seconda casa: che riscaldamento/ACS/isolamento fareste al mio posto?

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  1. dagigo
     
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    Buongiorno a tutti!
    Chiedo un aiuto per poter interagire con i termotecnici con un minimo di accortezza, sto ristrutturando una seconda casa anni 60 del tutto priva di riscaldamento e che per ACS usa un boiler elettrico; nonostante gli innumerevoli post e gli articoli letti, resto profana e mi permangono tanti dubbi: riscaldare ad aria o ad acqua? Pannelli solari termici si/no? Investire nell'isolamento? Leggendo dotting pensavo di realizzare PDC aria-acqua (potrei collocarla nel seminterrato che è + mite) con termostufa a pellet ad aria + pannelli termici solari...
    Considerando un budget pari a 13000 euro (poco?) che fareste al mio posto?
    Cerco una soluzione a risparmio energetico con cui detrarre il 55% per realizzare ACS e un vero e proprio impianto di riscaldamento (quindi con potenza totale nominale maggiore o uguale a 15 kW), eventuali, se opportuni, interventi di isolamento, e anche prevedere un sistema per la raccolta e il riutilizzo dell'acqua piovana.


    vi ringrazio anticipatamente.


    Descrizione abitazione
    Casa modesta singola con giardino costruita negli anni 60 di pianta 11m x 6m in zona D dell'appennino emiliano a 700 m sul livello del mare.
    Ha due piani alti circa 2.75m collegati da una scala che occupa la parte centrale (larghezza 1.90 e lunghezza 3.5) , i muri esterni al piano seminterrato e piano terra sono in pietra e sono spessi 50 cm incluso l'intonaco, mentre al primo piano sono in mattoni forati spessi 30 cm incluso intonaco; ha il tetto in legno con tegole rifatto nel 2000; il sottotetto ancora grezzo ha un'altezza massima centrale di 1.75 m e minima di 70 cm, collegato al resto della casa con una botola.
    Il piano seminterrato alto circa 2.20 m ha una tavernetta e un garage, e non è collegato internamente al resto della casa.
    I solai sono spessi (credo) circa 15 cm, infatti si percepisce il calpestio.
    La casa ha degli infissi nuovi in pvc a massimo risparmio energetico che mi obbligano a realizzare un impianto di riscaldamento.
    La casa al piano terra e al primo piano è perfettamente priva di muffa, mentre il seminterrato, soprattutto nel garage, che ha due lati interrati, è estremamente umido e presenta infiltrazioni, e ha una temperatura + mite. In zona non è presente il metano, ma solo il gpl. La casa d'estate rimane fresca.
     
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  2. dotting
     
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    Nel seminterrato metterei un caminetto a legna a focolare aperto per arrostire.
    Tavernetta, ambiente caldo è un semiinterrato, confinante con il garage, dove si può mettere la legna che un poco sporca in casa.
    Piano terra stufa a pellets con canalizzazioni per aria calda.
    Va messa in posizione tale da poter forare i solai e mandare l'aria calda da bocchette nelle stanze al piano superiore, la scala centrale da sola non basta.
    Aria calda per seconda casa rapida e veloce, la stufa la puoi accendere o con un comando da cellulare oppure da programmatore settimanale.
    Se per esempio la programmi per un'accensione di 10 ore il sabato e non ci vai quelle 10 ore non sono buttate, la casa non rimane troppo gelida.
    Il sottotetto con quelle altezze non credo sia abitabile però è causa di dispersioni termiche.
    Versi sul pavimento perlite espansa, almeno 5 cm. oppure se lo usi come locale di sgombero fai un massetto alla perlite espansa con poco cemento.
    Ti consiglierei di fare un intonaco alla perlite, anche i timpani al grezzo contribuiscono ad aumentare le dispersioni termiche.
    Naturalmente questi interventi non beneficiano di alcuna detrazione del 55%, l'impianto termico dovevi averlo prima dei lavori non dopo.
    Potresti chiedere il 36% in dieci anni per la termostufa e l'isolamento del sottotetto, per il caminetto no.
    ACS prendi il più semplice impianto a circolazione naturale che trovi e lo colleghi allo scaldabagno elettrico secondo lo schema con il miscelatore in alto la seconda che trovi in questa discussione:
    https://cercaenergia.forumcommunity.net/?t=20094268

    Per l'ACS puoi richiedere la detrazione del 55%, non è infatti richiesta la presenza di un impianto termico esistente.
     
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  3. dagigo
     
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    Grazie mille davvero per la risposta, ci speravo tanto!

    Se per ipotesi la casa fosse dotata di un vecchio impianto di riscaldamento, potrei detrarre al 55% il mio nuovo impianto composto da una opportuna termostufa a pellet di almeno 15 kW ad aria distribuita nella casa, come facente parte di un 'intervento di riqualificazione energetica'?


    Ho letto (pag 11 del documento http
    ://efficienzaenergetica.acs.enea.it/doc/agenziaentrate_guida_risp_ener.pdf che è possibile ottenere il 55% per 'interventi di riqualificazione energetica' che 'permettono il raggiungimento di un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale inferiore di almeno il 20% rispetto ai valori riportati nell'allegato C del decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze 19-02-07’
    ‘Ad esempio, rientrano in questa tipologia di interventi, la sostituzione o l’installazione di impianti di climatizzazione invernale anche con generatori di calore non a condensazione, con caldaie a biomasse,.....’



    Tra l'altro si parla anche di installazione....
     
