Calcolo fabbisogno energetico con sistema radiante a parete.

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  1. Antonbio
     
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    Volendo installare pannelli radianti a parete alimentati da pdc, ho effettuato il calcolo del fabbisogno energetico della mia casa con il software ‘Casa clima’ ver.2.3. Il calcolo indica un fabbisogno energetico per riscaldamento pari a c.ca 12.000 Kwh/a e una potenza di riscaldamento del generatore pari a c.ca 8 kW, sicuramente sottostimata in quanto il programma non tiene conto della particolarità dell’impianto a parete il quale comporta una temperatura superficiale interna delle pareti piu’ elevata rispetto ad un impianto di tipo diverso (acqua con T di mandata 35°/40°).
    Qualcuno sa dirmi come calcolare le maggiori dispersioni e come dimensionare correttamente il generatore. Grazie.
     
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  2. dotting
     
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    Il calcolo termotecnico fornisce la potenza necessaria del generatore per assicurare la temperatura ambiente di progetto, solitamente si impostano 20°C, di quell'involucro edilizio posto in una data zona climatica.
    Esiste un coefficiente di correzione dovuto alla tipologia del sistema di emissione, siccome li mette automaticamente il programma in questo momento non li ho sottomano, ma sono percentualmente molto vicini.
    Quindi la correzione è quasi ininfluente.

    Qualcuno potrebbe dire, ma allora perchè sistema di emissione a Pannelli radianti?
    Un paio di motivi fondamentalmente:
    1.- il sistema di distribuzione della temperatura decisamente meglio distribuito in ambiente;
    2.- una cosidetta "temperatura apparente" più bassa come temperatutra di comfort, questo potrebbe portare a mettere 19°C invece dei 20° usuali;
    3.- la necessità di utilizzare una temperatura dell'acqua calda di mandata più bassa e quindi automaticamente la possibilità di utilizzare le pdc e l'integrazione solare, altrimenti impossibili in impianti ad alte temperature.

    Se il calcolo ti ha dato 8 kW scegli un generatore da 8 kW.
     
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  3. Antonbio
     
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    Grazie Dotting, ottima notizia, significa che posso abbinare la pdc al sistema, con costi di gestione contenuti. Considerata una resa di 200 w ogni mq. di pannello radiante con mandata 40°, un fabbisogno di c.ca 46 kwh/mq., sarebbero sufficienti meno di 4 mq. di pannelli in una normale stanza da 16 mq., neanche troppi!
    Eventualmente pensavo di aumentare la superficie radiante diminuendo la T di mandata ad es a 30°, per ridurre le dispersioni e massimizzare il rendimento della pdc: fino a che punto e' possibile e conveniente tale operazione??
     
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  4. giangiman
     
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    CITAZIONE (Antonbio @ 9/2/2009, 10:30)
    Il calcolo indica un fabbisogno energetico per riscaldamento pari a c.ca 12.000 Kwh/a e una potenza di riscaldamento del generatore pari a c.ca 8 kW

    qual'è il dato "potenza di riscaldamento del generatore"?
    1)potenza specifica di riscaldamento rispetto alla superficie netta
    2)potenza di riscaldamento dell'edificio
    3)fabbisogno di calore per riscaldameento nel periodo di riscaldamento
    grazie
     
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  5. Antonbio
     
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    La seconda che hai detto!!
     
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  6. MELONAND
     
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    Però il sistema dei pannelli radiante a parete pone dei vincoli non trascurabili che occorre tenere in conto..
    Inanzitutto non potrai più utilizzare per porre qualsiasi cosa..ad esempio mobili..sopratutto chiodi per quadri..
    Inoltre esendo in genere maggiore della superficie calpestabile..ne occorrono molti di più mq per avere una temperatura omogenea..
     
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  7. dotting
     
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    I valori del rendimento di emissione:
    http://web.tiscali.it/risparmio_energetico...o_emissione.jpg
     
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  8. Rothbard
     
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    CITAZIONE (Antonbio @ 9/2/2009, 16:50)
    ....
    Eventualmente pensavo di aumentare la superficie radiante diminuendo la T di mandata ad es a 30°, per ridurre le dispersioni e massimizzare il rendimento della pdc: fino a che punto e' possibile e conveniente tale operazione??

    Domanda sciocca... ma cosa succede se facciamo il contrario?

    In pratica, considerato che non dovendoci camminare sopra non ho vincoli di temperatura massima per i problemi di circolazione alle gambe... cosa mi impedisce di mandare direttamente l'acqua di una termostufa a 70°-75° diminuendo ovviamente la dimensione della superficie in maniera adeguata?
    Magari aumentando l'isolamento dietro il pannello e magari piastrellando davanti per creare l'effetto "stufa in maiolica"????
    In questo modo non avrei necessita di un puffer e l'impianto si semplifica di molto.
    Qual'è il problema di una soluzione del genere (a parte il malditesta per il termotecnico che dovrebbe dimensionare le pseudo-stufe in maiolica)?? :hmm.gif:
     
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  9. dotting
     
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    La domanda non è sciocca.
    Chi vuol provare?
    Forse però 70-75°C sono un poco eccessivi, la temperatura ottimale per una termostufa a pellets si aggira sui 60-65°C.
     
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  10. Rothbard
     
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    CITAZIONE (dotting @ 31/3/2009, 18:05)
    La domanda non è sciocca.
    Chi vuol provare?
    Forse però 70-75°C sono un poco eccessivi, la temperatura ottimale per una termostufa a pellets si aggira sui 60-65°C.

    In realtà io avevo in mente una termocucina... circolatore che parte a 70° e valvola anticondensa a 60° prima del circolatore... quindi i 70°-75° gradi nel tubo che scalda la pseudo-stufa non sono così improbabili.
    Per me sarebbe una soluzione molto comoda e relativamente economica, non avrei il vero comfort di un riscaldamento radiante a bassa temperatura, ma sempre meglio dell'aria bruciata dai termosifoni.... magari servirà qualche accortezza per l'intonaco dove annegare i tubi (io lo farei più spesso per aumentare l'inerzia) :hmm.gif:

     
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  11. dotting
     
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    Termocucina quindi legna, si potrebbero abbassare le temperature di 5°C: partenza a 65°C e ritorno a 55°C.

    A questo punto però decisamente tubazioni in rame annegate in un intonaco di normale spessore.
    Massimo scambio termico, meno metri lineari di tubazione (le piastre radianti si trovano già pronte) , con la massima sicurezza di funzionamento.

    Devo vedere per l'intonaco.
     
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10 replies since 9/2/2009, 10:30   3171 views
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