Dimensionamento pannelli radianti

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  1. Mikehla1
     
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    Nella ristrutturazione della mia casa di campagna, vorrei installare pannelli radianti a pavimento nel piano terra, a parete nel primo piano. Il fabbisogno energetico per riscaldamento della casa (180 mq.), calcolato con il software 'casaclima' è pari a c.ca 13.000 kwh/a, la potenza di riscaldamento 9 kW (credo si riferisca alla potenza del generatore), la potenza specifica relativa alla superficie netta c.ca 50 W/m2
    Con lo stesso impianto a pannelli radianti vorrei effettuare anche un raffrescamento 'soft', con T acqua ad almeno 16° in estate. Come generatore pensavo ad una PdC Aria/Acqua, nel forum si e' parlato di pdc ad inverter che non necessiterebbero di serbatoio tampone. Nel dimensionamento dell'impianto le ditte fornitrici mi suggeriscono di utilizzare passo 10 per ottimizzare il funzionamento estivo. Per la parete radiante (in rame) mi viene indicato un dimensionamento che consideri un raddoppiamento del reale fabbisogno al mq. (100W/m2 invece di 50W/m2) e credo che anche il pavimento radiante (in pex) abbia un rendimento che si avvicina molto ai 100 W/m2 (circa il doppio del reale fabbisogno)
    Pensavo che in tal modo potrei abbassare la T di mandata ai pannelli radianti, facendo funzionare la PdC con rendimenti un po' piu' vantaggiosi. E' possibile capire in quale misura? Sarebbe ad esempio verosimile poter utilizzare 30° o T inferiori in mandata per tutto l'impianto??
    Per la taglia della PdC aria/acqua ad inverter consideravo una potenza di 9 kw, secondo i miei calcoli dovrebbe esser sufficiente un suo funzionamento limitato a 9/10 ore al giorno, ad es. dalle 9 alle 18, per sfruttare le ore piu' calde, è una stima corretta ed adeguata alle effettive necessita' ed al tipo di impianto.
    Esistono PdC aria/acqua in grado di produrre acqua a 16° per il raffrescamento 'soft'?
    Riguardo alla tariffa BTA2, installano un secondo contatore in aggiunta a quello esistente giusto?
     
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  2. dotting
     
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    CITAZIONE (Mikehla1 @ 10/1/2010, 20:28)
    credo che anche il pavimento radiante (in pex) abbia un rendimento che si avvicina molto ai 100 W/m2 (circa il doppio del reale fabbisogno)

    secondo i miei calcoli dovrebbe esser sufficiente un suo funzionamento limitato a 9/10 ore al giorno, ad es. dalle 9 alle 18, per sfruttare le ore piu' calde,

    Non ho capito la prima affermazione puoi spiegare.

    I pannelli radianti a pavimento annegati in un massetto importante DEVONO funzionare H24.

    I pannelli radianti a parete in rame annegati in un intonaco normale premiscelato con spessore totale tubo+intonaco da 2 cm, possono funzionare non H24.

    Devi sempre indicare zona climatica.
     
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  3. Mikehla1
     
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    Zona climatica D - 1900 g.g.
    Riguardo alla prima affermazione: volevo chiedere conferma della resa in Watt al metro quadrato di un pavimento radiante con tubo in pex e T. mandata acqua di 35° (isolamento 5 cm. - tubo in pex diametro esterno 17 mm. - massetto: sopra tubo 4 cm. + 1,7 alt. tubo= 6 cm. c.ca - pavimento in cotto 2,5 cm.). Ove la resa si avvicinasse ai 100 W/mq. sarebbe circa il doppio del fabbisogno della casa (c.ca 50 W/mq.).
    La parete radiante con tubo in rame dovrebbe avere una resa di c.ca 150 W/mq. con acqua a 35° T. di mandata.
    Dovendo per forza far funzionare il pavimento radiante per le 24 ore come mi suggerisci di strutturare l'impianto: meglio comunque far funzionare la Pdc solo durante il giorno adottando un puffer per accumulare acqua 'calda' da distribuire all'impianto nelle 24 ore?? Meglio far andare per le 24 ore anche la parete radiante o preferibile farla funzionare in orari limitati? (siamo in casa solo la sera). Quale taglia di Pdc mi suggerisci di adottare?
    Grazie.
     
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  4. dotting
     
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    Tabella di resa a 35°C:

    image

    "In casa solo la sera", ti conviene decisamente realizzare una parete radiante che attivi agli orari che ti sono più favorevoli.

    La taglia della pdc deve essere adeguata al vestito ovvero all'involucro edilizio.
     
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  5. Mikehla1
     
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    Perfettamente daccordo, ma per vari motivi si e' deciso di limitare la soluzione parete radiante al piano superiore.
    Vestito: 180 mq. su due piani, fabbisogno energetico 13.000 kwh/a, potenza di riscaldamento 9 kW, potenza specifica relativa alla superficie netta c.ca 50 W/m2 (software 'casaclima'), temperatura di progetto -2 (ci si arriva raramente), g.g. 1900, zona D.
    Vorrei capire come far convivere al meglio i due impianti (parete sopra e pavimento al piano terra), mediante un generatore del tipo 'Pdc Aria/Acqua.
    -Di quale potenza?
    -Devo per forza avere un accumulo? Di che dimensioni?
    -Per quante ore far funzionare la Pdc?
    -Quali temperature di mandata considerato che l'impianto sarebbe sovradimensionato per l'inverno: a 35° T. di mandata sia la parete radiante che il pavimento (dalla tabella indicata sopra) forniscono circa il doppio del reale fabbisogno della casa che e' pari a 50 Watt al mq. di superficie dell'abitazione.
    Oltretutto fornendo 50 Watt al mq. per sole 9 ore al giorno avrei:
    180 x 50 x 9 = 81 Kw al giorno
    81 Kw x 166 gg. di riscaldamento = 13.446 kwh/a (un po' di piu' del fabbisogno energetico annuo).
    Sempre che non abbia scritto bestialità!
     
