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Posts written by PID_Block

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    (200x35)/0,,86=8,1 kWh
    Dove 35 è il salto termico (da 10 a 45 o da 15 a 50)
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    200 litri di ACS contengono circa 8 kWh. Con un COP di 3 sono 3 kWh di energia elettrica. Con un costo di 0,5 euro/kWh sono 1,5 euro (stima per eccesso). Diamo peso alle cose.
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    [QUOTE=Francesco2021@,8/4/2024, 17:45 ?t=63010139&st=15#entry465267162]
    PID_Block
    CITAZIONE (PID_Block @ 8/4/2024, 06:20) 
    CITAZIONE (Francesco2021@ @ 7/4/2024, 12:09) 
    PID_Block
    CITAZIONE (PID_Block @ 5/4/2024, 04:51) 
    Secondo te questi aggregati compatti potrebbero essere sufficienti per coprire 600 MC tra piano terra e piano primo? Quali dati dovrei farmi dare dall'ingegnere per verificare questa cosa? Eventualmente potrei posizionare la macchina nel seminterrato non riscaldamento e salire con le tubazioni agli altri due piani? Che diametro hanno le tubazioni? Si deve salire con molti tubi?

    600 mc? Siamo a 180 mc/h di rinnovo (0,3 volumi/ora). Tutto dipende dai carichi termici massimi.

    Nello specifico quali dati chiedo all'ingegnere? Le potenze per dissipazione e ventilazione estiva e invernale? Posizionando la macchina nel seminterrato, con quanti tubi devo salire ai 2 piani riscaldati? Che diametro hanno?

    Inizia con il chiedere le dissipazioni massime invernali ed estive (comprese di quota di ventilazione). In base a questi dati puoi valutare se una soluzione con aggregato può essere percorribile.
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    [QUOTE=Francesco2021@,7/4/2024, 12:09 ?t=63010139&st=15#entry465252511]
    PID_Block
    CITAZIONE (PID_Block @ 5/4/2024, 04:51) 
    CITAZIONE (Francesco2021@ @ 4/4/2024, 16:38) 
    PID_Block
    CITAZIONE (PID_Block @ 4/4/2024, 09:40) 
    Quindi l'idea è quella di installare un fan coil per ogni piano e andare con le canalizzazioni nelle singole stanze?
    Quali sono gli aggregati compatti più performanti?

    Si ed un ricircolo nella zone comune.
    Gli aggregati più performanti rimangono quello Brofer e quello indicato nella discussione "Nuovo aggregato" anche se non produce acqua sanitaria. IN fiera a Bolzano c'era una macchina dell'Innova (ancora non c'è nulla in rete), ma occupa parecchio spazio (installazione compresa).

    Secondo te questi aggregati compatti potrebbero essere sufficienti per coprire 600 MC tra piano terra e piano primo? Quali dati dovrei farmi dare dall'ingegnere per verificare questa cosa? Eventualmente potrei posizionare la macchina nel seminterrato non riscaldamento e salire con le tubazioni agli altri due piani? Che diametro hanno le tubazioni? Si deve salire con molti tubi?

    600 mc? Siamo a 180 mc/h di rinnovo (0,3 volumi/ora). Tutto dipende dai carichi termici massimi.
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    CITAZIONE (Francesco Salvagnini @ 5/4/2024, 12:32) 
    CITAZIONE (PID_Block @ 5/4/2024, 09:07) 
    Non ci sono limiti alle dimensioni e numero di canali/tubazione. Più sono grandi e minori saranno le perdite di carico ed i consumi elettrici dei ventilatori! Non si dimensiona la distribuzione prendendo come riferimento l'attacco della macchina, il quale è compatibile con gli spazi disponibili sulla macchina. La distribuzione si dimensiona partendo dalla portata massima!

    Beh Pid quello che dici è interessante ma mi sembra che non si attagli tanto al caso concreto: Galma.81, secondo il progetto che ha illustrato, ha un piccolo open space con tre mandate che portano 600 metri cubi d'aria l'ora, non mi sembra tanto normale...

    Direi invece che tutto torna. Non tutte le installazioni richiedono 600 mc/h. La macchina è tarabile in funzione della potenza richiesta dall'involucro,
    Quindi se la potenza necessaria è piccola basta impostare una portata massima inferiore e progettare un sistema di distribuzione adeguato a tale portata. ABC del tutt'aria; la portata d'aria veicola la potenza, se la potenza necessaria è piccola la portata può essere abbassata e la distribuzione adeguata alla nuova configurazione.
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    CITAZIONE (Francesco Salvagnini @ 5/4/2024, 08:20) 
    Io sono un profano, ma questo progetto sembra uno scherzo! La mandata generale che sce dalla macchina è 200 mm. e tu hai 5 canali da 90 mm. per bocchetta?

