microgeneratore a gas con stirling

1 kW elettrico 3-6 kW termici

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  1. IDM
     
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    il punto nodale nell'istallazione di sistemi microcogenerativi a servizio condominiale:


    3. La microcogenerazione nei condomini
    3.1. Gli ostacoli alla diffusione della microcogenerazione
    Gli incentivi fiscali giˆ previsti in Italia, e cio la riduzione dellÕimposta sul
    gas metano utilizzato, con lÕestensione dellÕIVA agevolata del 10% anche alla
    piccola cogenerazione, pi che i contributi a fondo perduto previsti dalle leggi
    sul risparmio energetico, potrebbero giˆ essere di per sŽ un fattore premiante
    per quanti decidono di installare impianti di cogenerazione.
    Tuttavia, dopo oltre un decennio dallÕentrata in vigore della legge 9/91 (Pia-
    no Energetico) si pu˜ affermare che la cogenerazione vera (impianti per
    lÕautoconsumo di energia) non ha avuto il successo atteso: sono stati realizzati
    diverse decine di impianti superiori ad 1 MW elettrico ed alcune centinaia infe-
    riori ad 1 MW. Rispetto al mercato potenziale  ben poca cosa.
    La ragione sostanziale di questo parziale insuccesso sta nel fatto che le dif-
    ficoltˆ tecniche, economiche e burocratiche, che si incontrano in Italia per im-
    mettere in rete lÕenergia elettrica prodotta con la microcogenerazione diffusa,
    specialmente nei condomini, sono un ostacolo quasi insormontabile per una
    ampia diffusione della microcogenerazione nel territorio. Inoltre la cogenerazione
    non  entrata nel bagaglio culturale degli operatori, dai progettisti agli installa-
    tori, agli energy manager, agli stessi utenti.
    Un obiettivo delle note di questo Dossier,  appunto quello di accelerare il
    processo di acculturazione di queste figure, mettendole in condizione di poter
    utilizzare la cogenerazione nella quotidianitˆ e non come fatto straordinario.
    Inoltre ci proponiamo di estendere in Italia quanto giˆ avviene in molti altri
    Paesi europei, e cio consentire ai gestori degli impianti di microcogenerazione
    di riversare sulla rete elettrica, a prezzi incentivati, lÕenergia elettrica prodotta
    dallÕimpianto e non autoconsumata dallÕutenza.
    3.2. Lo sviluppo della microcogenerazione nei condomini
    Le condizioni per lo sviluppo esteso della piccola cogenerazione, passano
    attraverso la eliminazione delle difficoltˆ che ne impediscono lÕintroduzione nei
    condomini.
    Fare cogenerazione nei condomini oggi,  sostanzialmente impossibile. Que-
    ste le ragioni:
    „ per ovvie difficoltˆ,  impensabile costituire un consorzio fra i condomini per
    lÕautoconsumo dellÕenergia elettrica;
    „ il cogeneratore dovrebbe essere collegato sullÕutenza usi comuni del condominio, quindi
    i singoli condomini non potrebbero utilizzare lÕenergia elettrica prodotta per gli usi
    domestici, ma dovrebbero cedere ad ENEL la quasi totale produzione di elettricitˆ, con
    conseguenti incolmabili diseconomie.Progetto Res & Rue Dissemination • Dossier Microcogenerazione 13
    Tuttavia, i consumi di calore e di energia elettrica dei condomini consenti-
    rebbero lÕinstallazione di cogeneratori di potenza tale che i risultati energetici
    ed economici sarebbero analoghi a quelli di utenze come ospedali, piscine,
    alberghi, giˆ ampiamente acquisiti dallÕesperienza.
    La strada per sviluppare la microcogenerazione nei condomini deve vedere il
    coinvolgimento fattivo di tutti i soggetti coinvolti, ed in particolare:
    „ lÕAutoritˆ per lÕenergia deve rapidamente definire un quadro normativo e tariffario che
    comprenda e disciplini questo caso, nellÕottica di favorirne lo sviluppo;
    „ lÕ ENEL dovrebbe essere disponibile a ricomprendere in un solo utente (il condominio)
    tutti gli attuali clienti dellÕedificio condominiale, per la fatturazione dellÕenergia fornita
    ed i relativi conteggi di conguaglio;
    „ lÕAmministrazione condominiale dovrˆ effettuare la ripartizione dei costi fra i condo-
    mini, utilizzando i contatori ENEL giˆ esistenti, che funzioneranno come divisionali.
    Una volta risolte le questioni suddette, il condominio, dopo aver verificato le
    condizioni tecnico economiche dellÕintervento, per facilitare tutte le operazioni
    necessarie potrebbe stipulare con una Societˆ di servizi un contratto di servizio
    energia, che preveda sia la installazione e gestione del cogeneratore, sia la
    gestione della centrale termica. Tale contratto permetterˆ altres“ di applicare
    lÕaliquota IVA del 10% sul combustibile consumato.
    La Societˆ sarˆ intestataria del contratto di fornitura combustibile e del con-
    tratto di interconnessione con lÕENEL e fatturerˆ al condominio il calore prodot-
    to e immesso nella rete, calcolato sulla base delle ore di funzionamento.
    LÕAmministratore del condominio, sulla base dei sistemi di contabilizzazione
    del calore giˆ in essere o da installare, provvederˆ alla suddivisione delle spese
    fra i condomini secondo i consumi individuali registrati
     
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19 replies since 16/1/2009, 12:13   3299 views
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