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  4. dotting
     
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    La Finanziaria 2007 e la successiva 2008 che prevedono detrazioni del 55% su certi interventi tesi al risparmio energetico richiede, con la sola esclusione del solare termico, la presenza di un "impianto termico" esistente.
    Impianto termico sintetizzando è un qualcosa superiore ai 15 kW.
    Non è detto e specificato da nessuna parte che il nuovo sistema termico debba avere una potenza superiore a 15 kW.
    Anzi nel caso che hai citato di riqualificazione energetica, potrebbe succedere ed io aggiungo auspicabile, che la potenza necessaria sia più bassa di quella precedentemente installata.
    Nella guida che hai citato si parla di caldaie a biomasse e non di termostufe, in verità la guida lascia il tempo che trova è il decreto legge 11 marzo 2008 a cui bisogna fare riferimento.
    In questo decreto vengono fissati rigidi criteri per le caldaie a biomassa e sopratutto si parla di "sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili" art. 1 comma 2.

    Per tutte le leggi, guide e risoluzioni ti consiglio di consultare la discussione normativa presente nella sottosezione Quadro legislativo e incentivi in questa sezione.
    La guida proprio in quel passo che hai citato è errata, i valori a cui fare riferimento non sono quelli del 19-02-07 ma del 11 marzo 2008.
     
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    CITAZIONE (dotting @ 6/11/2008, 13:24)
    Potresti chiedere il 36% in dieci anni per la termostufa e l'isolamento del sottotetto, per il caminetto no.

    Ciao Dott.,
    non vorrei sbagliare ma credo proprio che anche un caminetto possa rientrare in tale beneficio purchè:
    "rientrino tra le tipologie di opere finalizzate al risparmio energetico (normate dalla
    Legge 09/01/91 n. 10 e dal D.P.R. 26/08/93 n. 412) ammesse ad usufruire dei
    benefici fiscali connessi al contenimento dei consumi energetici negli edifici, ai sensi
    dell’art. 1 lettera g) del Decreto Ministeriale 15/02/92 (Gazzetta Ufficiale del
    09/05/92 n. 107). Ovvero tra i generatori di calore che
    utilizzano come fonte energetica prodotti vegetali e che in condizioni di regime
    presentano un rendimento, misurato con metodo diretto, non inferiore al 70%."
    Se ho azzeccato, cosa vinco :thumbup.gif: ? Qualche altra stelletta :D :D ?
    Anche perchè altrimenti l'hanno prossimo bocceranno la mia domanda ;) !
    :bye1.gif: , Linus
     
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  6. dotting
     
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    Un "caminetto per arrostire" è a focolare aperto e non può mai raggiungere un rendimento del 70%, diciamo che siamo sul 30-40%.
    E qui si parla di tavernetta e come disse quello "in taverna coi ghiottoni".
    Vedo comunque che sei molto preparato, intercederò per te presso gli amministratori.
     
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    Ops ... pensavo che il problema principale fosse il riscaldamento .... non avevo letto che si pensava già a magnà :D !!
    OT: Mi raccomando per l'intercessione :clapping.gif: ..... ma com'è che ho l'impressione che sei uno di loro :woot: ?
    :bye1.gif: Linus.
     
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  8. giangiman
     
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    CITAZIONE (dagigo @ 6/11/2008, 11:17)
    e anche prevedere un sistema per la raccolta e il riutilizzo dell'acqua piovana.

    un impianto di recupero dell'acqua piovana costa dai 3000ai 5000€ e per una seconda casa non credo ne valga la spesa.
    Se pensi che in futuro diverrà prima casa, allora oggi, in fase di ristrutturazione, puoi differenziare le tubazioni che arrivano ai wc. Così un domani l'attacco sarà molto più semplice ed economico.
    ciao
     
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    Io ho fatto installare (in fase di costruzione) un serbatoio di polietilene da 5000 lt (Serie Bunker da interro) avendo come bacino di raccolta dell'acqua piovana un terrazzo di circa 100 mq; le spese sostenute sono:
    circa 800 Euro per il serbatorio e onestamente non ricordo quanto per la posa in opera (scavo + collegamenti) comunque non credo più di 700-800 Euro. Avrei voluto mettere uno da 10000 lt ma il costruttore voleva troppo!
    Io comunque lo uso solo per innaffiare il giardino (140 mq) mentre l'uso per i sanitari comporta la spesa della doppia tubazione e poi non so quell'acqua stagnante nei water se a lungo andare potrebbe emanare cattivi odori ...
    Ciao, Linus.
     
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  10. bornking
     
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    Dove hai trovato un 5000l carrabile a quel prezzo ?
    Pompe. filtri ecc. sono a parte ?
    Mi potresti postare , marca , tipo, ecc ?

    Ciao
    Renato

     
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    Ciao Renato,
    si il prezzo è del solo serbatoio ... tutto il resto è a parte! Se vuoi ti mando mp qualche altro dettaglio.
    Di dove sei?
    Ciao, Linus.
     
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  12. dagigo
     
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    Grazie per le risposte molto utili.

    Dato che nella casa devo realizzare un impianto termico, dalla definizione di impianto avevo dedotto che anche il nuovo dovesse essere di almeno 15KW


    Riporto la definizione di impianto su cui mi sono basata…

    "impianto termico è un impianto tecnologico destinato alla
    climatizzazione estiva ed invernale degli ambienti con o senza
    produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari o alla sola
    produzione centralizzata di acqua calda per gli stessi usi,
    comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione
    e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e
    di controllo; sono compresi negli impianti termici gli impianti
    individuali di riscaldamento, mentre non sono considerati
    impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, radiatori
    individuali, scaldacqua unifamiliari; tali apparecchi sono tuttavia
    assimilati agli impianti termici quando la somma delle
    potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio
    della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 15
    kW."
     
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11 replies since 6/11/2008, 11:17   646 views
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