    Non ci sono limiti alle dimensioni e numero di canali/tubazione. Più sono grandi e minori saranno le perdite di carico ed i consumi elettrici dei ventilatori! Non si dimensiona la distribuzione prendendo come riferimento l'attacco della macchina, il quale è compatibile con gli spazi disponibili sulla macchina. La distribuzione si dimensiona partendo dalla portata massima!
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    [QUOTE=Francesco2021@,4/4/2024, 16:38 ?t=63010139&st=15#entry465227288]
    PID_Block
    CITAZIONE (PID_Block @ 4/4/2024, 09:40) 
    CITAZIONE (Francesco2021@ @ 4/4/2024, 09:21) 
    PID_Block
    CITAZIONE (PID_Block @ 2/4/2024, 12:45) 

    Ovviamente due canalizzazioni separate. La potenza elle singole stanze va gestita con una taratura delle portate d'aria (identicamente all'acqua). Un sistema mutizona ad aria costa (serrande, termostati, centralina, ect) così come costa un sistema multizona radiante.

    Un aggregato compatto di degna potenza risolve molte questioni. Il tempi ha un costo per tutti: quindi il tempi necessario per capire cosa mettere in un sistema distribuito e come gestire un sistema distribuito è un costo.

    Quindi l'idea è quella di installare un fan coil per ogni piano e andare con le canalizzazioni nelle singole stanze?
    Quali sono gli aggregati compatti più performanti?

    Si ed un ricircolo nella zone comune.
    Gli aggregati più performanti rimangono quello Brofer e quello indicato nella discussione "Nuovo aggregato" anche se non produce acqua sanitaria. IN fiera a Bolzano c'era una macchina dell'Innova (ancora non c'è nulla in rete), ma occupa parecchio spazio (installazione compresa).
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    CITAZIONE (Galma.81 @ 3/4/2024, 22:52) 
    Il tecnico Brofer considera una portata di 45 mc/h, massimo, per il tubo da 90 mm.
    La mandata ha 13 tubi che convergono a 3 bocchette (5+5+3).
    Non ho voluto tubi più grandi in quanto la casa è piccola ed avrebbe significato perdere ulteriori cm per realizzare le contropareti interne ancora più spesse...

    La portata di riferimento per un tubo corrugato da 90 mm è di 50 mc/h, quindi corretta l'analisi Brofer. Il problema rimane l'isolamento di questa tipologia di tubazioni, nate per la pura ventilazione meccanica.
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    CITAZIONE (Francesco2021@ @ 4/4/2024, 09:21) 
    PID_Block
    CITAZIONE (PID_Block @ 2/4/2024, 12:45) 
    CITAZIONE (Francesco2021@ @ 2/4/2024, 12:00) 
    PID_Block
    CITAZIONE (PID_Block @ 1/4/2024, 21:51) 
    Dobbiamo finirla di pensare al multi zona. Con le strutture a regime e la ventilazione meccanica non i ottengono grosse differenze tra le stanza se l’impianto viene lasciato acceso h24.

    Chiaro, quindi quale potrebbe essere la soluzione più adatta al mio caso?

    Io opterei per una soluzione canalizzata ed un impianto ad acqua, due zone al massimo (quindi due unità interne).

    Ok, mi fai capire in che modo si realizza un impianto del genere?
    Le stesse canalizzazioni della VMC si utilizzano per la climatizzazione? Dovrei posizionare un fan coil nel corridoio della zona notte e uno nel soggiorno del piano terra? In questo modo riuscirei a climatizzare anche le altre stanze?

    ldml
    CITAZIONE (ldml @ 3/4/2024, 11:27) 
    Il mondo delle pdc (macchine e componenti) stà emigrando verso il gas R290, quindi (a meno di grosse novità) sarà difficile (se non impossibile) fare impianti a espansione diretta dentro casa e si dovrà andare verso sistemi idronici .

    Tu dici che sarebbe un errore realizzare oggi un impianto ad espansione diretta che utilizza un gas diverso da R290?

    Ovviamente due canalizzazioni separate. La potenza elle singole stanze va gestita con una taratura delle portate d'aria (identicamente all'acqua). Un sistema mutizona ad aria costa (serrande, termostati, centralina, ect) così come costa un sistema multizona radiante.