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  6. dotting
     
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    L'ideale sarebbe far funzionare la pdc aria/acqua H24, il pavimento radiante H24, la parete radiante la sera.
    Il problema che sera, notte, mattina presto sono momenti del giorno in cui una pdc aria/acqua si trova a lavorare con basse temperature.
    Una soluzione potrebbe essere quella di studiare un sistema di recupero del calore di una stufa a pellets ad aria tipo quella presentata quà:
    https://cercaenergia.forumcommunity.net/?t=20303556
    Potresti programmare l'accensione della stufa poco prima del tuo rientro e contemporaneamente aumentare la temperatura di mandata della pdc( da 30°C a 40°C ad esempio) e attivare il circuito della parete radiante.

    Altra soluzione sarebbe quella di una termostufa a pellets da collegare in serie ed attivare solo la sera.

    In sintesi in zona D una pdc aria/acqua con temperatura di mandata di circa 40°C, (la parete ha bisogno di una temperatura più alta), potrebbe andare in crisi di rendimento alla sera.
     
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  7. Mikehla1
     
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    CITAZIONE
    Altra soluzione sarebbe quella di una termostufa a pellets da collegare in serie ed attivare solo la sera.

    Nel senso che di sera spengo la pdc ed accendo la termostufa??
     
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  8. dotting
     
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    No devi realizzare questo schema con la "termostufa a pellets da collegare in serie ed attivare solo la sera":
    image
     
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  9. Mikehla1
     
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    Da quanto ho capito nel tuo schema termostufa e pdc funzionano contemporaneamente.

    Provo a spiegare i miei dubbi:

    la pdc è sovradimensionata rispetto al reale fabbisogno della casa (12 kw contro 7,5 kw di potenza richiesta), pertanto anche a -7 riuscirebbe a produrre la potenza necessaria. A basse temperature la pdc andrebbe quindi in crisi non di potenza ma di rendimento, a questo punto che senso avrebbe farla funzionare insieme alla termostufa, non è meglio mandare soltanto la termostufa??
     
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    Veramente avrebbe senso calibrare la scelta della pdc in base alla reale necessità e casomai farla lavorare a cop migliori proprio con lo sfruttamento dei fumi della stufa a pellets E l' integrazione eventuale del generatore a biomassa...termocamino ad acqua ad esempio...
     
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  11. dotting
     
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    CITAZIONE (Mikehla1 @ 16/12/2010, 22:19) 
    la pdc è sovradimensionata rispetto al reale fabbisogno della casa

    Progettista:
    Si tratta di una figura professionale che con un proprio bagaglio culturale ed una congrua esperienza pensa e concepisce prima ciò che verrà costruito dopo.
     
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  12. vignaden
     
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    mettiamo che uno non voglia pellet o legna in casa, oppure che per una qualsiasi ragione non possa tenerli.
    mettiamo pure che non abbia il metano, e che quindi sia costretto a scegliere tra pdc, gasolio o gpl, credo che la scelta di dimensionare alla T di progetto la pdc non sia così pellegrina, avendo un solo gneratore che alternative ci sarebbero (domanda non retorica) ?

    nel mio caso ho usato un passo stretto nel radiante a pavimento proprio per ridurre la T di mandata e migliorare il cop della pdc, sono ben conscio che alla T di progetto il COP sarà basso così come la potenza erogata.
    il lato positivo è che l'assorbimento non aumenta, quindi il contatore non va in crisi (il portafogli un pò di più).
    l'altherma per esempio è programmabile per evitare che la resistenza integrativa lavori in contemporanea con la pompa di calore, quindi si evitano stacchi di corrente per troppo assorbimento.
     
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  13. Mikehla1
     
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    CITAZIONE
    Progettista:
    Si tratta di una figura professionale che con un proprio bagaglio culturale ed una congrua esperienza pensa e concepisce prima ciò che verrà costruito dopo.

    Puoi spiegare meglio perchè la ritieni una scelta sbagliata??


     
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  14. dotting
     
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    CITAZIONE (vignaden @ 17/12/2010, 09:05) 
    la scelta di dimensionare alla T di progetto la pdc non sia così pellegrina

    Infatti, ma in questo caso la PDC è stata sovradimensionata.
     
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  15. vignaden
     
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    CITAZIONE (dotting @ 17/12/2010, 09:27) 
    CITAZIONE (vignaden @ 17/12/2010, 09:05) 
    la scelta di dimensionare alla T di progetto la pdc non sia così pellegrina

    Infatti, ma in questo caso la PDC è stata sovradimensionata.

    ops, mi è sfuggito questo particolare :ops.gif:

    avevo mal compreso, in pratica è come se fosse dimensionata per una T molto più bassa di quella di progetto.

    chiedo venia. :sorry.gif:
     
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21 replies since 10/1/2010, 20:28   18413 views
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