caldaia a legna

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  1. perplex
     
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    buongiorno a tutti!
    chiedo un consiglio per realizzare una casa in trentino, di circa 200mq utili e suddivisa in 3 appartamenti:
    uno da circa 100 mq al primo piano, abitato tutto l'anno, due più piccoli, utlizzati occasionalmente per ospitare familiari o da affittare.
    il terrreno non è raggiungibile dal gas metano ed è soleggiato solo al mattino per poche ore.
    la committenza possiede anche un bosco nelle vicinanze che garantisce un buon approvvigionamento di legname e vorrebbe sfruttare questa risorsa per riscaldare l'edificio.
    i problemi che vanno affrontati sono:
    1- trovare un sistema che permetta di riscaldare separatamente i vari appartamenti (non è un problema di conteggio spese ma di eventuale inutile inquinamento);
    2- alimentare la caldaia in maniera il più possibile autonoma;
    3- regolare la temperatura in uscita (temo che questo sia il problema più difficile da risolvere).

    l'altra possibilità presa in considerazione dalla committenza è quella di un impianto alimentato da energia geotermica, ma a mio avviso è economicamente impegnativo da ammortizzare per questa metratura, anche se inquinerebbe meno.

    l'edificio sarà iperisolato e adotterà un riscaldamento radiante a pavimento.
    io non ho mai lavorato con queste tecnologie e avrei bisogno di una mano per poter interagire con i termotecnici con un minimo di accortezza.
    vi ringrazio anticipatamente.




     
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  2. Denew for CE!
     
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    Ciao perplex, la prima questione che mi salta all'occhio è il sistema di emissione.

    I pannelli radianti sono il meglio per l'appartamento abitato tutto l'anno, ma per quelli ad uso saltuario sono molto meno convinta.
    Non sempre il meglio... è il meglio in qualsiasi circostanza.
    Per un appartamento ad uso annuale, il top è avere un sistema di mantenimento il più efficiente possibile, una volta in temperatura.
    Per un appartamento ad uso saltuario il fattore tempo è invece importante, ho bisogno di un sistema che porti l'ambiente al comfort solo QUANDO mi serve al minor costo possibile, il che significa naturalmente non solo in modo efficiente ma anche in modo rapido.
    E i pannelli radianti sono efficienti certo, ma rapidi decisamente no.

    Immagino che gli appartamentini infatti che potranno essere usati quasi certamente tre giorni su sette (il classico weekend) e solo per brevi periodi in modo continuativo (le due settimane sotto natale, a febbraio per le settimane bianche?), per cui per il comfort con i pammelli radianti ti potresti trovare a doverli tenere sempre in temperatura pure loro (e va bene l'efficienza del sistema, ma tenere in temperatura un appartamento vuoto è poco efficiente per principio!), o scegliere un sistema emissivo molto più rapido, che ti consenta di raggiungere il comfort in meno tempo, e che peraltro costa meno al momento dell'installazione (e dovendo sempre ragionare in termini di costi-benefici... non è poco).

    Forse per i due appartamenti piccoli un sistema a ventilconvettori sarebbe più performante, magari a media temperatura volendo trovare un compromesso di temperature.

    Per autonomia e regolazione del sistema è indispensabile abbinare alla caldaia una cella termica dove far riversare alla caldaia tutta l'energia prodotta dalla singola carica di legna, potendola così spillare con una tempistica differita dal momento della produzione e con le modalità che ti servono.
    Questo ti consentirà anche di far fronte agevolmente alla variabilità della domanda termica, che varierà dalla condizione di esercizio "appartamentone pieno - appartamentini vuoti" a "tutto pieno".

    Un must a prescindere dalle scelte: prevedi una signora centrale termica, bella grossa e con un "portone" non una "porticina"... altrimenti anche se hai feeling con il termotecnico... sarà l'installatore a cercare di farti lo scalpo... ^_^ ...






     
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  3. perplex
     
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    ciao denew for CE,
    grazie per la risposta tempestiva!
    rispondendomi hai sollevato un'altra questione che mi ero dimenticata di porre:
    visto che per motivi vari sarà facile poter scaldare gli appartamenti più piccoli con anticipo, e che la casa sarà iperisolata (anche nel getto di fondazione) rendendo maggiormente sfruttabile l'inerzia di questa tecnologia, mi chiedevo se il riscaldamento radiante potesse comunque essere una soluzione accettabile, anche in previsione di utilizzare per periodi prolungati gli appartamentini (futuro pensionamento dei genitori della proprietaria).
    chiedo scusa per non aver spiegato bene la situazione nel messaggio precedente.
     
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  4. Denew for CE!
     
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    Ahhh, beh... allora se in prospettiva l'uso diventerà continuativo, la faccenda cambia, sicuramente meglio puntare sul radiante ovunque.

     
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  5. dotting
     
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    1.- accertato come suggerito che potresti adottare il riscaldamento per i tre appartamenti, devi trovare un sistema di regolazione della temperatura ambiente per i locali utilizzati saltuariamente che consenta di impostare una cosidetta "temperatura di mantenimento".
    Si usa spesso questa soluzione in case abitate da pendolari che stanno via tutto il giorno e a questo punto la temperatura in casa viene lasciata ad una temperatura di sopravivenza per il radiante, per poi essere portata a quella ottimale quando serve.
    L'impianto comunque rimane sempre in funzione, sopratutto per l'appartamento sopra quello usato continuativamente la cosa non dispiacerebbe.
    Puoi così limitare l'isolamento interpiano.
    2.- la caldaia a legna è una brutta bestia, così come consiglio di non mettere accumulo in una caldaia a pellets, basta quella che hanno a bordo, nel caso della legna se vuoi autonomia, grande grande e ancora grande.
    Vi è comunque un modo per calcolarla esattamente, appena mi ritrovo il link o il documento lo inserisco.
    3.- credo di averti risposto al punto 1.
     
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4 replies since 22/10/2008, 09:35   242 views
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