturale degli operatori, dai progettisti agli installa-
tori, agli energy manager, agli stessi utenti.
Un obiettivo delle note di questo Dossier, appunto quello di accelerare il
processo di acculturazione di queste figure, mettendole in condizione di poter
utilizzare la cogenerazione nella quotidianit e non come fatto straordinario.
Inoltre ci proponiamo di estendere in Italia quanto gi avviene in molti altri
Paesi europei, e cio consentire ai gestori degli impianti di microcogenerazione
di riversare sulla rete elettrica, a prezzi incentivati, lÕenergia elettrica prodotta
dallÕimpianto e non autoconsumata dallÕutenza.
3.2. Lo sviluppo della microcogenerazione nei condomini
Le condizioni per lo sviluppo esteso della piccola cogenerazione, passano
attraverso la eliminazione delle difficolt che ne impediscono lÕintroduzione nei
condomini.
Fare cogenerazione nei condomini oggi, sostanzialmente impossibile. Que-
ste le ragioni:
¥ per ovvie difficolt, impensabile costituire un consorzio fra i condomini per
lÕautoconsumo dellÕenergia elettrica;
¥ il cogeneratore dovrebbe essere collegato sullÕutenza usi comuni del condominio, quindi
i singoli condomini non potrebbero utilizzare lÕenergia elettrica prodotta per gli usi
domestici, ma dovrebbero cedere ad ENEL la quasi totale produzione di elettricit, con
conseguenti incolmabili diseconomie.Progetto Res & Rue Dissemination • Dossier Microcogenerazione 13
Tuttavia, i consumi di calore e di energia elettrica dei condomini consenti-
rebbero lÕinstallazione di cogeneratori di potenza tale che i risultati energetici
ed economici sarebbero analoghi a quelli di utenze come ospedali, piscine,
alberghi, gi ampiamente acquisiti dallÕesperienza.
La strada per sviluppare la microcogenerazione nei condomini deve vedere il
coinvolgimento fattivo di tutti i soggetti coinvolti, ed in particolare:
¥ lÕAutorit per lÕenergia deve rapidamente definire un quadro normativo e tariffario che
comprenda e disciplini questo caso, nellÕottica di favorirne lo sviluppo;
¥ lÕ ENEL dovrebbe essere disponibile a ricomprendere in un solo utente (il condominio)
tutti gli attuali clienti dellÕedificio condominiale, per la fatturazione dellÕenergia fornita
ed i relativi conteggi di conguaglio;
¥ lÕAmministrazione condominiale dovr effettuare la ripartizione dei costi fra i condo-
mini, utilizzando i contatori ENEL gi esistenti, che funzioneranno come divisionali.
Una volta risolte le questioni suddette, il condominio, dopo aver verificato le
condizioni tecnico economiche dellÕintervento, per facilitare tutte le operazioni
necessarie potrebbe stipulare con una Societ di servizi un contratto di servizio
energia, che preveda sia la installazione e gestione del cogeneratore, sia la
gestione della centrale termica. Tale contratto permetter altres di applicare
lÕaliquota IVA del 10% sul combustibile consumato.
La Societ sar intestataria del contratto di fornitura combustibile e del con-
tratto di interconnessione con lÕENEL e fatturer al condominio il calore prodot-
to e immesso nella rete, calcolato sulla base delle ore di funzionamento.
LÕAmministratore del condominio, sulla base dei sistemi di contabilizzazione
del calore gi in essere o da installare, provveder alla suddivisione delle spese
fra i condomini secondo i consumi individuali registrati. -
dotting.
User deleted
1 KWe elettrico e 6 kWt termici.
Al momento solo a metano.
Mi devo informare sull'aspetto più importante: il prezzo.. -
nordico8.
User deleted
Praticamente nel contenitore c'è la caldaia, il motore stirling e l'alternatore?
Bisogna abbinarli un inverter eolico grid.
. -
IDM.
User deleted
Ci sto provando anch'io a sapere qualcosa di più...
É pubblicizzata da mesi su alcune riviste...ma da provare su di un involucro per caprine le potenzialità ...
. -
.
se non erro nei cogeneratori l'energia termica è secondaria rispetto a quella elettrica.
è necessario un accumulo inerziale di acqua calda ?
producono istantaneamente l'energia elettrica da consumare ?
esistono assorbitori di piccola taglia per utilizzare l'acqua calda in estate ?.