    Un aggregato compatto di degna potenza risolve molte questioni. Il tempi ha un costo per tutti: quindi il tempi necessario per capire cosa mettere in un sistema distribuito e come gestire un sistema distribuito è un costo.
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    CITAZIONE (Francesco Salvagnini @ 3/4/2024, 00:01) 
    Ah, ho capito. Mi sembrava strano perché nella mia distribuzione i canali che vanno dai plenum alle bocchette, sia di mandata sia di ricircolo sono 127. Le riprese sporche invece sono 102.

    Credo tu abbia tubi isolati spiralati. Non corrugati.
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    Le prestazioni sono davvero interessanti . Non è un aggregato in quanto non produce ACS. Le potenze in gioco e dettagli sulla gestione di alcuni aspetti ricorda un’altra nota macchina. È piuttosto palese che entrambe siamo realizzate dalla stessa azienda.
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    CITAZIONE (Francesco Salvagnini @ 2/4/2024, 18:09) 
    CITAZIONE (PID_Block @ 2/4/2024, 17:55) 
    Pompa di ricircolo con termostato a contatto su ritorno e orologio di On/Off per inibire totalmente la pompa in regime notturno.
    Il termostato pilota la pompa quanto il ritorno del ricircolo scende sotto un limite e stacca la pompa quando supera il limite + differenziale. Di notte inibisci il termostato con un orologio On/Off. Di notte non ti serve avere immediatamente l'acqua calda.

    Grazie Pid! Il meccanismo ormai mi è chiaro. La domanda ormai è se conviene o no, cioè se lo spreco di acqua che scorre per far arrivare al rubinetto quella calda supera lo spreco di energia per avere calda l'acqua immediatamente all'apertura del rubinetto

    È una “comodità” che consuma potenza termica degli accumuli. Se non è strettamente necessaria io la eviterei.
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    CITAZIONE (Francesco Salvagnini @ 2/4/2024, 17:00) 
    CITAZIONE (crllsn1 @ 2/4/2024, 14:43) 
    Io ho fatto così: il circuito si scalda in 5 minuti di ricircolo e si raffredda completamente in un'ora, quindi ho un relè che fa girare la pompa 5 min ogni ora nei periodi mattutini e serali, così ho maggior confort e poco consumo.

    Pompa di ricircolo con termostato a contatto su ritorno e orologio di On/Off per inibire totalmente la pompa in regime notturno.
    Il termostato pilota la pompa quanto il ritorno del ricircolo scende sotto un limite e stacca la pompa quando supera il limite + differenziale. Di notte inibisci il termostato con un orologio On/Off. Di notte non ti serve avere immediatamente l'acqua calda.
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    CITAZIONE (cri_15 @ 2/4/2024, 12:55) 
    CITAZIONE (PID_Block @ 2/4/2024, 12:43)
    CITAZIONE (cri_15 @ 2/4/2024, 12:15) 
    Ma quando mai? Hai postato una tabella senza nemmeno leggerla. Per i canali con aria calda si applica il punto 5.

    Hai ragione, non ho letto il punto 5 e mi sono fidato di chi me l'ha indicata e della logica. Sicuramente il decreto è stato redato con l'aiuto dei migliori termotecnici. Isolo se c'è passaggio d'acqua, ma non d'aria. Se devo scaldare una stanza a 20 metri posso dissipare quanto mi pare negli ambienti interni interessati dalla canalizzazione e non riuscire a portare sufficiente potenza nella stanza interessata. C'è del genio che avevo sottovalutato.

    CITAZIONE (PID_Block @ 30/3/2024, 17:13)
    ..Tecnicamente siamo in mano e gente sempre meno competente. Un lento e inesorabile degrado della cultura tecnica.

    Pensa che il decreto è del 1993, poi purtroppo c'è stato un lento e inesorabile degrado della cultura tecnica. Tu di che anno sei?

    Appartengo ad un periodo storico in cui ci insegnavano come fare due calcoli sul trasferimento di calore per conduzione, convezione e irraggiamento. Poi c'è stato un lento e inesorabile degrado della cultura tecnica. Tu di che anno sei?
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    CITAZIONE (Francesco2021@ @ 2/4/2024, 12:00) 
    PID_Block
    CITAZIONE (PID_Block @ 1/4/2024, 21:51) 
    Dobbiamo finirla di pensare al multi zona. Con le strutture a regime e la ventilazione meccanica non i ottengono grosse differenze tra le stanza se l’impianto viene lasciato acceso h24.

    Chiaro, quindi quale potrebbe essere la soluzione più adatta al mio caso?

    Io opterei per una soluzione canalizzata ed un impianto ad acqua, due zone al massimo (quindi due unità interne).
3449 replies since 5/10/2009
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